Ma che domande ovvie mi fai...???
Contatta Husker e fatti spiegare cos'é la "domanda anelastica".
grazie helmut
husker illumina la mia povera mente
il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
Ma che domande ovvie mi fai...???
Contatta Husker e fatti spiegare cos'é la "domanda anelastica".
grazie helmut
husker illumina la mia povera mente
In breve e banalizzando al massimo:
una variazione del prezzo di un bene non fa variare più di tanto la domanda di esso.
se la domanda è perfettamente anelastica, la domanda non varia mai, a qualunque prezzo.
la domanda invece si dice elastica quando reagisce più che proporzionalmente al variare del prezzo del bene.
quando invece è elastica unitaria, la domanda reagisce in maniera perfettamente proporzionale alla variazione del prezzo
Grazie, dboon.
Quindi non mi avevano raccontato palle: veramente il 70% del prezzo della benzina è costituito da tasse e accise!
E da questo si desume che, SE VOLESSE, il governo avrebbe modo e margine per abbassare il prezzo...
Ecco, diciamo che una cosa più equa - visto che la benzina la comprano tutti, ricchi e poveri - sarebbe che se il costo del petrolio raffinato che arriva alla pompa è 10 e che se il margine del benzinaio è 1 (quindi 10 + 1 = 11), un prezzo di vendita accettabile potrebbe essere 22. E non 40, com'è adesso!
Ultima modifica di repeat il 27/08/2012, 15:53, modificato 1 volta in totale.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
tasse e accise aggiunte per le "emergenze" (terremoti, alluvioni ecc.). quando finisce l'emergenza le tasse rimangono. o sarebbe meglio dire che sia le tasse che le emergenze non finiscono mai.
nella benza paghiamo tuttora le accise per il terremoto dell'Irpinia.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Drogato_ di_porno ha scritto:tasse e accise aggiunte per le "emergenze" (terremoti, alluvioni ecc.). quando finisce l'emergenza le tasse rimangono. o sarebbe meglio dire che sia le tasse che le emergenze non finiscono mai.
nella benza paghiamo tuttora le accise per il terremoto dell'Irpinia.
La cosa più straordianaria è che ci paghiamo ancora la Guerra d'Abissinia! C'erano il RE e il Duce, a quei tempi.
Magari sarà un'accisa giusto di qualche centesimo, eh...ma è comunque indicativa di come si fanno le cose in questo ridicolo paese.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
Alex Teflon ha scritto:4 usd al gallons non e' più tanto ridicolo... Venezuela 3,3 eurocent al litro e GPL gratis, li costa poco.
Considerando che un gallone sono 4.55 litri e considerando il tasso di cambio dollaro euro, in US un litro di benza costa circa 0.70-0.75 centesimi di euro, quindi tre volte meno, circa, di quanto costi in italia.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
katmandu69 ha scritto:
husker illumina la mia povera mente
Ragest ha risposto sull'elasticita' della domanda.
Diciamo che da un punto di vista economico (il che non significa che sia il punto di vista piu' giusto) e' ottimale tassare di piu' i beni che hanno domanda inelastica (tranne i beni alimentari di sussistenza) perche' tassando questi beni crei meno distorsioni nelle quantita' consumate (il prezzo aumenta perche' c'e' la tassa, ma la quantita' consumata non cambia o cambia poco perche' la domanda e' inelastica) ed aumentano le entrate fiscali.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Mi trovi d'accordo, ma 10 anni fa era a 1,5 dollari al gallone, quindi decisamente meglio. Che sia molto meno dell'Italia e' vero ma non e' più un costo così irrisorio per gli USA.Non per niente la fuel efficiency viene pubblicizzata.
Helmut ha scritto:Aggiungici i 3 Paesi baltici (onore ai Fratelli della Foresta estoni, ultimi valorosi combattenti anticomunisti) Slovacchia (area €) Croazia (prossima nell'UE)
croazia che? ci vivo in croazia. hanno truccato i conti e venduto tutto per entrare nell u.e.
la paga media (reale) e di 320 euro e non di 700 ufficilmente presentati all'u.e.
una bottiglia d'olio d'oliva = 15 euro
kebab 4 euro.
benzina quasi 2.
Non scrivere cretinate, un litro di super95 costa 10,96 kune (recentissimo aumento) cioè circa 1,5 euro al tasso di cambio 1 euro=7,30 kune, sulle altre cifre non mi pronuncio visto che non sono ufficializzabili. Anche in Slovenia hanno aumentato la benzina in modo vergognoso, 8-10 centesimi a botta, siamo quasi a 1,60...
Grazie a una recente intervista al vicegovernatore Gibelli abbiamo avuto una interessante conferma del fatto che la Regione Lombardia si sta preparando all'introduzione di una moneta complementare sul proprio territorio. In quell'articolo, sicuramente per esigenze di sintesi, si accenna solo alle peculiarità della moneta complementare. Cerchiamo quindi di essere qui un attimo più precisi.
