https://multiplayer.it/notizie/samurai- ... retto.htmlIl samurai nero di Assassin's Creed Shadows è l'ultimo affronto del politicamente corretto
Cerchiamo di capire perché Ubisoft ha deciso di rovinare una serie basata sull'accuratezza storica inserendo un personaggio come Yasuke in Assassin's Creed Shadows
Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Eccallà, ormai è inarrestabile il fenomeno.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.
Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
E tu ti aspetti che questi ci arrivino?Vinz Clortho ha scritto: ↑24/05/2024, 9:40Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo?
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
è un fake ma sarebbe bello, con la risata del defunto tonino accolla
poi per par condicio rivisitazione di Malcolm X o Martin Luther King di pelle bianca che lottano contro gang di neri nei suburbi newyorkesi o sudafricani
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sono un analfabeta funzionante
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?Vinz Clortho ha scritto: ↑24/05/2024, 9:40Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.
Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 10:51E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?Vinz Clortho ha scritto: ↑24/05/2024, 9:40Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Sarebbe incredibile un Malcom X bianco che quota l'originaleDrogato_ di_porno ha scritto: ↑24/05/2024, 10:49è un fake ma sarebbe bello, con la risata del defunto tonino accolla
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.Salieri D'Amato ha scritto: ↑24/05/2024, 11:01Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 10:51E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?Vinz Clortho ha scritto: ↑24/05/2024, 9:40Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.
Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli
Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?
Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato.GeishaBalls ha scritto: ↑24/05/2024, 12:02Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.[Scopri]SpoilerSalieri D'Amato ha scritto: ↑24/05/2024, 11:01Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 10:51E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?Vinz Clortho ha scritto: ↑24/05/2024, 9:40Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.
Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli
Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?
Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Ma si parlava solo di chi interpreta chi, non della rappresentazione cinematografica di etnie, gruppi o orientamenti sessuali e religiosi, che naturalmente è un contesto più ampio e scivoloso.GeishaBalls ha scritto: ↑24/05/2024, 12:02Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.Salieri D'Amato ha scritto: ↑24/05/2024, 11:01Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 10:51E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?Vinz Clortho ha scritto: ↑24/05/2024, 9:40Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.
Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli
Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?
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PS: comunque, per fortuna, almeno sugli indiani o nativi americani che dir si voglia, prima di Balla coi lupi, già c'era stato qualche film a rendergli giustizia, o perlomeno farli apparire come essere umani dotati di raziocinio e intelletto, a memoria cito Soldato blu e Corvo rosso non avrai il mio scalpo
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
adesso è uscito questo, spero non sia la solita porcata suprematista americana sull'epopea dell'american dream...spero anche per lui non sia una waterworld 2 che poi deve aspettare altri 30 anni per tornare in sella
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Mi vedi a capo di un tribunale risarcitorio, sono stupide considerazioni che non vengono da cosa ho scritto o penso. La stupidità non deriva dal mio contenuto, di sicuro la sgradevolezza di continue considerazioni personali non è nulla di nuovo, lo fanno in tanti.Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 12:41Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato.GeishaBalls ha scritto: ↑24/05/2024, 12:02Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.[Scopri]SpoilerSalieri D'Amato ha scritto: ↑24/05/2024, 11:01Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 10:51
E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli
Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?
Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.
Concordo che generare stereotipi forzati oggi non sia una bella soluzione. Come le quote rosa, che non piacciono a nessuno. Non so se a persone di quei gruppi, nate e cresciute essendo rappresentate nei film tendenzialmente con personaggi negativi, possano sentirsi un po’ più accettati. Non lo so. Il detective che risolve tutti i casi nelle serie, che incidentalmente è gay ma non se ne fa il discorso centrale, può far sentire un ragazzo omosessuale meno solo quando sente i Vannacci? Non so
Fa piacere che qualcuno abbia certezze
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Non ti piacciono le quote rosa? Ho capito bene?GeishaBalls ha scritto: ↑25/05/2024, 7:00Mi vedi a capo di un tribunale risarcitorio, sono stupide considerazioni che non vengono da cosa ho scritto o penso. La stupidità non deriva dal mio contenuto, di sicuro la sgradevolezza di continue considerazioni personali non è nulla di nuovo, lo fanno in tanti.Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 12:41Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato.GeishaBalls ha scritto: ↑24/05/2024, 12:02Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.[Scopri]SpoilerSalieri D'Amato ha scritto: ↑24/05/2024, 11:01
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
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Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?
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Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.
Concordo che generare stereotipi forzati oggi non sia una bella soluzione. Come le quote rosa, che non piacciono a nessuno. Non so se a persone di quei gruppi, nate e cresciute essendo rappresentate nei film tendenzialmente con personaggi negativi, possano sentirsi un po’ più accettati. Non lo so. Il detective che risolve tutti i casi nelle serie, che incidentalmente è gay ma non se ne fa il discorso centrale, può far sentire un ragazzo omosessuale meno solo quando sente i Vannacci? Non so
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Quelle che chiami "stupide considerazioni" non possono derivare da nulla di diverso da quello che scrivi e pensi, non avendo io altro a disposizione, quindi ti invito a ritirare il codone di paglia e a fare l'offeso in occasioni più consone.GeishaBalls ha scritto: ↑25/05/2024, 7:00[Scopri]Spoiler/spoiler]Cowboy ha scritto: ↑24/05/2024, 12:41Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato.GeishaBalls ha scritto: ↑24/05/2024, 12:02Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.[Scopri]SpoilerSalieri D'Amato ha scritto: ↑24/05/2024, 11:01
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli
Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?
Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.
Mi vedi a capo di un tribunale risarcitorio, sono stupide considerazioni che non vengono da cosa ho scritto o penso. La stupidità non deriva dal mio contenuto, di sicuro la sgradevolezza di continue considerazioni personali non è nulla di nuovo, lo fanno in tanti.
Concordo che generare stereotipi forzati oggi non sia una bella soluzione. Come le quote rosa, che non piacciono a nessuno. Non so se a persone di quei gruppi, nate e cresciute essendo rappresentate nei film tendenzialmente con personaggi negativi, possano sentirsi un po’ più accettati. Non lo so. Il detective che risolve tutti i casi nelle serie, che incidentalmente è gay ma non se ne fa il discorso centrale, può far sentire un ragazzo omosessuale meno solo quando sente i Vannacci? Non so
Fa piacere che qualcuno abbia certezze
Il detective gay può far sentire meno solo il ragazzo omosessuale? Lo ritengo probabile ed è un bene che oggi si possano proporre personaggi così, il problema nasce quando tutti i personaggi sono così, anzi, quando devono essere così. Oltre che ammazzare libertà e creatività degli artisti si crea anche il clima di malsopportazione in cui i Vannacci sguazzano e fanno proseliti.
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