ovviamente ti sfugge il fatto che se hai vinto di mezzo punto in piemonte è come se avessi vinto di 50 punti in basilicata....iltemplare83 ha scritto:Ovviamente ti sfugge il fatto che se (PER IPOTESI) vinci di 10 voti in Piemonte e perdi di 10000 in Basilicata, ti trovi a dover fare un serio discorso per capire come fare a vincere le politiche successive...bocha ha scritto:la mia era una domanda rivolta alla sparata di templare che non sta nè in cielo nè in terra......se poi non posso essere pungente ed ironico, basta dirmelo.Parakarro ha scritto:la speranza è l'ultima a morire quindi ci provo...ci sarà un minimo di raziocinio... allora:bocha ha scritto:l'indifferenza si applica anche quando non conviene rispondere?
la tua domanda è una domanda che non vuol dire nulla e, quindi, non merita risposta poichè non vi è risposta!
Cosa vuol dire?! CO SA?!
Lo capisci che la tua domanda (ovviamente retorica) è solo provocazione ed insulto all'intelletto del soggetto a cui la fai?! Dopo la politica del Risiko, l economia della sciura maria anche l'analisi politica del geometra valligiano non la sopporto.
Bocha..nulla di personale anhce perchè la tua analisi è la stessa che ho sentito anche in altre sedi...
Ripeto governare il piemone non è come governare la basilicata, chiaramente dal punto di vista della densità della popolazione!
Per quello volevo sapere il numero dei governati dal centrrodx rispetto a quelli del centro sx.
Ciao e mangia la cioccolata che ti addolcisci
[O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
l'ho detto e lo ribadisco, se vedrò interventi sensati ed appropriati....lo faròAlexSmith ha scritto:Magari.bocha ha scritto:ecco...un'intervento da quotare...Blif ha scritto:Se non ci diamo una regola, non ne usciamo veramente più.
Per favore, risposte intelligenti alle affermazioni intelligenti e nessuna risposta alle affermazioni stupide.
E' possibile farlo: la massa critica esiste.
come dissi n pagine fa sul topic del berlusca, io mi limito a tenere lo stesso tenore di ciò che leggo...
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
non stavi parlando di te vero?superflowerpunkdiscopop ha scritto:minchia pure a me fà ribrezzo per quanto è cretino, ma d'altronde vive nel suo microcosmo dove riesce persino ad avere delle soddisfazioni probabilmente.Steiner74 ha scritto:Ma basta con questa apologia dell'ignoranza, da quattro soldi!bocha ha scritto:siamo un paese di rozzi ignoranti.....
sempre meglio che esserlo di intellettualoidi radical chic....
Bocha più che bestia è un non essere, più che ignorante è invisibile..riesce ad essere fastidioso giusto perchè tende disperatamente a urlare la sua esistenza, che per lui è persino normale, quando agli occhi di un normalissimo e regolarissimo utente di superzeta(non per forza progressista), che è un essere umano nella media decisamente più intelligente del mediosissimo italiano medio, è tendente all'ibernazione dell'intelletto, un sarcofago preso dai tarli, una mummia che scorreggia.
Quanta miseria
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Bocha la buona creanza dovrebbe evitarti di postare 12 messaggi consecutivi, solo l'intervento di Alex che ha postato in mezzo ai tuoi messaggi (Alex perchè l'hai fatto? ) ti impedisce di stabilire un record mondiale.
Direi che sarebbe ora di lucchettare questo topic, oppure cambiargli il titolo: Bocha contro tutti.
p.s. Alex ma non si potrebbe implementare una funzione per impedire ad un utente di postare tre messaggi consecutivi in certi topic di pubblico dominio?
Direi che sarebbe ora di lucchettare questo topic, oppure cambiargli il titolo: Bocha contro tutti.
p.s. Alex ma non si potrebbe implementare una funzione per impedire ad un utente di postare tre messaggi consecutivi in certi topic di pubblico dominio?
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Questo lo sai gia'. Ci sono gia' stati piu' di 8 anni di governo berlusconi, puoi fare due conti:bocha ha scritto: mi spiace ma non mi vergogno affatto.....lo farò quando capirò, alla fine di questo governo, di aver dato la mia fiducia a gente che, con larga maggioranza, non avrà fatto nulla di buono
Crescita economica durante i governi berlusconi?
Deficit e debito pubblico?
