[O.T.] Runners
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Re: [O.T.] Runners
Il grande Giorgio ha il pettorale numero 1 da ben 10 anni. Le ultime 10 edizioni le ha vinte Lui. Spettacolo!
Le medaglie si vincono in allenamento. Le gare servono per ritirarle.
Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa.
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Re: [O.T.] Runners
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Re: [O.T.] Runners
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Re: [O.T.] Runners
pensa che nel 2015 ho seguito la corsa in streaming radiofonico, come se fosse una gara di serie A
ero dai miei e mia mamma mi dava del matto
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Re: [O.T.] Runners
Dopo averla odiata per tutta la vita, visto che come "base" di tutti gli sport l'ho sempre dovuta fare obtorto collo, da metà novembre ho deciso di provare a correre per correre.
A 31 anni, dopo aver mollato da 6 ogni attività agonistica (Voley in Serie C), dopo un anno di beach volley, uno di nullafacenza e due di nuoto, mi sono messo i calzoncini e ho cominciato, ovviamente con l'ausilio di runtastic.
Bè, a metà novembre nemmeno mi movevo, ora faccio 8,5 km in circa 47 min a 5:26 min/km, con 200 metri di dislivello totali. Sto andando gradualmente e l'obiettivo è arrivare a 10 km. Vorrei correre tre volte a settimana, ma alla fine riesco quasi sempre solo due.
Devo dire che mi da molta soddisfazione, ma faccio anche una gran fatica. Ho notato, inoltre, che le ore di sonno influiscono molto sullo stato di forma del giorno dopo.
Quello di cui non mi capacito è come si faccia a correre per lunghi tratti, diciamo sotto i 5 minuti al km. Io riesco a farlo solo nello "scatto finale" e per qualche centinaia di metri, prima di stirare del tutto
A 31 anni, dopo aver mollato da 6 ogni attività agonistica (Voley in Serie C), dopo un anno di beach volley, uno di nullafacenza e due di nuoto, mi sono messo i calzoncini e ho cominciato, ovviamente con l'ausilio di runtastic.
Bè, a metà novembre nemmeno mi movevo, ora faccio 8,5 km in circa 47 min a 5:26 min/km, con 200 metri di dislivello totali. Sto andando gradualmente e l'obiettivo è arrivare a 10 km. Vorrei correre tre volte a settimana, ma alla fine riesco quasi sempre solo due.
Devo dire che mi da molta soddisfazione, ma faccio anche una gran fatica. Ho notato, inoltre, che le ore di sonno influiscono molto sullo stato di forma del giorno dopo.
Quello di cui non mi capacito è come si faccia a correre per lunghi tratti, diciamo sotto i 5 minuti al km. Io riesco a farlo solo nello "scatto finale" e per qualche centinaia di metri, prima di stirare del tutto
si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente da buoni consigli se non puó più dare cattivo esempio
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Re: [O.T.] Runners
Lo potrai fare anche tu una volta raggiunta la preparazione di base, inserendo nel tuo programma di corsa settimanale un 10% di allenamento per aumentare la potenza aerobica e un 20% di allenamento dedicato all'aumento della capacità aerobica.Indiana Pipps ha scritto: Quello di cui non mi capacito è come si faccia a correre per lunghi tratti, diciamo sotto i 5 minuti al km. Io riesco a farlo solo nello "scatto finale" e per qualche centinaia di metri, prima di stirare del tutto
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Re: [O.T.] Runners
sì, dice che c'è tanta salita comunque è solamente la mia terza mezza, vediamo un po'.cicciuzzo ha scritto:una mezza impegnativa mi risulta
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Re: [O.T.] Runners
respect!Fibonacci ha scritto:
Presente…….pettorale numero 7??
