OT - Le fate fanno secco il prete benziano !!
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dai che vado in crisi epilettica.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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il discorso è complicato...
erano veramentw prostitute?
uscivano x quello???
ed erano (cosa importnate) sotto pappone???
senza queste informazioni non posso giudicare il comportamento della persona...
erano veramentw prostitute?
uscivano x quello???
ed erano (cosa importnate) sotto pappone???
senza queste informazioni non posso giudicare il comportamento della persona...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Migranti sequestrati,
arrestato il sacerdote
del Regina Pacis
Cpt di Lecce, quattro donne accusano don Cesare Lodeserto
Sabrina Deligia
Sequestro di persona, abuso dei mezzi di correzione, induzione a delinquere e calunnia. Queste le accuse che hanno portato in carcere don Cesare Lodeserto: padre padrone del centro di permanenza temporanea Regina Pacis di San Foca a Melendugno (Lecce). Ad accusarlo ci sono quattro ragazze moldave che sarebbero state trattenute contro la loro volontà nel Centro di permanenza temporanea (Cpt) Regina Pacis: più volte finito sotto l'attenzione della magistratura. Un arresto seguito a una perquisizione dei carabinieri di pochi giorni fa su disposizione della procura di Lecce. I carabinieri avevano infatti varcato il cancello del centro-lager il 3 di marzo, portato via varia documentazione e "liberate" le donne ospitate nel centro anti-sfruttamento. E sarebbe stata proprio la prima denuncia di una delle donne a far scattare le manette per don Cesare.
Lodeserto, direttore del centro di accoglienza salentino, è stato arrestato l'altro ieri sera a Quistello un paesino vicino a Mantova, mentre era in visita all'altro centro di detenzione da lui diretto (gemello di San Foca) e che, insieme con un terzo centro aperto in Moldavia, fa capo alla Fondazione Regina Pacis fondata e naturalmente presieduta da lui stesso (il tutto sotto la regia della curia leccese di monsignor Cosmo Francesco Ruppi).
Il sacerdote, arrestato dai carabineri, è stato accompagnato nel carcere di Verona dove resterà almeno sino a martedì prossimo quando verrà interrogato per rogatoria dal gip Paola Vacca. A quanto si è saputo, gli inquirenti avrebbero tra l'altro accertato che un sms di minaccia giunto nei mesi scorsi a don Cesare era stato inviato da lui stesso da un'altra utenza telefonica.
Secondo l'accusa, don Cesare avrebbe impedito alle ragazze di uscire dal centro privandole anche del loro permesso di soggiorno, e avrebbe anche indotto un teste chiave di quel processo a dichiarare il falso. Il suo difensore, avvocato Pasquale Corleto, ha fatto notare che, comunque, «per nessuno dei reati contestati al sacerdote è previsto l'arresto obbligatorio».
Ma su don Cesare pesano altre indagini in corso per maltrattamenti e un'inchiesta sulla gestione dei fondi pubblici assegnati al Regina Pacis (struttura che dipende, comunque, dalla curia leccese).
Il miracolo della trasformazione del Regina Pacis da vecchia colonia abbandonata a centro di detenzione per immigrati, dopo essere stato all'inizio centro di prima accoglienza, è della curia arcivescovile leccese. Nel marzo '97, nel pieno degli sbarchi nel Salento degli albanesi, la diocesi salentina decise di rivitalizzare la struttura e di porla a simbolo della carità e della solidarietà cristiana. In questi otto anni di attività il Regina Pacis ufficialmente gestita dall'arcivescovo di Lecce ha accolto diverse decine di migliaia di immigrati di varie nazionalità (in prevalenza albanesi, kosovari, serbi, curdi di nazionalità turca ed irachena, moldavi) che venivano condotti a San Foca di Melendugno non appena sbarcati sui litorali pugliesi. Affari: la prefettura di Lecce versa al Regina Pacis la cifra forfetaria di 43 euro giornalieri per trattenuto.
La struttura era sotto osservazione dopo numerose denunce arrivate da immigrati, che avevano raccontato di maltrattamenti ripetuti, associazioni e parlamentari. La polizia è dovuta intervenire più volte per sedare proteste e fughe di massa, l'ultima delle quali lo scorso gennaio.
Già nel 2002, una delegazione di deputati e di osservatori internazionali aveva denunciato la mancanza di spazi idonei all'accoglienza degli immigrati, la mancanza di luce e areazione e le ripetute violazione delle norme sul diritto di asilo: «Premesso che per esprimere ogni giudizio è sempre opportuno attendere che la giustizia compia il suo iter - avvertono il deputato (Prc) Giovanni Russo Spena e Carlo Cartocci responsabile del dipartimento immigrazione del Prc -: va ricordato che il Regina Pacis è un luogo di detenzione tra i più duri e per questo anche in questa occasione non possiamo che ribadire la richiesta di chiusura dei Cpt».
