Nell'estate del '90 ero ad Amburgo in vacanza (casualmente l'ostello della gioventù era a St.Pauli) ed ho comprato una maglietta con il logo di St.Pauli Nachrichten che conservo a ricordo tuttora. Bene, dopo 24 anni ho scoperto a cosa si riferiva. Grazie
la straordinaria prosa di Supersex
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Gentile Silvia, la spiegazione, credo, sta puramente nel commercio “a tentoni”, nel senso che i pornografi anni ’70 stavano cercando di capire quale sarebbe stato la fisonomia del loro mercato. Dal momento che nacque il cinema, c’era la pornografia, ma per oltre mezzo secolo l’unico modo di vederlo era nei filmini che venivano proiettati nelle case o nei club dei circoli privati. Pubblico ristrettissimo. Di lungometraggi naturalmente neanche parlarne – roba che durava magari 5, 10 minuti. E ciascuno con un tema, contenuto, o target ben delineato: “Il professore e la liceale”, “Il padrone si scopa la cuoca negra”, “Due suore e un asino”, “Pissing party” e così di seguito, dove il titolo ti metteva sull’avviso di quello che avresti visto. Idem dicasi per la stampa. Anche le riviste, dapprima “underground” e poi, nella Danimarca, Olanda, Svezia ecc, vendute legalmente (ma sempre in negozi “a luci rosse”), annunciavano il loro contenuto specifico: “Oma fisting”, “Leather and whips”, “On the farm” ecc, per avvisare (o attrarre) l’acquirente di un contenuto ultra-forte.SilviaBianco ha scritto: Altra domanda, guardando le avventure di Supersex, ho notato che in molti episodi ci sono scene dove uomini fanno pompini ad altri uomini, che li inculano etc.
Invece, nell’Italia dopo il 1975, con quel suo carnevale di leggi confuse e contraddittorie, dove solo pochi anni prima nelle edicole dovevano vendere copie di Playboy americano in buste opache, di colpo (con la marea di materiale porno che iniziava ad arrivare dalla Francia o la Germania) le sale a luci rosse (dove prima si vedevano solo i nudi della “commedia all’italiana”) proliferavano, e nelle edicole incominciavi a vedere il porno hard-core in piena vista solo perché i venditori si sono accorti che non c’erano leggi che vietavano specificamente l’esposizione. E così mentre a Parigi o a Francoforte (dove era diventato legale produrre porno ma illegale metterlo in esposizione dove poteva venire visto da bambini), in Italia (dove invece produrre il porno era reato) vedevi tranquillamente Le ore o Cronaca italiana o Color Climax ecc beatamente esposti a fianco a Linus o Famiglia Cristiana.
In questa bolgia da Far West, anche gli “assemblatori” di porno italiani (che potevano raccogliere e stampare riviste porno ma solo con foto rigorosamente prodotte all’estero) si tuffarono, ma necessariamente sperimentando i gusti della (sconosciuta) clientela. Ed ecco dunque un “tirare a indovinare” quale potesse essere il livello di gradimento (e la gamma degli interessi) di un pubblico dai contorni ancora da definire. Diversamente dall’esperienza nordeuropea dove avevano già capito che ogni settore fetish voleva riviste o film specificamente tarati ai loro gusti – e che, per contro, chi non gradiva qualche fetish non voleva la sgradita sorpresa di vedersi spiattellare inaspettatamente delle scene che li disgustava (come il sadomaso spinto, il pissing, gli animali, ecc) —, con alcune riviste italiane, per alcuni anni, ti arrivava uno “smorgasbord buffet” di un po’ di tutto. Due esempi che sono capitati a me in quegli anni: acquistando una rivista che mostrava delle belle liceali in copertina e una splendida africana sul retro, e che dunque prometteva bene come gusti “normali” (“But what”, the philosopher will ask us, “is normal?”… ah, ma questa è domanda da affrontare in altra sede..), me la porto a casa e dopo aver sfogliato alcuni servizi gradevoli (per me) con giovani fanciulle in allegre scopate, arrivo a metà rivista e – paffete! – un servizio con due vecchie (e orrende) donne che succhiano a turno il cazzo a un pastore tedesco. Moti di ribrezzo … Altra occasione, altra rivista, tutto procede liscio (ossia: di nuovo gradevoli scene “normali” per così dire) ecco in mezzo alla rivista una scena con transessuali che finisce a pisciate in bocca. A qualcuna sarà piaciuto, a me proprio no. Anche a causa di sorprese come queste, ho smesso di fidarmi dei film giapponesi dopo averne visto uno con bukkake e allegri ingoi a catena (fin qui tutto bene) e poi, di colpo, senza preavviso, la ragazza che viene tenuta a terra a forza mentre un’altra la scavalca e le spara una potente scarica di diarrea in bocca. O, la madonna!!!…
Ed eccoci dunque arrivare a questo “sperimentare a tastoni” che ipotizzavo prima, per vedere cosa poteva essere gradito, cosa no. A cazzo di cane, come si dice… anzi, proprio su quel tema, e come tutti sanno, ci sono stati diversi film di Moana o Cicciolina o (soprattutto) Marina Hedman con scene dove qualche donna se la fa con un animale. Sempre a livello di “scene per un pubblico ancora da definire”, quello che è meno conosciuto è che anche diversi film americani del periodo 1972-1976 (cioè da Deep Throat fino alla soglia della cosiddetta epoca d’ora, quella con i film con grossi budget, tanti attori e scene, copioni anche ambiziosi, cioè 1977-1986, dopo di che subentrò l’epoca del video camera e il VCR in casa dove tutto è decaduto nel “quick and cheap”) rispecchiavano questa stessa sperimentazione per capire quali saranno stati i gusti di un pubblico ampio. Mi ricordo di qualche film visto in sala cinematografica nel 1974 e 1975, quando mi trovavo per lavoro a New York ed entravo nei cinema a luci rosse vicino a Times Square, con le solite Vanessa del Rio etc, a volte contenevano scene homo... scene che poi vennero tolte quando, 10 anni dopo, quei film furono riversati su videocassetta. Oggi di quelle scene, tagliate e gettate, non è sopravissuta traccia ma mi ricordo benissimo di aver visto attori come Jamie Gillis farsi succhiare il cazzo da un ragazzo o impegnato contemporaneamente con un maschio e una femmina.
Altro fatto, interessante, che avrà confuso i venditori di porno italiani i quei primi anni. Nella prima metà degli anni ’70 venivo spesso a Milano per lavoro. Prendendo un tassì alla sera dalla Centrale fino a zona Garibaldi / Monumentale o verso Sempione, vedevi una fila ininterrotta di lucciole, tutte delle stangone alte, e più di una volta il tassista di turno mi disse “Sai? Sono tutti travestiti, nemmeno una è una donna, e sono le più ricercate”. Per trovare le femmine andavi invece in Viale Monza (le africane) o zona Lambrate (le ragazze dell’est europeo) o Porta Romana (le italiane). Osservando questo, un venditore di porno italiano, cosa doveva concludere?
Ecco dunque (ritengo) la “sperimentazione” in quegli anni. Ogni tanto una scena homo, magari qualche sado-maso, o una scena con una minorenne (solo che guarda, non che partecipa, ma comunque situazione che sarà stata gradito da una certa parte del pubblico, mentre avrà disgustato un'altra parte dei lettori; vedi supersex n. 32, “Attentato al presidente”).
Gli editori avranno ascoltato gli edicolanti che avranno riferito le osservazioni dei clienti. E la rivista “spin-off” Golden Gay sarà stata senza dubbio un riflesso di questo progressivo “indagine di mercato” alla carlona: avranno capito che un certo pubblico gradiva anche vedere scene tra omosessuali (un pubblico abbastanza numeroso da giustificare l’iniziativa e che dunque doveva per forza, statisticamente, includere uomini etero “curiosi”, così come la cospicua clientela dei travestiti-lucciole non poteva consistere unicamente di veri omosessuali, bensì anche di una folta mandria di uomini “bi-curious”), ma che la maggior parte del pubblico voleva esserne avvertito prima.
Lo studio fondamentale del 1966, Human Sexual Response di Masters e Johnson, ha rivelato che il 37% degli uomini (e il 44% delle donne), in qualche punto della vita, ha provato (o è stato tentato a provare) la sperimentazione di atti omosessuali e amplessi bisessuali. Dunque, un certo “mercato di base” ci sarebbe. Solo che, appunto, la parte maggiore direbbe “voglio sapere in anticipo cosa vado a comprare” – così come, mentre capisco che ci sarà pure un pubblico per lo scat, io personalmente non lo voglio vedere e dunque chiedo al pornografo di “avvertimi prima” (“chi lo conosce, lo evita” ).
E dopo un certo punto, dunque, le scene homo scompaiono da Supersex…
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Per caso hai avuto occasione di vedere le "Ragazze del St. Pauli Nachrichten" che "tiravano su il morale" dei corridori della corsa maratona di Amburgo?charlesd ha scritto:Nell'estate del '90 ero ad Amburgo in vacanza (casualmente l'ostello della gioventù era a St.Pauli) ed ho comprato una maglietta con il logo di St.Pauli Nachrichten che conservo a ricordo tuttora. Bene, dopo 24 anni ho scoperto a cosa si riferiva. Grazie
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Le avessero messe sulla linea del traguardo, ci scappava qualche record mondiale.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie a tutti voi Cico, Badabing e Pontellino per essere stati così gentili nel rispondermi.
Che dire, gli anni 60/70 e inizio anni 80 devono essere stati veramente stimolanti e vitali per il porno, un mondo totalmente diverso da oggi.
Grazie ancora per tutte le info e per avermi "illuminata" circa questo periodo che mi era sconosciuto.
Che dire, gli anni 60/70 e inizio anni 80 devono essere stati veramente stimolanti e vitali per il porno, un mondo totalmente diverso da oggi.
Grazie ancora per tutte le info e per avermi "illuminata" circa questo periodo che mi era sconosciuto.
Re: la straordinaria prosa di Supersex
gli anni 70-80 sono stati il periodo piu' bello per quelli della mia generazione (lo spero) avevamo poco ma eravamo felici.
Oggi c'e' internet, high definition, computer, facebook, eccc...ma siamo tutti tristi ..e soli, anche in mezzo a una folla
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Scusate, sono un po' in ritardo...
Appena riesco posto (forse anche domani...)
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Calma, fai con calma, grandissimo pontellino...pontellino ha scritto:Scusate, sono un po' in ritardo...
Appena riesco posto (forse anche domani...)
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
badabing ha scritto:Calma, fai con calma, grandissimo pontellino...pontellino ha scritto:Scusate, sono un po' in ritardo...
Appena riesco posto (forse anche domani...)
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Supersex # 3
Scusandomi per il ritardo (avevo perso qualche dato e ho dovuto rifare...) Ecco qua!
In primis, cosa già deducibile dal frontespizio, segna la prima comparsa di colui che, nei mesi a venire, diventerà il volto (e il pennacchio) fisso del nostro alieno del pianeta Eros... Stiamo ovviamente parlando di Gabriel Pontello, attore francese con probabili parentele italiane, che, in questa sua prima apparizione sulla rivista, non interpreta ancora se stesso, ma veste i panni dell' americano Burt Perkins, in gita di piacere in Europa, nella fattispecie a Parigi.