Il concetto fondamentale è stato espresso con chiarezza dallo stesso Gibelli: mentre gli euro costano, le monete complementari non costano quasi nulla. Per essere precisi, gli euro costano euro, ma chi riceve euro, per legge, non ha il potere di creare nuovi euro, quindi non è in grado di restituirli. Può recuperare più euro dalla sua attività economica, ma sempre da soggetti che per legge non possono creare euro. Questo vuol dire che il debito finanziario di tutto il sistema economico nei confronti del sistema bancario è impagabile per mancanza di euro. L'unico modo per poter far andare avanti un sistema così mal concepito è la continua crescita del debito. Il risultato di tutto questo lo abbiamo sotto gli occhi, con l'attuale crisi.
In questo sistema perverso, si continuano a stampare euro per tentare di non far fallire banche e stati: ma tali euro vengono distribuiti col solito vincolo, cioè a debito. Grecia e Spagna continuano a ricevere sostegno dalla Bce, ma il debito continua a crescere. L'Italia finora non ha ricevuto aiuti diretti, ma, nonostante gli sforzi del tecnico Monti, il debito continua a crescere.
In questa dinamica, il sistema bancario tenta di difendere i propri interessi e quelli dei risparmiatori, ma questo vuol dire, in un frangente in cui l'economia reale soffre tanto, spostare denaro verso i mercati finanziari, anche finanziando di meno l'economia reale. E questo provoca una oggettiva situazione di rarefazione monetaria. Da qui si ha il crollo dei consumi e degli investimenti.
Le moneta complementare interviene proprio a questo livello. Sia perché non costa debito, ma solo il costo di produzione (carta e inchiostro; ma se si contabilizza elettronicamente allora nemmeno quello); sia perché viene inserita nel tessuto economico, direttamente in mano agli utilizzatori (consumatori e commercianti), senza intermediari bancari e senza costi di intermediazione, in un contesto in cui manca moneta (ufficiale, cioè mancano euro) e occorre trovare un sistema che permetta comunque gli scambi commerciali.
Non si tratta qui di fare della facile demagogia contro le banche. Bisogna affermare invece con chiarezza due elementi fondamentali: il primo è che una qualsiasi banca, con le attuali regole, non ha la possibilità di comportarsi molto differentemente da quello che fanno oggi la maggior parte delle banche; secondo, il costo del denaro diviene un costo insostenibile in un periodo di recessione economica. Anzi, la pretesa di certi rendimenti finanziari può far diventare depressione quella che ora è recessione. I segnali già si vedono e sono preoccupanti. La recente caduta del 21% delle immatricolazioni di nuove auto è un segnale di grandissima gravità, soprattutto perché non si vedono all'orizzonte azioni di governo o monetarie in grado di cambiare questo trend.
Ben vengano quindi le iniziative di istituzione di circuiti di monete complementari. Il coinvolgimento delle istituzioni locali è di fondamentale importanza, soprattutto nel momento in cui tali istituzioni diventeranno parte attiva di tali circuiti, accettando tali monete complementari come forme di sconto su una qualche tassa (per esempio), e utilizzando le stesse nel pagare i propri fornitori, sempre come forma di sconto (per esempio). I fornitori stessi non avranno molte difficoltà nell'accettare tali buoni sconto, poiché potranno riutilizzarli (cioè rispenderli) in un territorio nel quale tutti sapranno che tali buoni sconto vengono accettati dalla Regione Lombardia.
Questo riguarda una tipologia di moneti complementari, quella distribuita gratuitamente e utilizzata come buono sconto. Un esempio tra i più diffusi in Italia è il Progetto Scec, nato a Napoli; un altro è il Movimento Sereno, diffuso nel Veneto. Ma vi è un altro tipo di moneta complementare, quella proposta per esempio dal circuito Sardex, presente in Sardegna, che invece è dedicata allo scambio commerciale tra aziende, favorendo lo scambio di crediti, acquisiti vendendo beni e servizi alle altre imprese presenti nel circuito. Tale modello deriva dal Wir, un circuito presente in Svizzera da quasi ottanta anni.
Tutte queste tipologie di Monete Complementari hanno comunque lo stesso identico obiettivo: favorire lo scambio commerciale laddove in questo momento la moneta Euro sta fallendo perché assente. Vengono in mente le parole di Péguy, scritte circa cento anni fa: “...mai si era visto tanto denaro scorrere verso il piacere, e il denaro rifiutarsi fino a tal punto al lavoro”.
Ora viene invece da osservare che mai, in Italia, si è visto tanto fermento di gente semplice, che si prepara e prepara la società tutta ad un cambiamento epocale. Se pure le istituzioni locali collaborano, c'è da essere ottimisti.
Giovanna Passali (ilsussidiario.net)
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.