[O.T.] REPERTO STORICO: CUFFARO ATTACCA FALCONE

Scatta il fluido erotico...

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faber-mi
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[O.T.] REPERTO STORICO: CUFFARO ATTACCA FALCONE

#1 Messaggio da faber-mi »

questo si chiama "non conoscere la vergogna".

http://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLM ... re=related
I miei problemi sono iniziati con la prima educazione. Andavo in una scuola per insegnanti disagiati.
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Mia moglie e' una persona veramente immatura. L'altro giorno, per esempio, mentre mi facevo il bagno e' entrata e, senza motivo, mi ha affondato tutte le paperelle!
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Muflone
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#2 Messaggio da Muflone »

Più che per la Sicilia, io mi addoloro per Napoli: una città  che è stata grande, e capitale, e ne conserva tracce grandiose... e che l'unità  d'Italia ha distrutto. Un'immagine di decadenza come nessuna. Credo che Roma nel 5^ secolo apparisse uguale. Giacomo leopardi la vide, Napoli, in tutto il suo splendore di una volta, e ne rimase impressionato. All'epoca era la città  più grande d'Italia. Andateci, e provate a immginarvi com'era: ne rimarrete scossi. àˆ una città  "monumentale" come nessun altra, su una costa ineguagliabile. L'impressione che mi ha dato è quella di un gigante in coma: respira con forza, ma la mente è morta.

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nik978
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#3 Messaggio da nik978 »

no..questo si chiama "specchio di mentalita' clientelare e mafiosa..."

cuffaro e' li e i voti se li e' presi..mica perche' ha fatto un colpo di stato.ma semplicmente perche' i votanti sapevano be e che avrebbero avuto i loro vantaggi

(e questo capita mica solo in sicilia o a ceppaloni......purtroppo...)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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Forrest Gump
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#4 Messaggio da Forrest Gump »

nik978 ha scritto:no..questo si chiama "specchio di mentalita' clientelare e mafiosa..."

cuffaro e' li e i voti se li e' presi..mica perche' ha fatto un colpo di stato.ma semplicmente perche' i votanti sapevano be e che avrebbero avuto i loro vantaggi

(e questo capita mica solo in sicilia o a ceppaloni......purtroppo...)

Oh finalmente una considerazione saggia...!
Non c'ho un cazzo da fare, o meglio, ce l'ho ma non ho voglia e volontà ... dovrei evitare di perdere la mia vita nei forum

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Kronos
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Re: [O.T.] REPERTO STORICO: CUFFARO ATTACCA FALCONE

#5 Messaggio da Kronos »

faber-mi ha scritto:questo si chiama "non conoscere la vergogna".

http://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLM ... re=related
eh beh che fosse un cialtrone in odor di mafia si sapeva da tempi non sospetti (vedi trasmissione), che poi si fosse permesso di tirare in ballo Falcone per me ne e' l'ennesima riprova.
41 bis anche per cuffaro!
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
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madball
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#6 Messaggio da madball »

ma cazzo, oggi l'ho visto sembrava avesse vinto il processo, poi sento la sentenza ed era colpevole..c'è qualcosa che non quadra: ok non sei mafioso, peró ti hanno intedetto da tutti gli esercizi pubblici e sei contento...devo chiedere al mio corrispondente il bangladesh se anche li funziona così
I'm just another bored male, approaching 30, in a dead-end job, who lives for the weekend. Casual sex, watered-down lager, heavily cut drugs. And occasionally kicking fuck out of someone.

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#7 Messaggio da Prof.Fontecedro »

nik978 ha scritto:no..questo si chiama "specchio di mentalita' clientelare e mafiosa..."

cuffaro e' li e i voti se li e' presi..mica perche' ha fatto un colpo di stato.ma semplicmente perche' i votanti sapevano be e che avrebbero avuto i loro vantaggi

(e questo capita mica solo in sicilia o a ceppaloni......purtroppo...)

Capita anke al nord....Addio mi trasferisco in Svezia

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duck65
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#8 Messaggio da duck65 »

la Repubblica - Domenica, 24 maggio 1992 - pagina 5
di GIOVANNI MARINO

ASSALTO CONTRO LO STATO
' COSA NOSTRA E' PRONTA A COLPIRE...'