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Re: [O.T.] Runners
Mi faresti un esempio pratico di allenamento di questo tipo?sensibilmente ha scritto:Lo potrai fare anche tu una volta raggiunta la preparazione di base, inserendo nel tuo programma di corsa settimanale un 10% di allenamento per aumentare la potenza aerobica e un 20% di allenamento dedicato all'aumento della capacità aerobica.Indiana Pipps ha scritto: Quello di cui non mi capacito è come si faccia a correre per lunghi tratti, diciamo sotto i 5 minuti al km. Io riesco a farlo solo nello "scatto finale" e per qualche centinaia di metri, prima di stirare del tutto
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Re: [O.T.] Runners
ad esempio, se in una settimana percorri 35-40 km (un facile, uno di qualità, un lungo), potresti dedicare la seduta di qualità per correre un medio di 6-8 km o in intervallato di 3x1200, quindi ciascuno ogni 14 giorni.
ma l'importante è capire a che velocità bisogna correre il medio o le intervallate.
per questo dovresti fare dei test per misurare il tuo valore di soglia anaerobica (san) attuale.
dalla san si ricava il livello di soglia aerobica (sa) e tutti i ritmi da tenere per i vari tipi di allenamenti e/o per correre al meglio le tue gare.
ma l'importante è capire a che velocità bisogna correre il medio o le intervallate.
per questo dovresti fare dei test per misurare il tuo valore di soglia anaerobica (san) attuale.
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Re: [O.T.] Runners
poi in tutta onestà a 31 anni puoi fare quello che vuoi.
a 27 anni facevo 2900 3000 metri col cooper, oggi se facessi 2500 metri sarebbe un risultato eccezionale
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Re: [O.T.] Runners
Capito. La soglia aerobica sarebbe quando la richiesta di ossigeno dai muscoli supera quello che il mio sistema cardio-respiratorio riesce a fornire e quindi mi viene il fiatone?sensibilmente ha scritto:ad esempio, se in una settimana percorri 35-40 km (un facile, uno di qualità, un lungo), potresti dedicare la seduta di qualità per correre un medio di 6-8 km o in intervallato di 3x1200, quindi ciascuno ogni 14 giorni.
ma l'importante è capire a che velocità bisogna correre il medio o le intervallate.
per questo dovresti fare dei test per misurare il tuo valore di soglia anaerobica (san) attuale.
dalla san si ricava il livello di soglia aerobica (sa) e tutti i ritmi da tenere per i vari tipi di allenamenti e/o per correre al meglio le tue gare.
Insomma dovrei correre col cardiofrequenzimetro...
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Re: [O.T.] Runners
Il cooper non sarebbe la Mini Cooper immagino?cicciuzzo ha scritto:poi in tutta onestà a 31 anni puoi fare quello che vuoi.
a 27 anni facevo 2900 3000 metri col cooper, oggi se facessi 2500 metri sarebbe un risultato eccezionale
si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente da buoni consigli se non puó più dare cattivo esempio
Re: [O.T.] Runners
il Cooper consiste nel correre a bomba per 12 minuti di seguito.Indiana Pipps ha scritto:Il cooper non sarebbe la Mini Cooper immagino?cicciuzzo ha scritto:poi in tutta onestà a 31 anni puoi fare quello che vuoi.
a 27 anni facevo 2900 3000 metri col cooper, oggi se facessi 2500 metri sarebbe un risultato eccezionale
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Re: [O.T.] Runners
All'inizio si faceva considerando 12 minuti di corsa massimale, poi è stato portato a 7 minuti.
Ecco un articolo tratto dal Blog di Orlando Pizzolato, considerato il padre di questo test:
-------------
Ho dovuto ... dimostrare l'origine di quel test dei 7 minuti che conoscono tutti gli atleti che alleno e tutti i partecipanti agli stages che organizzo. L'ho trattato nel mio libro “Correre... secondo Orlando Pizzolato”, ma già prima del nuovo millennio è entrato a far parte della mia analisi dell'atleta amatore.
Infatti, a dispetto di chi ne attribuisce erroneamente la paternità al ricercatore canadese François Péronnet, il test ha una sua storia: chi è stato abbonato a Training News e ancora conserva il numero 17 del lontano settembre 1999, a pagina 4 troverà il protocollo di svolgimento del famigerato “Test dei 7 minuti di Pizzolato”.
Certo, di Pizzolato. Péronnet stesso attribuisce la paternità al sottoscritto. La mia non è una polemica, ma una precisazione per chiarire le cose e fugare ogni dubbio.
Cominciai a leggere gli scritti di Péronnet nel 1986, quando trovai il suo libro “Le Marathon: équilibre énergétique, alimentation et entrainement du coureur sur route” in una piccola libreria di Fort-de-France, e mia moglie gli chiese l'autorizzazione a tradurlo per la sua tesi universitaria. Péronnet mi chiese poi se il mercato italiano fosse interessato a una edizione italiana del libro, ma l'Edizione Correre non valutò la pubblicazione vantaggiosa, anzi competitiva vista l'imminente uscita del libro “Maratona: allenamento e alimentazione” di Enrico Arcelli (ed.1989).
