[O.T.] Runners

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tyler durden
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Re: [O.T.] Runners

#556 Messaggio da tyler durden »

sanji_san ha scritto:Come detto sono andato a correre oggi..un'oretta...non pensavo che stessi così male!!! Erano anni che non correvo, ma cavolo, ero abituato a fare 2 km in 7,16 minuti (quando ero uno sportivo)!!!

Fatto sta che sono distrutto!!! Ho dei dolori a entrambe le tibie...qualcuno sa come mai? potrebbe essere per l'asfalto duro?!
asfalto mollo è difficile che lo trovi... :lol:
comunque se sono anni che non corri è meglio che cominci in maniera più soft: inizia con 15/20 minuti di corsa e poi aumenta piano, tipo 3 volte corri per 15 minuti, poi aumenti e ne fai 20 e così via.
Poi potresti pure, quando aumenti i tempi di corsa fare: 12' di corsa+3' di camminata+12' di corsa.
io per esempio adesso sono alla fase 5 di questo piano di allenamento, cioè: 55' totali, 8' di corsa intervallati da 3' di camminata.
in questa maniera si sviluppa anche la velocità.
Anch'io voglio andare al Festival del Testicolo a Rock Creek Lodge in Montana, e pure al Nudes-A-Poppin e ad uno Spring Break!!!

sanji_san
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Re: [O.T.] Runners

#557 Messaggio da sanji_san »

Grazie dei consigli Alex e Tyler.

Continuerò in maniera più soft, anche se il mio obiettivo è quello di perdere peso e non certamente quello di diventare maratoneta... :)
La donna, solo il diavolo sa cos'è.

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Dave Bowman
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Re: [O.T.] Runners

#558 Messaggio da Dave Bowman »

ho fatto la maratona di Roma: percorso davvero strepitoso anche se non facile (l'ultima parte ha parecchie salitelle, leggere ma che quando sei stanco ti mettono a dura prova). il tempo, 3.45, è frutto delle soste ai punti ristoro, visto che ho sudato come una bestia e ho dovuto bere tanto
Sono indeciso se fare anche Milano tra due settimane... oggi 12 km lenti, domani provo ad accelerare il ritmo e vedo se ho recuperato abbastanza
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AlexSmith
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Re: [O.T.] Runners

#559 Messaggio da AlexSmith »

Praticamente hai il mio stesso programma!
Se lo sapevo potevamo incontrarci a Roma....
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.

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steve123
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Re: [O.T.] Runners

#560 Messaggio da steve123 »

aadizoo87 ha scritto:
steve123 ha scritto:
aadizoo87 ha scritto:Scusate se insisto, ma ho assolutamente bisogno di un vostro consiglio per evitare che le mie gambe pesino come dei macigni nei primi 2/3 Km...Non so, ditemi se devo fare un determinato tipo di stretching o di riscaldamento.Illuminatemi...

Ti consiglio di fare dello stretcing e poi partire piano, molto piano per i primi 2/3 Km, ad un ritmo inferiore di almeno 30-40 sec. al Km del tuo ritmo normale.
Secondo me è solo questione di abitudine alla corsa, insisti e vedrai che migliorerai.
Anche io quando ho iniziato a correre un pò seriamente 4 anni fà per i primi 5-6 mesi avevo costantemente i polpacci duri, poi insistendo è passato .

Ciao
Grazie Steve, che tipo e quanto stretching mi consiglieresti? Ne ho sempre fatto pochissimo o quasi niente...potrebbe anche essere solo abitudine come dici tu vsto che corro da appena 3 mesi e mezzo diciamo...lo spero. Potrebbe dipendere anche dalla mia conformazione fisica,dato che non sono un mingherlino...sono 1,87 per 78 kg...

Dai un occhiata a questo link:
http://wellnesseperformance.blogosfere. ... ing-2.html
e anche questo:
http://www.tuttopodismo.it/stretching_pre_gara.htm
comunque la cosa migliore è partire tranquilli per carburare a dovere.

