Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
Rai, prime manovre per sostituire Minzolini. Intanto il centrodestra polemizza con il Tg3
Il direttorissimo è considerato in uscita. E l'azienda sta già pensando alla sua liquidazione. Intanto esponenti del Pdl attaccano il telegiornale diretto da Bianca Berlinguer: "Ha oscurato la manovra. La giornalista e il direttore di rete vengano in vigilanza a riferire"
Primo effetto di Augusto Minzolini in uscita nei corridoi di Saxa Rubra, la redazione nella periferia romana del Tg1: “Tra i suoi fedelissimi – racconta chi l’ha combattuto dall’inizio – qualcuno comincia a guardarsi intorno, pronto a salire sul carro del vincitore”. L’espressione è abbastanza abusata, ma è la sintesi perfetta dei movimenti nel telegiornale di Rai1, un tempo il primo in assoluto tra la televisione pubblica e commerciale, adesso povero di credibilità e ascolti. Un telegiornale che subisce la rimonta in discesa del Tg5 di Clemente Mimun, ugualmente in crisi di pubblico e identità.
L’unico tiepido difensore del direttorissimo è Antonio Verro, il consigliere più berlusconiano del gruppo che, in un’intervista a Radio 24, fa capire di voler proteggere il pupillo del Cavaliere eppure nessuno potrà imbullonare la poltrona del Tg1 se dovesse arrivare – come previsto – la richiesta di rinvio a giudizio per l’inchiesta sulla carta di credito. La sospensione sarebbe automatica, nonostante Minzolini, per l’occasione, rinfresca una frase che ripete spesso come un mantra: “Resto al telegiornale fin quando c’è Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi”. Il legame con il presidente del Consiglio è chiaro dentro e fuori viale Mazzini, l’emorragia di telespettatori e pubblicità, però, suggerisce al direttore generale Lorenza Lei di sostituire Minzolini prima che l’inchiesta di Roma vada avanti.
Al direttorissimo è contestato il reato di peculato, né lui né l’ex direttore generale Mauro Masi (entrambi sono già stati interrogati) sono riusciti a convincere gli inquirenti che quei 40 fine settimana all’estero – tra Cannes, Londra, Praga e Parigi – siano missioni autorizzate da viale Mazzini e non vacanze pagata con soldi pubblici. Con la riservatezza che segna il suo mandato, Lorenza Lei ha già avviato una trattativa con Minzolini per discutere di liquidazione per il prematuro addio dell’ex notista politica al servizio pubblico che, per sedare la foga (di pochi) amministratori di destra, colpirà anche Mauro Mazza di Rai1 e Massimo Liofredi di Rai2. I due direttori che avrebbero, leggendo i dati di ascolto ufficiali, la responsabilità di aver gestito male due canali del servizio pubblico e, di conseguenza, aiutato Mediaset (Canale 5 e Italia 1) a ridurre le perdite.
Mentre per il Tg1 si profila un cambio di poltrona, ieri sul Tg3 si è abbattuto il centrodestra. Il senatore Maurizio Gasparri, capofila dei colleghi in commissione di Vigilanza Rai, contesta al telegiornale di Bianca Berlinguer di aver oscurato il voto a Montecitorio della manovra economica. Il Tg3 ha aperto l’edizione delle 19 con il sì della Giunta all’arresto di Alfonso Papa, deputato del Pdl coinvolto nell’inchiesta di Napoli denominata P4. Una notizia del giorno e anche una novità poiché la casta adora assolvere se stesse, anche se sul destino di Papa sarà decisiva la Camera. Massimo Baldini (Pdl) annuncia di voler chiedere l’audizione in commissione parlamentare di Vigilanza di Bianca Berlinguer e di Paolo Ruffini, direttore di Rai3. In serata, il comunicato di Fabrizio Cicchitto che fa il paio con il consigliere Verro: “Il Tg3 è più fazioso del Tg1”.
ma a sto punto vien da chiedersi:
il Corriere della Sera non aveva a disposizione il video nella sua versione "integrale", completo del ringraziamento a Berlusconi? Non mi pare sia un quotidiano di paese.
Perchè sollevare la questione della malafede del tg1 se si avevano già gli strumenti per chiarire l'equivoco?
