Avventure erotiche di una modella

Scatta il fluido erotico...

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dostum
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Avventure erotiche di una modella

#1 Messaggio da dostum »

Rollina Freitase Loukouzi Bitanguila



Rollina originaria del Congo francese a sedici anni lascia il suo paese per l'Italia, col desiderio di realizzare le sue aspirazioni professionali. Vive tra Milano e Roma dove presta la sua immagine per importanti firme della moda internazionale.



LE AVVENTURE EROTICHE DI UNA MODELLA (n°53)



La protagonista è molto bella. Vuole lavorare in Italia il paese della moda e dell'arte. La sua bellezza, però, la porterà a fare i conti con chi non si fa scrupolo di approfittare di lei.
Un romanzo esplicito, da cui emerge uno spaccato disinibito delle ambiguità del mondo dello spettacolo e della moda; il lato oscuro di questa realtà dorata, fatto di compromessi, ricatti e personaggi che si celano negli studi televisivi, così come negli atelier degli stilisti più famosi ed apprezzati. La ricerca dell'amore fra tutti gli ostacoli e imprevisti la paura di innamorarsi il desiderio di trovare l'uomo per lei.

" Mi sono adattata a quello che posso definire un passaggio obbligato

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Capitolo primo





E' una bellissima giornata nella mia calda Africa ed io, molto bollente sotto le mie mutandine bagnate dalla voglia, sto facendo, come al solito, una serie di flessioni dopo aver fatto jogging al parco, quando sento dietro di me una voce maschile che mi è nuova, dall'accento straniero. Quando mi giro, mi trovo di fronte un bellissimo uomo bianco. Mi alzo, lo guardo per bene, e subito l'idea di farmelo stuzzica la mia fantasia. Sarà alto forse 1,80 ed è brizzolato con occhi chiari. Parlando, scopro che si chiama Cristian, è un uomo d'affari italiano di quarantanove anni, e vive a Milano. Resto molto sorpresa quando mi dice di essere scapolo: possibile, cosi bello?! A meno che non sia gay, penso! Vista l'ora, lo saluto, lui mi lascia il suo biglietto da visita e, con intraprendenza, mi bacia sulla bocca mentre gli sussurro il numero del mio cellulare all'orecchio.

Il mio nome è Valeriè: qui, in questo caldo pomeriggio, nel mio paese natale, comincia la storia che mi ha portato in Italia, cambiandomi la vita, e che vi racconterò dal principio.

Il mio attuale amante è un imprenditore importante, conosciuto al matrimonio di amici di famiglia, tenutosi all' Hotel Meridien. Ha trentasei anni, si chiama Henri ed è il marito della madre di una mia compagna di scuola. Prima ancora che ci presentassimo, ho notato come mi scrutava da lontano, in mezzo alla folla degli invitati, ma da quando mi ha baciato la mano non mi ha più tolto gli occhi di dosso. E' un bell'uomo nero, alto, dal fisico muscoloso, che una donna come me non lascerebbe mai sul suo cammino senza averne prima provato le qualità . Come vedrete, io sono fatta così: è la passione che mi guida, che mi spinge a non perdere nessuna delle occasioni che mi si presentano. Prima di lasciare la festa, dopo avermi mandato la sua guardia del corpo per darmi un messaggio, ci siamo ritrovati nel bagno dell'albergo, e lì abbiamo avuto il nostro primo, fugace incontro: pochi minuti, rubati, segreti, che sono bastati a scatenare la passione. Quando, per il timore che qualcuno ci scoprisse, l'ho allontanato per uscire dalla toilette, lui mi ha preso per i fianchi girandomi verso lui e si è impossessato della mia bocca facendomi venire dei pizziccotti di desiderio sui fianchi, per poi darmi il suo biglietto da visita.

Tre giorni più tardi, organizziamo già il nostro primo appuntamento. Mi alzo presto e dopo aver ripassato le mie lezioni, ed essermi sistemata, esco di casa e vado verso la fermata dei taxi, di cui uno mi porta dritto verso il centro della capitale, Brazzaville, la città più importante del mio paese, la Repubblica del Congo, ex Africa Equatoriale Francese.

Scelgo sempre con molta cura il mio abbigliamento: portare le cose giuste mi fa sentire sicura. Indosso una mini gonna denim di Dolce e Gabbana ed una camicia bianca aderente, con un paio di decolleté bianche con tacchi a spillo: mi piacciono molto i tacchi alti, e non indosso mai scarpe che non siano alte almeno dodici centimetri. Mi fanno sentire a mio agio. Non ho trascurato la biancheria: ho un debole per l'intimo in pizzo, ed oggi ho scelto quello bianco, che si intona al colore della camicia e delle scarpe.

