[O.T.] Crisi economica

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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1561 Messaggio da Capitanvideo »

dostum ha scritto:
Capitanvideo ha scritto: Pessimista come gli altri che si rifanno alla scuola austriaca.
Molto probabile che abbiano ragione.
Un pelino di autocritica per aver causato il disastro?
Mah, mi sembra che l'unica nazione europea che per un piccolo periodo ha adottato una sorta di scuola austriaca sia stato il primo
mandato della Tatcher.
Per il resto non mi sembra sia ascoltata.
Gli USA sarebbero vicini a quel pensiero (a parole), peccato che l'apparato statale sia ormai abnorme anche li e quindi il discorso e' andato
a farsi fottere. (debito pubblico fuori controllo che condiziona ogni politica)

Cmq si va peggio dello scorso anno:

Crisi, è boom di fallimenti

Oltre 2.800 nel trimestre, aumento del 27% rispetto al 2009


MILANO - Nel primo trimestre dell'anno, l'ottavo consecutivo, i fallimenti delle società in Italia sono stati 2.800, con un aumento del 27% rispetto allo stesso periodo del 2009.

Lo afferma il Cerved, gruppo specializzato nell'analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, secondo cui il settore più in difficoltà è l'industria, che accusa un incremento del 41% e un 'insolvency ratio', cioé il tasso di fallimenti ogni 10mila imprese operative, del doppio rispetto alla media azionale. Malissimo il comparto dell'auto, che nel primo trimestre 2010 registra un incremento del 118%.

La Regione con il maggior numero di chiusure è la Lombardia, che l'insolvency ratio più alto in Italia. In termini percentuali, forte l'incremento accusato dal Piemonte (+61%), mentre nel Nord Est l'aumento più consistente si registra in Veneto (+62%). Il Mezzogiorno continua invece a evidenziare una corsa dei fallimenti meno veloce rispetto al resto del Paese. Secondo Cerved, nel primo trimestre 2010 anche il numero di domande di concordato preventivo ha toccato un nuovo record, con 286 casi e un incremento del 37%.
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1562 Messaggio da Giulio Tremonti »

Husker_Du ha scritto: Immagine
Questa immagine rende bene il concetto sopra discusso che l'Italia del Sud non è un'area economicamente depressa. Nonostante il suo reddito sia circa il 60% del Nord, non è inferiore a quello del Portogallo, di alcune zone di Spagna e Grecia,e superiore a quello della Repubblica Ceca, Corea del Sud, Arabia Saudita, Polonia, Russia, Turchia, Messico, Argentina, Brasile etc. etc.
A nessuno passerebbe per la testa l'assurdità di porsi per questi Paesi un problema simile alla nostra 'questione meridionale', cioè programmi di aiuti economici straordinari, Casse del Mezzogiorno e ora, con Tremonti, anche una Banca del Sud (sic!) vari.
Da noi c'è un'élite di intellettuali, industriali e politici meridionali (primo fra tutti Napolitano), che continua a riproporre la questione del Mezzogiorno in termini economici, blaterando di interventi a sostegno dell'economia che non fanno altro che garantire la casta, la quale ha tutto l'interesse a mantenere lo status quo.

Sulla questione ho un'idea precisa.
La situazione è un tipico equilibrio di Nash. Ogni individuo, se decide indipendentemente dagli altri di allontanarsi da questo equilibrio non riesce ad aumentare la propria utilità. Chi non accetta la logica del sistema ha solo da perdere, per cui nessuno ha interesse ad agire autonomamente diversamente dagli altri. Se però tutti gli agenti cooperassero ed agissero in maniera coordinata riuscirebbero a trarre maggiore utilità per tutti.

