Occhio...la "pompa di calore"in questo caso non è da intendere come split in riscaldamento,puoi trovare molti spunti sul forum ingegneri.infoPainkiller ha scritto:Gli impianti a pannelli radianti si sono evoluti moltissimo, quello che dici tu poteva valere per quelli degli anni '50, oggi moooolto meno.fender ha scritto:Dico due cose sulle soluzioni edili:
1) il riscaldamento a pavimento è molto bello (no radiatori, muri sempre puliti, utilizzo totale della casa) ma ha anche dei difetti:
- inerzia termica elevata, cioè una volta acceso impiega più tempo a scaldare la casa e quindi è opportuno non spegnerlo mai, indicato quindi se la casa è abitata sempre, meno se si accende solo un po' la sera e basta
- non è così economico come si dice, è vero che la temperatura dell'acqua è più bassa dei radiatori, ma ce n'è di più in circolo e deve rimanere più acceso per via dell'inerzia termica
- costo dell'impianto piuttosto elevato se ben dimensionato
- rischio di errori in fase di progettazione ed esecuzione dell'impianto (cialtroni in Italia che lavorano nel settore edile ne abbiamo a milioni), con conseguenti malfunzionamenti difficilmente rimediabili. Un impianto a radiatori è molto più facile da dimensionare ed eseguire.
- Se metti il parquet, devi tenere conto di due cose: 1) il legno isola e quindi il rendimento del riscaldamento a pavimento sarà inferiore rispetto a marmo/pietra 2) il legno è vivo e quindi sensibile alla variazione di temperatura, quindi se trovate qualche listone che si sposta un pochino o varia la sua forma, sapete a cosa è dovuto.
L'unica cosa su cui concordo è il costo iniziale che però si ammortizza in brevissimo tempo per due motivi:
1) le temperature più basse permettono alle caldaie a condensazione di condensare tutto l'anno, anche quando fuori è sottozero, mentre con i radiatori condensano per periodi molto più limitati.
2) la percezione corporea del calore è diversa. Con un impianto radiante si può mantenere lo stesso livello di confort con una temperatura ambiente di 1-2 °C in meno. Ogni grado in meno comporta un risparmio di circa il 5% di combustibile.
Al giorno d'oggi gli impianti a pannelli radianti si calcolano con una temperatura massima di 30-35 °C, per cui si evitano sia problemi ai rivestimenti che i problemi di fastidio alle gambe, tipici dei pannelli anni '50. L'inerzia termica è ora molto inferiore, 2-3 ore contro le oltre 12 di quelli vecchi e sono costruiti con tubi in plastica o multistrato che quasi azzerano i problemi dei tubi in ferro (corrosione ed intasamenti).
Per quanto riguarda infine gli errori di posa, praticamente tutti i fornitori di pannelli radianti forniscono disegni esecutivi ed istruzioni dettagliate di come procedere con l'installazione. Vi assicuro che chiunque, se presente durante i lavori, può verificare che sia fatto in modo corretto.
Comunque in bocca al lobo!!!