L'autista mi lascia di fronte ad uno dei palazzi più alti della città . Dopo aver seguito qualche indicazione, incontro la segretaria di Henri, che lo chiama per annunciarmi e, dopo aver avuto il consenso del suo capo, mi accompagna da lui, per poi chiudere la porta dietro di lei salutando. Il suo ufficio è molto spazioso, arredato con estremo gusto e lusso; si vede anche da questo che Henri è un uomo elegante ed importante nel suo ambiente, e questo mi piace. La cosa più affascinante, tuttavia, è la bella vista sul fiume Congo, dal quale si vede da vicino il Congo democratico: ci sono le piroghe dei pescatori che lavorano, le navi che trasportano passeggeri da un paese all'altro. Entro, e decido di stupirlo, perché so cosa voglio esattamente da lui. Sono una persona che non ha inibizioni né tabù, e quest'uomo ha letteralmente risvegliato i miei sensi, quindi vado diretta al sodo: prima ancora di salutarlo, mi avvicino alla ricerca del suo pene, che mi metto subito in bocca mentre lui mi guarda sorpreso. Quando lo prendo in mano, mi spaventa la sua dimensione; ora è addormentato, ma figuratevi una volta che diventa duro come il marmo! Gli faccio di tutto, lo lecco, lo succhio, lo pizzico... Pure avendo una bocca grande faccio un po' fatica ad infilarmelo tutto. E' un mostro, ma la cosa non mi blocca perché in questo momento, pur essendo la prima volta che pratico sesso orale ad un uomo, scopro che è una cosa che fa per me e la faccio molto volentieri. Mi fermo solo quando mi viene in bocca. Dopo aver mandato giù tutto il suo seme, mi alzo e cominciamo l'incontro come si fa di solito. Oggi è vestito con un blaser nero, una camicia bianca ed un paio di blue jeans. A forza di vedere come veste mio padre, cerco sempre nei miei uomini la stessa eleganza e classe. Il suo viso è illuminato da un sorriso tenero e con le braccia aperte mi bacia sulle labbra. Ci parliamo in modo diretto ed esplicito: non gli nascondo che non ho smesso di pensare a lui tutta la notte fino a masturbarmi intensamente. Mi fa sedere di fronte alla sua poltrona di pelle marrone ed anche lui prende posto chiudendosi i bottoni dei pantaloni. Ora che dobbiamo guadarci negli occhi, mi sarà difficile mentire: avrei anche potuto tirarmi su la gonna per riceverlo dentro di me, ma forse è troppo presto. Non voglio bruciare subito le tappe solo per golosità o curiosità . Prima voglio avere qualche fantasia erotica su di lui, su come usa quel gigante e su come possiede una donna. Intanto le sue mani si appoggiano sui miei fianchi e mi parla piano all'orecchio, mi sussurra che lo eccito molto e che non riesce più a fare l'amore con sua moglie perché non fa che pensare a me. Mi desidera da morire, ed ora che sono venuta da lui e gli ho fatto un pompino si sente ancora peggio. Non so cosa replicare, e per evitare di dire cose insensate, mi siedo sulla sua scrivania ed allargo le gambe. Lui non crede ai suoi occhi! Gli chiedo solo di guardarmi per capire fino a che punto sono eccitata, e lui esclama:

"Valeriè, mi provochi così!"

Mi tira via le mutandine e infila un dito nel mio sesso, per rendersi conto di quanto io sia eccitata. Rimane sbalordito per quanto io sia bagnata.

Si abbassa e sento la sua lingua percorrere le mie labbra, poi il mio clitoride ed infine infilarsi nel mio canale facendo avanti indietro. Quello che mi fa bagnare di più è il fatto che lui sia il marito della mamma di una mia compagna di classe. Il pensiero di fare certe esperienze con un uomo sposato, adulto e maturo mi eccita moltissimo, soprattutto quando penso che conosco sua moglie, che lei è all'oscuro di ogni cosa: non immagina che l'amica di sua figlia, in apparenza una ragazzina innocua e semplice, faccia sesso con suo marito. Mi piace molto quello che mi sta facendo, anche se gemo piano per non farmi sentire dalla sua segretaria. Va avanti e non si ferma finché per l'ennesima volta non gli inondo la bocca con il mio liquido. Si ferma, e mentre si alza noto un blocco tra le sue gambe, che decido di ignorare, anche se sono tentata! Mi rimette le mutandine, ed io mi tiro su, mi sistemo la gonna e mi alzo per baciarlo di nuovo. Intenerendosi, mi abbraccia e mi sento finalmente sollevata salutandolo, mentre lui è sorpreso perché vorrebbe che mi fermassi ancora un po'. Tira fuori da uno dei cassetti della sua scrivania un cellulare e me lo regala, in modo che possiamo sentirci ogni volta che vogliamo. Lo ringrazio e dopo un ultimo bacio, lui mi fa accompagnare vicino al liceo dal suo autista.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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