Ciao

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Re: [O.T.] Runners

#561 Messaggio da dante011 »

beh iniziare con un'ora la prima volta......
in vari siti puoi trovare tabelle,ecc
tipo 2min.corsa-2min.cammino
5 corsa-2cammino
e cosi via.. io almeno ho iniziato cosi,adesso dopo 6 mesi riesco a fare un oretta filata
Non v'è rimedio alla nascita e alla morte salvo godersi l'intervallo
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nik978
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Re: [O.T.] Runners

#562 Messaggio da nik978 »

dante011 ha scritto:beh iniziare con un'ora la prima volta......
in vari siti puoi trovare tabelle,ecc
tipo 2min.corsa-2min.cammino
5 corsa-2cammino
e cosi via.. io almeno ho iniziato cosi,adesso dopo 6 mesi riesco a fare un oretta filata
e' la stessa tabella che ho tenuto pronta per aprile (tempo migliore)
2 e 2 e poi a salire,,
devo arrivare a correre almeno 40 minuti di fila per poi passare al tapirulan in plaestra (devo dimagrire)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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Re: [O.T.] Runners

#563 Messaggio da Pensiero Dominante »

Abstract (visto che è abbastanza lungo):

La mezza maratona di Genova (in realtà nel mio caso si è trattato di un quarto di maratona...): resoconto di sport e vita ad usum dei superzetiani. Si parla ovviamente della corsa, ma anche di altro (i soliti “pensieri dominanti”). A proposito, c’era qualche altro forumista presente?

Svolgimento


Arrivo all’Expo di buonora, non sono ancora neanche le otto. La partenza sarebbe fissata per le nove del mattino per la mezza maratona, le nove e dieci per la Corri Genova, ma preferisco arrivare con largo anticipo, per non rischiare di fare coda per il parcheggio. Sì che di posti auto ce ne sono tanti, ma sono previsti migliaia di partecipanti. Per lo meno, questa è la stima che faccio basandomi sul fatto che il mio pettorale, ritirato ieri sera, ha il numero 2xxx e che le iscrizioni sono aperte anche questa mattina.

Non sono il primo, e nemmeno fra i primissimi, ma perlomeno non faccio coda per prendere il biglietto del silos. Il primo piano del parcheggio è già quasi del tutto pieno, ma riesco ancora a trovare un posticino in fondo. Raccatto la borsa e mi avvio giù per le scale, lasciando però nel bagagliaio il “kit di sopravvivenza”: portafogli, chiavi di casa e telefono cellulare. Anche se c’è il deposito borse preferisco non rischiare. Scendo le scale assieme ad un gruppo di altri “runners”, provenienti da fuori Genova e dall’aspetto decisamente più professionale del mio (Borsoni con i nomi dei gruppi sportivi, tute ultimo grido etc.)

Io però non mi lascio intimidire. Oltretutto oggi mi sento decisamente in forma, a parte il dannato allucione sinistro che da qualche giorno mi fa un male cane appena lo tocco; se però non lo vado a stuzzicare mi lascia quietare, e quindi accontentiamoci, va fin troppo bene così. Mi sento talmente bene e di buon umore che per un attimo nella mia mente accarezzo folli sogni di gloria, del tipo che, in un improvviso momento di grazia, correrò ad una velocità che di solito neanche mi sogno e farò un tempone tale da piazzarmi fra i primi classificati. In fondo, potrebbe anche succedere. E’ estremamente improbabile, ma potrebbe succedere.


Mentre sto camminando verso il punto di partenza, immerso in cotante fantasticherie, mi viene improvvisamente in mente che ho messo il biglietto del parcheggio nella giacca della tuta. Se putacaso dovessero “sjattarmi” la borsa sarebbe un bel guaio. Sì, lo so, sono un po’ paranoico, ma preferisco tornare sui miei passi per lasciarlo in un posto più sicuro. Ed è mentre ritorno indietro al parcheggio che mi imbatto per la prima volta della giornata in “Lei”. La ragazza è davvero di quelle che non passano inosservate; alta dall’uno e settantacinque in su, capelli castano rossicci, un viso stupendo. Ma soprattutto, quando ci incrociamo, mi rivolge uno sguardo che non esiterei a definire “piuttosto interessato”. L’ho già detto, mi pare che questa giornata inizi proprio bene; staremo a vedere.

Quando fuoriesco per la seconda volta dal parcheggio si è già formata una bella coda in entrata, ed una coda altrettanto lunga a ritirare il pettorale, per coloro che , improvvidamente, non lo hanno fatto nei giorni scorsi.