Questo è il punto. Non si riuscirà mai a convincere tutti a rifiutare il sistema. Non servono gli appelli, le manifestazioni, i movimenti di opinione... la gente se ne fotte. Fa quello che gli conviene nell'immediato.
La sola ragione per cui qualcosa cambi è che il gioco non sia più profittevole per nessuno, e siccome questo non è un equilibrio naturale ma indotto dalla iniezione continua di risorse dall'esterno, tolte queste si giungerà al punto di rottura. Cambiare il sistema sarà un'esigenza comune, non per un sussulto di ritrovata coscienza civica, ma perchè diventato svantaggioso per tutti.

esempi recenti di equilibri inefficienti:

-la munnezza a Napoli. La gente si sensibilizza allorquando si ritrova la rumenta fuori dalla porta, ci si rende conto che il sistema è insostenibile e si costruiscono i bruciatori dopo trent'anni di immobilismo.

-Pochi giorni fa i governatori di Lazio, Campania, Molise e Calabria partono per un viaggio della speranza a Roma a elemosinare qualche miliardo di fondi Fas per ripianare il bilancio delle loro sgangherate regioni. Si sentono rispondere che sono cazzi loro e i soldi dovranno prenderli dalle tasche dei loro corregionali ai quali dovranno spiegare perchè chi li governa è tanto incapace.
Quando la gente si accorgerà che gli sprechi e le inefficienze se li troveranno nel bilancio familiare anzichè farli pagare all'Italia produttiva, comincerà a mandare a casa a calci in culo questa classe dirigente.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1563 Messaggio da Capitanvideo »

Giulio Tremonti ha scritto: Sulla questione ho un'idea precisa.
La situazione è un tipico equilibrio di Nash. Ogni individuo, se decide indipendentemente dagli altri di allontanarsi da questo equilibrio non riesce ad aumentare la propria utilità. Chi non accetta la logica del sistema ha solo da perdere, per cui nessuno ha interesse ad agire autonomamente diversamente dagli altri. Se però tutti gli agenti cooperassero ed agissero in maniera coordinata riuscirebbero a trarre maggiore utilità per tutti.

Questo è il punto. Non si riuscirà mai a convincere tutti a rifiutare il sistema. Non servono gli appelli, le manifestazioni, i movimenti di opinione... la gente se ne fotte. Fa quello che gli conviene nell'immediato.
La sola ragione per cui qualcosa cambi è che il gioco non sia più profittevole per nessuno, e siccome questo non è un equilibrio naturale ma indotto dalla iniezione continua di risorse dall'esterno, tolte queste si giungerà al punto di rottura. Cambiare il sistema sarà un'esigenza comune, non per un sussulto di ritrovata coscienza civica, ma perchè diventato svantaggioso per tutti.

esempi recenti di equilibri inefficienti:

-la munnezza a Napoli. La gente si sensibilizza allorquando si ritrova la rumenta fuori dalla porta, ci si rende conto che il sistema è insostenibile e si costruiscono i bruciatori dopo trent'anni di immobilismo.

-Pochi giorni fa i governatori di Lazio, Campania, Molise e Calabria partono per un viaggio della speranza a Roma a elemosinare qualche miliardo di fondi Fas per ripianare il bilancio delle loro sgangherate regioni. Si sentono rispondere che sono cazzi loro e i soldi dovranno prenderli dalle tasche dei loro corregionali ai quali dovranno spiegare perchè chi li governa è tanto incapace.
Quando la gente si accorgerà che gli sprechi e le inefficienze se li troveranno nel bilancio familiare anzichè farli pagare all'Italia produttiva, comincerà a mandare a casa a calci in culo questa classe dirigente.
Sarebbe bello e sarebbe anche l'ora.
Se non riusciamo a cambiare mentalità con questa congiuntura non lo faremo piu'.
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}}Tristan
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1564 Messaggio da }}Tristan »

