OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

Scatta il fluido erotico...

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alternativeone
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#196 Messaggio da alternativeone »

Provate a immaginare fosse stato Letta a farsi selfie con l'opposizione mentre è al governo.

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SoTTO di nove
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#197 Messaggio da SoTTO di nove »

Perchè continui a considerare questo governo una cosa unica?
Io trovo più strano quando cercano di fare qualcosa di "destra" o di "sinistra" sapendo che non è il momento. (vedi DDL ZAN che guarda caso adesso che ci sono le elezioni è stato tolto dal calendario senza che nessuno a sinistra fiatasse, non è più il momento opportuno di fare gli indignati alla Fedez ).
Questo è il governo Draghi.
Lascia che i partiti facciano la loro campagna elettorale. e non la fanno solo a destra.

Il CDX non scompare per il semplice fatto che ad oggi esiste un governo di... chiamalo come ti pare.

Dai su, queste considerazioni possono valere al massimo come meme da mettere su facebook.
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alternativeone
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#198 Messaggio da alternativeone »

In realtà sono in perenne campagna elettorale ma se sta bene così agli elettori di CDX chi sono io per criticare?
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Salieri D'Amato
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#199 Messaggio da Salieri D'Amato »

alternativeone ha scritto:
09/09/2021, 10:28
Provate a immaginare fosse stato Letta a farsi selfie con l'opposizione mentre è al governo.
Aho, hai sentito che dice quello lì? Che non ce potemo fa' i selfi senno gli elettori s'incacchiano.
Quindi famo sempre finta di stacce sulle palle, poi ce vedemo in privato come al solito e ce mettemo d'accordo. Ok?


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SoTTO di nove
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#200 Messaggio da SoTTO di nove »

alternativeone ha scritto:
09/09/2021, 12:03
In realtà sono in perenne campagna elettorale ma se sta bene così agli elettori di CDX chi sono io per criticare?
Di nuovo, pensi che in campagna elettorale ci sia solo la destra?
Ma dove vivi.

Quale sarebbe poi questo problema di saperli in campagna elettorale.
Poi non capisco. Si presentano insieme nelle più grandi città d'Italia (che perderanno quasi tutte, se non tutte) e non dovrebbero farsi una foto insieme?
Il bello è che per "campagna elettorale" i tuoi referenti politici potranno dire che non vanno d'accordo perchè non si fanno le foto insieme.

P.s. Ti ho fatto l'esempio del DDL Zan. Non era campagna elettorale per te?
Due tre mesi a parlare solo di quello e poi adesso che "siamo in campagna elettorale" per le amministrative manco lo nominano più. Questo non ti fa incazzare di più di quello che dovrebbe far incazzare uno di destra?
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dboon
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#201 Messaggio da dboon »

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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#202 Messaggio da balkan wolf »

La melona dall’ opposizione ha alzato i toni e raffinato la propaganda… attualmente imho è lei la più pericolosa.

Il mito dei duri e puri funziona sempre a destra.
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#203 Messaggio da Floppy Disk »

Sicuramente farsi paladina dei diritti dell'individuo in tempi di pandemia paga, benché a ben vedere la destra sociale di cui il suo partito è esponente di liberale non ha nulla.
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#204 Messaggio da balkan wolf »

No no è proprio fascia! 😂

Per storia personale: fronte della gioventù. E per valori: dio, patria e famiglia.

La parentesi berlusconiana è stato opportunismo, in quel ventennio erano tutti un po’ berusconiani suvvia!
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#205 Messaggio da dboon »

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OSCAR VENEZIA
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#206 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

balkan wolf ha scritto:
24/09/2021, 19:27
No no è proprio fascia! 😂

Per storia personale: fronte della gioventù. E per valori: dio, patria e famiglia.

La parentesi berlusconiana è stato opportunismo, in quel ventennio erano tutti un po’ berusconiani suvvia!
Pure Giorgetti viene dal Fronte della Gioventù.
Io credo che se fosse ancora fascista nel vero senso della parola non avrebbe fondato alleanza nazionale così annacquata nel suo fascismo.
Mi sono fatto l’idea che oggi in Italia ci sono due tipi di fascisti:
1) Chi e’ veramente nostalgico del regime così come era e questi piu’ che fare politica si sentono i discorsi del Duce, collezionano cimeli, leggono libri di storia…
2) Chi con un retroterra fascista fa politica. Questi hanno il problema di tradurre le loro origini nel presente. Problema , con tutte le differenze del caso, presente anche nella sinistra marxista leninista stalinista.
In molti casi i fascisti vista la difficoltà di reimpiantare la loro ideologia nel presente hanno perso la dimensione nazionale del fenomeno e si abbandonano a deliri eurofascisti, celtici, situazionisti e via discorrendo

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exotismes
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#207 Messaggio da exotismes »

non trovate una somiglianza tra la Meloni e la sfondata Isabella Clark?