Evoluzione del tasso di disoccupazione?
Indice di competitivita' delle aziende italiane?
Bilancia dei pagamenti e conto capitale?
Pressione fiscale?
Dimmi un po'.
ED ORA IL FEDERALISMO FISCALE
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Su su tiff, e' evidente che il ragazzo si diverte (altrimenti non risponderebbe). Lui ha un po' di autocelebrazione che lo rende contento.
Noi si scrive per rispondere a frasi di poco senso compiuto scritte dal ragazzo, ed in fondo ci si diverte anche noi.
Basta vedere fino a dove si arriva.
E' comunque un passatempo come un altro.
Noi si scrive per rispondere a frasi di poco senso compiuto scritte dal ragazzo, ed in fondo ci si diverte anche noi.
Basta vedere fino a dove si arriva.
E' comunque un passatempo come un altro.
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Questo lo sai gia'. Ci sono gia' stati piu' di 8 anni di governo berlusconi, puoi fare due conti:Husker_Du ha scritto:bocha ha scritto: mi spiace ma non mi vergogno affatto.....lo farò quando capirò, alla fine di questo governo, di aver dato la mia fiducia a gente che, con larga maggioranza, non avrà fatto nulla di buono
Crescita economica durante i governi berlusconi?
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non c'e' peggior cieco di chi non vuol vedere
senza offesa bocha...ma credere ancora che silvio possa cambiare l'italia....e' come credere a babbo natale...non dirmi che ci credi?
il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Bella consolazione.tiffany rayne ha scritto:Comunque in queste 40 pagine si è discusso piu' di Bocha che del risultato delle elezioni.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
credo che, ora, non hanno più scuse da poter accampare...vedremokatmandu69 ha scritto:Questo lo sai gia'. Ci sono gia' stati piu' di 8 anni di governo berlusconi, puoi fare due conti:Husker_Du ha scritto:bocha ha scritto: mi spiace ma non mi vergogno affatto.....lo farò quando capirò, alla fine di questo governo, di aver dato la mia fiducia a gente che, con larga maggioranza, non avrà fatto nulla di buono
Crescita economica durante i governi berlusconi? crescita in linea con le attese e contrazione del pil dovuta alla recessione
Deficit e debito pubblico? sale sale, perchè ereditato da anni e anni e senza riforme strutturali è difficile venirne a capo (ma siamo in ottima compagnia
Evoluzione del tasso di disoccupazione? deciso decremento del tasso nei governi del berlusca precedenti, aumento in quest'ultimo dovuto alla crisi
Indice di competitivita' delle aziende italiane? vanno molto bene specie quelle che si buttano sui mercati esteri (Geox, Diesel, Maire Tecnimont, Autogrill, Cremonini....)
Bilancia dei pagamenti e conto capitale? entrate fiscali a livelli record e ottima lotta all'evasione, nonostante lo scudo fiscale che io continuo a non apprezzare ma che ha portato introiti straordinari e non previsti
Pressione fiscale? non si è alzta nonostante la crisi se non di qualche deimale di punto
Dimmi un po'. Soddisfatto?
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senza offesa bocha...ma credere ancora che silvio possa cambiare l'italia....e' come credere a babbo natale...non dirmi che ci credi?
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
"On" è quel tasto che ti è stato tolto al momento della nascita, vero?bocha ha scritto:senti, testina, leggi il contesto in cui è sta scritta.....Steiner74 ha scritto:Ma basta con questa apologia dell'ignoranza, da quattro soldi!bocha ha scritto:siamo un paese di rozzi ignoranti.....
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premi on dietro la testa
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
L'ostentazione dell'ignoranza è il nuovo status symbol.Steiner74 ha scritto:Ma basta con questa apologia dell'ignoranza, da quattro soldi!bocha ha scritto:siamo un paese di rozzi ignoranti.....
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Al di là o al di qua del caso Bocha, c'era un bel fondo di Gad Lerner su Repubblica di ieri. Lo scritto è lungo, ho grassettato la parte più croccante.