Giulio Tremonti ha scritto:
Husker_Du ha scritto: Immagine
Questa immagine rende bene il concetto sopra discusso che l'Italia del Sud non è un'area economicamente depressa. Nonostante il suo reddito sia circa il 60% del Nord, non è inferiore a quello del Portogallo, di alcune zone di Spagna e Grecia,e superiore a quello della Repubblica Ceca, Corea del Sud, Arabia Saudita, Polonia, Russia, Turchia, Messico, Argentina, Brasile etc. etc.
A nessuno passerebbe per la testa l'assurdità di porsi per questi Paesi un problema simile alla nostra 'questione meridionale', cioè programmi di aiuti economici straordinari, Casse del Mezzogiorno e ora, con Tremonti, anche una Banca del Sud (sic!) vari.
Da noi c'è un'élite di intellettuali, industriali e politici meridionali (primo fra tutti Napolitano), che continua a riproporre la questione del Mezzogiorno in termini economici, blaterando di interventi a sostegno dell'economia che non fanno altro che garantire la casta, la quale ha tutto l'interesse a mantenere lo status quo.
non disprezzando il resto dell'analisi, però mi sembra una visione un po miope, se il sud, con quei colori, rimane Italia, non riuscirà mai a liberarsi e svilupparsi, perchè la produzione di beni e servizi ,soprattutto su larga scala, rimarrà sempre e comunque nelle mani dell'Italia in verde che col gap(favorevole) che ha, di fatto, gode i benefici di una sorta di colonialismo economico nel quale beni e servizi vengono venduti agli arancioni ai prezzi dei verdi impedendo però la possibilità per gli arancioni di approvvigionarsi da altre nazioni con colori piu convenienti e soprattutto con mezzi di trasporto piu convenienti della gomma.
il motivo per cui la crisi fa una strage di imprenditori verdi e molto meno di arancioni è semplice ,gli arancioni sono abituati a una economia di emergenza (ed è una cosa che, nella realtà di tutti i giorni, avverti nettamente tra imprenditoria settentrionale e meridionale)

io invece inizio a pensare che l'unica soluzione che possa dare respiro al sud sia davvero la secessione, ogni altra soluzione continuerà a mantenere le condizioni e in definitiva a favorire la parte ricca d'Italia che è di fatto uno scoglio insormontabile che taglia fuori gli arancioni dal contatto con l'Europa continentale(situazione simile al Portogallo).

poi si parli chiaro, il motivo di questo bisogno di federalismo a tutti i costi è dovuto ad un solo vero motivo che rende il sud non piu tollerabile, cioè nuove alternative all'approvvigionamento di manodopera a basso costo per i verdi, in pratica il sud paga l'essersi riscattato da una condizione di miseria spinta ad una di sopravvivenza (cinesi che scoprono di avere anche dei diritti come lavoratori).

unica speranza per il meridione è affrancarsi, ma davvero, dall'economia settentrionale, che il resto d'Italia diventi nazione estera e che beni e servizi vengano gestiti come import scegliendo ciò che è piu conveniente e magari finalmente si svilupperanno anche delle infrastrutture che siano organiche e non un regalo tipo il ponte sullo stretto per equilibrare la torino-lione etc etc

un motivo c'è se la questione meridionale non trova soluzioni da 150 anni e se i meridionali hanno accettato di buon grado anche una diaspora mondiale e interna con numeri da brivido.

sicuro la risposta sia la natura parassitaria del meridione?
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill

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Parakarro
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1565 Messaggio da Parakarro »

Giulio Tremonti ha scritto:La situazione è un tipico equilibrio di Nash. Ogni individuo, se decide indipendentemente dagli altri di allontanarsi da questo equilibrio non riesce ad aumentare la propria utilità. Chi non accetta la logica del sistema ha solo da perdere, per cui nessuno ha interesse ad agire autonomamente diversamente dagli altri. Se però tutti gli agenti cooperassero ed agissero in maniera coordinata riuscirebbero a trarre maggiore utilità per tutti.

