A Silvio (ode OT)

Scatta il fluido erotico...

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dostum
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A Silvio (ode OT)

#1 Messaggio da dostum »

A SILVIO!
Da: Temistocle



Un tempo di questi,

non troppo lontano,

in aiuto dei destri,

spunto' impudico nano.

Promise li mari,

e pur anco li monti,

gestion fu pei somari

l'economia per Tremonti.

Ma l'Italia andó a sfascio,

non sol l'economia.

Risveglió pure il fascio,

abbaió alla giuria.

Quel buffon con la giacca,

palesó sue intenzioni,

come un triste patacca,

demoli cuori ed istituzioni.

Pora patria nostrana,

dignità  sua attentata,

con du fiol de puttana,

l'hanno ormai sputtanata.

E la gente sovrana?

quella che lo ha eletto?

Tutta fia de puttana,

a gambe larghe in un letto.

Silvio sei un puttaniere,

ma di questo stai certo,

io non svendo il sedere,

e ti attendo allo scoperto.

(Temistocle)

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dostum
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non sarà  Leopardi ma.......................

#2 Messaggio da dostum »

Silvio, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quan Libertà  splendea
nei denti tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieto e pensoso, il limitare
del Governo salivi?

Sonavan le quiete
TV, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opr'imprenditoriali intento
sedevi, assai contento
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Giunse il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli Studi leggiadri
talor lasciando e le truccate carte,
ove del soldo tuo nero,
e di me, si spendea la miglior parte,
d'in su teleschermi del palinsesto bello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed al viso feroce
che percorrea l'assonnata folla.
Miravi il futur sereno,
le care dorate casseforti,
e quinci le aziende tue, e quindi le buste.
Lingua mortal non dice
quel che celavi lontano.

Che guadagni soavi,
che speranze, che ori, o Silvio mio!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un mandato ci preme,
ah foglio ineducato!
E tornami a doler di tua sventura.
Magistratura, magistratura,
perchè non rendi poi
quel che prometti allor? perchè di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu appena l'urna ben si chiuse in maggio,
da chiaro voto combattuto e vinto,
cadevi, o tenerello. E non vedevi
il fior d'affanni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle nere schiere,
or degli sguardi appassionati e schiavi;
nè a te i compagni al fin restivi
davan la poltrona.

Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni tuoi
anche negaron i fati
la latitanza. Ahi come,
come fregato sei,
caro compagno di società  fantasma,
nostra perduta speme!
Questo è quel mondo? questi
i progetti, l'onor, l'opre, gl'intrallazzi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle furbe genti?
All'apparir del vero
tu, misero, cadesti: e con la mano
la fredda sorte e prigione ignuda
mostravi di lontano.

di
Fedele Gattopardi

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dostum
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i canti

#3 Messaggio da dostum »

Silvio, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita iniziale
Quando il contante fluiva
Nei conti tuoi cifrati e inavvertiti
E tu, lieto e colluso, dal limitare
Di legalita' uscivi?
T'amavan l'elvetiche
Banche, e i tuoi seguaci attorno,
Pel tuo perpetuo versamento,
Allor che all'opre televisive intento
Svelavi assai contento al Gran Maestro
Di quel chiaro avvenir che in mente avevi.
Eran gli anni Ottanta: e tu solevi
Si' il governo comperare.
Gli studi leggiadri legali
Talor lasciando con le mazzette adatte
Che nella repubblica prima
Con grand'arte si spandean lievi
E dai cassetti del paterno banco
Porgean gli assegni al suon della tua voce
Alla laida man veloce
Che li infilava nella capiente tela.
Miravi all'etere intero,
Alle ville dorate come i tuoi corrotti,
E quinci al Governo da lungi, e quindi al Colle.
Lingua mortal non dice
Come fondasti l impero.
Che stallieri trovavi,
Che alleanze ai tuoi albori, o Silvio reo!
Quale allor t'appari'a distante
La ventura di essere imputato!
Quando ti sovvien di cotanta speme
Un affetto ti prende
Furioso e spudorato
E ti preme d'abolir Magistratura.
O Procura, o Procura!
Perche' non lasci poi
Ch'ella faccia cio' che deve?
Perche' cotanto impegni
I fidi togati tuoi?
Tu pria ch'egli inaridisse i cerebri
Da tutti incoraggiata e spinta,
T'illudevi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli schermi suoi,
Aggredirti al core.
Le dolci lodi del padan cialtrone
E dei fascisti nostalgici e corrivi;
Ne' teco i Compagni un di' piu' vivi,
Ragionavan d'amore.
Cupo vedo perir fra poco
La liberta' ch'e' dolce. Pochi anni e poi,
Negheranno i suoi la democrazia.
Ahi come, come passata sei,
Cara compagna dell'Italia mia,
Ora illacrimata speme!
Questo e' quel mondo? Questi
Gl'impegni promessi ai dementi,
Onde firmasti un contratto d'assieme?
Questa la sorte delle italiche genti?
All'apparir del vero
Caddero tutt'i pretesti; mentre
Con Mafia, Lega e Fascio in mano
L'Italia intera in una tomba ignuda
Porterai si' lontano.

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dostum
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#4 Messaggio da dostum »

A SILVIO



Silvio, rimembri ancora

quel tempo della tua vita normale

quando su navi da crociera cantavi

e, di certo, al Milan non pensavi?

Poi, era il maggio odoroso,

in un giorno di molto piovoso

incontrasti il tuo primo socio,

se non sbaglio si chiamava Licio.

Costruisti così Milano due e poi

Canale cinque, Retequattro, Italia uno,

pensavi: "non mi ferma più nessuno".

Conoscesti tempo dopo anche Bettino

(insieme divideste il gran bottino)

non sol Milano, ma l'Italia intera

fu per voi di miliardi una miniera.

Nominato fosti pure Cavaliere

quando Milano era la città  da bere,

ma poi senza il tuo padrino

ti sentisti sol come un bambino.

Dal tuo video affacciato

con rabbia dicesti:

"Ai rossi, in Fede mia,

faró molti Sgarbi".

Così, detto fatto,

in un batter d'occhio

contro l'idea assai Sinistra

d'un governo progressista

assemblasti senza celia

il partito Forza Italia.

Forza Silvio, tieni duro,

tu sei l'uomo del futuro

solo spiegaci perchè

temi ció che più non c'è.

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#5 Messaggio da dostum »

Silvio rimembri ancora
quel vezzo della tua mente deforme,
quando onestà  regnava nel senno dei tuoi facili rivali
e tu avido e stizzito,il limitare di giustizia salivi?

