Il problema tecnico è che se vince il NO rimane il Senato com'è ora e si vota lì con il 'consultellum', ovvero il porcellum così come modificato dalla Consulta, che è un sistema proporzionale su base regionale (il fatto che il sistema debba essere su base regionale è previsto dalla costituzione ed è stato storicamente uno dei problemi nel rendere omogenei i due sistemi dagli anni 90 in avanti) e che di fatto a meno che i grillini - o il PD - non arrivino al 50% non restituirebbe alcuna maggioranza.Superfissato ha scritto:Poniamo che al referendum vinca il no e poniamo che il governo cada e che si vada alle urne.
Quale percentuale di voti dovrebbe prendere un singolo partito alla luce delle attuali regole per poter andare al Governo?
Avremmo quindi una Camera con una maggioranza solida definita dall'Italicum ed un Senato senza maggioranza. Si dovrà quindi prima di andare alle urne procedere con l'ennesimo governo tecnico che abbia il compito di modificare le due leggi elettorali.
In sintesi: se vince il NO non si andrà comunque alle urne almeno fino all'approvazione delle nuove leggi elettorali per Camera e Senato. Lo scenario più probabile in questo caso sono dimissioni di Renzi e formazione di un governo di larghe intese per la necessaria riforma elettorale.