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Scatta il fluido erotico...

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dostum
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Rabu-Ho

#1 Messaggio da dostum »

Rabu-Ho
Una storia vera
di Elisa Baldo
Retablo, 2005
pagine 224

Il romanzo narra le vicende di Emily, una studentessa italiana che ottiene una borsa di studio presso una prestigiosa università  di Tokyo. Per pagarsi le spese della costosa vita metropolitana, trova un lavoro ben remunerato in un love hotel, in giapponese rabu hoteru(1). Il love hotel è un tipo di albergo molto diffuso nelle grandi città  giapponesi. Esso nasce dall'esigenza di fornire alle coppie un luogo di intimità  e libertà  dove soddisfare i propri desideri e le fantasie sessuali(2). Infatti ogni stanza puó essere allestita a tema, e vi sono anche accessori per giochi erotici. Emily si ritrova così proiettata in un mondo parossistico di emozioni e sentimenti. Sbarazzatasi dei pregiudizi occidentali, impara a considerare l'eros in modo diverso. Emily riesce a mettere in discussione la sua identità , scoprendo la sua parte nascosta. Questa sensibilità , manifestatasi attraverso uno spirito guida, è percettibile soltanto nella dimensione intellettualmente superiore avulsa dal senso del peccato della tradizione giudaico-cristiana(3). Il coinvolgimento emotivo con la filosofia orientale aumenta quando soggiorna in un tempio buddhista presso Kamakura, accentuando lo scontro con lo spirito demoniaco che l'ha posseduta. L'intervento della sciamana Akiko risolve la situazione in modo drammatico e sanguinoso. Emily riesce anche a svelare il mistero della sparizione di una connazionale grazie ai poteri mediatici che ha acquisito. Intanto la sua esperienza come receptionist di un love hotel continua a sollecitare le sue fantasie erotiche con situazioni divertenti, violente e intense, intriganti e inaspettate. Alla fine Emily riuscirà  a trovare se stessa in una vertigine di emozioni travolgenti e sconvolgenti.
L'insegnamento della filosofia orientale si puó dunque riassumere in poche parole. Quando si cerca di definire o spiegare un concetto mediante l'ausilio dell'intelletto, si ricorre a ragionamenti che non sono pertinenti allo zen perchè si tenta di impossessarsi di un concetto, ma nello zen come nella vita non vi è nulla che si possa comprendere e possedere fino in fondo, nè nulla che possa essere posseduto. L'errore è cercare di possedere qualcosa o qualcuno, ma di fatto non lo si puó fare, perchè è vivo quindi cambia, muta, e nel momento in cui si cerca di afferrarlo è già  scomparso. Questa sensibilità  che proviene dall'esperienza tangibile piuttosto che dalla speculazione razionale, permea l'esistenza giapponese.
Perfino la sessualità  è intrisa della stessa percezione. Così il sesso puó diventare un'esperienza estatica liberatoria, come accade per Emily. Abbandonarsi all'altro significa anche abbandonare il proprio io, l'identità  artificiale e predefinita costruita socialmente. L'esperienza carnale, la più diretta e sconvolgente, puó cambiare la coscienza se accompagnata dalla consapevolezza. Se per gli occidentali il sesso è ormai ridotto a una merce consumata secondo le regole del sistema economico capitalistico, in Giappone rimane nonostante le spinte consumistiche e commerciali, un residuo di valore esistenziale che impedisce di ignorare l'aspetto problematico del sesso.
In Giappone non si temono le contraddizioni e non le si nascondono. Invece la morale occidentale è sempre intenta a censurare e nascondere tutto ció che riguarda il sesso. Ció crea una condizione schizofrenica dell'occidentale che mentre consuma e promuove il sesso, dall'altra parte lo condanna e lo reprime. Non si accetta la contraddizione così il sesso rimane un peccato, una trasgressione. Emily invece si abbandona alla sensibilità  giapponese e riconosce la necessità  del cambiamento. Il sesso non è soltanto qualcosa da consumare, al contrario è qualcosa che cambia anche l'identità  della persona. C'è un rapporto di relazione fra le cose che non puó essere evitato come ci insegna il buddhismo.
Questo Bildungsroman (romanzo di formazione) è un raro esempio di narrativa ispirata nettamente alla filosofia erotica giapponese. I riferimenti alla religiosità  orientale sono continui, profondi e pertinenti, tracciando una sostanziale unità  fra filosofia ed eros. Si fornisce così un quadro che induce a una maggiore riflessione, ad abbandonare i pregiudizi, vincere le paure e affrontare i temi scomodi con una prospettiva diversa e avvincente.