E proprio questa città segna l'altra importantissima novità (forse anche più importante della Pontello primae noctis): sto parlando del trasferimento (coatto?) della produzione, che dai Paesi Bassi si attesterà definitivamente in Francia. Al di là del fatto che, a pag.4, gli pseudonimi legati alla produzione rimarranno sempre gli stessi, viene abbastanza naturale pensare, quanto meno, ad un cambio di studi fotografici. Laddove i primi due numeri "olandesi" si crogiolavano spesso in situazioni di "facciata" (penetrazioni simulate, pose allusive) retaggio delle produzioni cartacee sexy soft del decennio precedente, da questo numero si può notare una decisa accelerata verso l'hard. Il connubio Francia/Pontello aveva già dato i suoi frutti!
Ma veniamo alla prima apparizione di Pontello... nel vederlo arrivare con quell'orrenda giacca a quadretti e con un'improbabile riga di lato, in pochi avrebbero potuto identificare quest'uomo con il mito totemico dell'etero italico medio (grazie pan! )... Per fortuna che, senza i vestiti addosso, la musica cambiava solfa! E le parole dell'amica di badabing, scolpite nella pietra ad imperitura memoria, sono lì a dimostrarlo!!!
Veniamo ora alle attrici presenti in questo numero (e già la copertina lascia presagire che sarà un ottimo numero) sulle quali mi aspetto gli esaustivi approfondimenti di badabing, a iniziare dall'indicazione di chi fosse la grande star di richiamo. Ad aprire le danze ci pensa proprio la già citata Tania Busselier, in una divertentissima scena (di cui non vi svelo nulla per non rovinarvi la sorpresa) con un Pontello qui solitamente silente (fantastico il momento in cui pensa "ifix tcen tcen"! )
A seguire uno strano triangolo fra Pontello, la cerbiatta Joan Koehler (quella alla sinistra di Gabriel nella cover) e...una bambola gonfiabile?!?
Visto il successo del numero precedente, anche qua viene ripreso un particolare momento saffico fra la Koehler e la Busselier, con tanto di strap-on e di Pontello sadico.
Ma il momento topico dell'intero albo è a pag.102, dove fa il suo primo ingresso nella rivista colui che contenderà con Pontello, fino all'ultimo, la palma di uomo più sexy del fotoromanzo... Per la grande gioia di tutti i suoi fans, Mesdames et Messieurs: Tony Morena!!!
A chiudere il numero un'altra bellezza niente male, trattasi di Erika Cool, che si concede al Sig. Burt Perkins, aiutato in un frangente dal maggiordomo di Tony Morena che, in questo numero, non può far altro che guardare.
Madonna che tris de femmene...!
Alla fine della storia, l'alieno lascia di nuovo il corpo di Pont...ehm, di Burt Perkins, ma da lì a pochi mesi...
Ma questa è un'altra storia.
Ora è il momento di gustarci
PS Buon weekend!!!
Ecco qua la tanto attesa "nuova" avventura del nostro: come richiesto dal nostro vate badabing, trattasi di uno dei primi numeri. Per la precisione del numero 3, "Supersex e il feretro di Parigi" e, come in ogni numerologia che si rispetti, questo magico numero porta delle novità che saranno importantissime per il futuro della rivista.badabing ha scritto:Il mio voto va per un "primo" (inteso come "tra i primi"), dove ancora l'assetto della storia sull'alieno sta cercando la sua forma narrativa definitiva (dunque non ancora con Pontello protagonista “fisso”)pontellino ha scritto: Questo venerdì ... Non so se postare un numero "classico" o un numero "primo"...
In primis, cosa già deducibile dal frontespizio, segna la prima comparsa di colui che, nei mesi a venire, diventerà il volto (e il pennacchio) fisso del nostro alieno del pianeta Eros... Stiamo ovviamente parlando di Gabriel Pontello, attore francese con probabili parentele italiane, che, in questa sua prima apparizione sulla rivista, non interpreta ancora se stesso, ma veste i panni dell' americano Burt Perkins, in gita di piacere in Europa, nella fattispecie a Parigi.