La giornata è stupenda, al sole fa piuttosto caldo anche se all’ombra l’aria è ancora frizzantina. Manca ancora un’oretta alla partenza ed io non so bene che fare.

C’è in giro un mucchio di gente, corridori dai look più disparati: da quelli diciamo così professionistici (canottiera ultraleggera, short e calzettoni tecnici) a quelli più artigianali (maglietta del mercato, bermuda di cotone stazzonati). Io, con il mio completo full Decathlon, mi colloco nella fascia, ampiamente rappresentata, dei corridori occasionali.
Resta comunque il fatto che nella corsa, alla fin fine, il 99% lo fa il materiale umano, e quindi non è il caso di prestare particolare attenzione a questo genere di cose. Come dicevo, di gente in giro ce n’è davvero tanta, di ogni genere ed età. Io però cerco la gnocca

Mi tolgo la tuta, mollo la borsa nel deposito (scoprendo così che è davvero bene organizzato e che avrei potuto fidarmi a lasciarci anche gli effetti personali) e mi faccio un giretto di riscaldamento lungo i moli della darsena. Noto con piacere che non ho i soliti problemi di affanno che spesso riscontro nei primi minuti di corsa. Oggi mi sento bene sin dal primo momento. Arrivo sino in fondo al molo della nave Italia e poi torno indietro. Oltre a me, ci sono solo alcuni altri corridori che fanno un po’ di corsetta di riscaldamento, e la cosa mi sembra alquanto strana. Arrivato all’altezza dell’Acquario, incrocio un paio di fighette in allenamento (Dio, questo dannato incrociare, possibile che non mi venga in mente un sinonimo? Potrei dire “incontro”, ma darebbe l’idea che le conosca, o che almeno le abbia già viste da qualche altra parte, mentre invece non è così). Che faccio? Ovviamente mi metto alle loro calcagna, più che altro per verificare a che velocità vanno. Scopro così che filano abbastanza, e dato che non voglio affaticarmi troppo, rinuncio dopo poche decine di metri all’inseguimento, per riportarmi in zona partenze.

Qui mi attende una gradita sorpresa. La gnocca incontrata al parcheggio si è cambiata e sta facendo il riscaldamento. L’abbigliamento è di quelli che attizza: pantaloncino in lycra grigio molto corto, maglietta arancione fosforescente, cappellino bianco a disegni neri, occhiali da sole alla moda. Anche le modalità con cui effettua il riscaldamento sono di quelle che attizzano: al posto della solita corsetta, sta facendo dello stretching, e streccia tutto quello che può strecciare. Peccato che ci sia anche il suo “Lui”, che è pure vestito nello stesso identico modo. Il tutto rende la coppia un po’ troppo modaiola per i miei gusti, comunque lei è davvero bella e merita rimanere ancora un po’ ad osservarla.

Nel frattempo, tutto il piazzale di fronte al Bigo si è ormai riempito di gente. Siamo davvero in tanti. Mi guardo intorno per vedere se c’è qualcuno che conosco, ma non mi sembra. Vedo comunque avvicinarsi un altro personaggio davvero “interessante”:
spalle piuttosto larghe per una donna, culetto oltremodo ben modellato, capelli lunghi biondi, grande borsone sportivo portato di traverso sulla schiena con nonchalance. Tutti questi indizi parlano in modo assolutamente chiaro: trattasi sicuramente di insegnante di fitness imprestata al running. Sul dorso della canottiera della ragazza c’è una scritta che interpreto essere il suo nome. Per non ledere la privacy dirò solamente che inizia con R e finisce con A. (ed in mezzo ci sono due lettere :wink: )

Oltre alle due già citate gnocche, ci sono un mucchio di altre ragazze e donne di aspetto quanto meno gradevole. Penso fra me che questo è un dettaglio non trascurabile ed un ulteriore incentivo a frequentare maggiormente questo mondo del running, nel quale sino ad ora ho fatto solo qualche saltuaria apparizione. Ma si sa, sono un incostante.