Comunque Lodeserto non è nuovo a vicende giudiziarie. Il 27 ottobre 2003 è stato rinviato a giudizio insieme a 5 operatori e 2 medici impiegati nel centro e 11 carabinieri dell'undicesimo battaglione "Puglia". I fatti legati al provvedimento sono quelli relativi a un tentativo di fuga dalla struttura avvenuto il 22 novembre 2002 a opera di circa 40 cittadini maghrebini. Ma i capi di imputazione, a vario titolo, per i 19 indagati parlano di: lesioni personali, abuso dei mezzi di correzione, omissione di intervento per impedire i maltrattamenti, falso, con l'aggravante dell'abuso di potere e violazione dei doveri di chi ricopre una funzione pubblica, nonchè crudeltà di agire. Il 24 gennaio 2004 il giudice dell'udienza preliminare, Enzo Taurino ha accolto la richiesta del pm Carolina Elia e Giuseppe Vignola di rinviare a giudizio i gestori del Cpt Regina Pacis per i «presunti abusi e pestaggi».
Nello scorso agosto un altro episodio alza i toni della protesta contro il Cpt di San Foca: 7 migranti tentano di fuggire dal centro. Uno di loro, Andrei Vasilovich, 29 anni, moldavo, non ce la fa. Mentre tenta di saltare la recinzione cade procurandosi delle lesioni multiple alla colonna vertebrale. Andrei è rimasto paralizzato. Il processo è ancora in corso; solo l'arcivescovo Ruppi, anch'esso indagato, è stato scagionato dalle accuse. Ma per don Cesare è arrivato l'arresto.
arrestato il sacerdote
del Regina Pacis
Cpt di Lecce, quattro donne accusano don Cesare Lodeserto
Sabrina Deligia
Sequestro di persona, abuso dei mezzi di correzione, induzione a delinquere e calunnia. Queste le accuse che hanno portato in carcere don Cesare Lodeserto: padre padrone del centro di permanenza temporanea Regina Pacis di San Foca a Melendugno (Lecce). Ad accusarlo ci sono quattro ragazze moldave che sarebbero state trattenute contro la loro volontà nel Centro di permanenza temporanea (Cpt) Regina Pacis: più volte finito sotto l'attenzione della magistratura. Un arresto seguito a una perquisizione dei carabinieri di pochi giorni fa su disposizione della procura di Lecce. I carabinieri avevano infatti varcato il cancello del centro-lager il 3 di marzo, portato via varia documentazione e "liberate" le donne ospitate nel centro anti-sfruttamento. E sarebbe stata proprio la prima denuncia di una delle donne a far scattare le manette per don Cesare.
Lodeserto, direttore del centro di accoglienza salentino, è stato arrestato l'altro ieri sera a Quistello un paesino vicino a Mantova, mentre era in visita all'altro centro di detenzione da lui diretto (gemello di San Foca) e che, insieme con un terzo centro aperto in Moldavia, fa capo alla Fondazione Regina Pacis fondata e naturalmente presieduta da lui stesso (il tutto sotto la regia della curia leccese di monsignor Cosmo Francesco Ruppi).
Il sacerdote, arrestato dai carabineri, è stato accompagnato nel carcere di Verona dove resterà almeno sino a martedì prossimo quando verrà interrogato per rogatoria dal gip Paola Vacca. A quanto si è saputo, gli inquirenti avrebbero tra l'altro accertato che un sms di minaccia giunto nei mesi scorsi a don Cesare era stato inviato da lui stesso da un'altra utenza telefonica.
Secondo l'accusa, don Cesare avrebbe impedito alle ragazze di uscire dal centro privandole anche del loro permesso di soggiorno, e avrebbe anche indotto un teste chiave di quel processo a dichiarare il falso. Il suo difensore, avvocato Pasquale Corleto, ha fatto notare che, comunque, «per nessuno dei reati contestati al sacerdote è previsto l'arresto obbligatorio».
Ma su don Cesare pesano altre indagini in corso per maltrattamenti e un'inchiesta sulla gestione dei fondi pubblici assegnati al Regina Pacis (struttura che dipende, comunque, dalla curia leccese).
