[O.T.] Cecchi Paone rivela: due gay in nazionale.

[Drogato_ di_porno]

il mondo del calcio è bellissimo

[Mavco Pizellonio]

Comunque da alcuni anni hanno cambiato look.
Meno scenate in mezzo alla strada per fare vedere a tutti che sono gay e più basso profilo.
Capelli molto corti e la borsa a tracolla ,che dovrebbe essere una specie di simbolo di riconoscimento, poi qualche particolare da cui si può capire che quello è un gay.
Probabilmente è un modo di presentarsi importato dagli anglosassoni.
Poi c'è pure il padre di famiglia ,over quaranta, apparentemente insospettabile. Dico apparentemente perchè poi è un modo di essere che si rivela comunque ,magari impercettibilmente.

Cecchi Paone non è adatto a rappresentare nessuna categoria, troppo isterico/polemico, tende a farsi nemici ovunque.

Grazie Oscar, per avermi informato su certi simboli di riconoscimento. Meno male che, almeno finché potrò, porterò sempre i capelli lunghi...perché per lavoro ho sempre la borsa a tracolla

Secondo te avevo scritto che chi ha la borsa a tracolla e/o i capelli corti è gay?
Probabilmente ,dato che il mio punto di osservazione è una grossa metropoli dell'Italia centrale, dove certe mode arrivano prima,dalla provincia il tutto puo' sembrare strano, imperversando colà ancora la più mediterranea checca isterica.
Pertanto i postini non c'entano nulla, ne tampoco i corrieri e gli ufficiali giudiziari.
Magari adesso dovro' vedermela con l'associazione delle province e dei comuni d' Italia che si sentiranno offesi perchè li ho tacciati di essere arretrati in fatto di moda gay.
Questo è il politicamente corretto, ammazza ogni dibattito.
Beati monoculi in terra caecorum

Ho scritto e poi cancellato e poi riscritto non so quante volte non so quanti messaggi, anche concilianti, in risposta a questo.

Mi sono arreso di fronta a un'evidenza che forse sbaglio a temere di rendere manifesta, e che spero vada interpretata nel modo più corretto, cioè non tanto come espressione di astio, quanto come valutazione sostanzialmente clinica: sei un coglione.

[luana_biscotti]

Ma non erano 3? Giovinco Abate e Mosciolivo? bah...

Quelli sono i tre metrosexual, mancano all'appello i due gay e il bisex.

Comunque Cassano e Cecchi Paone si sono messi d'accordo, il primo per distrarre il popolo, il secondo per farsi ricordare dal pubblico che (non) lo segue

[LucMerenda]

sarà pure insieme alla moglie, ma c'è qualche indizio che...

[scb]

Premetto che, detto cosa pensavo delle osservazioni di Cassano, per me l'argomento era esaurito. Cioè, non che vi stia criticando per aver speso sei pagine a parlare del fatto, ma che l'argomento in sè è di una povertà assoluta. A me, e lo dico senza alcun retropensiero o finalità avulse, dei gay non interessa nulla. Mi dispiace moltissimo quando vengono ghettizzati o discriminati, mi incazzo quando si auto-ghettizzano (capita anche questo, e Cecco Pavone ne è l'esempio vivente), ma ritengo che non siano un argomento di conversazione. Boh, sarò strano io, ma continuare a parlare di recriminazioni contro il mondo gay mi pare un pò retrò. Così come mi pare da stupidi tutta la bagarre mediatica venutasi a creare sulle parole di Paone.

A me di tutte queste pagine che avete scritto interessano soltanto le divergenze culturali ed antropologiche tra la terronia tirrenica con capitale Napule, e quella Adriatica con capitale Beir(ut).

In effetti l'approccio al tema omosessualità è molto diverso, tra le due sponde della nostra amata Terronia, così come in generale le culture sono distanti in maniera abissale. Ritengo, dopo lunga osservazione e studio, che la differenza sia dettata di divergenze che si perdono nel rapporto con la cultura greca.

Napoli ha avuto l'influenza greca del periodo classico: fiorente colonia della Magna Grecia, ha sviluppato in quel tempo molto del suo carattere attuale. Ovvio che anche l'approccio al tema dell'omosessualità sia sempre stato vissuto in maniera diversa, da allora fino ai nostri giorni. Esempi se ne possono fare a bizzeffe, mi limiterò ad alcuni dei più recenti: Malaparte ne parla in maniera abbastanza neutra nel suo "La pelle", associando il fenomeno dei femminielli a quello più vasto della prostituzione in tempo di guerra. Pino Daniele nel suo miglior periodo scrive questo pezzo

Perdonatemi l'accostamento forse ardito, ma le due opere citate ritengo riescano ad esplicare molto bene l'approccio alla tematica in terra campana.