Questo mi fa ancora più tristezza.
"It's a basic truth of the human condition that everybody lies. The only variable is about what."
Sai dove è stato mandato socci dopo che gli hanno chiuso il programma per via degli ascolti ridicoli? E' stato mandato a fare un'altro mestiere, chessò l'attrezzista? Certo che no, è stato mandato a dirigere la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo della Rai
Nota bene: a dirigere, non a frequentare dei corsi di recupero tenuti da altri
Schifani chiede il bavaglio per Max Laudadio
E il direttore della Rai subito ubbidisce
La colpa del conduttore di Attenda in Linea è aver sfottuto la Casta. Un “compiaciuto qualunquismo che denigra le Istituzioni”, secondo il presidente del Senato che chiede provvedimenti contro il programma radiofonico. E Viale Mazzini annuncia la purga
E meno male che lo slogan di Attenda in Linea, il format quotidiano in onda alle 10.00 su Radio Due, è “senza censura”. Non deve pensarla così il direttore generale della Rai Lorenza Lei che annuncia di voler punire il programma reo di avere sbeffeggiato la Casta e i suoi tanti privilegi. In una nota il numero uno del Servizio pubblico annuncia che “si riserva di valutare ogni più opportuno provvedimento e iniziativa nei confronti dei responsabili della trasmissione radiofonica”.
La purga di viale Mazzini arriva dopo le richieste arrivate da Renato Schifani in persona. Una volta appresi i contenuti della trasmissione condotta da Max Laudadio, storico inviato di Striscia la Notizia e delle Iene, il presidente del Senato si inalbera e scrive al numero uno della Rai: “Il servizio pubblico non può denigrare le Istituzioni. Non posso consentire che la pur comprensibile critica di alcuni aspetti di quelli che ormai vengono comunemente chiamati ‘costi della politica’ trascenda in espressioni indiscriminatamente oltraggiose, tanto più da parte di un professionista del servizio pubblico”.
Ma cosa ha fatto di così grave lo “sfogatoio” di Laudadio per mandare su tutte le furie il presidente del Senato? Ha dato voce a un sentimento sempre più diffuso fra i cittadini: l’indignazione verso quella politica che prepara una manovra “lacrime e sangue” per gli italiani ma si guarda bene dal toccare privilegi e prebende degli onorevoli. “Compiaciuto qualunquismo”, secondo Schifani.
“Ho letto con sdegno che questi signori, che guadagnano 15mila euro al mese, possono mangiare il filetto a 7 euro”, dice un ascoltatore indignato ai microfoni di Laudadio che rispondendogli si lascia scappare: “E’ folle. Se almeno ’sti delinquenti facessero il proprio lavoro, ma non lo fanno”. Questo passaggio più un paio di battute sul caso dell’ex ministro Claudio Scajola e l’abitazione comprata a sua insaputa e la frittata è fatta. “Epiteti ingiuriosi”, tuona Schifani che non tollera di farsi mettere sulla graticola dallo scontento popolare. “Una denuncia costruttiva che è doveroso comprendere e accogliere”, quella del capo di Palazzo Madama che, neanche tanto fra le righe, intima alla Rai di punire il conduttore. Passano poche ore e il messaggio viene raccolto dal direttore generale che in una nota annuncia provvedimenti contro Laudadio.
La crescente antipatia verso gli agi della politica spaventa sempre di più una Casta che, invece di rinunciare a indennità, doppi incarichi e ristoranti super-scontati preferisce prendere carta e penna e intimare il bavaglio per le trasmissioni sgradite. E la Rai, ancora una volta, esegue obbediente gli ordini del padrone.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Luca Marin lascia federica, "ricomincio da stefania" Ma che cazzo me ne fotte... culo (ops.. studio) aperto di merda e il suo telegossip che fa cacare il cazzo..
Comunque CuloAperto detiene il record di minchionaggine.
imbattibili propio.
crackpot ha scritto:Luca Marin lascia federica, "ricomincio da stefania" Ma che cazzo me ne fotte... culo (ops.. studio) aperto di merda e il suo telegossip che fa cacare il cazzo..
Comunque CuloAperto detiene il record di minchionaggine.
imbattibili propio.