In ogni caso, per me il suo testo fu fonte di continui studi e rimasi in contatto con lui per alcuni anni. Le nostre strade poi si allontanarono fino a quando, nel dicembre del 2015, non ci incontrammo per un soffio in occasione di un suo viaggio per un convegno nel nord-ovest d'Italia. In quell'occasione però non mancò di aggiornarmi sui suoi studi e sulle sue teorie “rivoluzionarie”, passandomi diversi trattati (che fanno parte delle mie letture attuali).
Ma cosa c'entra Péronnet con il test dei 7 minuti? Per lui la velocità aerobica massima (la VAM) può essere tenuta per un lasso di tempo compreso tra 5 e 9 minuti e da questa si può estrapolare il valore di VO2max: alcuni atleti da lui analizzati hanno tenuto la velocità corrispondente al proprio VO2max tra 4'45 (valore minimo) e 8'30 (valore massimo). Da questo presupposto, io cominciai a proporre un test di 7 minuti a tutti gli atleti, cercando di raccogliere più informazioni possibili e cercando di correlare il risultato non solo con il VO2max, ma anche e soprattutto con la soglia anaerobica.
Perché 7 minuti? Perché avevo rilevato da altri studi che gli atleti con i valori più elevati di VO2max erano – e sono – i mezzofondisti, in particolare gli specialisti dai 1.500 ai 5.000 metri. Per avere un punto di riferimento, presi così il primato del mondo di allora sui 3.000 metri (7'23”09 di El Guerrouj).
Il protocollo del mio test dei 7 minuti prevede di correre una prova massimale (come in gara) della durata di 7 minuti esatti, possibilmente in una pista di atletica, controllando la distanza percorsa. Questa prova va preceduta da 2 giorni di allenamento leggero o riposo e va corsa dopo un buon riscaldamento, abbastanza prolungato. L’impegno deve essere massimo, ma non solo nel finale, bensì con lo sforzo distribuito regolarmente per tutta la durata della prova. I dati da registrare sono:
1. la distanza percorsa in metri
2. i tempi di passaggio ad ogni km ed eventualmente anche ad ogni giro
3. se si corre con il cardiofrequenzimetro, la frequenza cardiaca massima registrata durante la prova
L'avete mai fatto? Provate, e poi comparate il risultato con la tabella contenuta nel mio libro. Se il test è stato ben eseguito, troverete con buona approssimazione il vostro VO2max. Péronnet tende invece ad essere più cauto sia perché considera un lasso di tempo più ampio, sia perché è difficile per un corridore essere regolare e dare il massimo in 7 minuti. Ma mi conferma che è “... un'informazione che si può ottenere anche dal test di Pizzolato! Perché no?”
La correlazione con la soglia anaerobica è poi un'altra operazione che non vado ad approfondire in questa sede, anche perché il buon Péronnet, quando gli ho chiesto un parere sul legame tra test dei 7 minuti e soglia, mi ha risposto più o meno così: “Una correlazione con la soglia anaerobica? No! Perché la soglia non esiste!”. Ma questa è un'altra storia, che tratterò nella prossima newsletter.
Per concludere, gli ho chiesto allora apertamente se si considera l'inventore del test dei 7 minuti. La sua risposta non lascia dubbi: “Hai ragione che né io né GuyThibault, coautore del libro, abbiamo inventato questo test!”
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Ecco un articolo tratto dal Blog di Orlando Pizzolato, considerato il padre di questo test:
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Ho dovuto ... dimostrare l'origine di quel test dei 7 minuti che conoscono tutti gli atleti che alleno e tutti i partecipanti agli stages che organizzo. L'ho trattato nel mio libro “Correre... secondo Orlando Pizzolato”, ma già prima del nuovo millennio è entrato a far parte della mia analisi dell'atleta amatore.
Infatti, a dispetto di chi ne attribuisce erroneamente la paternità al ricercatore canadese François Péronnet, il test ha una sua storia: chi è stato abbonato a Training News e ancora conserva il numero 17 del lontano settembre 1999, a pagina 4 troverà il protocollo di svolgimento del famigerato “Test dei 7 minuti di Pizzolato”.