L'idiotie en politique
La Lega di Umberto Bossi detiene un peso elettorale quasi identico al Front National di Jean-Marie Le Pen, che alle regionali francesi del 14 marzo scorso ha conseguito l'11,42% dei voti (2.223.800 elettori). Ma Le Pen non può aspirare a nessuna alleanza con i gollisti di Sarkozy perché la distanza culturale fra loro viene considerata incolmabile. La Lega, invece, partecipa da anni in posizioni chiave al governo nazionale e ciò l'ha favorita nel conquistare la guida di due regioni importanti come il Veneto e il Piemonte. Tanto che oggi il leghismo è in grado di proporsi credibilmente come approdo e baricentro culturale della destra italiana post-berlusconiana, scommettendo sul fatto che per difendere il suo insediamento sociale essa resterà altra cosa dal Partito Popolare europeo. Bossi non indica traguardi d'eccellenza alla sua comunità. Conosce gli handicap che la rendono sempre meno competitiva nelle sfide globali. Offre dunque la semplicità del suo linguaggio come garanzia per chi cerca protezione visto che la concorrenza gli è poco propizia. Dal successo di questa offerta nasce il mito del radicamento territoriale della Lega, magnificata come nuovo partito ideologico di massa, sul modello delle formazioni organizzate di mezzo secolo fa. Nulla di più falso. La militanza leghista è altra cosa dall'interclassismo democristiano e dalla vertenzialità comunista. Si manifesta nella predicazione capillare di "valori" e nell'indicazione di "nemici" molto più che nel riformismo locale. Chiunque abbia seguito gli ultimi comizi di Umberto Bossi (affiancato negli appuntamenti più importanti da Giulio Tremonti, quasi che il ministro dell'Economia fosse ormai un dirigente della Lega e non del Pdl) se n'è reso conto. Sui palchi elettorali il senatur si concentra sul profilo identitario, esalta l'appartenenza a un popolo "sano": vagheggia di pedofilia come insidia estera; denuncia i pericoli della "famiglia trasversale" con allusioni gestuali agli omosessuali; proclama il sempre efficace "padroni a casa nostra"; rivendica di aver sbarrato il passo allo straniero. Altro che concretezza programmatica, altro che piattaforme di territorio. Bossi incanta la folla descrivendo una missione quasi religiosa della Lega, esasperandone la natura tradizionalista: forza antica, interprete di uno spirito conservatore antiliberale radicato da secoli nel cattolicesimo popolare che già visse come eventi minacciosi l'esportazione della Rivoluzione francese, il Risorgimento "massonico", la Resistenza egemonizzata dai comunisti. Come un rabdomante, Bossi sintonizza la sua politica con questa energia sotterranea reazionaria. Confida di storicizzare il leghismo mettendolo in relazione con le vandee anti-bonapartiste, con l'opposizione cattolica allo Stato unitario nei suoi primi decenni di vita, col rifiuto a un tempo degli ogm e dei minareti. Non a caso l'esordio dei nuovi presidenti di Veneto e Piemonte, Luca Zaia e Roberto Cota, è un annuncio simbolico di carattere spirituale, non economico: il boicottaggio della pillola Ru486, legalizzata dallo Stato italiano ma osteggiata dalla Chiesa cattolica. E quindi additata come diavoleria moderna. È opinione diffusa, anche nella comunità finanziaria, che i dirigenti leghisti siano dotati di notevoli virtù pragmatiche. Soprattutto viene apprezzato che non chiedano niente per sé, semmai per il partito, e mantengano gli impegni. Ciò è tipico dei movimenti fortemente ideologizzati, dove si apprende la dimestichezza nell'esercizio del potere dentro i ruoli istituzionali man mano conquistati. Più problematico sarebbe descrivere realizzazioni sociali o economiche tipicamente leghiste nei territori amministrati. Prima di tutto viene dunque il partito. La sua struttura centralistica valorizza la gerarchia interna, esclude il dissenso e coltiva la fedeltà al leader carismatico. Requisiti che avvantaggiano i quadri leghisti nel confronto con gli alleati del Pdl sempre in lite fra loro. Ma questa divisa comune obbligatoria - se non è più la camicia verde, sia almeno la cravatta o il fazzoletto - ha una finalità "totalitaria" raffinata che va ben al di là della disciplina. Il popolo cui si rivolge il messaggio della Lega identifica da sempre il principio d'autorità con la tradizione. Aspira a un "noi" contrapposto all'élite, disprezzabile