Sostenevan li plaudenti
adulatori,e gli altri dintorno,
La tua perpetua brama,
allor che all'opre criminale intento
in combutta esperivi detrimento
per l'ignobile avvenir che in mente avevi

Era quel maggio infausto:e tu solevi
così turbare il mondo.

Noi il viver normale
talor tergendo le sudate fronti
ove l'oner nostro primo
e di noi si spendea la miglior parte,
d'in su i luoghi del penar comune
porgeam gli orecchi al suon delle tue ciarle,
e agli aberranti abusi forieri di sventura.

Mirava lo schermo,
la propaganda e l'ingerenza,
e quinci la reazion da lungi,e quindi
l'insignificanza.
Lingua inetta non dice
quel ch'io sentiva in seno

Che enormi rovelli,
che scoramenti,che afflizioni,O Silvio
iniquo!
Quale allor ci apparia
la virtù e il giusto!
Quando sovviemmi di coteste spemi,
un tormento mi preme
mordace e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.

O Italia O Stato,
perchè non rendi poi
quel che insegnasti allor?perchè di tanto
inanni i figli tuoi?

Tu pria che astuzia inaridisse il pregio,
da malavita combattuto e vinto,
perivi o triste abbaglio.E non ricordavi
i molti eroi tuoi;
non t' infiammava il core
il senso del rispetto o dell'onore,
or degli sguardi invocanti lo spettato;
ne teco le lezioni del passato
rimebravan del ponderato agire.

Anche peria tra poco la speranza mia derelitta:al senno mio
anche negaro i fati
la coerenza.
Ahi come passato sei,
caro faro dell'animo mio,
mio lacrimato abbaglio!

Questo è il compimento?questi
i principi ,i valori l'opre,gli eventi
onde cotanto in noi infondesti?
Questa la sorte dell'oneste genti?

All'apparire del vero
tu,misero cadesti:e con la mano
un'aberrante farsa ed un trionfo satrapo
esumavi di lontano.

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Scorpio
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#6 Messaggio da Scorpio »

sei un mito!!
o sommo poeta uzbeko...
:-))
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.

Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).

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#7 Messaggio da THE ANSWER »

Ode al cavalier Berlusconi Silvio

Il presidente Berlusconi puó definirsi un por-
tento di abilità , oltre che un uomo simpati-
co come pochi altri, meriterebbe di essere de-
cantato con rime sacre, come ad altri è già 
capitato. Meriterebbe un monumento di ster-
minata mole, che delle sue gesta desse l'e-
co indistruttibile nei secoli, tale che il fe-
lice amato nome di questo abilissimo imprendi-
tore giungesse fino ai nostri lontani nipoti. Scor-
giamo in lui lo sportivo vero e perció lo sor-
reggiamo con tutte le nostre forze nel mu-
tevole clamore degli stadi, levando un applau-
so a lui.


PROVATE A LEGGERE SOLO LE RIGHE DISPARI !!!!!!! :DDD :DDD

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eccone un altra

#8 Messaggio da dostum »

A Silvio

Rimembro ancor

Quelle parole dette con candore:

"miei cari elettori

sono l'unto del Signore".

E quando dicesti:

"un milione di posti di lavoro",

molti pensarono:

"E' proprio un vero tesoro".

Con la reclame di Buongiorno e della Zanicchi

fregasti anche i vecchietti

e con le ragazze di Buoncompagni

attirasti pure i giovinetti

Per non parlare dei tuoi telegiornali,

dove Fede e Liguori,

non risparmiavano leccate,

da veri e proprio gladiatori.

Fini, Casini e Buttiglione

furono i tuoi alleati

e con Ferrara, Sgarbi e Bossi

pensa che gruppo di scienziati.

Sette mesi a Palazzo Chigi

e che belvedere!!

Con il decreto "salvaladri"

tutti fuori dalle patrie galere.

Craxi, Gava e Forlani

volevi salvare

da qui si notava

il tuo animo nobiliare.

Ma qualcosa andó storto

ci fu una grande opposizione popolare

per tutte quelle promesse

buttate a mare.

Ora ti di ripresenta

la grande occasione

con la nuova speranza

di prendere in giro la popolazione..

Ecco che incominciano

le nuove pubblicità 

con il nuovo cuoio capelluto

e tanta ilarità .

"Aiutare chi è rimasto indietro",

c'è scritto,

quindi ci laureeremo

tutti con profitto.

Ed ancora:

"Un buon lavoro anche per te"

quindi non bisogna preoccuparsi

basta dare il voto a te.

"Meno tasse per tutti"

anche per chi è evasore fiscale

infondo anche quello

è in impegno sociale.

Benigni ti chiama

Silviuccio

ma sei l'unto del Signore

Perchè commetti sempre il solito peccatuccio?

Un impegno concreto,

un dovere morale,

mi sembra di assistere

ad un comico spettacolo teatrale.

Un dovere assoluto,

un impegno sicuro,

meglio se del tuo programma

fossimo rimasti all'oscuro.

Forse ho travisato

forse non ho capito,

ma se tutte quelle promesse fossero vere

ne sarei veramente stupito.

Con programmi fasulli

salisti alla presidenza,

speriamo che tu non ripeta

la stessa esperienza.

A te uomo senza credo

contenitore vuoto,

io mi chiedo

come si puó dare il voto.

Che schifo la tua falsità ,

la tua politica della fanfara

viva gli ideali, viva il Comandante

Ernesto Che Guevara.

:alien: :alien: :alien: :alien: :alien: :alien: :alien:

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#9 Messaggio da Pieffe »

dostum ha scritto:A SILVIO


Silvio, rimembri ancora

quel tempo della tua vita normale

quando su navi da crociera cantavi

e, di certo, al Milan non pensavi?
Questa mi è particolarmente cara... :D

Non avrei mai pensato di ritrovarla qui!

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BERLUSCONEIDE

#10 Messaggio da dostum »

LA LEGENDA DEL SANTO CAVALIERE
di Vox


Proemio
Del Cavaliere canteró le imprese,
l'audacia, la potenza, la fortuna,
gli investimenti e chi ne fa le spese,
e le promesse (non ne mantenne una!)
il sommo ingegno, le abili sorprese,
con l'impegno di darci anche la luna.
Dal dì felice, quando scese in campo,
io tutto canteró, non c'è più scampo !

Oh Muse di Elicona e di Parnaso,
siate gentili, venitemi in soccorso,
e specie tu, Talìa, turami il naso
e affilami per ben l'amaro morso
che l'elettore è come San Tommaso:
se non ci mette il dito, non dà  corso
ad una più tranquilla riflessione
mentre s'infuria la competizione !

