Per gli appassionati di fumetti, manga e illustrazioni zozze

Scatta il fluido erotico...

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1

Messaggio
Autore
Avatar utente
torture_garden
Nuovi Impulsi
Nuovi Impulsi
Messaggi: 103
Iscritto il: 12/12/2006, 17:21

#91 Messaggio da torture_garden »

Immagine

Immagine
i love jordan capri, emily18, kristina fey

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 21566
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#92 Messaggio da dostum »

DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GIORGIA

THE ADEPT
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3861
Iscritto il: 23/04/2006, 19:46
Località: SUD

#94 Messaggio da THE ADEPT »

...la serie mia preferita....azz che bello oi fra.....
"TUTTE LE CREATURE GUARDANO IN BASSO VERSO LA TERRA,MA ALL UOMO E'STATO DATO UN VOLTO AFFINCHE POSSA RIVOLGERE GLI OCCHI ALLE STELLE E LO SGUARDO AL CIELO"

Avatar utente
XCLARAX
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 11972
Iscritto il: 17/12/2006, 14:53
Località: twin peaks

#99 Messaggio da XCLARAX »

sarà  ma io sti hentai li trovo assai arrapanti
sta vita te sfreggia, primo nun se cazzeggia

Avatar utente
fiatAGRI
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 8461
Iscritto il: 25/12/2004, 23:05
Località: alta terronia

#100 Messaggio da fiatAGRI »

lavoreró per clara allora :D
"e provai a sbagliare per sentirmi errore"
https://slushe.com/StokkaFilippo
https://twitter.com/FilippoStokka
e solo per Superzeta il link al mio Imagetwist:
https://imagetwist.com/p/Stokkafilippo

Avatar utente
XCLARAX
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 11972
Iscritto il: 17/12/2006, 14:53
Località: twin peaks

#101 Messaggio da XCLARAX »

fiatAGRI ha scritto:lavoreró per clara allora :D
grazie caro!!!!! :wink:
sta vita te sfreggia, primo nun se cazzeggia

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 21566
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#102 Messaggio da dostum »

Somigliava a Brigitte Bardot. Si chiamava Isabella, era abile con la spada e con l'amore. Quando apparve, nell'aprile del '66, cambió per sempre il fumetto. Da allora le storie a disegni, un po' peccaminosi, cominciarono a solleticare gli adulti. E sempre in odore di peccato, di clandestinità , di vergogna, raccontarono per vent'anni i costumi degli italiani, le variazioni nella morale, i rapporti tra i sessi. Non erano certo letture da farsi in pantofole mentre la moglie sfaccendava con i bigodini in testa, nè nelle pubbliche biblioteche, e per questo dopo aver invaso le edicole in milioni di esemplari sono diventati carta da macero. Ora i fumetti per adulti alimentano un collezionismo vorace e vengono completamente riabilitati. Non è un caso, quindi, che due libri escano quasi contemporaneamente. Maledette vi ameró (Neri Pozza), curato da Sergio Rossi, e Vietato ai minori (Rizzoli), con un saggio di Graziano Origa. Entrambi ristampano alcune avventure integrali di eroine sexy d'antan offrendo così la possibilità  di scoprire quei quadernetti a chi non li ha mai compulsati.

I pocket promettevano passione, duelli, violenza. Ma di erotismo spinto, nelle tavole, ce n'era ancora pochissimo. I corpi nudi non erano più discinti di un Botticelli. E le signorine curvilinee, indomite, capaci di tenere testa a maschi imbelli e arrapati, nell'anima erano in realtà  ancora caste. Avventuriere o vampire che fossero, professavano spesso fedeltà  ad un unico amore puro e assoluto. La piratessa Jolanda de Almaviva, per esempio, riusciva nell'aporia di difendere la verginità , per il proprio amato, pur girando nuda nelle peggiori galere del globo e nelle più sordide stive di marinai.

Il fumetto in Italia, negli Anni 60, era ancora prevalentemente roba per bambini. Corriere dei piccoli e così via. Gli editori del settore si regolavano con una severa autocensura. Il fumetto porcellone infranse beffardo ogni regola per conquistare una nuova fetta di mercato, quello adulto. Sulle copertine recava la scritta ben chiara «vietato ai minori» e i giornalai giuravano di non vendere quella merce scabrosa a chi non era autorizzato a comprarla. Ma, clandestinamente, i fascicoletti arrivavano anche ai ragazzini, costituendo il più grande veicolo di educazione sessuale e di disincanto sul mondo. Mentre i genitori arrossivano col rapporto Kinsey, i piccoli negli oratori e nei cortili scoprivano l'anatomia intima attraverso Lucrezia, Vartan, Valalla. E il Diabolik delle sorelle Giussani dimostrava in ogni numero che si poteva rubare e uccidere per puro gusto, e che era bello gabbare la legge.