I corridori della mezza vengono invitati a schierarsi nella posizione di partenza. Sono tantissimi, e devo dire che li osservo con una punta di invidia e di rammarico. Vorrei essere fra loro, in primis perché mi sarebbe piaciuto cimentarmi sulla distanza più lunga (non ho potuto farlo perché era richiesto il certificato medico), ed in subordine – ma non tanto – perché nel mucchione di concorrenti non ho fatto fatica ad individuare sia la gnocca # 1 (quella con la maglietta arancione fosforescente) che la gnocca # 2 (quella con la scritta R..A sulla schiena).

Discorsi di prammatica degli organizzatori della corsa, la banda che suona l’inno di Mameli. Io sono in piedi sullo schienale di una panchina ed osservo dall’alto tutta la scena. Vorrei assistere alla partenza, ma voltandomi indietro scorgo un grosso assembramento anche in prossimità della linea di partenza della 11 Km, che partirà qualche minuto dopo il main event. Non voglio restare imbottigliato nelle retrovie, e quindi vado a mettermi in posizione anch’io.

Non l’ho detto prima, ma devo precisare che sono un corridore della domenica, e neanche di tutte le domeniche. Quindi, non sono certo venuto qui per fare delle prestazioni strabilianti; mi accontenterei di riuscire a tenere alta la bandiera (almeno quella), e di concludere con un tempo dignitoso.

Però, parliamoci chiaro, uno può essere la persona meno competitiva di 'sta terra, può essere perfettamente consapevole che correre in un minuto in più od in meno non gli cambierà in alcun modo la vita, ma quando poi ti ritrovi sulla linea di partenza (o meglio, un po' di metri dietro la linea di partenza), ad attendere lo sparo che darà il via, ti rendi immediatamente conto che cercherai di mettercela davvero tutta .

Il problema principale, anzi, sarà proprio quello di resistere alla tentazione di partire a tutta birra, perché so che se cedo a questo impulso molto probabilmente sarò completamente spompato dopo pochi chilometri.

La stessa cosa mi succede con lo spirito patriottico: di solito può fregarmene meno che niente, ma quando la banda attacca per la seconda volta l'inno nazionale, e questa volta lo sta suonando anche per me, mi sento – come dire – un po' inorgoglito, e sento scorrere un brivido sulla mia pelle. Mi sento quasi obbligato a mettercela tutta.

Ancora due parole da parte dello speaker della manifestazione e poi … BANG!! Siamo partiti.


Sin dai primi metri mi rendo conto che la velocità media del gruppo è piuttosto sostenuta, o che perlomeno lo è rispetto alla mia tipica andatura da allenamento. Benedico mentalmente l’avere fatto un po’ di riscaldamento e, senza strafare, cerco comunque di tenere il passo, augurandomi di non cominciare a sentire a breve il tipico tump-tump-tump-tump del cuore in sopraffanno. Regolo la cadenza e la lunghezza della falcata su valori che mi sembra di poter reggere, e noto con piacere che, se da una parte alcuni corridori mi superano, dall’altra sono forse più numerosi quelli che supero io.

Porta dei Vacca, la leggera salita di Piazza della Nunziata, Piazza Fontane Marose e Via XXV Aprile…. Eccoci già in vista di De Ferrari. Vedo a fianco a me visi che grondano sudore, mentre io, a parte l’avere la bocca completamente asciutta, sto piuttosto bene. Mi viene in mente l’orrida barzelletta del tizio che cade dal grattacielo e mentre i vari piani gli scorrono davanti pensa: “Sin qui tutto bene, sin qui tutto bene…”.

Imbocchiamo Via XX Settembre. Allungo la falcata e ne riduco leggermente il ritmo per sfruttare al meglio la discesa. Ora che sto andando a regime la secchezza di fauci, forse causata più che altro da ansietà, si attenua un po’. In fondo, sono soprattutto per godermi una bella corsa nel centro della città in una stupenda mattinata di aprile, no? E quindi, cerco di godermela come se fosse un allenamento come un altro. Tanto per cominciare, devo cercare di regolare la mia corsa su quella di qualche altro corridore della mia stessa forza. Se poi il corridore è un corridore femmina con un bel paio di chiappe il compito diventa più piacevole ed interessante.
Tanto per esemplificare...

Immagine

Da questo punto di vista, le opportunità non mancano; anzi, quasi mi rammarico che, trattandosi pur sempre di una competizione agonistica, si corra troppo veloce per pensare di sprecare fiato nell’attaccare discorso con qualcuna. Un pensiero però ogni tanto ce lo faccio.