Il canto che ora vado a incominciare
forse non è moderno per lo stile,
ma ognuno canta come sa cantare !
Mi basta che la voce sia virile
tanto quanto basta a dedicare
un po' di riflessioni senza bile
a chi, vendendo sogni ed illusioni,
ha vinto e poi rivinto le elezioni!

Avendo la medaglia il suo risvolto,
diró pure di quelli dell'Ulivo
che avendo sempre litigato molto
hanno mancato in pieno l'obiettivo
di riportare a casa un bel raccolto
di un buon governo, nato alternativo.
Qualcuno potrà  trarre beneficio
da questa ipotizzata par condicio.
Canto primo

Il personaggio, ignoto e misterioso,
nacque a Milano l'anno trentasei.
La mamma con un fare premuroso
lo tenne sempre stretto accanto a lei.
Il piccolo già  molto premuroso,
dal seno le succhiava latte e sghei.
Fu figlio della lupa , poi balilla,
faceva case piccole, d'argilla.

A scuola andava avanti scopiazzando
ed era assai mediocre il rendimento.
Diceva già  da allora che studiando
si ottiene solo poco appagamento.
Infatti poco dopo andó cantando
per i turisti sopra un bastimento.
Con quattro piroette e due canzoni
sbarcó il lunario Silvio Berlusconi.

Anni sessanta, che cos'è successo ?
Grande ripresa dell'economia:
centro-sinistra, anni di progresso
"sotto a chi tocca" è la filosofia.
Un po' di calce, un po' di cartongesso,
un po' di amici, un poco d'alchimia,
un po' di affari e di speculazioni.
Si fanno tanti soldi coi mattoni !

Anni settanta, Milano socialista,
primi legami forti col potere.
E Silvio con buon naso da arrivista
già  viene nominato Cavaliere.
Fa un po' la ballerina in bellavista
e si fa strada pure col sedere.
Un sigaro ed un cavalierato
mai a nessuno è stato negato.

In quel decennio, assalto al monopolio,
con qualche radio e la televisione
che vale quanto un pozzo di petrolio.
Un po' per vuoto di legislazione
e dando agli ingranaggi un poco d'olio,
tutta esentasse quell'operazione.
Mise le mani sopra un bel mercato
allora ancora tutto inesplorato.

Poi gli anni in cui Milano si beveva,
un bello slogan, ma solo per pochi.
Mentre al Potere Bettino ascendeva
si erano già  fatti tutti i giochi.
Chiunque rubava, nessuno vedeva,
nessuno si bruciava tra quei fuochi.
Affari enormi a colpi di tangente,
e Silvio come Dio : onnipresente.


Canto secondo
Assistimi Talìa, dammi una mano,
tu Musa di Parini, Belli e Porta,
tu sai che pur trattandosi di un nano
che soffre per la sua statura corta
non bastano i sonetti, pare strano,
bisogna far ricorso ad altra scorta:
Le ottave di Ariosto e di Tassoni
servono a immortalare Berlusconi

Mamma Rosa, quand'era in gravidanza,
girando per Milano vide il Duce.
Distrattamente accarezzó la panza
ed ebbe la visione di una luce.
Fu segno di una bella circostanza.
La donna disse :«In me si riproduce
lo stile, la potenza, la fierezza,
speriamo che lo superi in altezza!»

Luigi, il padre, semplice e modesto,
subiva un po' l'influsso della moglie.
Tornava a casa sempre molto presto
temendo che arrivassero le doglie.
Amava cucinare e fare il pesto
per soddisfare tutte le sue voglie.
Rosa lo accarezzava con gli sguardi,
mentre lui lavorava fino a tardi.

Dopo l'estate nacque quel maschietto,
non era bello. Che caratterino!
Pesava pochi chili e qualche etto,
in bocca aveva già  qualche dentino.
Un poco strano: già  col doppiopetto
e nella mano destra un bel frustino.
Il padre disse a Rosa :« Vuoi vedere
che questo qui da grande è cavaliere?!?»

Erano tempi duri, poi la guerra,
ma Silvio cominció di gran carriera.
Il padre si trovó culo per terra
ma il bimbo s'industrió nella bufera
Disse al papà :« Faccio lo zappaterra
oppure l'operaio nella ferriera.
Tu intanto non alzar bandiera bianca,
cercati lavoro in una banca!»

Il padre dette ascolto a quel consiglio,
poi confessó alla moglie, soddisfatto:
«Ringrazio il Cielo, ma mi meraviglio,
questo bambino ha già  capito il fatto.
Io non lo so, ma non gli rassomiglio.
Pensa che mi ha trovato già  un contratto!
Da grande saprà  fare buoni affari,
ne parleró con certi miei compari !»

Il padre, sì modesto, ma non fesso,
aveva colto già  la vocazione
di quel bambino, ed il giorno appresso
lo segnaló al capodivisione,
dicendo:« Sa, dottore, le confesso
che il bimbo è proprio degno d'attenzione.
Se vuole che le faccia un solo esempio:
ieri parlava coi dottori al Tempio!»

Negli anni delle scuole ginnasiali
comprava le versioni di latino
firmando qualche volta le cambiali,
ma poi le rivendeva ad un cretino
e le spacciava per originali.
Nacque così il primo mercatino!
Ora non sa il latino, ma che importa?
Non serve a niente quella lingua morta.

All'università , Giurisprudenza.
Ma non voleva fare l'avvocato.
Utilizzando qualche conoscenza
a pieni voti.s'è laureato !
Ora se mostra qualche insofferenza
tutto il mistero è stato rivelato.
A lui serviva essere dottore
per far piacere al vecchio genitore!

Perció se per le leggi ha un'allergia,
dovete avere un po' di comprensione:
son postumi di quella malattia !
Poi preferì cantar qualche canzone
e mettere un poco d'allegria
per procurare qualche distrazione.
Con il Diritto non si fanno affari,
le Leggi sono roba da comari !

Finivano così gli anni cinquanta
E lui, andando in giro per balere,
insieme con gli amici suona e canta.
Fu la sua prima banda, a ben vedere !
Poi, dopo un breve viaggio in Terrasanta,
scopre la vocazione di un mestiere.
Basta con il cantante e con l'attore.
Ora vuol fare il mastromuratore.

àˆ quella la sua vera vocazione,
lui deve costruire, deve fare.
Ritiene che sia proprio una missione.
Comincia prima col ristrutturare:
piano su piano, mattone su mattone.
C'è tanta sofferenza da alleviare !
Lui la questione la prende di petto
per aiutare tanti senzatetto !