Pur di spogliare fanciulle, immaginare accoppiamenti, svelare sadismi, gli autori ghermivano ogni pretesto. Campavano su parodie e citazioni. Parlavano di west e pirati, di antica Roma e Rinascimento. Dalla dissoluta Messalina, all'intrigante Lucrezia, all'imperatrice Teodora, alla nazista Hessa, fedele al Fà¼hrer (in appendice alle storie venivano pubblicati estratti del Mein Kampf), non c'era angolo del passato turbolento che non offrisse spunti. Quando il gotico tornó di moda, grazie al cinema Hammer, i fumetti si riempirono di vampire come Zora o Sukia, o Belzeba, figlia ermafrodita del diavolo. Arrivarono protagoniste di fiabe surreali e boccaccesche e scienziate necrofile, come Frieda Boher (creata dalla giornalista milanese Mirka Martini) che si costruiva un'insaziabile frankenstein personale, disegnata da Magnus, uno degli autori più geniali e irriducibili del comic italiano, demiurgo del primo organo maschile in tavola, nel 1975. Nell'epoca d'oro delle soap opera c'erano le versioni porno I Dallas, Telefilm proibiti, Telenovela privata. Starsky e Hutch diventarono Quei due della luce rossa. C'era la cronaca brutale, come Attualità  nera, Mafia, Golscandalo. Ogni tipo di professione, dal Tromba, ambientato nelle caserme, al Camionista, alla Poliziotta. Dato che l'incubo dell'italiano maschio era sempre il tradimento, esisteva un ridanciano Corna Vissute. E negli anni dell'Italia esuberante Dottoressa, Miliardaria, Top model, che raccontavano storie di sesso, carriera, miliardi. Fino alle pornostar, come Cicciolina, Selen, o Ramba, che si esibivano nei fumetti, in parallelo a film, cassette, riviste. Ma ormai, negli anni 80, il fenomeno del fumetto sporcaccione era al tramonto. Gli autori più geniali, ormai sdoganati, potevano ambire ad attività  meno clandestine.

Il fumetto per adulti non è stato l'unico ad affrontare l'eros e a svelare fanciulle bellissime. La veterana Isabella, per esempio, era stata preceduta di un anno dalla Valentina di Crepax, più erotica e scandalosa perchè intellettuale. I pornofumetti underground che arrivavano dall'America, i kamasutra irriverenti di Minnie e Topolino o di Fritz il Gatto osavano assai di più. Così come il fumetto d'autore che raccontava gli anni 70. Ma quelle storie finivano su Linus o Frigidaire. Appartenevano alla cultura alta e snob, che si poteva ostentare e non nascondere sotto la branda. Il fumetto pecoreccio, più facile, più volgare, più kitsch, batteva consapevolmente altre strade. Come il cinema di serie B. Arrivava nelle caserme e nelle carceri, negli abitacoli dei camionisti e nelle tasche degli operai pendolari. Parlava il linguaggio del popolo. Usava le donne nude, e le parole dozzinali, per farsi leggere da chi non leggeva neanche la guida del telefono. E attraverso fantasie proibite contrabbandava nei trivi anche un po' di Salgari, Tacito, e Ariosto. Sembrava l'apoteosi della volgarità . Raccontava, invece, quel che stava diventando il Paese reale.

Oggi il fumetto di serie B è morto. Ma l'Italia di serie B, invece, è più viva che mai. Perchè è orgogliosa di esserlo e di rispecchiarsi nella sua televisione. Le intercettazioni di Vallettopoli sembrano un plagio. Era già  tutto scritto nel Paparazzo.



Immagine
DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GIORGIA

Olivia Saint
Impulsi avanzati
Impulsi avanzati
Messaggi: 855
Iscritto il: 08/08/2006, 13:45

#103 Messaggio da Olivia Saint »

Olocausto e pornografia.

Sesso e vendetta nei lager.
Gli «Stalag» diventano film.


Israele, lo scandalo dei pornofumetti anni 60.

DAL NOSTRO INVIATO
TEL AVIV - L'ufficiale delle SS passa in rassegna i prigionieri. Ordina ai reclusi di abbassarsi i pantaloni. Ha il frustino, gli stivali lucidi, la camicia sbottonata lascia intravedere i seni. Siamo nello Stalag 13. Ed è uno dei segreti che gli israeliani non amano resuscitare dalla polvere degli scaffali di libri usati. Una serie di fumetti pornografici, letti di nascosto da una generazione di adolescenti. Che per la prima volta, tra torture perverse e divise naziste, scoprono i disegni erotici, in una giovane nazione puritana.