Discendiamo tutta Via XX Settembre, proseguiamo per Corso Buenos Aires e svoltiamo in Via Casaregis. Al primo ristoro afferro al volo un bicchiere d’acqua, ma non riesco a trangugiarne che un mezzo sorso.

Sbuchiamo a questo punto in Corso Italia. E’ il tratto che attendevo perché è quello dove mi fa più piacere correre. Dall’altra parte del corso ecco che già arriva il gruppetto di testa della 20 Km. Mi lascio indietro una morettina con pantaloni lunghi neri sulla quale ho fatto l’andatura per un bel tratto ed incomincio a concentrarmi sul punto di svolta a mezza gara (Boccadasse). Cerco di sondare le mie forze per capire se sono in grado di spingere un po’ di più, ma per il momento è ancora troppo presto, semmai se ne riparlerà negli ultimi Kilometri, sulla Sopraelevata. Di tanto in tanto butto un’occhio dall’altra parte della carreggiata, dove sfilano i concorrenti della 20Km. Non vedo però la coppietta con maglie arancioni né l’atletica biondona, e mi domando dove possano essere in questo momento.

Passiamo il giro di boa di Boccadasse e ritorniamo indietro lungo Corso Italia, preso questa volta lato mare ed in leggera discesa. Noto con disappunto che la fatica incomincia un po’ a farsi sentire. Altra sorsata d’acqua ad un ristoro e, visto che il caldo sta crescendo, non esito a tirare fuori dai calzoncini la spugna che ci è stata data in dotazione con il kit, a intingerla in una bacinella d’acqua e a strizzarmela sulla testa. E pensare che quando l’ho vista non ho potuto fare a meno di pensare con ironia al classico “gettare la spugna” ed anche alla spugna di Gesù, quella intinta nell’aceto. Sino all’ultimo ero molto indeciso se portarmela dietro.

Mi affianco ad una fighetta dall’aria un po’ affaticata; mi verrebbe la tentazione di attaccare discorso, premettendo subito che sembro grondare di sudore ma in realtà è solo acqua, ma poi lascio perdere, la ragazza non mi offre motivazioni sufficienti, per così dire.

Viceversa, ne supero un’altra decisamente più attizzante. Anche lei indossa incongrui pantaloni lunghi, del tutto inadatti alla temperatura della giornata, ma che ne valorizzano le chiappe. Mi volto indietro per osservarla in viso, anche se si accompagna ad un energumeno con tatuaggi e bandana. Arrivati alla Foce il percorso, sino a questo momento in comune fra la corsa più lunga e quella più breve si separa. Noi prendiamo la Sopraelevata lato mare, quelli che fanno la 20 Km, incluso miss Belle Chiappe e l’energumeno tatuato la prendono lato monte.

Siamo ormai negli ultimi Km di corsa. In origine prevedevo di accelerare un po’, ma mi rendo conto che è già un risultato se riesco a non rallentare. Solo, arrivati a questo punto, mi scoccerebbe molto non riuscire a raggiungere l’obiettivo che, orologio alla mano, a questo punto mi sarei dato: concludere in meno di un’ora di tempo.

Come sempre, gli ultimi Km sono i peggiori. Vedo in lontananza una rampa di discesa e mi rinfranco pensando di essere in vista dell’arrivo. In realtà, il fatto che sia deserta dovrebbe mettermi sull’avviso. E’ la rampa di Via delle Casacce, non ancora quella di Caricamento. Oramai le posizioni si sono assestate, i sorpassi sono piuttosto rari.

Arrivati finalmente alla rampa giusta penso che, in questo momento, e considerate le mie attuali condizioni, sono contento di non avere altri dieci km da fare. In qualche modo ce l’avrei fatta, ma avrei dovuto sicuramente rallentare.

