Lonewolf ha scritto:Sto leggendo l'ultimo di Irvine Welsh, L'Artista del Coltello.
Una cagata di proporzioni bibliche!
Di gran lunga il peggior libro scritto da lui (e tradotto dal solito grande Massimo Bocchiola, che però qua ha pestato una merda colossale).
Talmente brutto che sembra sia stato scritto da un ghostwriter. Irriconoscibile. Sembra di leggere Moccia...
che delusione.....
Altro libro, molto bello, che leggo di Isabel Allende.
Di cui una piccola parte, l'ho riscritta e inserita in un libro didattico per bambini.
Il grande nemico della verità molto spesso non è la menzogna: deliberata, creata ad arte e disonesta; quanto il mito: persistente, persuasivo ed irrealistico.
L'autore intraprende una sorta di viaggio all'inferno attraverso l'immaginario dell'alimentazione, della fame, del corpo, della malattia nella società preindustriale: un museo degli orrori che ricostruisce sogni, allucinazioni, incubi di un'umanità miserabile e affamata.
e che ho la ferma intenzione di leggerlo. E non riuscirete a dissuadermi
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via”nulla contro l'utente Tenz
Va be', rialziamo il topic.
Sarò monotematico, ma non mi riesce di leggere molto in parallelo, quindi insisto con Proust...
Avrei dovuto leggere il titolo del libro e mi sarei risparmiato la sorpresa...
giunto al nono tomo della Recherche, che poi sarebbe il primo del quarto volume,
nelle prime venti pagine, tutti i personaggi cominciano a inchiappettarsi a vicenda come conigli infoiati il primo giorno di primavera.
Il tutto fra disquisizioni botaniche darwiniste sulle apine e le orchideine in fiore, manco fossimo nel mondo di Quark.
Per chi non l'avesse intuito, il titolo del volume è Sodoma e Gomorra.
A questo punto, va iscritto sul lato positivo il caso che ha voluto farmi leggere l'opera in francese,
schermandomi dalla possibile curiosità morbosa della maggior parte dei viaggiatori del filobus.
Resterebbero i maghrebini, che in effetti potrebbero essere un problema
ma spero che la vista dell'e-book scritto in piccolo sia sufficiente a scoraggiarli.
Sul lato negativo, temo che la lettura in originale mi stia facendo perdere
una serie di frizzanti giochini di parole e sapidi calembour che sarebbero un bel modo di avviare la giornata.
D'altra parte, non si può avere proprio tutto nella vita.
Sul lato neutro, né positivo né negativo, Albertina Figa di Brina l'ha data a Marcel De Porn
(so che è uno spoiler, e non si fa, ma ho anche già scritto che l'opera ne pullula letteralmente).
Purtroppo, non si capisce che cosa l'abbia decisa, salvo il fatto che lui fosse lì nel momento giusto.
Da questo punto di vista, è una lettura po' inutile.
Non si può avere proprio tutto tutto nella vita.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Periodico aggiornamento: siamo al principio dell'undicesimo tomo, che poi sarebbe anche il primo del quinto volume.
Sto cominciando a detestare di tutto cuore Marcel DePorn.
Praticamente, per venti pagine di fila il nostro fa il pianto greco sulla sua gran disgrazia:
è riuscito a tirarsi in casa una figa che gliela dà giornalmente,
e la casa è libera perché il suo papà è in viaggio e non sa nulla,
mentre la mamma non sarebbe d'accordo, ma sgombra la piazza e lascia fare, perché in fondo scopare è sempre meglio che drogarsi;
la mamma di lei, poi, è contenta perché sono ragazzi e a quell'età fanno bene a divertirsi e ormai siamo nel ventesimo secolo.
Il gran problema di Marcel è che, dopo aver scopato, tutti i giorni lei esce e va in giro per Parigi
forse (ma forse!) a darla via a sconosciute belle passanti qu'elle a su retenir
E lui sbarella, serrato su nella sua topaia, piena di nebbia, di freddo e di scuro,
mentre sotto a quei muri passa il tramway (pron. tranvé), fracasso e vita del sò Parì:
si sente male, sta mica in piè, poggiato sul letto, in un canton, gli pare d'essere proprio nessun.
E a 'sto punto, mi vien da chiedermi: chi me lo fa fare?
Quaranta dì e quaranta nott, a légg chel lìber anca de nott...
Ma mi... ma mi... ma mi...
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Tu, come Marcel sta tentando di avvisarti con la magnifica prosa delle sue sofferenze, non sai apprezzare cosa hai tra le mani.
E tu hai un libro, tra le mani. Tengo a precisare.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
Capirei avesse il tormento di decidere se sposare o no la bargniffona, ma quello di sapere che cosa fa quando lui non c'è... se un albero cade e nessuno lo sente, che rumore fa?
Vedi come ci si riduce, a tirarsi in casa gente mal fidata?
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via”nulla contro l'utente Tenz
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Diario del capitano T.J. Blif, data astrale 92.743 E.R (Era della Recherche)
Spintomi ai confini della realtà, al tredicesimo tomo del sesto volume del settore proustiano,
là dove nessun lettore umano può esser giunto prima,
devo ammettere che era dai tempi del test Kobayashi Maru che non affrontavo una sfida simile.
L'entità A. è uscita dal raggio dei nostri sensori, ma non riusciamo a credere veramente alla sua scomparsa.
Il mio coté paysan mi porta a simpatizzare in modo sempre più forte con la vecchia servente Françoise:
ad ogni momento ci aspettiamo una traccia sui nostri schermi, un segnale, un telegramma, un colpo di telefono,
che ce la ripresenti arzilla e pettoruta come una vera e propria revenante,
come nei film d'orrore giapponese (o nei film giapponesi di orrore... no, qui è l'orrore che è giapponese: come nei film d'orrore giapponese
d'altra parte, lei stessa si definiva, all'inizio dell'intera storia, musume... come in Monsutā musume no iru nichijō, e non può essere un caso).
Dopo tutto quel che abbiamo passato, ne avvertiamo ancora la presenza: non ci sembra assolutamente possibile che sia andata via per sempre.
Marcellino sembra tranquillo.
Pare non si sia reso conto che ha evitato per un pelo un'incriminazione per corruzione di minore, solo per la casuale complicità lubrica di un ispettore piuttosto pedofilo che no.
Gli pareva normale portare a bordo un'infante aliena solo perché lei aveva l'aria buona e lui voleva coccolarsela e tenerla un poco sulle ginocchia per dimenticare l'entità A.
Intendiamoci: è successo anche a me, lei non parlava quasi una parola della mia lingua, ma non era un'infante.
E poi le regole sono regole: mai a bordo.
Qualche giorno fa abbiamo scoperto che pagava un portiere rumeno per farsi scrivere dei romanzetti lesbo-porno di scarsa originalità,
(robe tipo "Amiche sotto la doccia", "La bella lavanderina", "Fermate il cavallo, voglio scendere").
Lo abbiamo convinto a smettere: ha cominciato a borbottare strani giuochi di parole in francese,
come Je ne cruaié pà ch'el fuss-foss o mé suvenir jalù s'etàn-tetént.
Ho la sensazione sempre più netta che sia meno folle di quel che vuol far credere e che ci stia prendendo tutti per il culo...
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Ci fu molta suspense per quella storiaccia, magistralmente sfumata dal tempo e/o la ricerca dello stesso.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