C'è tanta gente in giro che ha bisogno.
Lui non sa darsi pace, che ossessione !
Vuole realizzare questo sogno.
Guai a parlargli di speculazione.
Lui vuole soddisfare il fabbisogno
di tutta quanta la popolazione.
Comincia da Milano a spese sue.
Ecco il Miracolo : Milano due !

Che uomo santo, che benefattore!
Per ricordarsi di ogni costruzione,
se non c'è il piano regolatore
gli basta solo la numerazione
con una sigla del Grande Muratore,
poi un condono e la benedizione.
Appena l'ha saputo Licio Gelli,
ha detto :«Ecco il migliore dei Fratelli!»

Dieci anni a costruire senza sosta,
e sembra inarrestabile l'afflusso
di quella gente che arriva dalla costa,
povera gente, poveri di lusso,
costretti sempre a pane ed aragosta.
Poi venne il tempo triste del riflusso!
Se ad ogni azione c'è la reazione,
egli s'inventa la televisione.

Canto terzo
Dopo aver detto della giovinezza
andiamo avanti con la narrazione.
Vediamo come crebbe la ricchezza,
capiamo quale fu l'operazione.
E se la storia manca di chiarezza
e a tratti emergerà  la confusione,
dèttami, Tu, Talìa, la verità ,
che l'ironia non lo disturberà .

A circa quarant'anni è Cavaliere
perchè ha prodotto molto, lavorando,
pensate, è diventato finanziere,
senza una lira in tasca, come Orlando.
Gli troverà  il papà  qualche banchiere.
Lo troverà , ciclando e riciclando,
tra amici degli amici di Milano.
Lavanderie di soldi di Lugano.

Egli educato presso i Salesiani
si è messo in luce per l'intraprendenza,
e con principi solidi, cristiani,
confida sempre nella Provvidenza!
Spinto da puri istinti craxiani
imbocca già  la via dell'emittenza.
Ha messo in piedi cento società ,
ed anche questa gli riuscirà  .

La Provvidenza, è noto, molto spesso
si manifesta sotto strane forme,
e, chi è baciato in fronte dal successo
ne ha saputo rintracciar le orme,
poi potrà  dire, in sede di processo:
«Iddio lo vuole! Io sono conforme
a quell'imperscrutabile disegno!
Io sono il Figlio, io ne sono il Segno!»

Lui non nasconde nulla e fa vedere
un cerchio con le dita della mano,
il simbolo del buco del sedere
che volgarmente è detto deretano.
Poi dice:« Faccio solo il mio dovere.
realizzando il misterioso piano
che metterà  d'accordo lupi e agnelli
secondo il piano del Fratello Gelli!»

Così nei primi anni del settanta
comincia la seconda sua missione,
naturalmente anche questa è santa,
con tre canali di televisione.
Fa la pubblicità , ma proprio tanta,
e inchioda tutta quanta la Nazione
con spot, telenovelas, caroselli,
secondo il Piano del Maestro Gelli.

Peró non era ancora sufficiente,
perchè quel piano era un po' speciale.
Volendo influenzare molta gente
Silvio compró anche qualche Giornale.
Altro miracolo ! Proprio dal niente
Realizzó l'impero editoriale.
Tanti Fratelli per lo stesso fine:
e il "Conto Protezione" oltre confine !

Preso dal Sacro Furore del fare,
anche se tutto il Cielo lo protegge,
qualche Pretore lo vuole oscurare
perchè quella tivvù è fuorilegge.
Ma subito interviene il suo compare:
«Con un decreto tutto si corregge!»
non è certo un mistero che Bettino
della figliola era stato il Padrino!

Peró la concorrenza della Rai
richiede un intervento più deciso.
Bettino dice:« Fidati, vedrai,
avremo in terra tutto il Paradiso.
Fratello Manca ci risolve i guai.
Lo faccio presidente all'improvviso.
E mentre io mi curo i cazzi miei,
tu di canali ne avrai cinque o sei!»

La sua attività  miracolosa
davvero non ha molti precedenti.
A lui basta pensare qualche cosa
e ottiene risultati sorprendenti.
Moltiplica in misura assai copiosa
le rendite d'incerti investimenti.
Non si cimenta coi pesci e coi pani:
gioco per principianti e ciarlatani !

Secondo il piano di Fratello Licio,
(Frate Priore di un Grande Convento)
bisogna fare qualche sacrificio
per costruire il Grande Mutamento
che si concluderà  col Santo Ufficio
di un serio, radicale azzeramento
di tutta quella grande confusione
che si ritrova nella Costituzione.

Bisogna liberare dai pensieri
quelli che lavoran come muli.
àˆ tempo che ci pensino i banchieri
a far vedere cosce, tette e culi,
stinchi di centravanti e di portieri,
tanti da riempirne anche i bauli.
Miracoli! Miracoli! Portenti
da far tornar la vista ai non vedenti.

L'anima del commercio, com'è noto,
è la pubblicità . La propaganda
è lo sviluppo che la mette in moto:
quella che al teleutente raccomanda
un tale o un prodotto ancora ignoto.
Offri a qualcuno che te lo domanda:
un divo, un pannolino, un terremoto,
un Capo di Governo, un Presidente;
tutti prodotti: differenza ? niente!

Fratello Licio scrisse tutto quanto
con cura in un segreto manuale
intitolato "La Vita del Santo,
ovvero, Procedura Eccezionale
per una Svolta a Destra che d'Incanto
cambi la Dirigenza Nazionale".
Silvio lo lesse, e disse :«Quant'è bello!
Ti dedicheró "Il Grande Fratello"!»

Canto quarto
Terzo miracolo di Berlusconi.
Dopo le case per i senzatetto
ed un impero di televisioni,
è ancora insoddisfatto, poveretto.
àˆ giunta l'ora: "Le Resurrezioni",
vecchio sogno nascosto nel cassetto.
Altro prodigio per un altro canto.
Campo d'azione? Beh, un campo.santo!

Intorno alla metà  degli anni ottanta,
(Talìa provvedi pure a questo stralcio)
di strada già  ne aveva fatta tanta
dribblando e superando ogni intralcio.
Ma quella vocazione, sempre santa,
si accese di passione per il calcio.
Modesto gioco fatto con i piedi ?
Leggi le altre strofe e poi lo vedi !

Secondo la migliore tradizione
un Santo lotta sempre col demonio,
esposto alla continua tentazione.
Fu grande lottatore Sant'Antonio
e vinse, com'è noto, la tenzone,
pur non avendo un grande patrimonio.
Il Nostro, non avendone paura,
volle pure affrontar quest'avventura.