L' ultima intervista senza più illusioni Martedì scorso aveva confidato a ' Repubblica' i suoi timori

ROMA - "Cosa nostra non dimentica. Non l' ho mai concretamente vista come una piovra. La mafia è una pantera. Agile, feroce, dalla memoria di elefante. Per questo bisogna fare in fretta e mettersi d' accordo sulla Superprocura, uno strumento essenziale per arginare l' espansione dei boss. Il nemico è sempre lì, in attesa, pronto a colpire. Ma noi non riusciamo neppure a metterci d' accordo sull' elezione del presidente della Repubblica...". Martedì, mezzogiorno, terzo piano di via Arenula. Giovanni Falcone concede la sua ultima intervista per l' inserto napoletano di cultura di Repubblica. Argomento: analogie e differenze tra camorra e mafia. Ma fuori dall' ufficialità  dell' intervista Falcone confessa il suo grande cruccio: le dure e continue polemiche sulla Dna, la Direzione nazionale antimafia, subito ribattezzata Superprocura, l' organismo centrale che dovrebbe coordinare le inchieste sulla criminalità  organizzata in tutt' Italia. Una breve attesa nella stanza dove lavorano due segretarie. Una camera in cui campeggiano le targhe e i riconoscimenti ottenuti da Falcone nei suoi anni al palazzo di giustizia di Palermo. Tra i ricordi, un quadro del pittore Bruno Caruso che richiama l' estate dei veleni, le lettere anonime che gettarono discredito sul magistrato antimafia: sono disegnati il Corvo, la Talpa, il Falcone. Arriva Falcone, entriamo in un moderno ufficio con la tv accesa sul televideo in attesa di notizie da Montecitorio, libreria, una originale e televideo in attesa di notizie da Montecitorio, libreria, una originale e divertente collezione di statuette che rappresentano paperi di ogni tipo, colore e dimensione. Giovanni Falcone, da poco più di un anno direttore degli Affari penali del ministero di Grazia e giustizia, si sfoga subito: "Inutile farsi illusioni. Non credo che saró io il superprocuratore. Ma non mi importa granchè. Quello a cui tengo veramente è che la Dna nazionale entri al più presto in funzione. Che a guidarla possa essere io o il procuratore calabrese Agostino Cordova è davvero un dettaglio. Non c' è tempo da perdere, bisogna mettere da parte le guerre tra il Csm, l' Anm, il Guardasigilli, i partiti. Cosa nostra delinque senza soste, mentre noi litighiamo senza soste". Leggermente appesantito nonostante il nuovo hobby (il canottaggio ha sostituito le lunghe nuotate in piscina) Falcone insiste sulla Dna: "Critiche, polemiche strumentali, partiti un contro l' altro armati, che tristezza! Stiamo perdendo un' occasione storica per mettere in piedi una struttura moderna, funzionale; l' unica arma con la quale si puó cercare di bloccare l' avanzata mafiosa. Dicevano che ero comunista, adesso mi etichettano come socialista: c' è sempre una buona ragione per ritardare le misure antimafia e prendersela con Giovanni Falcone". E' un Falcone diverso dai tempi palermitani. Non ha perso l' amara ironia e la cadenza sicula, ma ha messo da parte il linguaggio burocratico e i grandi silenzi che hanno scandito l' incisiva attività  di giudice, perno del pool antimafia. Ha voglia di parlare Giovanni Falcone, di spiegarsi: "Mi accusano di volere il pubblico ministero schiavo dell' Esecutivo, succube del potere politico, incapace di esplicare la propria irrinunciabile autonomia. E' una mistificazione, una scusa per bloccare la Direzione nazionale antimafia. Senza coordinamento quella con la mafia si puó già  considerare una guerra persa, senza appello. Gran parte dei miei ex colleghi si lamenta: ma cosa vogliono quei giudici? Tornare agli anni in cui erano totalmente dipendenti dal rapportino dei carabinieri e della polizia? Non è possibile, non è adeguato alla pericolosità  del nemico, di Cosa nostra. C' è la Dia, ed ha bisogno della Dna. Ma Falcone era comunista, ora è socialista, e qualunque idea abbia in testa deve per forza essere finalizzata a chissà  quale diabolico disegno e dunque va bocciata. Non è così?" Sullo schermo del televideo appare una dichiarazione di Achille Occhetto: il leader della Quercia si professa moderatamente ottimista su una prossima elezione del capo dello Stato. Falcone spegne la televisione, scuote la testa: "Tante parole, nessun fatto. Litigheranno ancora. Io il mio candidato ce l' avrei: Spadolini. Ma pare l' abbiano messo da parte durante le loro liti quotidiane". Falcone entra nel merito dell' intervista, definisce mafia e camorra: "La mafia non è il frutto malato di una società  sana, ma una realtà  autonoma con leggi severe create al proprio interno. Dotata di una struttura verticistica, piramidale e unitaria. Cosa nostra si fonda sull' assenza dello Stato in Sicilia, un vuoto colmato con regole alternative, elastiche nella loro apparente rigidità  formale. Cosa nostra è come una chiesa, dispone di un ordinamento paragonabile a quello ecclesiale. E come la chiesa, sa rinnovarsi senza rinunciare alle propria fondamenta: non è un caso che il capo della Cupola, Michele Greco, sia stato soprannominato il Papa. La camorra, invece, priva di un' organizzazione verticistica, polverizzata in decine e decine di clan, non si oppone, ma vive dei buchi neri del Palazzo". Una pausa, telefonata da Palermo. Falcone ascolta l' interlocutore, poi dice: "Ti richiamo ad ora di pranzo". Riprende l' intervista. "Cosa nostra e camorra hanno comunque una base comune. Sono entrambe ancorate alla subcultura mafiosa del Mezzogiorno, all' omertà  che si è trasformata in memoria storica di uno Stato che non ti garantisce. Si tratta di organizzazioni che rispecchiano e travisano valori in sè non censurabili, tipici delle popolazioni meridionali. Capisco che questa affermazione possa far storcere il naso a qualcuno, ma è certo che la famiglia, l' amicizia, il coraggio, la lealtà , tutti presupposti di mafia e camorra, non sono comunque caratteristiche disprezzabili in assoluto, anzi. E' altrettanto sicuro che il rispetto delle amicizie, della tradizione familiare, il richiamo ossessivo al coraggio e alla lealtà  diventano valori strumentali a loschi scopi in camorra e mafia e perdono le caratteristiche nobili caricandosi invece di sentimenti negativi, assolutamente deprecabili". Gli domando delle collusioni mafia-politica, camorra-politica. Falcone sorride, si abbandona sulla poltrona, allunga le braccia sulla scrivania: "Cosa nostra è autonoma rispetto alla politica. Il rapporto è alla pari. In parecchie occasioni addirittura di superiorità  del boss sul colletto bianco. Mentre la camorra, abilissima ad infiltrarsi all' interno delle pubbliche istituzioni, vive ancora un rapporto subalterno con il politico, non certo di superiorità ". Ancora il telefono. Falcone impreca: "E quando mai!". Discute di fascicoli giudiziari, promette di richiamare, anche stavolta ad ora di pranzo. Sono le tredici e qualche minuto. Puntuali, le sue ultime risposte: "Cosa nostra è una pantera, l' immagine della potenza, della ferocia. La camorra è una volpe. Apparentemente non dotata di grandissima forza, ma intelligente, astuta e spietata al momento opportuno. Fanno paura camorra e mafia, non esistono graduatorie di pericolosità  nel crimine organizzato. E' il momento di muoversi, di accantonare simpatie e antipatie, amici e nemici tra politici e magistrati. E' il momento della Superprocura. Perchè la pantera è vigile e non dimentica. Mai".