Certo, di Pizzolato. Péronnet stesso attribuisce la paternità al sottoscritto. La mia non è una polemica, ma una precisazione per chiarire le cose e fugare ogni dubbio.
Cominciai a leggere gli scritti di Péronnet nel 1986, quando trovai il suo libro “Le Marathon: équilibre énergétique, alimentation et entrainement du coureur sur route” in una piccola libreria di Fort-de-France, e mia moglie gli chiese l'autorizzazione a tradurlo per la sua tesi universitaria. Péronnet mi chiese poi se il mercato italiano fosse interessato a una edizione italiana del libro, ma l'Edizione Correre non valutò la pubblicazione vantaggiosa, anzi competitiva vista l'imminente uscita del libro “Maratona: allenamento e alimentazione” di Enrico Arcelli (ed.1989).
In ogni caso, per me il suo testo fu fonte di continui studi e rimasi in contatto con lui per alcuni anni. Le nostre strade poi si allontanarono fino a quando, nel dicembre del 2015, non ci incontrammo per un soffio in occasione di un suo viaggio per un convegno nel nord-ovest d'Italia. In quell'occasione però non mancò di aggiornarmi sui suoi studi e sulle sue teorie “rivoluzionarie”, passandomi diversi trattati (che fanno parte delle mie letture attuali).
Ma cosa c'entra Péronnet con il test dei 7 minuti? Per lui la velocità aerobica massima (la VAM) può essere tenuta per un lasso di tempo compreso tra 5 e 9 minuti e da questa si può estrapolare il valore di VO2max: alcuni atleti da lui analizzati hanno tenuto la velocità corrispondente al proprio VO2max tra 4'45 (valore minimo) e 8'30 (valore massimo). Da questo presupposto, io cominciai a proporre un test di 7 minuti a tutti gli atleti, cercando di raccogliere più informazioni possibili e cercando di correlare il risultato non solo con il VO2max, ma anche e soprattutto con la soglia anaerobica.
Perché 7 minuti? Perché avevo rilevato da altri studi che gli atleti con i valori più elevati di VO2max erano – e sono – i mezzofondisti, in particolare gli specialisti dai 1.500 ai 5.000 metri. Per avere un punto di riferimento, presi così il primato del mondo di allora sui 3.000 metri (7'23”09 di El Guerrouj).
Il protocollo del mio test dei 7 minuti prevede di correre una prova massimale (come in gara) della durata di 7 minuti esatti, possibilmente in una pista di atletica, controllando la distanza percorsa. Questa prova va preceduta da 2 giorni di allenamento leggero o riposo e va corsa dopo un buon riscaldamento, abbastanza prolungato. L’impegno deve essere massimo, ma non solo nel finale, bensì con lo sforzo distribuito regolarmente per tutta la durata della prova. I dati da registrare sono:
1. la distanza percorsa in metri
2. i tempi di passaggio ad ogni km ed eventualmente anche ad ogni giro
3. se si corre con il cardiofrequenzimetro, la frequenza cardiaca massima registrata durante la prova
L'avete mai fatto? Provate, e poi comparate il risultato con la tabella contenuta nel mio libro. Se il test è stato ben eseguito, troverete con buona approssimazione il vostro VO2max. Péronnet tende invece ad essere più cauto sia perché considera un lasso di tempo più ampio, sia perché è difficile per un corridore essere regolare e dare il massimo in 7 minuti. Ma mi conferma che è “... un'informazione che si può ottenere anche dal test di Pizzolato! Perché no?”
La correlazione con la soglia anaerobica è poi un'altra operazione che non vado ad approfondire in questa sede, anche perché il buon Péronnet, quando gli ho chiesto un parere sul legame tra test dei 7 minuti e soglia, mi ha risposto più o meno così: “Una correlazione con la soglia anaerobica? No! Perché la soglia non esiste!”. Ma questa è un'altra storia, che tratterò nella prossima newsletter.
Per concludere, gli ho chiesto allora apertamente se si considera l'inventore del test dei 7 minuti. La sua risposta non lascia dubbi: “Hai ragione che né io né GuyThibault, coautore del libro, abbiamo inventato questo test!”
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