Ecco, siamo ormai dentro all’Expo, sono le ultime centinaia di metri della corsa. Ed è qui che faccio la mia cazzata. Non so perché, forse spinto dalle incitazioni della folla che probabilmente mi ha scambiato per un corridore della 20KM, mi lancio in un affondo micidiale. Faccio un cinquanta – cento metri a tutta velocità ma improvvisamente mi assale un violento conato di vomito. Rallento immediatamente e metto ogni mia restante energia nel cercare di trattenermi. Il traguardo sembra non arrivare più, i conati si moltiplicano. Supero la linea fatidica senza alcuna gioia, terrorizzato all’idea di vomitare in mezzo alla folla di lì a pochi metri. Mi guardo intorno alla disperata ricerca di una via di fuga ma è tutto transennato. Proseguo ancora oltre, cercando di respirare a fondo e di reprimere la nausea. Ecco, finalmente riesco ad appoggiarmi ad un tratto di balaustra della banchina libero dai banchetti dell’organizzazione. Nel giro di mezzo minuto mi riprendo perfettamente. Uff! C’è mancato poco. Dò un’occhiata all’orologio. Dovrei essere stato sotto l’ora, anche se di poco. Quando usciranno i tempi ufficiali si vedrà. Ora sono davvero molto contento.

Dopo aver restituito il chip, avere recuperato la borsa ed essermi rifocillato mi metto a guardare gli arrivi dei concorrenti. Ne arrivano ancora molti anche della 10 Km.

Ad un certo punto vedo arrivare un tizio ben noto in maglietta arancione fosforescente. Ha un aspetto un po’ arruffato ora, ed è solo. Mi domando se la sua ragazza sia arrivata prima o se, come presumo, sia rimasta indietro. Questo dubbio non riuscirò a levarmelo.
Dopo un po’ arriva anche la gnocca insegnante di fitness, quella con la scritta R..A, per intenderci. Sembra un po’ affaticata, ma ha ancora un gran bell’aspetto.

Incomincio ad incamminarmi verso il parcheggio, ma faccio ancora a tempo a cogliere l’arrivo di belle chiappe e del tatuato. Controllo l’orologio; tutto sommato hanno fatto un buon tempo, e considerato che li ho superati mi chiedo che tempo avrei potuto fare io.

Raccatto la macchina la parcheggio e mi avvio all’uscita. Mi aspettavo di trovare coda per uscire dall’Expo e invece non c’è nessuno. E’ forse per questo che abbasso la guardia e commetto il grosso errore di girare in direzione di Ponente anziché andare a prendere l’autostrada a Levante. Ovviamente la Sopraelevata è ancora chiusa, e fatti pochi metri mi ritrovo in un ingorgo infernale.

A passare il Sottopasso di Caricamento con la macchina ci metto, non dico il tempo che ci ho messo a fare la corsa, ma insomma, è una discreta menata.

Mi viene in mente una frase che ho letto ieri (qui:
http://stagliano.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-2
, tratta dall’ultima intervista a David Foster Wallace:


«imparare a pensare, a cosa prestare attenzione per scoprire che esistono sempre altre opzioni» e a quel punto anche nel più orrendo imbottigliamento di traffico, nella calca più nauseabonda, riuscirete a scorgere che «non solo c’è un significato, ma addirittura un che di sacro, acceso della stessa forza che illumina le stelle: compassione, amore, l’unità sotterranea di tutte le cose


Questa frase forse da il senso del perché oggi sono qui. DFW però, poco dopo aver rilasciato quell’intervista, si è suicidato.

Seduto nell’abitacolo della mia macchina, in coda, guardavo le persone sedute nelle macchine sull’altra carreggiata, anche loro in coda. Non si potevano neanche ammirare delle belle chiappe, anche ammesso che ce ne fossero. Per fortuna avevo un CD nello stereo, e mi sono consolato ascoltandolo. In una bellissima giornata di sole come questa, quale titolo più adatto di questo?







P.S. La frase di DFW è tratta da un suo discorso, davvero molto bello, fatto in occasione delle celebrazioni di laurea in un college, e che trovate tradotto per intero qui:

http://www.nazioneindiana.com/2008/10/0 ... ge-and-me/


Un saluto a tutti voi.
Pensiero Dominante, forumista temporaneamente de-gnokkizzato

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Re: [O.T.] Runners

#564 Messaggio da Antonchik »

Io voglio dimagrire, peso 105 kg per 175 cm, ma non immaginatemi grasso e lurido, sono grosso ma molto compatto. Ho anche delle articolazioni molto forti e spesse e le gambe fatte di muscoli molto tonici. Insomma non lardose.