Questo è il punto. Non si riuscirà mai a convincere tutti a rifiutare il sistema. Non servono gli appelli, le manifestazioni, i movimenti di opinione... la gente se ne fotte. Fa quello che gli conviene nell'immediato.
quoto!

ed aggiungo un particolare..

se qualcuno cerca l'uscita di un sistema malato è emarginato ed eliminato... se abiti in una regione produttiva, il tuo essere eventualmente improduttivo ti fa risultare ''diverso'', scomodo, inutile e fastidioso.. quindi, il rischio di finire emarginato ti spinge verso la produttività... viceversa, in una zona improduttiva il tuo essere produttivo diventa un problema enorme perchè sottolinea acor di piu' l'improduttività degli altri...

è la stessa cosa che succede in una fabbrica...in un negozio...in una qualsiasi attività...

ed è per questo che serve un intervento dall'alto... un intervento politico....un intervento scomodo ....

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1566 Messaggio da Husker_Du »

Comunque, se come ha detto piu' volte berlusconi la crisi non ha colpito in maniera elevata l'italia, che anzi e' stata tra i paesi a reggere meglio, perche' occorre fare una manovra economica di sacrifici?

Solo per dare una giustificazione a tagli che sarebbero comunque stati fatti oppure perche' berlusconi e tremonti sono i soliti coglioni?

Per me la risposta e' abbastanza chiara.
Vediamo se l'elettorato di berlusconi dira' le stesse cose che disse quando Prodi faceva manovre simili.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1567 Messaggio da criptico »

Husker_Du ha scritto:Vediamo se l'elettorato di berlusconi dira' le stesse cose che disse quando Prodi faceva manovre simili.
Io penso che l'elettorato berlusconiano dirà le stesse cose e forse anche peggiori di quelle che diceva nei confronti del governo Prodi, ma con la differenza che continuerà a votarlo perché i tanti che lo votano hanno una fede cieca e incrollabile nei suoi confronti. :evil:
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1568 Messaggio da tao »

husker il problema è che nella coalizione di governo il peso e il range di manovra del presidente del consiglio sta inesorabilmente svanendo....

la manovra è chiaramente scaturita a partire dal grumo di potere costituito dalla lega e da tremonti.....

la diarchia tremonti berlusca (con la conseguenta lotta intestina che vedrà il secondo soccombere) è altrettanto chiaramente già in atto.....
"Dietro ogni italiano si nasconde un cretino"
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1569 Messaggio da bellavista »

Giulio Tremonti ha scritto:
Husker_Du ha scritto: Immagine
Questa immagine rende bene il concetto sopra discusso che l'Italia del Sud non è un'area economicamente depressa. Nonostante il suo reddito sia circa il 60% del Nord, non è inferiore a quello del Portogallo, di alcune zone di Spagna e Grecia,e superiore a quello della Repubblica Ceca, Corea del Sud, Arabia Saudita, Polonia, Russia, Turchia, Messico, Argentina, Brasile etc. etc.
L'analisi è interessante, ma parte da presupposti sbagliati. Infatti la valutazione che l'economia del sud è pari al 60% del nord è fatta contabilizzando la spesa non produttiva. Per intenderci tutti i salari dei dipendenti pubblici vengono contabilizzati come se invece provenissero da settori produttivi.

Questo è lo stesso motivo per cui il lazio risulta tra le prime regioni d'italia per PIL, semplicemente perchè vengono contabilizzati come produzione di reddito gli stipendi di tutti i parlamentari, ministri e funzionari romani (circa 7 miliardi di euro).

