Scorpio ha scritto:a me, è sempre stato immensamente sui maroni; ma è una cosa epidermica e non ditemi che è invidia aggravata da un atteggiamento da presuntuoso che non si capisce da dove e come sia arrivato li dovè!
Non è brillante e nemmeno un laureato con tanto di PhD!
Attenzione ai flop! Magari è un'altro odontotecnico di Zagarolo... ? ! ?
Obiettivamente è più in gamba, molto meno fesso. L'unico punto di contatto è Caltagirone...
di fenomeni del genere ne abbiamo già avuti; se penso al celebrato management di Montedison, al Dottor in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche Raul Gardini,
al Dottor Carlo Sama, bagnino promosso a manager dopo essersi trombato una delle figlie di Ferruzzi..
il tamarro cuneese potrebbe essere un film già visto!
Scorpio ha scritto:a me, è sempre stato immensamente sui maroni; ma è una cosa epidermica e non ditemi che è invidia aggravata da un atteggiamento da presuntuoso che non si capisce da dove e come sia arrivato li dovè!
Non è brillante e nemmeno un laureato con tanto di PhD!
Attenzione ai flop! Magari è un'altro odontotecnico di Zagarolo... ? ! ?
Obiettivamente è più in gamba, molto meno fesso. L'unico punto di contatto è Caltagirone...
di fenomeni del genere ne abbiamo già avuti; se penso al celebrato management di Montedison, al Dottor in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche Raul Gardini,
al Dottor Carlo Sama, bagnino promosso a manager dopo essersi trombato una delle figlie di Ferruzzi..
il tamarro cuneese potrebbe essere un film già visto!
Sono situazioni diversissime: un conto è sposare i soldi o gestire quelli messi insieme da qualcun altro, un altro costruire misteriosamente un impero economico alla Briatore.
Avete presente lo yacht? Quanto è costato? Quanto costa mantenerlo?
La foto è piccola, ma penso renda l'idea...
Se una libera società non puó aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi. (John Fitzgerald Kennedy)
IMHO Ricucci è DECISAMENTE + simpatico cmq primaopoi lui e la Santanchè fanno i tre scalini
Dalle stalle alla stella
Le feste del contino Attilio, spalleggiato dal brillante Briatore, fanno rivivere alla villa di Vizzolo i fasti degli anni Trenta, quando sulle rive del Ticino arrivava il Duce per pranzare con l'amico Giovanni, l'inventore della Aeroplani Caproni. Nella versione anni Ottanta, invece, le feste, le battute di caccia, i safari in Africa sono occasioni per proporre affari, business che restano peró sempre progetti: di concreto c'è sempre e solo un mazzo di carte che spunta all'improvviso su un tavolo verde. Cadono nella rete l'imprenditore Teofilo Sanson, quello dei gelati (su quel tappeto verde lascia 20 milioni), il cantante Pupo (60 milioni), l'armatore Sergio Leone (158 milioni in due serate all'Hotel Intercontinental di Zagabria), l'ex vicepresidente della Confindustria Renato Buoncristiani (495 milioni), l'ex presidente della Confagricoltura Giandomenico Serra (1 miliardo tondo tondo, in buona parte in assegni intestati a Emilio Fede). E tanti, tanti altri... A posteriori, il «Tribà¼la» la racconta così: «Mi piacevano scala quaranta, scopa, poker, chemin... No, il black jack non l'ho mai capito, la roulette non mi ha mai preso. Tra noi c'erano anche bari, io non c'entravo nulla, peró, lo ha scritto anche Emilio Fede nel suo libro. Dall'83 non gioco più, qualche colpo a ramino, stop». In verità la storia era più complessa: un gruppo di malavitosi di rango, eredi del boss Francis Turatello, dedito al traffico di droga e al riciclaggio, aveva pianificato (e realizzato per anni) una truffa alla grande, con carte truccate e tutti gli optional del caso; e i polli da spennare, chiamati gentilmente «clienti», erano individuati con un'azione scientifica di studio e di ricerca, dopo aver «comprato» informazioni da impiegati compiacenti dentro le banche e dopo aver compilato accurate schede informative (complete di disponibilità finanziarie, interessi, relazioni, gusti: meglio agganciarli proponendo una battuta di caccia o portando un paio di ragazze molto disponibili?). Briatore, a capo di quello che i giudici chiamano «il gruppo di Milano», nel business aveva il delicato compito di «agganciare» i «clienti» di fascia alta, ingolosirli con qualche buon affare, farli sentire a loro agio con una adeguata vita notturna. E poi spennarli. Il gioco s'interrompe con una retata, una serie d'arresti, un'inchiesta giudiziaria e un paio di processi. Fede è assolto per insufficienza di prove, Briatore è condannato in primo grado a 1 anno e 6 mesi a Bergamo, a 3 anni a Milano. Ma non si fa un solo giorno di carcere, perchè scappa per tempo a Saint Thomas, nelle isole Vergini, e poi una bella amnistia cancella ogni peccato. Cancella anche dalla memoria un numero di telefono di New York (212-833337) segnato nell'agenda di Briatore accanto al nome «Genovese» e riportato negli atti giudiziari del processo alle bische: «àˆ un numero intestato alla ditta G&G Concrete Corporation di John Gambino, con sede in 920, 72 Street, Brooklyn, New York. Tanto il Gambino quanto il Genovese sono schedati dagli uffici di polizia americana quali esponenti di rilievo nell'organizzazione mafiosa Cosa Nostra».
(3.continua)
Ma come ????
Chissà perchè non l'ha detta mai nessuno questa storia della doppia condanna, della fuga precipitosa alle Isole Vergini e rientro dopo l'amnistia... manco io la sapevo
Vuoi vedere che i giornalisti hanno paura che il Barotto Pinciatore non li inviti più sulla barchetta e non gli faccia più trovare un tavolo nella sua osteria per vippi ?
donegal ha scritto:Ma come ????
Chissà perchè non l'ha detta mai nessuno questa storia della doppia condanna, della fuga precipitosa alle Isole Vergini e rientro dopo l'amnistia... manco io la sapevo
Vuoi vedere che i giornalisti hanno paura che il Barotto Pinciatore non li inviti più sulla barchetta e non gli faccia più trovare un tavolo nella sua osteria per vippi ?
Quello sarebbe il meno. Ad andare a rompere le palle ai grandi canali del riciclaggio c'è da rimetterci molto più di un invito...
Se una libera società non puó aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi. (John Fitzgerald Kennedy)