Philipp Petzschner
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#208 Messaggio da Philipp Petzschner »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
26/09/2021, 0:15


Mi sono fatto l’idea che oggi in Italia ci sono due tipi di fascisti:
1) Chi e’ veramente nostalgico del regime così come era e questi piu’ che fare politica si sentono i discorsi del Duce, collezionano cimeli, leggono libri di storia…
Dubito.

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balkan wolf
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#209 Messaggio da balkan wolf »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
26/09/2021, 0:15
balkan wolf ha scritto:
24/09/2021, 19:27
No no è proprio fascia! 😂

Per storia personale: fronte della gioventù. E per valori: dio, patria e famiglia.

La parentesi berlusconiana è stato opportunismo, in quel ventennio erano tutti un po’ berusconiani suvvia!
Pure Giorgetti viene dal Fronte della Gioventù.
Io credo che se fosse ancora fascista nel vero senso della parola non avrebbe fondato alleanza nazionale così annacquata nel suo fascismo.
Mi sono fatto l’idea che oggi in Italia ci sono due tipi di fascisti:
1) Chi e’ veramente nostalgico del regime così come era e questi piu’ che fare politica si sentono i discorsi del Duce, collezionano cimeli, leggono libri di storia…
2) Chi con un retroterra fascista fa politica. Questi hanno il problema di tradurre le loro origini nel presente. Problema , con tutte le differenze del caso, presente anche nella sinistra marxista leninista stalinista.
In molti casi i fascisti vista la difficoltà di reimpiantare la loro ideologia nel presente hanno perso la dimensione nazionale del fenomeno e si abbandonano a deliri eurofascisti, celtici, situazionisti e via discorrendo
Io uso la definizione ur fascista perché la trovo più stringente e fdi è oggettivamente ur fascista.

Allego i 14 punti completi, scusate la pappardella:

1) La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione. Il tradizionalismo è più vecchio del fascismo. Non fu solo tipico del pensiero controrivoluzionario cattolico dopo la Rivoluzione Francese, ma nacque nella tarda età ellenistica come una reazione al razionalismo greco classico.
Nel bacino del Mediterraneo, i popoli di religioni diverse (tutte accettate con indulgenza dal Pantheon romano) cominciarono a sognare una rivelazione ricevuta all’alba della storia umana. Questa rivelazione era rimasta a lungo nascosta sotto il velo di lingue ormai dimenticate. Era affidata ai geroglifici egiziani, alle rune dei celti, ai testi sacri, ancora sconosciuti, delle religioni asiatiche. Questa nuova cultura doveva essere sincretistica.
“Sincretismo” non è solo, come indicano i dizionari, la combinazione di forme diverse di credenze o pratiche. Una simile combinazione deve tollerare le contraddizioni. Tutti i messaggi originali contengono un germe di saggezza e quando sembrano dire cose diverse o incompatibili è solo perché tutti alludono, allegoricamente, a qualche verità primitiva. Come conseguenza, non ci può essere avanzamento del sapere. La verità è stata già annunciata una volta per tutte, e noi possiamo solo continuare a interpretare il suo oscuro messaggio.
È sufficiente guardare il sillabo di ogni movimento fascista per trovare i principali pensatori tradizionalisti. La gnosi nazista si nutriva di elementi tradizionalisti, sincretistici, occulti. La più importante fonte teoretica della nuova destra italiana, Julius Evola, mescolava il Graal con i Protocolli dei Savi di Sion, l’alchimia con il Sacro Romano Impero. Il fatto stesso che per mostrare la sua apertura mentale una parte della destra italiana abbia recentemente ampliato il suo sillabo mettendo insieme De Maistre, Guenon e Gramsci è una prova lampante di sincretismo.
Se curiosate tra gli scaffali che nelle librerie americane portano l’indicazione “New Age”, troverete persino Sant’Agostino, il quale, per quanto ne sappia, non era fascista. Ma il fatto stesso di mettere insieme Sant’Agostino e Stonehenge, questo è un sintomo di Ur-Fascismo.
2) Il tradizionalismo implica il rifiuto del modernismo. Sia i fascisti che i nazisti adoravano la tecnologia, mentre i pensatori tradizionalisti di solito rifiutano la tecnologia come negazione dei valori spirituali tradizionali. Tuttavia, sebbene il nazismo fosse fiero dei suoi successi industriali, la sua lode della modernità era solo l’aspetto superficiale di una ideologia basata sul “sangue” e la “terra” (Blut und Boden).
Il rifiuto del mondo moderno era camuffato come condanna del modo di vita capitalistico, ma riguardava principalmente il rigetto dello spirito del 1789 (o del 1776, ovviamente). L’illuminismo, l’età della Ragione vengono visti come l’inizio della depravazione moderna. In questo senso, l’Ur-Fascismo può venire definito come “irrazionalismo”.
3) L’irrazionalismo dipende anche dal culto dell’azione per l’azione. L’azione è bella di per sé, e dunque deve essere attuata prima di e senza una qualunque riflessione. Pensare è una forma di evirazione. Perciò la cultura è sospetta nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici. Dalla dichiarazione attribuita a Goebbels (“Quando sento parlare di cultura, estraggo la mia pistola“) all’uso frequente di espressioni quali “Porci intellettuali“, “Teste d’uovo“, “Snob radicali“, “Le università sono un covo di comunisti“, il sospetto verso il mondo intellettuale è sempre stato un sintomo di UrFascismo. Gli intellettuali fascisti ufficiali erano principalmente impegnati nell’accusare la cultura moderna e l’intellighenzia liberale di aver abbandonato i valori tradizionali.
4) Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica. Lo spirito critico opera distinzioni, e distinguere è un segno di modernità. Nella cultura moderna, la comunità scientifica intende il disaccordo come strumento di avanzamento delle conoscenze. Per l’Ur-Fascismo, il disaccordo è tradimento.
5) Il disaccordo è inoltre un segno di diversità. L’UrFascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esacerbando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L’Ur-Fascismo è dunque razzista per definizione.
6) L’Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l’appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni. Nel nostro tempo, in cui i vecchi “proletari” stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio.
7) A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l’Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. E questa l’origine del “nazionalismo“: inoltre, gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l’ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati.
Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall’interno: gli ebrei sono di solito l’obiettivo migliore, in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori. In America, ultimo esempio dell’ossessione del complotto è rappresentato dal libro The New World Order di Pat Robertson.
8) I seguaci debbono sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici. Quando ero bambino mi insegnavano che gli inglesi erano il “popolo dei cinque pasti”: mangiavano più spesso degli italiani, poveri ma sobri. Gli ebrei sono ricchi e si aiutano l’un l’altro grazie a una rete segreta di mutua assistenza. I seguaci debbono tuttavia essere convinti di poter sconfiggere i nemici. Così, grazie a un continuo spostamento di registro retorico, i nemici sono al tempo stesso troppo forti e troppo deboli. I fascismi sono condannati a perdere le loro guerre, perché sono costituzionalmente incapaci di valutare con obiettività la forza del nemico.
9) Per l’Ur-Fascismo non c’è lotta per la vita, ma piuttosto “vita per la lotta“. Il pacifismo è allora collusione col nemico; il pacifismo è cattivo perché la vita è una guerra permanente. Questo tuttavia porta con sé un complesso di Armageddon: dal momento che i nemici debbono e possono essere sconfitti, ci dovrà essere una battaglia finale, a seguito della quale il movimento avrà il controllo del mondo. Una simile soluzione finale implica una successiva era di pace, un’età dell’Oro che contraddice il principio della guerra permanente. Nessun leader fascista è mai riuscito a risolvere questa contraddizione.
10) L’elitismo è un aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico. Nel corso della storia, tutti gli elitismi aristocratici e militaristici hanno implicato il disprezzo per i deboli. L’Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un “elitismo popolare“. Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori, ogni cittadino può (o dovrebbe) diventare un membro del partito. Ma non possono esserci patrizi senza plebei. Il leader, che sa bene come il suo potere non sia stato ottenuto per delega, ma conquistato con la forza, sa anche che la sua forza si basa sulla debolezza delle masse, così deboli da aver bisogno e da meritare un “dominatore“. Dal momento che il gruppo è organizzato gerarchicamente (secondo un modello militare), ogni leader subordinato disprezza i suoi subalterni, e ognuno di loro disprezza i suoi sottoposti. Tutto ciò rinforza il senso di un elitismo di massa.
11) In questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un eroe. In ogni mitologia l’ “eroe” è un essere eccezionale, ma nell’ideologia Ur-Fascista l’eroismo è la norma. Questo culto dell’eroismo è strettamente legato al culto della morte: non a caso il motto dei falangisti era: “Viva la muerte”. Alla gente normale si dice che la morte è spiacevole ma bisogna affrontarla con dignità; ai credenti si dice che è un modo doloroso per raggiungere una felicità soprannaturale. L’eroe Ur-Fascista, invece, aspira alla morte, annunciata come la migliore ricompensa per una vita eroica. L’eroe Ur-Fascista è impaziente di morire. Nella sua impazienza, va detto in nota, gli riesce più di frequente far morire gli altri.
12) Dal momento che sia la guerra permanente sia l’eroismo sono giochi difficili da giocare, l’UrFascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. È questa l’origine del machismo (che implica disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all’omosessualità). Dal momento che anche il sesso è un gioco difficile da giocare, l’eroe UrFascista gioca con armi, che sono il suo Ersatz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una invidia penis permanente.
13) L’Ur-Fascismo si basa su un “populismo qualitativo“: in una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l’insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo dal punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza).
Per l’UrFascismo gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il “popolo” è concepito come una qualità, un’entità monolitica che esprime la “volontà comune“. Dal momento che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete. Avendo perduto il loro potere di delega, i cittadini non agiscono, sono solo chiamati pars pro toto, a giocare il ruolo del popolo. Il popolo è così solo una finzione teatrale. Per avere un buon esempio di populismo qualitativo, non abbiamo più bisogno di Piazza Venezia o dello stadio di Norimberga.
Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come la “voce del popolo”. A ragione del suo populismo qualitativo, l’Ur-Fascismo deve opporsi ai “putridi” governi parlamentari. Una delle prime frasi pronunciate da Mussolini nel parlamento italiano fu: “Avrei potuto trasformare quest’aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli.” Di fatto, trovò immediatamente un alloggio migliore per i suoi manipoli, ma poco dopo liquidò il parlamento.
Ogni qual volta un politico getta dubbi sulla legittimità del parlamento perché non rappresenta più la “voce del popolo“, possiamo sentire l’odore di Ur-Fascismo.
14) L’Ur-Fascismo parla la “neolingua“. La “neolingua” venne inventata da Orwell in “1984“, come la lingua ufficiale dell’Ingsoc, il Socialismo Inglese, ma elementi di Ur-Fascismo sono comuni a forme diverse di dittatura. Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico. Ma dobbiamo essere pronti a identificare altre forme di neolingua, anche quando prendono la forma innocente di un popolare talk show.
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: OT "Meloni contro tutti" (Italia / 1992 - in produzione / comico, drammatico, grottesco)