Il Diavolo più noto di Milano,
aveva vinto già  dieci scudetti
peró da qualche tempo, caso strano,
forse per la congiura dei fischietti,
la squadra rosso-nera, piano piano,
finita in mano a dirigenti inetti,
viveva proprio un brutto venerdì
tanto che andó a finire in serie Bi.

Quest'è il momento buono per lottare,
il povero Diavolo è stremato.
Berluska, infatti, sa come trattare:
dopo quel vergognoso campionato
con quattro soldi se lo puó comprare,
ed il demonio è bello e sistemato.
Compra Massaro. Galli , Donadoni
senza badare a spese coi campioni.

I milanisti gridano al prodigio !
La loro squadra, data per spacciata,
grazie alla lotta di quell'uomo grigio,
era già  morta ed è resuscitata;
ed ha ripreso bene il suo prestigio
dando allo scudetto la scalata.
Ritorno in A, che bella promozione,
primo Prodigio di Resurrezione !

Poi, proprio come un Santo Condottiero,
sbandiera sopra i campi quell'insegna.
Con il vessillo grande rosso-nero
pensa ad un'impresa ancor più degna.
"Scendere in campo", ormai non è mistero
per lui è più importante della fregna.
Come gli diceva un suo compare:
«più che fottere, è meglio Comandare !»

Un motto veramente impegnativo
che non consente alcuna distrazione.
Per Silvio ormai è un imperativo
categorico per la sua missione.
Risulterà  a tal fine decisivo
il bel successo di un altro "Pallone"
frutto di un accordo trinitario
che piacque molto al Nostro miliardario.

Nel millenovecentottantanove
l'Italia è in mano ad un triumvirato.
Bettino Craxi, come il sommo Giove,
sul trono del governo s'è insediato
per fare con gli amici cose nuove
e molti affari a spese dello Stato.
Insieme con Forlani ed Andreotti
è nato il CAF coi noti effetti indotti.

Piramidi di carta, assalto agli Enti,
faccende e faccendieri scatenati,
sono anni d'oro, anni di tangenti,
deregulation, conti dissanguati,
valori nuovi, nuovi prepotenti,
ricchi più ricchi, ma.più disoccupati.
Sotto le capocciate di Bettino
.crolla persino il muro di Berlino.

Si fanno grandi affari, a non finire,
la corte dei miracoli all'assalto.
Ormai che importa 'essere'? è 'apparire'
il nuovo verbo che ti manda in alto.
Senza fatica ci si puó arricchire,
se gli 'amici' ti danno qualche appalto.
Far debiti accresce la Potenza:
Berluska è diventato :"Sua Emittenza".


Canto quinto
Talìa siamo arrivati al canto quinto
E tu ti sei mostrata tanto amica,
peró dai pochi fatti dove ho attinto
non s'è parlato ancora della fica.
Tu sai, peró, che Silvio s'è distinto
Tantissimo per essere formica!
Per lui è un argomento secondario
che ha delegato sempre al segretario.

Ebbe per prima moglie una spezzina,
ma essendo Silvio sempre indaffarato,
lei l'ha piantato in asso una mattina,
e dopo qualche tempo ha divorziato.
Lei s'è portata insieme la bambina
che poi in Inghilterra ha sistemato.
Lui dice: «Al primo posto la famiglia!»
Ma restó senza moglie e senza figlia!

Pagó qualche miliardo di alimenti,
ma, a dire il vero, non s'è lamentato.
Ritiene sempre "cari" i sentimenti,
per questo lautamente ha pagato.
Piccoli privilegi dei potenti !
Ma andiamo avanti, quel ch'è stato, è stato.
«Quello che conta sono le intenzioni
di fare il bene!» dice Berlusconi.

Intanto, stando in mezzo alle attricette
ne vide una morbida e procace
vogliosa di mostrare culo e tette,
e Silvio disse :«Quella lì mi piace!»
cantó per lei tre o quattro canzonette,
la portó a casa, dove adesso tace.
Veronica, così chiamata in arte,
stava con Silvio, ma pensava a Marte.

il Cavaliere, tolta l'armatura,
cioè quella divisa a doppiopetto,
mostrava la sua misera natura,
e quando qualche volta andava a letto
Veronica scopriva quanto dura
fosse la vita senza una marchetta.
Peró si accontentava di quel posto
benchè sembrasse troppo alto il costo.

In fondo lei voleva recitare,
(almeno quando stava sulla scena),
ora lo fa perchè lo deve fare,
perció vicino a Silvio si dimena
e pare che non smetta di cantare:
«Amore, io non sono Maddalena!»
e lui risponde con un bell'acuto;
«Miracolo! Amore, son venuto!»

Per stimolare un po' l'ispirazione
ha chiesto ad un suo amico siciliano:
«Potresti procurarmi uno stallone?
Portamelo in albergo, su a Milano.
Peró ti prego di fare attenzione
a procurarmi pure un guardiano».
Marcello ha detto:«Certo, Cavaliere!
Avrai presto il cavallo e lo stalliere!»

Che c'è di male a dire queste cose?
Eppure ho sentito stamattina
fare illazioni alquanto curiose
perchè il cavallo mangia la farina
e non la biada o le leguminose.
Pare che una mente sopraffina
dica che tra i mafiosi adesso è in voga
dire "farina" per parlar di droga!

C'è tanta gente che gli vuole male
e inventa accuse che non hanno senso.
Come se per un po' di capitale
un uomo che ha già  un impero immenso
debba trattare con un Tizio o un Tale
per guadagnare un piccolo compenso.
Certo per queste accuse infamanti
occorreranno forse molti Santi.

Ma Silvio, benedetto, prodigioso
Dimostrerà  che, in fondo, lo stalliere
Da giovane era stato un po' mafioso,
ma quando andó da lui, dal Cavaliere,
divenne tanto buono e religioso
e si pentì di quel vecchio mestiere.
Lui non si stanca mai di raccontare:
« Gli dissi: 'Adesso vai, e non peccare'!»

Canto sesto
Grazie dell'intermezzo, dolce musa.
Ormai siamo a metà  della vicenda.
Forse a qualcuno dovremo dire 'scusa'
di aver parlato di qualche faccenda
che nella storia puó sembrare astrusa,
peró chi vuol comprendere, comprenda.
Se Silvio è proprio l'uomo del destino
Bisogna dire tutto per benino.

Anni novanta, anni burrascosi;
anni di alti e bassi, che iattura!
Tangenti a tassi sempre più gravosi,
ed intervenne la Magistratura
sollecitata da certi invidiosi
protagonisti di questa montatura.
Nacque così il Pool "Mani Pulite",
e sono ancora aperte le ferite.