perché nell'élite non si distingue la cultura dal privilegio. Questo è il popolo che per contrasto apprezza la saggezza del leader autodidatta, meglio se un po' rozzo; l'intraprendente che non ha studiato ma si è fatto da sé. L'antropologa francese Lynda Dematteo ricostruisce, sotto un titolo che si presta a equivoci di snobismo sprezzante "L'idiotie en politique" (Cnrs éditions), questo capolavoro semantico di Bossi. Descrive come i dirigenti leghisti hanno saputo trasferire in politica le maschere della commedia dell'arte e del teatro dei burattini. Così mascherati, si sono atteggiati lungamente a finti sciocchi, come tali autorizzati a profferire verità altrimenti indicibili. La Dematteo cita per esempio il gozzuto Gioppino, folkloristico valligiano bergamasco la cui idiozia era valorizzata come "un dono di natura"; e sostiene che, al pari di Gioppino, pure i dirigenti leghisti camuffano la loro astuzia avvolgendola nella grossolanità. Avete presente il ministro Calderoli con scure e lanciafiamme mentre dà fuoco agli scatoloni della burocrazia? Di nuovo è la commedia dell'arte a illuminarci: il finto sciocco gratifica il suo pubblico perché gli consente di riconoscere in lui la rivincita dell'umile sull'arrogante. Non c'è comizio o dibattito televisivo in cui il leghista non ostenti ironico distacco nei confronti dell'avversario, descrivendolo come intellettuale lontano dai problemi del popolo, al quale viceversa lui appartiene. Il compiacimento mostrato nell'inciampo sintattico, nel dialettismo e nella battuta sessista servono a lanciare il messaggio decisivo: "Siamo come voi, difetti compresi, solo un po' più coraggiosi". Il tratto caricaturale e l'immediata riconoscibilità popolana del leghista godono oggi di un tale appeal, da richiamare imitatori perfino ai vertici dell'establishment. Venerdì 26 marzo al Teatro Nuovo di Torino, parlando dopo Bossi e Cota, l'erudito ministro professor Giulio Tremonti si è sentito in dovere di vantarsi: "Noi siamo gente semplice, poche volte ci capita di leggere un libro...". Solo un modo di dire, certo, ma esprime bene lo spirito dei tempi. L'"idiotismo politico" può essere adottato con maestria anche dai borghesi. L'imponente travaso di voti dal Pdl alla Lega verificatosi alle regionali 2010 conferma che il fenomeno conservatore degli "atei devoti" - vogliosi di credere in Dio, patria e famiglia a prescindere dalla coerenza delle scelte di vita - ha dimensioni di massa ed è solo una presenza intellettuale. Nel profondo Nord il partito dei credenti nella Tradizione è destinato a durare più del partito personale di Berlusconi. Lo congloberà, probabilmente. Mentre già oggi la Lega gode della benevolenza dell'"Osservatore Romano" che gli attribuisce improbabili somiglianze organizzative con Democrazia cristiana e Partito comunista; e pazienza se su temi evangelicamente imbarazzanti come il rapporto con lo straniero Zaia e Cota entreranno magari in frizione con i vescovi locali. Il problema semmai riguarda Gianfranco Fini, perché il leghismo che si offre come linguaggio esplicito e approdo organizzato alle incertezze del Pdl, confida di lasciare ben poco spazio alla nascita di una destra liberale in Italia. Qui da noi Le Pen rischia di mangiarsi Sarkozy, il viceversa pare impossibile". (Gad Lerner)
L'idiotie en politique
La Lega di Umberto Bossi detiene un peso elettorale quasi identico al Front National di Jean-Marie Le Pen, che alle regionali francesi del 14 marzo scorso ha conseguito l'11,42% dei voti (2.223.800 elettori). Ma Le Pen non può aspirare a nessuna alleanza con i gollisti di Sarkozy perché la distanza culturale fra loro viene considerata incolmabile. La Lega, invece, partecipa da anni in posizioni chiave al governo nazionale e ciò l'ha favorita nel conquistare la guida di due regioni importanti come il Veneto e il Piemonte. Tanto che oggi il leghismo è in grado di proporsi credibilmente come approdo e baricentro culturale della destra italiana post-berlusconiana, scommettendo sul fatto che per difendere il suo insediamento sociale essa resterà altra cosa dal Partito Popolare europeo. Bossi non indica traguardi d'eccellenza alla sua comunità. Conosce gli handicap che la rendono sempre meno competitiva nelle sfide globali. Offre dunque la semplicità del suo linguaggio come garanzia per chi cerca protezione