Io devo avere ancora da qualche parte il numero del Sig. Franco.
Credo si trovi ancora qualcosa di lui su internet.
Ricordo che nell'immaginario collettivo doveva essere una sorta di Dio ma poi quando ci demmo appuntamento per portarci al ristorante convenuto diventò uno qualunque. Insomma era solo uno che si era inventato un lavoro. (faceva da intermediario tra ristoranti che organizzavano cene di gruppo e procurava chi faceva poi uno spettacolino)
Però la spogliarellista che ci aveva ingaggiato era una bella figa.
Anche li saletta separata ma pubblico (anche femminile) che si affacciava da tutte le parti.
Poi c'erano locali che li facevano anche in mezzo ad altri tavoli. (non esagerati ma comunque a tette al vento si. Andava molto di moda allora specialmente la versione maschile per donne...)
Poi più avanti decidemmo di andare direttamente a mangiare nel ristorantino del Pepenero a Riccione che poi dava in omaggio la "salita" sul palco del festeggiato durante uno degli spettacoli in programma nel vero e proprio night club.
Ecco li erano piuttosto hot. (ricordo ancora uno dei miei amici che inconsapevole si presentò con le mutande bianche, poco adatte ad essere bagnate e strapazzate)
P.s. Nel momento del suo maggior splendore c'erano fighe veramente assurde. Io feci un privè con una Lettone che ancora oggi mi sogno. (Oh, si limitava a farsi toccare e leccare le tette, niente di esagerato, ma che tette sode...)
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi