danny ha scritto:questi scambi di post con rievocazioni dei tempi che furono, con riferimenti a personaggi che immagino centrali nell'epopea dei locali romani tipo "pino il burino" o nicola il maresciallo", li trovo assolutamente deliziosi.
e non sono ironico.
Ciao, "Nicola il Maresciallo" è stato un nostro amico deceduto due o tre anni fà . Nicola era nato nel 1931 ed era un tenente in congedo dei Carabinieri. Da carabiniere semplice è stato in Somalia, negli anni cinquanta, ai tempi dell'amministrazione fiduciaria, da sottufficiale ha dato la caccia ai terroristi altoatesini e al bandito Mesina. Poi ha girato tante stazioni dei CC in Toscana e nel bolognese, gli ultimi anni ha lavorato al Radiomobile Roma. All'improvviso non lo abbiamo visto più nei locali che frequentava, Giovanni si è informato e ha saputo che era morto, in perfetta solitudine, nella sua casa dalle parti di via Taranto.
"Pino il burino" è il marito di Madame X e gestore di tanti locali romani. Io lo ricordo tanti anni fà come spettatore dell' Ambra Jovinelli, qualcuno dice che, in passato sia stato, più o meno, collega di Nicola. Non saprei cosa dire...
"Papà " era spettatore quasi quotidiano del Volturno, lavorava in Vaticano dove acquistava, per gli amici, chili e chili di parmigiano. Il soprannome deriva dalla sua abitudite di fare piccoli regali alle ragazze del locale.
"Claudio" era un ex compagno di scuola di mio padre, direttore di produzione cinematografica ed ex collaboratore di Nicolino Matera (almeno così raccontava), era presente a tutti gli spettacoli dalle 15,00 alle 21,00, dal lunedì al venerdì e da ottobre a giugno. Qualche maligno sussurrava che la moglie, con la quale non aveva figli, insegnante di liceo, lo incoraggiasse a stare fuori casa per giocare a canasta con le amiche.
"Paoletto" era infermiere nello studio di un dentista, è scomparso dai locali dopo avere iniziato a convivere con una ragazza del Volturno.
Il "Professore" è un ex impresario di avanspettacolo, giornalista e insegnante di scuola media superiore. E' l'unico ad essere rimasto sulla breccia.
"Craxi" deve il suo nome alla rassomiglianza con Bettino Craxi, ex sottufficiale dei CC poi dipendente di un ministero.
"Don Vincenzo" era un ex dirigente superiore del ministero degli esteri.
"Franco e il barbiere", inseparabili andavano al Volturno solo il lunedì pomeriggio (quando i barbieri non lavorano). Franco era un dipendente de "La Sapienza".
"Fantozzi" era un giornalista che aveva un incarico sindacale.
"Baffone" un insegnante di informatica in una scuola privata di via Volturno.
"Vincenzo" lo incontravo negli anni settanta allo Jovinelli dove sedeva in prima fila con un binocolo da marina. Il personale raccontava che tornava nel locale tutti i giorni dal 4 giugno 1944, giorno dell'entrata in Roma degli alleati. Pagava il biglietto e sedeva zitto zitto senza parlare con nessuno. Dopo tanti anni si conosceva solo il nome e si intuiva la sua origine meridionale.
"Don Amedeo", romano di primavalle, per il resto vedi sopra.
"Massimo" con i suoi baffoni è l'attuale decano dei locali romani dove si reca da prima del "Professore" (cosa che faccio anche io), è una carissima e bravissima persona ed un amico mio e di vbman.