Bari non ha avuto l'influenza del mondo classico di Napoli. All'epoca le nostre terre (escludiamo Taranto, città che non è di cultura pugliese pura) erano per lo più lande desolate, zone di passaggio per andare in Grecia o tornare dalla Grecia. L'apporto greco si risolve nella breve occupazione bizantina dell'Alto medioevo. Non è più una cultura classica, è piuttosto una cultura che del classico ha mantenuto solo alcuni aspetti, ma ormai è imbevuta dell'apporto cristiano. Di qui, un approccio molto meno "libero" alla tematica, tipico di zone culturalmente più arretrate. E di qui, a cascata, il "ragionamento " di Cassano, che rispecchia in maniera esemplare come la cultura bassa (id est: del popolo meno dotato di strumenti culturali) barese rifugga, ed anzi abbia terrore dell'omosessualità.

Ribadisco quanto già detto nel mio intervento su Cassano: il bifolco è assolutamente terrorizzato dall'argomento, la semplice idea che nel "suo" spogliatoio ci possano essere "froci" lo fa sudare freddo. Quindi, non ne parla, ma fa capire come la pensa.
Piccola nota a margine: l'utilizzo del termine "frocio" spiega benissimo il disagio con cui Cassano risponde al giornalista. Ha utilizzato il brutale appellativo romanesco per definire in maniera dispregiativa l'omosessuale. Probabile retaggio dei suoi giorni alla Roma, che nella sua psiche marcia costituiscono l'evoluzione e l'affrancamento della sua persona dalle fogne (brutto da dirlo, ma io che conosco molto bene certi ambienti, lo dico con cognizione di causa) dove è nato e cresciuto.
Fosse stato naturale e senza filtri, avrebbe usato "Ricchione".

[scb]

Dimenticavo poi la necessaria chiosa al mio ragionamento.

La Puglia, e segnatamente Bari, è terra di una eterogeneità e complessità culturale sconcertanti. Se si va in giro, si sentono discorsi da brividi, anche tra persone che dovrebbero ( a torto o a ragione) essere la classe dirigente e l'élite culturale della città e della regione. Ho sentito personalmente magistrati, avvocati, dottori, anche molto affermati, osservare che l'omosessualità è una malattia. Che "io li rispetto, basta che non mi rompono i coglioni e non mi vengono a cacare il cazzo" (testuale). Che "se mio figlio nasceva così, gli davo un pò di soldi e me lo toglievo dalle palle" (testuale).
Questo, converrete che detto da professionisti affermati o da magistrati, nemmeno troppo anziani (50 anni) fa venire la pelle d'oca.

Però, poi, siamo stati in grado di eleggere Vendola come governatore (e qui non voglio fare disamine politiche, giuro). Abbiamo un governatore che le persone di cui sopra chiamano u' r'cchion, ma che è riuscito a farsi riconfermare per il secondo mandato. Vendola governatore della regione più nera del sud. Capirete che la Puglia è abbastanza strana.

[Helmut]

Capirete che la Puglia è abbastanza strana.

Come già scritto in un mio post precedente, ha prodotto il togliattiano Di Vittorio e l'esponente della "nuova destra" Tatarella.

I miei amici imprenditori tranesi sono di famiglia comunista (e devotissimi a S.Nicola) ma con redditi da borghesia medio-alta.

Lino Banfi in alcuni film esalta la mascolinità e fa battute maschiliste, in altri si improvvisa gay.

Più che strana direi contradditoria.

[scb]

Capirete che la Puglia è abbastanza strana.

Come già scritto in un mio post precedente, ha prodotto il togliattiano Di Vittorio e l'esponente della "nuova destra" Tatarella.

I miei amici imprenditori tranesi sono di famiglia comunista (e devotissimi a S.Nicola) ma con redditi da borghesia medio-alta.

Lino Banfi in alcuni film esalta la mascolinità e fa battute maschiliste, in altri si improvvisa gay.

Più che strana direi contradditoria.

direi che è la vita, ad essere contraddittoria

[cicciuzzo]

soprattutto in Puglia

[BARNEY]

non posso fare altro che quotare i precedenti forumisti ......

Cecchi Paone è un imbecille di merda: la sua è l'ennesima sortita pubblicitaria per darsi un po' di visibilità.

[BARNEY]

Premetto che, detto cosa pensavo delle osservazioni di Cassano, per me l'argomento era esaurito. Cioè, non che vi stia criticando per aver speso sei pagine a parlare del fatto, ma che l'argomento in sè è di una povertà assoluta. A me, e lo dico senza alcun retropensiero o finalità avulse, dei gay non interessa nulla. Mi dispiace moltissimo quando vengono ghettizzati o discriminati, mi incazzo quando si auto-ghettizzano (capita anche questo, e Cecco Pavone ne è l'esempio vivente), ma ritengo che non siano un argomento di conversazione. Boh, sarò strano io, ma continuare a parlare di recriminazioni contro il mondo gay mi pare un pò retrò. Così come mi pare da stupidi tutta la bagarre mediatica venutasi a creare sulle parole di Paone.

A me di tutte queste pagine che avete scritto interessano soltanto le divergenze culturali ed antropologiche tra la terronia tirrenica con capitale Napule, e quella Adriatica con capitale Beir(ut).