Lo so, Talìa, ch'è molto delicato
e che ti manca un po' di competenza
perchè l'intrigo è tanto complicato
da esigere una grande conoscenza
per sapere se chi è stato arrestato
avesse superato la decenza
o è stato solo vittima di lutti
mentre così facevano un po' tutti.

Lo so che anche Pericle e Scipione
hanno subito qualche traversia
perchè al momento giusto c'è un Catone
che grida contro quella malattia
chiamata corruzione o concussione
e suscita i tuoi strali, mia Talìa.
Peró, ti prego, con il Cavaliere
vedi di andarci piano col clistere.

S'era già  fatto strada un teorema
che venne dimostrato in Parlamento,
secondo il quale non c'è alcun problema,
non deve procurare turbamento,
se per tenere in piedi un bel sistema
si fa ricorso a qualche versamento.
Pare che questo è il prezzo, o mia Talìa,
per far campare la democrazia.

L'antesignano fu tal Mario Chiesa,
piccolo socialista di successo
che fu arrestato, colto di sorpresa,
mentre intascava soldi, reo confesso,
e per tentare l'ultima difesa
buttó tutto il malloppo in fondo al cesso.
Una tangente sulla .pulizia
fece scoprire tanta fetenzia.

Anno terribile il novantadue.
Finita l'era di Bettino Craxi,
colpito da una gigantesca lue,
lenito solo da tangente Maxi,
raccoglie, come puó, le cose sue
e fugge ad Hammamet, nascosto in taxi.
Elegge lì il nuovo domicilio
detto pomposamente: "triste esilio"!

Quei maledetti giudici del Duomo
indagano oramai senza paura,
marcando strettamente, uomo a uomo,
mettono a nudo tutta la struttura
han condannato a morte quel grand'uomo,
intendo "grande" per la sua statura.
Se Craxi piange, non ride Berlusconi;
quei giudici gli rompono i coglioni.

Ci sono grossi buchi nei suoi conti,
l'impero fa un po' acqua d'ogni parte.
Occorrono le cure di Tremonti
Per mettere un po' a posto quelle carte.
Quei Magistrati sono dei bisonti
e contro Silvio fanno solo un'arte:
lo vogliono in galera ad ogni costo,
ma Silvio è un osso duro, lui è tosto !

Berluska non ha fatto corruzione,
seguì solo la legge del mercato;
quando s'è presentata l'occasione,
ha fatto un po' di conti ed ha..comprato!
Fosse silenzio, o fosse protezione,
sia chiaro: non gli è stato regalato !
Se questo, cari Giudici, è tangente,
Berluska giura: « Io non ne so niente!»

Canto settimo
Berluska è un uomo assai sentimentale;
semplice, proprio come una creatura!
Vuol esser sempre primo, originale,
protagonista di ogni avventura.
Si dice che se va ad un funerale
vorrebbe aver per sè la sepoltura!
Crede al mercato, comunque sia fatto:
anche alla vecchia forma del baratto!

Raccontano i biografi più attenti
che a certi amici di alta statura,
non consegnava semplici tangenti,
ma qualche volta pagava in... natura,
donando spot con sconti sorprendenti
per sostenerne la candidatura.
Scambiando voti con Pubblicità 
Costruì la Casa della Libertà .

E fu così, o Musa mia diletta,
che nell'inverno del novantatre
decise la discesa sua diretta:
«Questa campagna la faccio per me!»
Era d'accordo pure Gianni Letta,
da molto tempo suo fido lacchè.
In primavera la discesa in campo:
il Prodigio della vittoria-lampo.

Apparve come un fulmine nel cielo
e trasformó l'azienda in un partito;
qualche alleanza fatta a bruciapelo
con un programma già  bell'e servito
dal vecchio Gelli, sempre in parallelo.
Il nuovo motto:« Meglio un arricchito
che non ha più bisogno di rubare!
A Me l'Italia: voglio governare!»

Con i fascisti e col leghista Bossi
Berluska fece la coalizione.
Parola d'ordine: "Addosso ai rossi!»,
ed ingaggiata la competizione
a marzo risultarono promossi.
Con la gioiosa macchina da guerra
Occhetto andó a finire sottoterra.

Pur non avendo numeri al Senato
fecero fuori il vecchio Spadolini.
Bastó attivare un piccolo mercato,
per Silvio proprio un gioco da bambini.
Un certo Grillo, credo, sia saltato
sull'altra sponda in cambio di trenini.
E poi nel giro di ventiquattrore
anche Tremonti con il vincitore.

« Prima interventi per l'economia
e poi preparazione del Gi.Sette.
Rimetti in piedi un po' l'azienda mia,
il resto lo puoi fare pure a fette!»
«Allora aveva detto una bugia
quando promise regole corrette?»
Talìa, quest'è il conflitto d'interessi,
e Silvio disse: « Mica siamo fessi!»

A Napoli già  dopo pochi mesi
I Grandi si riuniscono tra loro,
ma intanto i magistrati milanesi,
come se fosse il nove Termidoro,
mandano a dir di certi conti appesi
con la Giustizia. Dicono costoro:
«Certo, è un avviso di garanzia!»
Questa ti pare satira, Talìa ?

Agosto, poco prima delle ferie,
il suo Ministro Biondi, liberale,
propose un bel decreto fuoriserie,
una specie di prova generale
per tutti quei reati della serie
contemplata dal codice penale.
Il famoso "decreto salvaladri"
per scarcerar gli amici ed i mezzadri.

Poi Bossi, il saltimbanco di Magnago,
facendo il punto sulla situazione
s'accorse che a voler tirar lo spago
era più salutare un ribaltone
che andare ancora dietro al falso mago,
detto "mafioso" per quell'occasione.
Così il governo fu spazzato via!
Questa ti sembra satira, Talìa ?


Canto ottavo
Musa, lasciamo stare i tacchi a spillo,
il fondo tinta e le calze a rete;
metti da parte il tuo dubbioso assillo,
lo so che vuoi notizie più concrete
peró adesso lasciami tranquillo.
Lo so che chi non semina non miete,
peró che la Fortuna sia bendata
da Silvio è cosa bell'e dimostrata.

Se insisti per saper della ricchezza,
di come ha costruito i suoi affari,
devi saper che anche la mondezza
ha generato tanti miliardari.
Avresti mai pensato alla cavezza
che serve per cavalli e per somari?
Sai quanti sono al mondo questi equini?
Con la cavezza si fanno quattrini!