Se il sud non ricevesse più i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici o semplicemente si contabilizzasse solo la reale produzioni di ricchezza altro che il 60% del nord. Forse arriverebbe al 30%
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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dostum
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1570 Messaggio da dostum »

Capitanvideo ha scritto:
dostum ha scritto:
Capitanvideo ha scritto: Pessimista come gli altri che si rifanno alla scuola austriaca.
Molto probabile che abbiano ragione.
Un pelino di autocritica per aver causato il disastro?
Mah, mi sembra che l'unica nazione europea che per un piccolo periodo ha adottato una sorta di scuola austriaca sia stato il primo
mandato della Tatcher.
Per il resto non mi sembra sia ascoltata.
Gli USA sarebbero vicini a quel pensiero (a parole), peccato che l'apparato statale sia ormai abnorme anche li e quindi il discorso e' andato
a farsi fottere. (debito pubblico fuori controllo che condiziona ogni politica)

Cmq si va peggio dello scorso anno:

Crisi, è boom di fallimenti

Oltre 2.800 nel trimestre, aumento del 27% rispetto al 2009


MILANO - Nel primo trimestre dell'anno, l'ottavo consecutivo, i fallimenti delle società in Italia sono stati 2.800, con un aumento del 27% rispetto allo stesso periodo del 2009.

Lo afferma il Cerved, gruppo specializzato nell'analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, secondo cui il settore più in difficoltà è l'industria, che accusa un incremento del 41% e un 'insolvency ratio', cioé il tasso di fallimenti ogni 10mila imprese operative, del doppio rispetto alla media azionale. Malissimo il comparto dell'auto, che nel primo trimestre 2010 registra un incremento del 118%.

La Regione con il maggior numero di chiusure è la Lombardia, che l'insolvency ratio più alto in Italia. In termini percentuali, forte l'incremento accusato dal Piemonte (+61%), mentre nel Nord Est l'aumento più consistente si registra in Veneto (+62%). Il Mezzogiorno continua invece a evidenziare una corsa dei fallimenti meno veloce rispetto al resto del Paese. Secondo Cerved, nel primo trimestre 2010 anche il numero di domande di concordato preventivo ha toccato un nuovo record, con 286 casi e un incremento del 37%.
Basta leggere la "Rivolta di Atlante (Greenspan?)" della Rand nonacaso una satanista.
rimanendo in ambito USA basta confrontare Volcker e Greenspan.
http://www.homolaicus.com/storia/oro/gold_standard.htm
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1571 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Helmut ha scritto:Polonia e Croazia. :roll:
polonia e croazia non fanno testo, come tutti i paesi nell'orbita comunista (vedi la ex DDR). l'europa occidentale è molto variegata, non a caso la germania del sud e la bassa renania (cattoliche) sono sempre state addotte come prova per confutare la tesi di weber.
sono un analfabeta funzionante

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1572 Messaggio da Capitanvideo »

dostum ha scritto: Basta leggere la "Rivolta di Atlante (Greenspan?)" della Rand nonacaso una satanista.
rimanendo in ambito USA basta confrontare Volcker e Greenspan.
http://www.homolaicus.com/storia/oro/gold_standard.htm
La Rand satanista?

Affascinante il parallelo Greenspan=d'Anconia. Non ci avevo pensato :)
Ultima modifica di Capitanvideo il 31/05/2010, 11:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1573 Messaggio da Giulio Tremonti »

}}Tristan ha scritto: se il sud, con quei colori, rimane Italia, non riuscirà mai a liberarsi e svilupparsi, perchè la produzione di beni e servizi ,soprattutto su larga scala, rimarrà sempre e comunque nelle mani dell'Italia in verde che col gap(favorevole) che ha, di fatto, gode i benefici di una sorta di colonialismo economico nel quale beni e servizi vengono venduti agli arancioni ai prezzi dei verdi impedendo però la possibilità per gli arancioni di approvvigionarsi da altre nazioni con colori piu convenienti e soprattutto con mezzi di trasporto piu convenienti della gomma.
Il Sud sfruttato dal Nord è una favoletta che sta nella tua testa e che non ha nessun riscontro nei numeri, che raccontano un'altra storia.
Il Pil pro capite del Sud è il 55% di quello del Nord mentre la spesa per i consumi delle famiglie è il 70%.
Tutte le regioni del Sud hanno una differenza tributi-spesa pubblica negativa (quella di un lombardo è >5000 euro).
Consumi + investimenti rispetto al Pil locale: centro-nord=91.8, nord-est=97.8, centro=95.9, sud=121.3.
Se poi consideriamo che al Sud non si pagano le tasse, vedi tu ci guadagna e chi ci perde, chi vive al di sopra delle proprie possibilità e chi no.
La differenza tra Nord e Meridione non è una differenza di consumi e di tenore di vita ma di produzione.