visto che la concorrenza gli è poco propizia. Dal successo di questa offerta nasce il mito del radicamento territoriale della Lega, magnificata come nuovo partito ideologico di massa, sul modello delle formazioni organizzate di mezzo secolo fa. Nulla di più falso. La militanza leghista è altra cosa dall'interclassismo democristiano e dalla vertenzialità comunista. Si manifesta nella predicazione capillare di "valori" e nell'indicazione di "nemici" molto più che nel riformismo locale. Chiunque abbia seguito gli ultimi comizi di Umberto Bossi (affiancato negli appuntamenti più importanti da Giulio Tremonti, quasi che il ministro dell'Economia fosse ormai un dirigente della Lega e non del Pdl) se n'è reso conto. Sui palchi elettorali il senatur si concentra sul profilo identitario, esalta l'appartenenza a un popolo "sano": vagheggia di pedofilia come insidia estera; denuncia i pericoli della "famiglia trasversale" con allusioni gestuali agli omosessuali; proclama il sempre efficace "padroni a casa nostra"; rivendica di aver sbarrato il passo allo straniero. Altro che concretezza programmatica, altro che piattaforme di territorio. Bossi incanta la folla descrivendo una missione quasi religiosa della Lega, esasperandone la natura tradizionalista: forza antica, interprete di uno spirito conservatore antiliberale radicato da secoli nel cattolicesimo popolare che già visse come eventi minacciosi l'esportazione della Rivoluzione francese, il Risorgimento "massonico", la Resistenza egemonizzata dai comunisti. Come un rabdomante, Bossi sintonizza la sua politica con questa energia sotterranea reazionaria. Confida di storicizzare il leghismo mettendolo in relazione con le vandee anti-bonapartiste, con l'opposizione cattolica allo Stato unitario nei suoi primi decenni di vita, col rifiuto a un tempo degli ogm e dei minareti. Non a caso l'esordio dei nuovi presidenti di Veneto e Piemonte, Luca Zaia e Roberto Cota, è un annuncio simbolico di carattere spirituale, non economico: il boicottaggio della pillola Ru486, legalizzata dallo Stato italiano ma osteggiata dalla Chiesa cattolica. E quindi additata come diavoleria moderna. È opinione diffusa, anche nella comunità finanziaria, che i dirigenti leghisti siano dotati di notevoli virtù pragmatiche. Soprattutto viene apprezzato che non chiedano niente per sé, semmai per il partito, e mantengano gli impegni. Ciò è tipico dei movimenti fortemente ideologizzati, dove si apprende la dimestichezza nell'esercizio del potere dentro i ruoli istituzionali man mano conquistati. Più problematico sarebbe descrivere realizzazioni sociali o economiche tipicamente leghiste nei territori amministrati. Prima di tutto viene dunque il partito. La sua struttura centralistica valorizza la gerarchia interna, esclude il dissenso e coltiva la fedeltà al leader carismatico. Requisiti che avvantaggiano i quadri leghisti nel confronto con gli alleati del Pdl sempre in lite fra loro. Ma questa divisa comune obbligatoria - se non è più la camicia verde, sia almeno la cravatta o il fazzoletto - ha una finalità "totalitaria" raffinata che va ben al di là della disciplina. Il popolo cui si rivolge il messaggio della Lega identifica da sempre il principio d'autorità con la tradizione. Aspira a un "noi" contrapposto all'élite, disprezzabile perché nell'élite non si distingue la cultura dal privilegio. Questo è il popolo che per contrasto apprezza la saggezza del leader autodidatta, meglio se un po' rozzo; l'intraprendente che non ha studiato ma si è fatto da sé. L'antropologa francese Lynda Dematteo ricostruisce, sotto un titolo che si presta a equivoci di snobismo sprezzante "L'idiotie en politique" (Cnrs éditions), questo capolavoro semantico di Bossi. Descrive come i dirigenti leghisti hanno saputo trasferire in politica le maschere della commedia dell'arte e del teatro dei burattini. Così mascherati, si sono atteggiati lungamente a finti sciocchi, come tali autorizzati a profferire verità altrimenti indicibili. La Dematteo cita per esempio il gozzuto Gioppino, folkloristico valligiano bergamasco la cui idiozia era valorizzata come "un dono di natura"; e sostiene che, al pari di Gioppino, pure i dirigenti leghisti camuffano la loro astuzia avvolgendola nella grossolanità. Avete presente il ministro Calderoli con scure e lanciafiamme mentre dà fuoco agli