Quando fu nominato Cavaliere
si rese conto ch'era necessario
farlo sapere in giro e far vedere
che non era un titolo ordinario.
Per cavalcare bisognava avere
qualche cavallo con l'armamentario
di giusti ed adeguati finimenti
in previsione di certi investimenti.

Se ogni impresa ha gli effetti indotti
Berluska, che la pensa sempre in grande,
compró cavalli, asini bardotti,
fece sondaggi, vide le domande
e incaricó esperti tra i più dotti
che dissero: «E' un settore che si spande!»
Nacque così la prima impresa equestre
sparsa su tutto il globo terrestre.

àˆ naturale che per il mercato
è necessario avere dei cavalli,
disporre di una stalla, avere un prato,
e stare attenti a non pestare i calli
a chi l'affare te l'ha procurato:
fare attenzione come coi cristalli !
Quando gli importi sono miliardari
bisogna aver rispetto dei compari.

Si sa che con la gente di rispetto
bisogna sempre rispettar le norme !
L'allevamento dev'essere perfetto,
lo stalliere dev'essere conforme
a quanto stabilito nel libretto:
non sente, non vede, non parla : dorme!
dev'essere un verace siciliano
migrato ad Arcore, nei pressi di Milano.

Chi ha il pallino dell'imprenditore
deve capire dove spira il vento.
Finita l'era del mastromuratore,
avanti con un altro investimento.
Fanno così gli uomini d'onore:
devono sempre stare in movimento.
D'altronde, è un fatto noto e risaputo
che chi si ferma è un uomo perduto.

Cosa sospetti ? dimmelo, Talìa !
Che sto dicendo cose poco chiare ?
Che con la scusa della tua ironia
mi sono messo forse a raccontare
cose nascoste dall'allegoria ?
Il segreto si deve rispettare.
Pare che alla Procura di Palermo
ci sia un'inchiesta, ma non lo confermo.

Se la ricchezza è l'unico valore,
bisognerà  cambiare la morale.
Chi ruba non è sempre un malfattore,
c'è chi lo fa a scopo sociale.
Pensate a Robin Hood o al Passatore :
lo facevano per un ideale.
Ladro è chi ruba e chi gli tiene il sacco,
fatta eccezione per Ghino di Tacco.

Un furto fatto bene ti arricchisce,
e il ricco è uomo degno di rispetto:
è orgoglioso, spesso s'impettisce,
ha tante ville, non gli basta un tetto,
e per i furti lui non arrossisce
anzi diventa un modello perfetto.
Chi ruba è un ladro, ma se ha successo
non è mai imputato da processo.

Dunque bisogna stare attenti al modo:
rubare bene è molto meritorio!
Ecco, Talìa, abbiamo sciolto il nodo.
Perció per Silvio è persecutorio
il gesto di chi dice: « Io t'inchiodo
in un processo di grado istruttorio!»
Pare sia superata ogni decenza
se ai ricchi non si porta riverenza !
Se Silvio scese in campo di persona
lo fece per difendere i valori
di una Giustizia Vera, Santa e Buona;
bisogna controllare i controllori,
per affermar che la razza padrona
non tollera quei giudici censori
che confondendo la ricchezza e il furto
con i padroni si sono messi in urto.


Canto nono
Lasciamo stare le divagazioni,
e Tu, Talìa, sorreggimi la penna
perchè in autunno a Silvio Berlusconi
forse s'era spezzata già  un'antenna.
Volendo metter mano alle pensioni
agli avversari regaló la strenna.
In piazza scese più di mezz'Italia
e Bossi privó Silvio della balia.

Appena Bossi fece il ribaltone
si mise in piedi il governicchio Dini,
tanto per garantir la transizione .
Nacque un fottio di tanti partitini
e nel novantasei : coalizione
con desistenza, ed i cittadini
premiarono le liste dell'Ulivo
che allora sembró molto combattivo.

In pullman Prodi, saggio bolognese,
partì per la campagna elettorale.
Andando in giro per il Bel Paese
dei cittadini tiró su il morale:
col suo programma l'Italia si riprese
e fu risanamento generale.
Ma non andava bene a Bertinotti
che accese dinamite e candelotti.

Per ottener le trentacinque ore
Il leader, sempre in cachemire e seta,
fece l'antagonista lottatore,
spaccando il suo partito per la meta,
e indebolì nel giro di due ore,
(alla vigilia dell'euromoneta),
l'esperimento nuovo dell'Ulivo
che violentó senza preservativo.

Ci mise un po' di suo anche Cossiga,
che a capo di un manipolo d'accatto,
voleva metter tutti quanti in riga
portando avanti un suo disegno matto.
Lui da sinistra con la destra briga
per fare un centro nuovo, ben compatto.
A ottobre, per risolvere il problema
fu incaricato Massimo D'Alema.

Intanto il nostro Santo Imprenditore
gridava agl'italiani:« E' un imbroglio!
D'Alema : Presidente usurpatore!»
E gli faceva eco con "Il Foglio"
Ferrara, l'elefante danzatore,
(già  vecchio comunista con orgoglio)
passato armi e bagagli coi padroni
ed al servizio di Silvio Berlusconi.

Senza potere è a corto di prodigi.
Non proprio 'vox clamans in deserto'
grida:« Di notte i gatti sono bigi,
ed io di gatti e topi sono esperto.
La buona stampa fa buoni servigi
se mette insieme un coro, un concerto,
che parli più della rissosità 
che di riforme e di operosità !»

Campagna elettorale regionale,
D'Alema affronta il sommo sacrificio.
Per Silvio sembra essere il segnale
di ció che già  gli aveva detto Licio.
àˆ un bell'aiuto che non ha uguale.
E poi la legge sulla 'par condicio'.
Tutti regali per il Cavaliere
che parte a razzo come un bombardiere.

Comincia già  in autunno la campagna
E affigge degli enormi manifesti;
e come nel Paese di Cuccagna
promette a tutti 'quello che vorresti'.
Poi Vespa gli darà  una lavagna
per treni, gallerie, strade e innesti.
Insomma alla vigilia di Natale
Berluska è presidente virtuale.

Invece in mezzo a fiori ed asinelli,
l'Ulivo dopo sforzi eccezionali,
lancia un concorso tra gli uomini belli:
testa di Cassio, di Bruto i pettorali !
l'identikit di Francesco Rutelli
che insieme ad alcuni generali
suona la tromba, invita alla battaglia.
Ma l'asino non beve mentre raglia!


Canto decimo
Ad Hammamet, durante quel raduno
per seppellire Craxi l'Africano,
Berluska giuró forte :« Io, sol uno,
vendicheró l'onor , mio Capitano !
Vedrai nel maggio del duemilauno,
io vinceró!». Così giuró il nano.
Sembrava una minaccia, una bugia,
invece fu una vera profezia !

