In questo agosto romano, ovattato e sospeso, in questa estate in appiccicosa sordina, eccovi una timida ma forse significativa rivelazione, il risultato di un esperimento di carattere altamente scientifico: alla tenera età di 31 anni, ho visto per la prima volta un filmato porno.
Trattandosi di un esperimento serio vi illustreró innanzitutto la condizione di partenza del soggetto, secondopoi lo svolgersi dell'esperimento, infine il risultato, quello cioè che è emerso e che spero potrà essere utile a tutti e tutte gli/le erotomani sentimentali qual son io.
Le condizioni preliminari
La soggetta: trattasi di individuo femminile, età 31 anni, completamente a digiuno di porno a causa di attitudini romantiche estremamente sviluppate sin dall'infanzia (impara a scrivere a 4 anni proprio per la necessità di comunicare amore a un compagno d'asilo), che le hanno impedito per 30 anni di fare uso di porno per timore di perdere irreversibilmente spontaneità e unicità nella propria sessualità . Attività masturbatoria periodica dall'età di 21 anni. In seguito a un breve periodo di sfruttamento visivo di promo di hot line in tv, accorgendosi di provare maggiore piacere attraverso le proprie fantasie a occhi chiusi, abbandona i supporti multimediali. Decide di visionare finalmente del materiale porno vero e proprio per PURO interesse SCIENTIFICO, offrendosi GENEROSAMENTE come cavia, chissà , magari per salvare il mondo.
Il materiale: VHS della durata di 3 ore, composto dal montaggio di diverse decine di scene hard tratte da relativi film di natura pornografica di produzione statunitense, in particolare trattasi di hard porno, dove per hard si intende di tutto di più: nerchie marmoree e baldanzose ad inserirsi ripetutamente e davvero senza tanti complimenti in bocche, patonze e orifizi anali femminili dalla fantascientifica capienza, per concludere puntualmente ogni sequenza con rigogliose cascate di sperma ad adornare di arabescate composizioni le avide espressioni di queste superporche con codini da scolarette.
L'esperimento
Riportiamo qui di seguito le dichiarazioni rese dalla soggetta in seguito all'esposizione, tenendo a precisare che se si è fatta prendere la mano (...) non è certo colpa del Comitato Scientifico ma semplicemente un elemento come un altro da rilevare ai fini della ricerca: non siamo traviatori di donne fragili, bensì professionisti seri, immolati sull'altare della scienza.
La testimonianza è stata raccolta a circa 24 ore dall'esposizione al filmato, tempo considerato necessario per ridurre l'eventuale senso di colpa da masturbazione della soggetta. Il tempo di sospensione è stato stabilito a sole 24 ore in quanto attraverso diversi monitoraggi è stato possibile riscontrare solo una bassissima percentuale di sensum colpae, dovuto peraltro esclusivamente all'aver praticato autoerotismo poche ore prima di un probabile incontro sessuale, con la consapevolezza del fatto che questo avrebbe comportato una dispersione di energia che invece sarebbe stato meglio conservare per godere al massimo del sesso a due, che non c'è niente da fare, porta in paradisi di gran lunga più estatici del pur prezioso sesso solitario.
La testimonianza
"Allora, sta registrando? Ok. Allora, innanzitutto ho guardato il video a volume bassissimo perchè il Pigneto è un quartiere tanto socievole, ci si conosce un po' tutti, ed io ci tengo alla mia faccia(ta) da brava ragazza. Mi sono arrapata quasi subito perchè non avevo mai visto tante porcherie tutte insieme, e così mi sono sparata un ditalino subito subito così poi potevo concentrarmi sull'esperimento che è una cosa seria e mi rendo perfettamente conto della grande responsabilità che mi è stata data. Poco dopo il ditalino peró, tutto quell'indaffararsi di gambe, terze gambe, pertugi e spelonche, mi sembrava un po' troppo ripetitivo e meccanico, e così ho cominciato a mandare avanti col telecomando per vedere se succedeva qualcosa di diverso, ma tutto sommato la sostanza cambiava poco. Ho mandato avanti velocemente il video per un bel po', osservando e notando gli elementi che si ripetevano, di scena in scena, più frequentemente. Finchè all'improvviso una scena mi ha costretta a un'altra distrazione, comunque deprecabile, lo so, ma dopo un digiuno di 31 anni mi pare il minimo un certo languorino. Insomma: scena di due maschioni e una tipa (in uno chalet di montagna tipo quello della famiglia Forrester a Beautiful!) in cui finalmente mi sono accorta con gran sorpresa di una cosa che ancora non era MAI avvenuta in circa due ore di spezzoni di film: la patonza per diversi incredibili e preziosi minuti era protagonista indiscussa della scena. Certo, l'altro dei due chiaramente glielo metteva in bocca ma d'altronde non è solo l'alibi che si danno certi maschi coglioni per imporre un pompino: a molte donne la pompa piace, ma in misura direttamente proporzionale all'attrazione per il detentore della bacchetta magica! Ma sto divagando, quel che mi preme dichiarare, è che dopo questa esperienza, e finchè il porno non si apre al piacere masturbatorio femminile, torneró senza rimpianti alle mie infinite e personalizzate fantasie".
I risultati
Innanzitutto alcune considerazioni generali sul porno, confermate dal materiale visionato nonchè per alcuni aspetti dalle reazioni della soggetta:
- il porno è diretto a un pubblico quasi esclusivamente maschile.