...si sa come e' andata a finire...

Purtroppo nessuno avra' mai il coraggio di ammetterlo, ma i primi che "ammazzarono" Falcone, privandolo della possibilita' di vedere realizzata (con lui alla guida) la sua grande idea di organizzazione investigativa (la DNA) furono le serpi del CMS che, per pura lotta politica e "di correnti", gli negarono questa possibilita'.

Cuffaro, a confronto, e' un dilettante.

ad majora
TORY FOREVER!!!

A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.

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nik978
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#9 Messaggio da nik978 »

"La mafia non è il frutto malato di una società  sana, ma una realtà  autonoma con leggi severe create al proprio interno. Dotata di una struttura verticistica, piramidale e unitaria. Cosa nostra si fonda sull' assenza dello Stato in Sicilia, un vuoto colmato con regole alternative, elastiche nella loro apparente rigidità  formale. Cosa nostra è come una chiesa, dispone di un ordinamento paragonabile a quello ecclesiale. E come la chiesa, sa rinnovarsi senza rinunciare alle propria fondamenta: non è un caso che il capo della Cupola, Michele Greco, sia stato soprannominato il Papa. La camorra, invece, priva di un' organizzazione verticistica, polverizzata in decine e decine di clan, non si oppone, ma vive dei buchi neri del Palazzo"


assolutamente.....
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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