Il miracolo della trasformazione del Regina Pacis da vecchia colonia abbandonata a centro di detenzione per immigrati, dopo essere stato all'inizio centro di prima accoglienza, è della curia arcivescovile leccese. Nel marzo '97, nel pieno degli sbarchi nel Salento degli albanesi, la diocesi salentina decise di rivitalizzare la struttura e di porla a simbolo della carità e della solidarietà cristiana. In questi otto anni di attività il Regina Pacis ufficialmente gestita dall'arcivescovo di Lecce ha accolto diverse decine di migliaia di immigrati di varie nazionalità (in prevalenza albanesi, kosovari, serbi, curdi di nazionalità turca ed irachena, moldavi) che venivano condotti a San Foca di Melendugno non appena sbarcati sui litorali pugliesi. Affari: la prefettura di Lecce versa al Regina Pacis la cifra forfetaria di 43 euro giornalieri per trattenuto.
La struttura era sotto osservazione dopo numerose denunce arrivate da immigrati, che avevano raccontato di maltrattamenti ripetuti, associazioni e parlamentari. La polizia è dovuta intervenire più volte per sedare proteste e fughe di massa, l'ultima delle quali lo scorso gennaio.
Già nel 2002, una delegazione di deputati e di osservatori internazionali aveva denunciato la mancanza di spazi idonei all'accoglienza degli immigrati, la mancanza di luce e areazione e le ripetute violazione delle norme sul diritto di asilo: «Premesso che per esprimere ogni giudizio è sempre opportuno attendere che la giustizia compia il suo iter - avvertono il deputato (Prc) Giovanni Russo Spena e Carlo Cartocci responsabile del dipartimento immigrazione del Prc -: va ricordato che il Regina Pacis è un luogo di detenzione tra i più duri e per questo anche in questa occasione non possiamo che ribadire la richiesta di chiusura dei Cpt».
Comunque Lodeserto non è nuovo a vicende giudiziarie. Il 27 ottobre 2003 è stato rinviato a giudizio insieme a 5 operatori e 2 medici impiegati nel centro e 11 carabinieri dell'undicesimo battaglione "Puglia". I fatti legati al provvedimento sono quelli relativi a un tentativo di fuga dalla struttura avvenuto il 22 novembre 2002 a opera di circa 40 cittadini maghrebini. Ma i capi di imputazione, a vario titolo, per i 19 indagati parlano di: lesioni personali, abuso dei mezzi di correzione, omissione di intervento per impedire i maltrattamenti, falso, con l'aggravante dell'abuso di potere e violazione dei doveri di chi ricopre una funzione pubblica, nonchè crudeltà di agire. Il 24 gennaio 2004 il giudice dell'udienza preliminare, Enzo Taurino ha accolto la richiesta del pm Carolina Elia e Giuseppe Vignola di rinviare a giudizio i gestori del Cpt Regina Pacis per i «presunti abusi e pestaggi».
Nello scorso agosto un altro episodio alza i toni della protesta contro il Cpt di San Foca: 7 migranti tentano di fuggire dal centro. Uno di loro, Andrei Vasilovich, 29 anni, moldavo, non ce la fa. Mentre tenta di saltare la recinzione cade procurandosi delle lesioni multiple alla colonna vertebrale. Andrei è rimasto paralizzato. Il processo è ancora in corso; solo l'arcivescovo Ruppi, anch'esso indagato, è stato scagionato dalle accuse. Ma per don Cesare è arrivato l'arresto.
- Scorpio
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dai Droghy!Drogato_ di_porno ha scritto:
non ti lamentare di Romeone!
Su quel figlio di sua madre di Amato, l'ispirazione l'ha presa da ció che scrivevi tu! e non è per nulla sbagliato...
puà ! il moralismo di chi ti vuole in galera se vai a puttane dopo che qualche anno prima ti ha scippato un pezzo del conto corrente!

ed è socialista e di sinistra!
Perchè assurdo?Nova ha scritto:Un processo molto interessante, magari finisse su Un giorno in pretura, lo vedrei molto volentieri. Per nulla scontato, ci sono molte cose da chiarire.. Peró se è come sembra sarebbe veramente assurdo! Vedremo..
E' il tipico prete-padrone italiano, rappresentato in TV anche dall'orribile serie Don Matteo.
E poi il prete non fa altro che esplicitare la cultura di quì, secondo me non è neanche tanto colpevole, fa solo quello che tutti quì pensano.
Naturalmente quì pensano male.
- Paperinik
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- Iscritto il: 31/08/2002, 2:00
- Località: In giro per la mia mente
Forse dovrebbe usare il cervello...sempre la solita solfa.
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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