il motivo per cui la crisi fa una strage di imprenditori verdi e molto meno di arancioni è semplice ,gli arancioni sono abituati a una economia di emergenza (ed è una cosa che, nella realtà di tutti i giorni, avverti nettamente tra imprenditoria settentrionale e meridionale)
Il motivo per cui la crisi fa una strage di imprenditori verdi e molto meno di arancioni è perchè al Nord ci sono gli imprenditori.
io invece inizio a pensare che l'unica soluzione che possa dare respiro al sud sia davvero la secessione, ogni altra soluzione continuerà a mantenere le condizioni e in definitiva a favorire la parte ricca d'Italia che è di fatto uno scoglio insormontabile che taglia fuori gli arancioni dal contatto con l'Europa continentale(situazione simile al Portogallo).
Non so se il Meridione avrebbe da guadagnare da una secessione, di sicuro ne guadagnerebbe il Nord.
E' possibile che nel lungo periodo possa diventare uno Stato con caratteristiche occidentali se riuscisse a inventarsi da zero un sistema liberale, una burocrazia e infrastrutture efficienti e, soprattutto, uno Stato di diritto.
Tanti auguri.
poi si parli chiaro, il motivo di questo bisogno di federalismo a tutti i costi è dovuto ad un solo vero motivo che rende il sud non piu tollerabile, cioè nuove alternative all'approvvigionamento di manodopera a basso costo per i verdi, in pratica il sud paga l'essersi riscattato da una condizione di miseria spinta ad una di sopravvivenza (cinesi che scoprono di avere anche dei diritti come lavoratori).
:lol:

Bravo Sherlock, hai svelato il Grande Complotto.


Il federalismo fiscale, è cosa buona e giusta. Non mi piace il pasticcio della versione governativa, perchè:
-oltre all'autonomia di spesa si deve prevedere autonomia impositiva vera.
-il meccanismo dei costi standard è pianificazione economica e centralismo.
L'unico pregio che ha la riforma che si va profilando è che pone un limite ai trasferimenti non condizionati ai risultati, agli investimenti improduttivi. Rispetto allo sfascio di oggi è un progresso, anche se non ci vuole molto a migliorare la situazione attuale.

@bellavista: anche se i salari dei dipendenti pubblici sono spesa non produttiva, sono reddito, assistenziale, ma sempre redditto.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1574 Messaggio da dostum »

Capitanvideo ha scritto:
dostum ha scritto: Basta leggere la "Rivolta di Atlante (Greenspan?)" della Rand nonacaso una satanista.
rimanendo in ambito USA basta confrontare Volcker e Greenspan.
http://www.homolaicus.com/storia/oro/gold_standard.htm
La Rand satanista?

Affascinante il parallelo Greenspan=d'Anconia. Non ci avevo pensato :)
Certo sennò perchè proverebbero gusto a combinare disastri?

http://www.the600club.com/topic37981-1.html

Io vivo in una zona dove hanno messo mano architetti d'avanguardia
Howard Roarke l'avrei affogato nella mota a testa in giù.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1575 Messaggio da andrew »

Ieri la Gabanelli ha fatto un bel servizio sulla WIR
La WIR è una moneta complementare parallela la franco svizzero.

Per chi non crede alle cazzate di Wall Street ed è stufo della moneta a debito può essere un'ottima alternativa in un periodo di crisi come questo.

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