L'autrice

Elisa Baldo è una yamatologa, studiosa ed esperta degli usi e costumi del popolo giapponese. Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e Letterature Orientali all'Università  Ca' Foscari di Venezia, ha proseguito gli studi presso la Keiou Daigaku di Tokyo, approfondendo le ricerche in ambito religioso-filosofico e antropologico.
Ha collaborato anche a importanti progetti culturali come la manifestazione "Italia in Giappone 2001". Socia del British Association of Monaco, partecipa alle attività  culturali del Principato di Monaco.
Molto vicina e sensibile alla spiritualità  orientale, ha coltivato i suoi interessi studiando e seguendo attivamente i nuovi movimenti religiosi contemporanei.

Note

1. Nella trascrizione in katakana l'inglese love hotel diventa rabu hoteru, abbreviato poi in rabuho. Nella lingua giapponese parlata sono molto consuete queste abbreviazioni e contrazioni di termini stranieri. Ne ricordiamo qualcun altro: imekura da imeeji kurabu (image club), terekura da terehon kurabu (telephone club), kosupure da kosuchuume puree (costume play), pansuto da pantsu sutokkingu (pants stockings).
Il love hotel puó essere chiamato anche con altri nomi come couples hotel, fashion hotel (fasshon hoteru) o boutique hotel (butikku hoteru). La definizione più comune resta peró rabuho, rabu hoteru, termine ormai noto e conosciuto anche all'estero grazie ad alcuni reportage televisivi.
2. Sulla rivista "Play X" è stato pubblicato un breve intervento che spiega come l'eros per i giapponesi sia un puro divertimento svincolato, per motivi religiosi e culturali, dai tabù sessuali che affliggono gli occidentali. Cfr. Martorella, Cristiano. L'Amore puó essere divertente?, in "Play X", n. 33, febbraio 2004, Play Press Publishing, Roma. Se si desidera leggere una descrizione approfondita dei costumi sessuali giapponesi è utile consultare il saggio di Nicholas Bornoff. Cfr. Bornoff, Nicholas. 1994. Pink Samurai. The Pursuit and Politics of Sex in Japan. Harper Collins, London.
3. I rapporti fra religione, filosofia e sessualità  sono ben noti e studiati dagli orientalisti. Dal tantrismo alla mistica erotica buddhista, il sesso in Oriente ha sempre avuto un valore sacro rispettato ed esaltato. Fra le pubblicazioni italiane che si sono concentrate su questo argomento ricordiamo il libro di Giuseppe Ricci. Cfr. Ricci, Giuseppe. 1989. La coppia e la geografia dell'eros. Ibis Edizioni, Genova. Invece un agile manuale delle filosofie orientali dell'eros è il seguente: Come scoprire l'estasi. Filosofie e tecniche orientali del sesso, inserto di "Come", n. 4, 27 giugno 1996.

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fistlove
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#2 Messaggio da fistlove »

sei troppo raffinato per una bestia come me...
up.
Meno cose si sanno più è facile avere un'opinione.

Alla richiesta della prof. di italiano "dimmi una frase con un congiuntivo" l'alunno M.M. risponde "che tu sia maledetta"

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nik978
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#3 Messaggio da nik978 »

viste recenti esperienze in oriente (ok..non japan..ma china) credo che al mio ritorno in italia compreró il libro..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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