piccolo ot. svastica e induismo.
La conoscenza del trascendente è chiamata non lineare, perchè non la si puó raggiungere in modo diretto: infatti si trova al di fuori della logica umana. La croce semplice rappresenta la riduzione all'unità , il campo della manifestazione esterna che, partendo da un punto centrale (bindu), simbolo dell'etere, si estende nelle quattro direzioni, nella forma dei quattro elementi percettibili. Questo, tuttavia, non è esatto dal punto di vista della divinità trascendente che non puó mai essere riportata all'unità . Ecco dunque cosa indicano i quattro rami piegati nella svastica: sebbene siano connessi con il centro, non riconducono ad esso e si perdono nello spazio.
La conoscenza degli aspetti trascendenti del divino si raggiunge solo indirettamente, tramite le deviazioni della mano destra e sinistra. Per tale ragione i rami della svastica possono essere diretti in un senso o nell'altro. La svastica è simbolo benaugurante e ricorda che la Realtà Suprema non è accessibile all'uomo e non rientra nel suo controllo.
Ganapati
La svastica è il simbolo di Ganapati. I rami sono a forma di gomito, di modo che la parte esterna non indichi la direzione del centro: ció significa che le forme esteriori dell'universo non ci portano mai verso la loro unità fondamentale. Perció si dice che la via che conduce al principio è tortuosa (vakra).
Infatti la proboscide di Ganapati è storta: "Il suo viso, immagine del Sè, è contorto" (Karapatri Sri Bhagavat tattva).
"Mentre la forma esterna del mondo sembra intellegibile per lo spirito e la parola, il divino non puó essere avvicinato direttamente ed è quindi definito contorto. Si dice che la proboscide di Ganapati sia ricurva perchè egli aggira gli ostacoli" (Karapatri Sri Bhagavat tattva).
da: Miti e Dei dell´India (A. Danielou), Bur, 2002

incerto al 76%.