Il caseificio Antonaci fa dei formaggi che sono uno spettacolo, spesso migliori dei film che seguono, quindi non sarei così tranchant nel giudizio.hermafroditos ha scritto: ↑25/04/2024, 10:22Dai, allora 1/3 dei cinefili sarebbero da ricoveroCowboy ha scritto: ↑24/04/2024, 20:14[Scopri]SpoilerMa dai, è un cumulo di stronzate a parte i punti 6 e 4. I punti 1 e 5 sono da immediato ricovero in reparto psichiatrico. La pubblicità va guardata in religioso silenzio per mostrare rispetto al regista...hermafroditos ha scritto: ↑24/04/2024, 19:49Ecco, qui siamo decisamente sulla stessa lunghezza d'onda. Anche se l'ultimo punto è troppo damn serious, non sarei così rigido.marziano ha scritto: ↑24/04/2024, 13:19[Scopri]SpoilerDritto dritto dall'internet del 2004 vale la pena riproporlo.
IL DECALOGO DEL CINEFILO INTEGRALISTA
1. Al Cinema si arriva almeno mezz'ora prima, anche con il posto garantito. Non per fanatismo, ma per godersi religiosamente l'aspettativa, passeggiare sulla morbida moquette rossa dell'atrio, ascoltare di nascosto quello che si dicono le coppie mentre arrivano.
E soprattutto scegliersi con cura i posti (vedi punto 3). Anche se sono decisi dal computer, se si è in più di due è bene essere quello che assegna i posti. Comunque sconsigliato andare al cinema in più di quattro.
2. Niente Popcorn, coche cole, merendine, ***** e mazzi: al cinema si va per guardare un film, non per mangiare.
Se hai fame vai in pizzeria, ma non venire a rompere i ******** a me col crik crok mentre guardo un film (eccezione di mafe: a meno che non sia un Bond, Mission Impossibile o un film tratto da un videogioco).
3. I Posti: Avanti e Centrali, e su questo non si discute. Nessun possibile negoziato: rigorosamente i posti centrali tra la quarta e la settima / ottava fila, a seconda delle dimensioni dello schermo e della distanza tra prima fila e schermo.
4. Lo Squillare in Sala (anche a film non iniziato) di un cellulare lasciato (anche inavvertitamente) acceso implica l'immediata punizione con taglio della mano rituale sul ceppo in cui il bigliettaio infila le matrici dei biglietti.
La cerimonia sarà pubblica, per educare le masse.
5. Durante la Pubblicità si sta zitti e si guarda lo schermo: anche quella è stata girata da un regista (cioè qualcuno molto più bravo a girare dello spettatore, quindi è il caso di mostrare rispetto).
Parlare durante i trailer è quasi altrettanto grave che parlare durante il film (vedi punto 6).
6. Durante il Film *Non si Parla*, mai, MAI, per *nessuna ragione*. Inoltre si evita di tossire e si respira piano.
Al di fuori del principio d'incendio e altri rischi di morte immediata, non ci sono possibili deroghe a questa regola, il mancato rispetto della quale può scatenare rappresaglie di entità sharoniane.
Se si ha il raffreddore o la tosse non si vada a contagiare altre trecento persone, se si hanno bambini irrequieti li si porti a vedere Monsters Inc. al sabato pomeriggio e non a rompere i ******** durante i film veri, se non si governa l'animalesco istinto di commentare come se si fosse davanti a Domenica In, si stia a casa a guardare Domenica In e a regredire allo stadio di homo erectus.
Tutti vedono le stesse cose che vedi tu, perché, *PERCHE'* insisti a raccontarle al vicino?
7. Durante l'intervallo (che non dovrebbe nemmeno esistere) è consentito - ma sconsigliato - fare una rapida incursione in bagno per necessità fisiologiche, sempre in silenzio.
Il film non è finito: non c'è il tempo né la voglia di uscire dalla trance per soddisfare i petulanti bisogni di comunicare altrui, che devono essere repressi.
8. Durante i Titoli di Coda si sta seduti e li si legge: si dà il caso che contengano informazioni non secondarie quali i nomi di tutti gli attori e comparse, del montatore e dell'aiuto regista, titoli e autori dei brani presenti nella colonna sonora, e spesso anche il nome del regista, informazione che più di metà degli spettatori di solito ignora.
Durante i titoli di coda è consentito parlare solo per commentare il casting e le varie professioni del cinema (era meglio il gaffer o il best boy grip, ecc).
Sulla colonna sonora è d'obbligo il religioso silenzio, poiché scorre così in fretta da richiedere la massima concentrazione.
9. All'Uscita dalla Sala la domanda da NON fare mai a bruciapelo è "ti è piaciuto?" (soprattutto se condita da amenità quali "tu che ti intendi di cinema"). Importante: *NON si esprimono opinioni* sul film almeno fino al giorno successivo: qualunque cosa detta prima è inaffidabile e a serio rischio di stronzata.
10. All'Uscita dal Cinema lo Spettatore potrebbe essere in stato di trance, e va trattato come un sonnambulo. Non gli si parli. Se proprio si deve, lo si faccia piano e lentamente, senza concetti complessi e comunque sempre senza domande sul film. Non si chiedano spiegazioni sulla trama: è il classico argomento da tenere per la cena successiva, nella quale forse qualche illuminato avrà la pazienza di risolvere le incomprensioni e arricchire i livelli di lettura più primitivi.
La pubblicità dipende, in effetti non è specificato se si tratta di trailer di prossime uscite o pubblicità generiche. Certo che se sto all'UCI Roma Est e passano la pubblicità del Caseificio Antonaci di Cisterna di Latina non è che me lo metto a guardare in religioso silenzio, ecco.
A mio personalissimo gusto consiglio la burrata, che potrebbe essere tranquillamente candidata all'oscar.