E proprio questa città segna l'altra importantissima novità (forse anche più importante della Pontello primae noctis): sto parlando del trasferimento (coatto?) della produzione, che dai Paesi Bassi si attesterà definitivamente in Francia. Al di là del fatto che, a pag.4, gli pseudonimi legati alla produzione rimarranno sempre gli stessi, viene abbastanza naturale pensare, quanto meno, ad un cambio di studi fotografici. Laddove i primi due numeri "olandesi" si crogiolavano spesso in situazioni di "facciata" (penetrazioni simulate, pose allusive) retaggio delle produzioni cartacee sexy soft del decennio precedente, da questo numero si può notare una decisa accelerata verso l'hard. Il connubio Francia/Pontello aveva già dato i suoi frutti!
Ma veniamo alla prima apparizione di Pontello... nel vederlo arrivare con quell'orrenda giacca a quadretti e con un'improbabile riga di lato, in pochi avrebbero potuto identificare quest'uomo con il mito totemico dell'etero italico medio (grazie pan! )... Per fortuna che, senza i vestiti addosso, la musica cambiava solfa! E le parole dell'amica di badabing, scolpite nella pietra ad imperitura memoria, sono lì a dimostrarlo!!!
Un discorso a parte la merita l'ottima cover. Mi immagino di quando, bambino negli anni 70, entravo in edicola per comprare Topolino e mi trovavo di fianco la foto della ipertricotica Busselier con il pelo fluente al vento!!! Non sono mai stato un fan del pelo troppo esagerato, ma quello della Busselier è talmente "morbidoso" da sfuggire a questa rigida regola...Che anni magici!la sorella di un amico di badabing ha scritto:Pontello, invece, oltre ad avere un corpo e viso da fotomodello (mestiere che, infatti, aveva in precedenza fatto) aveva anche - a detta della sorella di un mio amico la quale, di cazzi, se ne intendeva, eccome , e a cui piaceva sfogliarsi le riviste Supersex del fratello – “il più bel cazzo” che aveva mai visto.
Veniamo ora alle attrici presenti in questo numero (e già la copertina lascia presagire che sarà un ottimo numero) sulle quali mi aspetto gli esaustivi approfondimenti di badabing, a iniziare dall'indicazione di chi fosse la grande star di richiamo. Ad aprire le danze ci pensa proprio la già citata Tania Busselier, in una divertentissima scena (di cui non vi svelo nulla per non rovinarvi la sorpresa) con un Pontello qui solitamente silente (fantastico il momento in cui pensa "ifix tcen tcen"! )
A seguire uno strano triangolo fra Pontello, la cerbiatta Joan Koehler (quella alla sinistra di Gabriel nella cover) e...una bambola gonfiabile?!?
Visto il successo del numero precedente, anche qua viene ripreso un particolare momento saffico fra la Koehler e la Busselier, con tanto di strap-on e di Pontello sadico.
Ma il momento topico dell'intero albo è a pag.102, dove fa il suo primo ingresso nella rivista colui che contenderà con Pontello, fino all'ultimo, la palma di uomo più sexy del fotoromanzo... Per la grande gioia di tutti i suoi fans, Mesdames et Messieurs: Tony Morena!!!
A chiudere il numero un'altra bellezza niente male, trattasi di Erika Cool, che si concede al Sig. Burt Perkins, aiutato in un frangente dal maggiordomo di Tony Morena che, in questo numero, non può far altro che guardare.
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Alla fine della storia, l'alieno lascia di nuovo il corpo di Pont...ehm, di Burt Perkins, ma da lì a pochi mesi...
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
M E R A V I G L I O S O..........................
che dirti, se non un doveroso per questa ennesima perla che ci hai regalato.....
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Nel '69 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)
Gli uomini si innamorano di quello che vedono e le donne di quello che ascoltano. E' per questo che le donne si truccano e gli uomini mentono.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grande,grazie Pontellino.
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie Pontellino!!!!! a mio avviso questo numero è tra i migliori assieme al 46.. Purtroppo non riseco a scricare 39 pg mi dice che nn esistono nel server.. ti risulta? più o meno dalla pg 79 in poi..
Grazie cmq e w gabriel
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Incomincia dall’ultima immagine, a vai a ritroso a scaricare quelle che ti mancano.pech200 ha scritto:Grazie Pontellino!!!!! a mio avviso questo numero è tra i migliori assieme al 46.. Purtroppo non riseco a scricare 39 pg mi dice che nn esistono nel server.. ti risulta? più o meno dalla pg 79 in poi..
Grazie cmq e w gabriel
Vedrai che alla fine avrai tutte.
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grande pontellino, quando prima avevo detto “che bagno di nostalgia!” auspicando il post, questa settimana, di uno dei primi numeri, non avrei immaginato di vedermi proprio il n. 3!
Vedi (forse l’ho già detto, in qual caso abbiate pazienza con l'alzheimers che avanza …), questo era il primo numero di Supersex che ho mai visto (e acquistato). Ed è un numero pressoché perfetto, con tre femmine belle a naturali (bel pelo folto, niente seni finti), una Tania Busselier che sembra si stia divertendo a scopare per la pura gioia di farlo
dialoghi divertenti, nonché una serie di situazioni arrapantissime che sarebbero diventate una fattore fondamentale nella serie:
- Pontello che tromba la hostess mentre questa è al telefono col fidanzato;
- che scopa la lesbica la quale gusta (assai!) il suo primo cazzo;
- la lesbicata "forzata" ma goduta;
- infine la chiavata “vendetta” della moglie davanti al marito (mettendoci pure una leccata da parte del cameriere!).
Una puntata pressoché perfetta che mi ha fulminato all’epoca: se invece avessi scoperto Supersex partendo dal primo o dal secondo numero (assai divertenti ma non “superlativi”), non so se ne sarei rimasto così colpito. Ma trovandomi tra le mani come primo approccio, il n. 3, beh, sono diventato subito un “fan for life”. (Con in più il fatto, del tutto personale, che quand’ero giovanotto avevo una maestra che assomigliava esattamente alla Joan Koehler aka Dawn Cumming! Persino gli stessi occhiali. Wow.)
In altre pagine di questo forum mi sono dilungato sia sulla Busselier, sia sulla Koehler/Cumming; questa volta offrirò qualche spunto sulla bella Erika Cool.
A dopo…
E di nuovo GRAZIE, pontellino!!!!
Vedi (forse l’ho già detto, in qual caso abbiate pazienza con l'alzheimers che avanza …), questo era il primo numero di Supersex che ho mai visto (e acquistato). Ed è un numero pressoché perfetto, con tre femmine belle a naturali (bel pelo folto, niente seni finti), una Tania Busselier che sembra si stia divertendo a scopare per la pura gioia di farlo
dialoghi divertenti, nonché una serie di situazioni arrapantissime che sarebbero diventate una fattore fondamentale nella serie:
- Pontello che tromba la hostess mentre questa è al telefono col fidanzato;
- che scopa la lesbica la quale gusta (assai!) il suo primo cazzo;
- la lesbicata "forzata" ma goduta;
- infine la chiavata “vendetta” della moglie davanti al marito (mettendoci pure una leccata da parte del cameriere!).
Una puntata pressoché perfetta che mi ha fulminato all’epoca: se invece avessi scoperto Supersex partendo dal primo o dal secondo numero (assai divertenti ma non “superlativi”), non so se ne sarei rimasto così colpito. Ma trovandomi tra le mani come primo approccio, il n. 3, beh, sono diventato subito un “fan for life”. (Con in più il fatto, del tutto personale, che quand’ero giovanotto avevo una maestra che assomigliava esattamente alla Joan Koehler aka Dawn Cumming! Persino gli stessi occhiali. Wow.)
In altre pagine di questo forum mi sono dilungato sia sulla Busselier, sia sulla Koehler/Cumming; questa volta offrirò qualche spunto sulla bella Erika Cool.
A dopo…
E di nuovo GRAZIE, pontellino!!!!