àˆ il 1961 e il Paese scopre per la prima volta anche gli orrori dell'Olocausto. Le voci dei testimoni al processo contro Adolf Eichmann vengono trasmesse in diretta alla radio per quattordici settimane. L'editore Ezra Narkis ci vede un mercato e pubblica il volume d'esordio di una serie: sette edizioni, 25 mila copie, un best-seller che dà  il via al fenomeno. La trama è più o meno uguale, da uno Stalag all'altro: militari britannici o americani sono internati in un campo nazista («stalag», acronimo di Mannschaftsstammlager, era, appunto, il nome dei campi dove venivano rinchiusi i prigionieri di guerra) e vengono sadicamente abusati da prosperose soldatesse tedesche. Alla fine " succede sempre " si vendicano violentando e uccidendo le tiranne sessuali.

Gli Stalag sono ancora oggi scambiati tra i collezionisti, un libro puó arrivare a oltre 100 euro. Commerci segreti, da mercato nero. Un mondo che un giovane regista " la nonna, di origine italiana, sopravvissuta alla Shoah " ha voluto indagare. Per scoprire come sia stato possibile che per anni un misto di voyeurismo, perversioni e simboli del Reich abbia conquistato la fantasia di molti israeliani. «Le storie sono inventate, è tutta fiction " racconta Ari Libsker in un caffè di Tel Aviv ". Eppure un'intera generazione ha assorbito gli Stalag come parte della memoria collettiva sull'Olocausto. Non ci sono prigionieri ebrei, perchè sarebbe stato troppo provocatorio. Ma è inevitabile il collegamento inconscio con la Shoah ».

Il filmato (presentato in luglio al Festival di Gerusalemme e che verrà  tramesso in televisione alla fine di ottobre) rintraccia gli autori dei fumetti. Tutti israeliani, anche se si nascondevano dietro a nomi d'arte inglesi. Ancora oggi, alcuni di loro hanno chiesto di essere ripresi con il volto oscurato. «L'editore voleva far credere che le storie fossero importate e tradotte. Anche se cinici, si vergognavano di ammettere di essere israeliani. L'idea venne da qualche prodotto americano». Uno dei titoli più celebri " Ero la prostituta personale del colonnello Schultz " venne bloccato da una decisione dei giudici e la polizia ritiró tutte le copie dalle edicole. «Il processo e lo scandalo " spiega Libsker " hanno segnato la fine del genere, attorno al 1964. Da allora gli Stalag sono circolati solo in maniera clandestina ». Eli Eshed, studioso di cultura popolare, si è impegnato a rintracciarli. «Non è una coincidenza " commenta " che le pubblicazioni cominciarono durante il processo Eichmann».

L'editore Ezra Narkis ammette che fu il processo, con i dettagli dell'orrore raccontati dai testimoni, a trasformare i suoi libri in successo. «Le atrocità  avrebbero dovuto essere sufficienti, senza aggiungere fiction», commenta Hanna Yablonka, docente di Storia all'università  Ben-Gurion, al New York Times. Nel video, Libsker critica anche i libri di K. Tzetnik, pseudonimo di Yehiel Feiner De-Nur e un acronimo per i prigionieri dei campi di concentramento. «Gli studiosi hanno dimostrato che le sue opere morbose sono finzione letteraria eppure vengono assorbite dagli studenti israeliani come racconti storici. àˆ assurdo che Primo Levi, invece, sia stato tradotto solo negli anni Ottanta. O Jean Amery, presentato per la prima volta otto anni fa». àˆ convinto che K. Tzetnik, pubblicato negli anni Cinquanta, servisse meglio all'immagine che gli israeliani si erano costruiti dei sopravvissuti. «All'inizio vennero guardati con sospetto: che cosa avete fatto per scamparla? Dovete aver commesso qualcosa di immorale».

Davide Frattini
22 settembre 2007
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Este ... etti.shtml

misha71
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3758
Iscritto il: 10/06/2007, 8:34
Località: Roma

#104 Messaggio da misha71 »

riuppo sto topic perchè mentre pulivo casa m'è tornato in mente un fumetto letto nei primi anni '80, Heilmann di Voss (che se non sbbaglio aveva fatto anche un altea cosa tipo KarWar)

Volevo consigliare a Balkan di cercarlo. troverebbe molti punti di contatto.

Felice Domenica a tutt*
misha71

"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità  nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline

Masuka
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 7821
Iscritto il: 10/11/2011, 13:36

Re: Per gli appassionati di fumetti, manga e illustrazioni z

#105 Messaggio da Masuka »

riuppo questo topic per continuare il discorso sul fumetto di the walking dead

qualcuno può illuminarmi su com'è suddiviso in italia? ho letto che non è uguale agli usa
roses are red, violets are blue, i'm not good at poems. nice tits

Rispondi

Torna a “Ifix Tcen Tcen”