Anche il Porno piange miseria. La crisi economica non ha risparmiato nemmeno un settore che, secondo i dati di Confindustria, fatturava complessivamente, solo in Italia, 1,5 miliardi di euro l’anno. Fatturato che negli ultimi 12 mesi, a sentire chi ci lavora, sarebbe stato praticamente dimezzato. Non parliamo ovviamente solo di film a luci rosse – sono 1.500 quelli distribuiti ogni anno nel nostro Paese, con un 70% che arriva dall’estero – ma anche di 400 sexy shop sparsi per l’Italia e delle tv criptate che trasmettono programmi hard 24h su 24.
Colpa della crisi sì, ma anche di Internet e di quei siti che permettono di scaricare materiale a prezzi stracciati, se non addirittura gratis come Youporn, divenuto secondo Nielsen net ratings - la più autorevole società di rilevazione del traffico online - il leader assoluto nel mondo, Italia compresa, con 1,5 milioni di utenti al giorno. Per la società di ricerca la pornografia rappresenta infatti il 25% dell’audience di internet in tutto il mondo.
Il dvd porno, dunque, è in via d’estinzione. Per spiegare il motivo del crollo nelle vendite, basta fare un semplice confronto sui prezzi. Acquistare un dvd costa circa 25-30 euro. Più o meno quanto abbonarsi per un mese a un sito, con la differenza che in un mese è possibile scaricare dai 400 agli 800 Mb di materiale, ossia decine di migliaia di immagini e centinaia di film tutti in hd.
Brazzers, uno dei più famosi siti web porno, offre pacchetti da 24,94 euro al mese. Ma ci si può abbonare anche solo per 2 giorni al prezzo di 1 euro e scaricare molto più materiale di quello contenuto in un unico dvd.
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Non nasconde il suo sconforto Silvio Bandinelli, ex pubblicitario “impegnato” fino agli anni 80 e oggi regista e proprietario di Showtime, una delle più grandi case di produzione di film hard in Europa. “Nel nostro settore c’è una doppia crisi: una crisi che viene prima della crisi economica mondiale e che è dipesa dal dilagare di tutti i contenuti gratuiti che ci sono su internet e dai nuovi modi che la gente ha di frequentare il sesso virtuale: web- cam , scambio di filmati amatoriali, chat erotiche…”.
Ascolta l’intervista audio a Bandinelli
A quanto ammonta il danno per voi?
Il nostro fatturato è diminuito del 50%. La maggior parte degli attori porno italiani non lavora più o ha cambiato mestiere. Praticamente non si produce più nulla, in tutta Europa saremo rimasti in 3-4, come case di produzione, ad avere la forza di girare qualche film a livello professionale. In Italia su 15 case, 5 hanno chiuso ma a produrre restiamo in 2. In Spagna e in Francia, per esempio, la situazione è drammatica. Il francese Marc Dorcel, che è uno dei più grandi produttori europei, sta tentando la strada della co-produzione e quand’è così vuol dire che siamo davvero alla frutta. Gli unici che un minimo reggono ancora siamo noi e i tedeschi”.
Lei crede davvero che il dvd, e con esso i templi del cinema hard, le videoteche, sono destinati a sparire?
Consideri che il 30% delle videoteche in Italia ha chiuso. Il dvd non lo compra più nessuno. Adesso esiste quasi solo lo streaming o il video on demand. Anche noi ci siamo dovuti attrezzare con
www.factorystream.com. Ma consideri che questo sistema porta ancora molto poco denaro in rete perché su internet la gente è abituata a non pagare
Mi dia un po’ di numeri: quanto fatturava lei prima della crisi e quanto adesso?
Noi arrivavamo sui 1,7, anche 2 milioni di euro l’anno, oggi se si arriva a 6-700 mila è tanto. E’ un settore agonizzante e non sappiamo quale sarà il nostro futuro.
Che differenza di costi c’è tra produrre un film in modo professionale e produrne uno amatoriale?
Il minimo che si può spendere per una produzione seria va dai 20 ai 25 mila euro; girare un film amatoriale, può costare al massimo 1500 euro, senza contare che, in questa fase di neo-realismo del porno, molte coppie lo fanno gratis per semplice esibizionismo
E le pornostar? Spariranno anche loro?
Purtroppo oggi anche i più grandi sono in cerca d’autore. Fino a un po’ di tempo fa potevano arrivare a guadagnare fino a 6mila euro a scena, oggi al massimo 1.500. Si salvano solo grazie al mercato degli spettacoli che resta ancora abbastanza florido
Quindi sarà sempre più difficile che emergano altri nomi noti al grande pubblico e non solo a quello del genere hard? Nessuna nuova Cicciolina all’orizzonte?
Di grandi nomi come, appunto, Ilona Staller, Moana Pozzi, Selene, Elena Grimaldi o tempo fa Marina Frajese e Milly D’Abbraccio, queste però più che altro perché legate a Paolo Frajese e Vittorio Sgarbi, mi sembra difficile
E tra gli uomini?
Tra gli uomini la star è sempre stata una sola: Rocco Siffredi. L’unico che puoi sbattere in copertina e vendere. Per il resto il personaggio maschile è secondario. Tirano le donne e basta
Tra le attrici italiane che non hanno mai fatto film porno, con chi le piacerebbe, o le sarebbe piaciuto, lavorare?
Non l’ho mai chiesto a nessuna, ma sicuramente con la Valeria Marini dei tempi d’oro e con Alba Parietti, che è sempre stata una grande esibizionista. Nella mia esperienza mi sono reso conto che la principale motivazione di chi decide di fare questo lavoro non è mai stata il denaro, ma solo il desiderio di mostrarsi
E oggi chi è secondo lei il più grande sogno erotico degli italiani?
Non c’è dubbio: Belen Rodriguez
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