#210 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Intanto manca il punto 8). Otto
Ti prometto una risposta articolata ed esaustiva.
Per il momento ti dico che ho un approccio diverso.
Io vado avanti per progetti, obiettivi ed idee-forza non per ideologie.
Rimettere l’Italia al suo posto, farne un faro di cultura e civiltà,ritornare alla grandezza di Roma salvaguardando quelli che sono i diritti e le liberta’ dell’individuo.
Se vuoi costruire un impero non puoi essere compiutamente ed assolutamente razzista
Quell’approccio che tu studi parte dall’ideologia e poi definisce gli obiettivi. Partendo dall’ideologia finisci nella follia, fai un calderone magmatico che intasa la testa della gente, la quale semplicemente aspira a stare il meglio possibile facendo del posto dove e’ nata il posto migliore possibile.
Quel bordello che chiamano sincretismo non e’ tipico solo dell’ur fascismo ma anche di tutte le fratellanze iniziatiche ( massoneria inclusa). Affascina molte persone ma le confonde anche perché e’ un puzzle magmatico
Se vuoi rifare l’impero romano oggi non hai bisogno di essere ur fascista, non hai bisogno di trasformare 60 milioni di italiani in 60 milioni di soldati, si combatte in modo diverso, potresti anche essere ricchione e/o culturalmente evoluto l’importante e’ che non rifiuti formalmente il concetto di conflitto.
Ci si potrebbe chiedere se negli anni 20 e 30 per risollevare l’ Italia era necessario tutto quell’armamentario ideogico e la dittatura visto il punto di partenza. E’ una curiosità storica però c’è pure la gestione del presente e la via alla grandezza oggi non può essere quella.

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