In effetti l'approccio al tema omosessualità è molto diverso, tra le due sponde della nostra amata Terronia, così come in generale le culture sono distanti in maniera abissale. Ritengo, dopo lunga osservazione e studio, che la differenza sia dettata di divergenze che si perdono nel rapporto con la cultura greca.

Napoli ha avuto l'influenza greca del periodo classico: fiorente colonia della Magna Grecia, ha sviluppato in quel tempo molto del suo carattere attuale. Ovvio che anche l'approccio al tema dell'omosessualità sia sempre stato vissuto in maniera diversa, da allora fino ai nostri giorni. Esempi se ne possono fare a bizzeffe, mi limiterò ad alcuni dei più recenti: Malaparte ne parla in maniera abbastanza neutra nel suo "La pelle", associando il fenomeno dei femminielli a quello più vasto della prostituzione in tempo di guerra. Pino Daniele nel suo miglior periodo scrive questo pezzo

Perdonatemi l'accostamento forse ardito, ma le due opere citate ritengo riescano ad esplicare molto bene l'approccio alla tematica in terra campana.

Bari non ha avuto l'influenza del mondo classico di Napoli. All'epoca le nostre terre (escludiamo Taranto, città che non è di cultura pugliese pura) erano per lo più lande desolate, zone di passaggio per andare in Grecia o tornare dalla Grecia. L'apporto greco si risolve nella breve occupazione bizantina dell'Alto medioevo. Non è più una cultura classica, è piuttosto una cultura che del classico ha mantenuto solo alcuni aspetti, ma ormai è imbevuta dell'apporto cristiano. Di qui, un approccio molto meno "libero" alla tematica, tipico di zone culturalmente più arretrate. E di qui, a cascata, il "ragionamento " di Cassano, che rispecchia in maniera esemplare come la cultura bassa (id est: del popolo meno dotato di strumenti culturali) barese rifugga, ed anzi abbia terrore dell'omosessualità.

Ribadisco quanto già detto nel mio intervento su Cassano: il bifolco è assolutamente terrorizzato dall'argomento, la semplice idea che nel "suo" spogliatoio ci possano essere "froci" lo fa sudare freddo. Quindi, non ne parla, ma fa capire come la pensa.
Piccola nota a margine: l'utilizzo del termine "frocio" spiega benissimo il disagio con cui Cassano risponde al giornalista. Ha utilizzato il brutale appellativo romanesco per definire in maniera dispregiativa l'omosessuale. Probabile retaggio dei suoi giorni alla Roma, che nella sua psiche marcia costituiscono l'evoluzione e l'affrancamento della sua persona dalle fogne (brutto da dirlo, ma io che conosco molto bene certi ambienti, lo dico con cognizione di causa) dove è nato e cresciuto.
Fosse stato naturale e senza filtri, avrebbe usato "Ricchione".

Chapeau all'intervento!!!!

[Barabino]

Sarà che i luoghi comuni contengono un fondo di verità, ma questo sembra il ritratto di un mio amico.

Un ragazzo tranquillo coi capelli corti, tornato di recente dall'Inghilterra. Non sapevo fosse gay.

A questo proposito vi segnalo un film da ridere: "Virilita'" di Paolo Cavara (1974), e' pure ambientato in Sicilia




Don Vito a causa della sua esuberanza, ha una reputazione da Don Giovanni e non perde occasione nel dimostrare ai paesani la sua "virilità".

Dopo tre anni di studi a Londra il figlio Roberto (Marc Porel), avuto dalla prima moglie, torna in paese accompagnato da due amici: un ragazzo e una ragazza.

Ma Don Vito confonde i sessi dei due giovani. Infatti fa il baciamano al ragazzo, che crede donna per via dei capelli lunghi, e fa portare le valigie alla ragazza, che crede uomo, perché porta dei jeans e capelli cortissimi.

Don Vito, come vuole la tradizione siciliana, tenta di combinare le nozze tra suo figlio Roberto e Lucia (Anna Bonaiuto), figlia del farmacista del paese.

Roberto, che aveva respirato aria di libertà a Londra rifiuta il matrimonio combinato. Questo scatena l'ira di Lucia che, vedendosi rifiutata, mette in giro la voce della presunta omosessualità di Roberto.

Voce che in poche ore diventa certezza e che arriva alle orecchie del padre di Roberto, Don Vito che va su tutte le furie e non accetta che il nome dei La Casella sia infangato da tale vergogna.

http://it.wikipedia.org/wiki/Virilit%C3%A0

[theinvoker]

quindi sarebbero Montolivo e Abate?

[scb]

A questo punto, mi tocca citare un film che Helmut conosce a memoria, girato nella mia città. Ho peraltro trascorso tutta la mia infanzia ed adolescenza a 100 metri dal palazzo in cui vive Lino Banfi

http://it.wikipedia.org/wiki/La_moglie_ ... te_al_pepe

[Ortheus]

Sarò io, mi rendo conto...
ma cosa (cazzo) c'è di così morboso nel sapere i nomi di persone che hanno una sessualità diversa dal comune?

Cazzo

Avessero detto in nazionale ci sono tre marziani e un socialista. ok

ma per favore...
per favore...