- il porno è materiale visivo, dunque l'orgasmo durante la penetrazione nel porno non c'è mai perchè tanto non c'è niente da vedere. Da qui la massiccia presenza alla fine di ogni scena di eiaculazioni fuori fodero tramite masturbazione o fellatio da parte della donna. Ora, visto e considerato che per molti giovani maschietti il film porno è (occhei occhei, oltre che un ausilio alle pippette), un modo per vedere come si fa, questa Comunità Scientifica, in accordo con Alexander Lowen in "Amore e orgasmo", (lettura vivacemente consigliata a parte le cazzate che dice dell'orgasmo clitorideo, poverello, è un genio, ma è sempre un maschio) nel considerare l'orgasmo simultaneo nella penetrazione come la più sublime esperienza possibile di piacere sessuale, non puó che deprecare il diffondersi di un immaginario sessuale così limitato.
- il porno puó creare dipendenza psicologica e, in alcuni casi, alienazione. Niente di drammatico su questo, molte cose belle se se ne abusa possono creare dipendenza psicologica e alienazione, il punto è che della pornografia non si parla, è considerata pubblicamente (spesso anche da chi ne fa uso) come qualcosa di squallido di cui è anche meglio non parlare. Questo non fa che accrescere il pericolo di dipendenza e alienazione, perchè l'ignoranza fa più vittime di Lucifero in persona.
Dunque:
Premesso che riteniamo la masturbazione come un'attività sana quando praticata con amore per se stessi, dichiariamo quanto segue: il porno come si configura a tutt'oggi, per chiare esigenze di mercato, consiste in una pantomima dei rapporti sessuali tra uomini e donne distorta dal fatto che è indirizzato e dunque tende ad appagare le SOLE esigenze visive del maschio, trascurando completamente il piacere femminile come parte integrante e fondamentale del sesso tra un uomo e una donna. La donna nei film porno desidera solo quello che desidera il maschio, non ha una propria volontà se non in funzione del maschio, signori e signore: questa donna, se esiste, ha dei problemi molto seri. Ora, per citare ancora il grande Alexander Lowen (che in verità si è occupato di sessualità nel più ampio contesto della Bioenergetica) se questo non avesse conseguenze drammatiche sulla vita sessuale e sulla concezione del sesso di molti, ci faremmo tutti una bella risata. Purtroppo invece, grazie soprattutto alla Elegante Signora Ipocrisia, del porno tra la gente non si parla, figuriamoci quindi se siamo consapevoli delle sue importanti responsabilità .
Nei paesi civili, in cui si crede nella cultura e nello sviluppo della responsabilità individuale piuttosto che nella proibizione dall'alto, tutto quello che puó essere dannoso se si superano le dosi consigliate o se assunto in condizioni psico-fisiche inadeguate, comprende all'interno della confezione le sacrosante ISTRUZIONI.
Questo Comitato Scientifico propone dunque allo Stato Italiano (ma anche alle produzioni hard che vogliano unirsi a questa importante causa), due principali e interrelati interventi:
1. Finanziamenti e/o incentivi alla realizzazione di film porno trasversali al genere di appartenenza del pubblico in quanto considerati di interesse formativo e culturale nazionale. (Per non dire di quanto ci guadagnerebbero in tutela le attrici giovanissime, magari provenienti da paesi sfortunati, manipolate e messe in mezzo da qualche produttore senza scrupoli che opera al limite della legalità e anche oltre! Caro Stato Italiano, che ti preoccupi tanto di rompere i coglioni alle prostitute e non fai nulla per migliorarne la condizione, perchè non sia mai che uno stato che ospita la massima santità riconosca legalmente il mestiere più antico del mondo, anche se questo significa che la situazione diventa tragicamente fuori controllo per molte di loro).
2. Obbligo regolamentato di allegare a ogni film porno dei pamphlet informativi che illustrino le possibili conseguenze psicologiche dovute all'uso e soprattutto all'abuso. Ci avete scritto sulle sigarette che il fumo uccide ma continuate a godervi il monopolio di Stato? E' ora di finirla con queste ipocrisie! Vogliamo abitare un paese maturo, responsabile e rispettoso di chi ci vive! Basta con queste prese per il culo! Vogliamo la Rivoluzione del Porno, SUBITO! (Scusate ma queste cose fanno proprio perdere la pazienza) Io per esempio, se fossi un produttore hard, mi pregerei del fatto di seguire un'etica del genere, è come un marchio di qualità e di coscienza delle proprie responsabilità sociali.
Concludendo
Questo blog si dichiara ufficialmente promotore di una Rivoluzione del Porno che ha lo scopo ultimo di migliorare l'informazione e il rapporto che gli esseri umani hanno con il sesso, da soli o in compagnia, che non mi sembra davvero poco. Riteniamo peraltro, involontariamente a vantaggio del Dio Mercato che tanto non sente altre ragioni, che in questo modo si perderà forse una fetta di consumo del porno a causa del passaggio dal proibito al coscienziosamente regolamentato, ma si guadagnerà altresì una fetta di torta di dimensioni estremamente maggiori, il pubblico femminile! Come se non bastasse, questo sarebbe di grande aiuto a non poche femminucce, aiutandole a togliersi finalmente la maschera da brava ragazza e a decidere di gestirla a proprio uso e consumo anzichè esserne gestite. Insomma italiani! Italiane! Togliamoci questo meschino primato di machismo patriarcale agli occhi del mondo e anzi cominciamo a dare il buon esempio!!
Porno Revolution, NOW!
tratto dal blog della Pornoromantica