Il punto è, quale programma di allenamento potrei seguire per perdere peso, e che dieta dovrei seguire?

Rosico come un drago perchè ho anche un buono scatto, delle gambe molto potenti (a detta del mio ex allenatore di pesistica olimpionica, fino a quando ho smesso), vorrei fare un'attività fisica a livello di sport (amatoriale ovviamente) però con questo peso non posso.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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Re: [O.T.] Runners

#565 Messaggio da sanji_san »

Anton, io sto seguendo "una dieta" fai da te che sta dando i suoi frutti, Sto perdendo peso costantemente e non tutti di un colpo.

Io sono abituato a non fare colazione da anni, ma andrebbero bene delle fette biscottate, the etc....
A pranzo mangio solo il primo (non faccio cucinare niente di speciale a casa, quello che c'è mangio!!!) e la frutta.
La sera mangio solo il secondo (o carne o pesce o formaggio) con un contorno (meglioi verdure bollite) e frutta.

A questo ho aggiunto anche l'attività fisica che ho iniziato a fare di nuovo.

Non ti dico che è la migliore in assoluto, ma, ti ripeto, sto scendendo di peso, ho sgonfiato la pancia, glutei e cosce, non tutti di un colpo (che poi quando smetti li riprendi subito). E' quasi un mese che la sto facendo ed i risultato cominciano a vedersi!!
La donna, solo il diavolo sa cos'è.

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Re: [O.T.] Runners

#566 Messaggio da Vinz Clortho »

Anto, pesi troppo per metterti a correre. Bicicletta finchè non hai perso almeno una 15ina di chili e poi puoi iniziare. Magari mentre pedali (3 uscite), dopo un mesetto puoi abbinarne una di domenica per iniziare a camminare a passo sostenuto per iniziare.
Quando non si ha uno stile, si puó avere qualsiasi stile.
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Re: [O.T.] Runners

#567 Messaggio da Stickman »

anton io la bici non te la consiglio, sono anni che esco con gente che pedala forte ma con baga e maniglie al seguito... direi che non è il miglior sport per levare grasso.

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Re: [O.T.] Runners

#568 Messaggio da AlexSmith »

Vinz Clortho ha scritto:Anto, pesi troppo per metterti a correre. Bicicletta finchè non hai perso almeno una 15ina di chili e poi puoi iniziare. Magari mentre pedali (3 uscite), dopo un mesetto puoi abbinarne una di domenica per iniziare a camminare a passo sostenuto per iniziare.
Quello che dice Vinz è giustissimo. Con quel peso se ti metti a correre dopo un mese ti ritrovi con infiammazioni a tutti i tendini delle gambe. Alla bici puoi sostituire il nuoto o altri esercizi aerobici.
Per la dieta, consiglio da "poveretti": dimezza le porzioni di quello che mangi adesso, verdura a volontà, meglio se cruda. In poco tempo avrai dei risultati lusinghieri, fidati.
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.

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Re: [O.T.] Runners

#569 Messaggio da Antonchik »

Il nuoto mi han detto che non fa dimagrire, è un cazzata?

La palestra è ok per perdere peso?
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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Re: [O.T.] Runners

#570 Messaggio da AlexSmith »

Antonchik ha scritto:Il nuoto mi han detto che non fa dimagrire, è un cazzata?

La palestra è ok per perdere peso?
Chiedilo a Phelps se il nuoto non fa pedere peso....scherzi a parte è un esercizio aerobico quindi tende a far bruciare grassi.
La palestra dipende come la fai. Se vai in palestra per tirare su dei pesi, quello è il sistema migliore per mettere su peso, non per perderne. Il grasso corporeo si brucia in regime aerobico, cioè esercizi a bassa intensità e prolungati nel tempo, in modo che i muscoli abbiano modo di bruciare grassi in presenza di ossigeno (bici, corsa, nuoto, sci di fondo, etc..). Il sollevamento pesi è invece un esercizio anaerobico: esercizi brevi ad altissima intesità durante i quali i muscoli bruciano gli zuccheri in assenza di ossigeno. Questo tipo di esercizi servono ad aumentare la massa muscolare ma non a bruciare i grassi. Risultato: bicipiti grossi come meloni accompagnati dalla panzetta......
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.

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