scatoloni della burocrazia? Di nuovo è la commedia dell'arte a illuminarci: il finto sciocco gratifica il suo pubblico perché gli consente di riconoscere in lui la rivincita dell'umile sull'arrogante. Non c'è comizio o dibattito televisivo in cui il leghista non ostenti ironico distacco nei confronti dell'avversario, descrivendolo come intellettuale lontano dai problemi del popolo, al quale viceversa lui appartiene. Il compiacimento mostrato nell'inciampo sintattico, nel dialettismo e nella battuta sessista servono a lanciare il messaggio decisivo: "Siamo come voi, difetti compresi, solo un po' più coraggiosi". Il tratto caricaturale e l'immediata riconoscibilità popolana del leghista godono oggi di un tale appeal, da richiamare imitatori perfino ai vertici dell'establishment. Venerdì 26 marzo al Teatro Nuovo di Torino, parlando dopo Bossi e Cota, l'erudito ministro professor Giulio Tremonti si è sentito in dovere di vantarsi: "Noi siamo gente semplice, poche volte ci capita di leggere un libro...". Solo un modo di dire, certo, ma esprime bene lo spirito dei tempi. L'"idiotismo politico" può essere adottato con maestria anche dai borghesi. L'imponente travaso di voti dal Pdl alla Lega verificatosi alle regionali 2010 conferma che il fenomeno conservatore degli "atei devoti" - vogliosi di credere in Dio, patria e famiglia a prescindere dalla coerenza delle scelte di vita - ha dimensioni di massa ed è solo una presenza intellettuale. Nel profondo Nord il partito dei credenti nella Tradizione è destinato a durare più del partito personale di Berlusconi. Lo congloberà, probabilmente. Mentre già oggi la Lega gode della benevolenza dell'"Osservatore Romano" che gli attribuisce improbabili somiglianze organizzative con Democrazia cristiana e Partito comunista; e pazienza se su temi evangelicamente imbarazzanti come il rapporto con lo straniero Zaia e Cota entreranno magari in frizione con i vescovi locali. Il problema semmai riguarda Gianfranco Fini, perché il leghismo che si offre come linguaggio esplicito e approdo organizzato alle incertezze del Pdl, confida di lasciare ben poco spazio alla nascita di una destra liberale in Italia. Qui da noi Le Pen rischia di mangiarsi Sarkozy, il viceversa pare impossibile". (Gad Lerner)
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come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Bah lasciamo perdere.ibist ha scritto:cmq mi chiedo come cazzo si faccia a votare grillo....
a sto punto potevo scrivere le solite cacate sulla scheda
potevate scrivere SELEN TROIA....CICCIOLINA FIGA LARGA....e via dicendo...
un grande suser....che ha argomentato con raffinatezza stilistica il suo voto grillico...un voto di carattere...
Piuttosto concordo con te sul fatto dell'importanza relativa del voto, visto che l'individuo realizza se stesso o meno a prescindere dal regime in cui si trova a vivere.
Poi quando uno ne ha l'opportunità (es durante le elezioni, spendendo il proprio reddito in una certa maniera, usando i propri mezzi, comunicando alle altre persone il proprio punto di vista...) prova a modellare la società in cui vive in modo che più gli è congeniale.
Però il compito di godere della propria vita non dovrebbe essere delegato allo stato (o al risultato della propria squadra di calcio in campionato ).
PS Non vorrei sembrare un paladino del'antipolitica, quello che voglio esprimere è solo un certo equilibrio nel vivere la vita, tra il sé e la società.
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
probabile, però io i discorsi li leggo per intero...non solo le parti che mi fanno comodo.....Steiner74 ha scritto:"On" è quel tasto che ti è stato tolto al momento della nascita, vero?bocha ha scritto:senti, testina, leggi il contesto in cui è sta scritta.....Steiner74 ha scritto:Ma basta con questa apologia dell'ignoranza, da quattro soldi!bocha ha scritto:siamo un paese di rozzi ignoranti.....
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ma questo è tipico di una certa cultura.....
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Re: [O.T.] Speciale Elezioni Amministrative 2010
Dai Bocha dillo che lo fai apposta!bocha ha scritto: però io i discorsi li leggo per intero...non solo le parti che mi fanno comodo.....
ma questo è tipico di una certa cultura.....
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