Così va il mondo, Musa mia adorata,
e con i versi si puó fare poco.
Ci vuole molto più di una ballata
per spegnere o accender qualche fuoco !
La profezia, infatti, s'è avverata,
e, ti assicuro, non è stato un gioco.
àˆ certo che per quella profezia
è quasi in coma la democrazia.

Bettino era stato condannato
perchè dentro i bilanci del partito
fu omesso, forse fu dimenticato,
qualche miliardo, certo assai gradito,
che qualche amico aveva consegnato
e all'estero era stato trasferito.
Bettino preferì andargli dietro
mentre indagava il Giudice Di Pietro.

Da ció Berluska ed altri hanno dedotto
che il leader socialista è stato ucciso;
vittima di un terribile complotto
ordito, progettato e condiviso
dai giudici e da qualche figiciotto
che certo non andranno in Paradiso,
perchè non puó chiamarsi corruzione
un furto messo in conto alla Nazione.

Fu allora che Berluska, di gran slancio,
sorretto da un bel sentimento antico,
giuró :« Questo anatema qui lo lancio,
e giuro, lo confermo, lo predìco:
cancelleró il falso in bilancio
per vendicar la morte dell'amico.
Non lo faró per Silvio Berlusconi
che puó avvalersi delle prescrizioni!»

E portó via con sè, da quel momento,
quel giuramento fatto sulla tomba,
(" Sia santo sulla tomba il giuramento!")
mentre Bettino, in forma di colomba,
cercava di lenire il suo tormento
dicendogli all'orecchio:« Sei una bomba!
Mi spiace che non ci ho pensato io,
ma fallo tu per me, e vai con Dio!»

Se altro si dirà  di questa cosa,
o se si scherzerà  su questo impegno,
s'innalzi la protesta più sdegnosa,
peró venga onorato quell' assegno !
La vendetta puó essere rabbiosa,
ma sia realizzata con contegno.
Onore all'imprendibile statista
e al suo seguace narcosocialista !

Ai figli espresse tutto il suo cordoglio
e fece il suo secondo giuramento:
«Tu, Bobo, tu suo giovane germoglio,
verrai presto con me in Parlamento.
Io qui lo giuro, lo confermo e voglio
che tu ne possa trarre giovamento.
Senza l'immunità  parlamentare
sarebbe un po' difficile operare.

Per quella storia dell'eredità 
ho in mente già  una certa soluzione;
vedrai, sarà  contento anche papà :
non pagherai tasse di successione,
il mio governo le cancellerà ,
e sarà  tuo il "conto protezione"!
Io devo molto a Craxi Presidente,
ma questa è la mia ultima tangente.

Faró tornare in Patria anche i Savoia,
grande gesto di riconciliazione
molto apprezzato dal popolo boia.
Poi, come un Santo, a spalle, in processione,
ritornerà  Bettino, oh che gran gioia!
Al Pantheon sarà  in esposizione:
al posto che gli spetta, in mezzo ai Re,
accanto a quello riservato a me !»


Canto undicesimo
Duemilauno, per la primavera
Berluska mette in campo le legioni,
mentre l'Ulivo, da mattina a sera,
schiera le sue grandi..divisioni.
Berluska sotto un'unica bandiera
raccoglie tutte le contraddizioni.
Narrami, Talìa, tutta la storia,
finchè ne avremo il tempo e la memoria.

Dai cieli azzurri dei suoi manifesti
parla a tutta l'Italia il Cavaliere.
Fu convincente, non lo crederesti,
disse di avere fatto ogni mestiere,
dal manager a quelli più modesti:
il sarto, il macellaio, il cameriere,
ha fatto l'operaio e il contadino
e ha sempre lavorato, da bambino.

Con un fotoromanzo popolare
racconta a tutti quanti gli italiani
tutte le imprese e quello che sa fare,
(non parla degli amici siciliani !),
sempre presente in cielo, in terra e in mare,
alfiere dei valori più cristiani:
dice di voler fare il gladiatore
e di essere l'Unto del Signore.

Per onestà , questa definizione
è nata per un fatto accidentale.
Peró Lui se n'è fatta una ragione,
buona per la campagna elettorale.
In altri tempi con questa fissazione
si andava al manicomio criminale.
Ma per Berluska manco il Vaticano
aprì la bocca. Gli dette una mano.

Veronica, provando dei visoni,
vide del grasso, che le fece orrore,
sulla sedia di Silvio Berlusconi.
Chiamó la vecchia serva, quella a ore,
e, adirata, chiese spiegazioni.
Quella rispose: « àˆ l'unto del signore !»
Veronica le fece una sgridata
E la tapina venne licenziata.

Quella macchia, di grandi dimensioni
proprio sulla poltrona preferita
su cui riposa Silvio Berlusconi,
era una cosa grave, inaudita.
Veronica cercó momenti buoni
per dirlo a Silvio. Fece la svampita.
Poi riferì la frase testuale
della servetta, proprio tal e quale.

Silvio non fece manco un predicozzo.
Sorrise con piacere, dichiarando:
« Lo voglio raccontare a Baget Bozzo!»
E andarono a cercarlo, passeggiando.
Sentito il fatto, farfuglió : « Che cozzo!
àˆ questo il segno che stavo aspettando !
La frase della serva è il messaggio.
Iddio la vuole (la vittoria!) a maggio!!!»

Il grasso che sembró tant'offensivo,
raccolto e conservato in un'ampolla,
fu l'amuleto, il colpo decisivo
che scatenó il dissenso della folla
contro Rutelli, leader dell'Ulivo,
che a maggio si sgonfió come una bolla.
Non c'entra Bertinotti ! a questo punto
"l'arma segreta" è stata proprio.l'unto !

Così fece il prodigio elettorale.
Chi dice : "fu l'accordo con la Lega",
commette un grave errore madornale.
Bossi non vale nemmeno una sega,
e se farà  il Ministro : è naturale !
àˆ logico, non fa nessuna piega.
Miracolo, in latino, uguale : Mostro,
e Bossi non fa forse al caso nostro ?

miracoloso l'unto, ovvero il grasso,
si usa spesso per lubrificare.
Quando c'è da spostare un grosso masso
è cosa buona spingere e ingrassare :
dallo alle ruote, e vedi che sorpasso !
Berluska questa cosa la sa fare.
Con l'unto ha.ingrassato tanta gente;
si sporca un poco,.si, peró.fa niente !


Canto dodicesimo
Con questi presupposti, o mia Talìa,
possiamo trarre ormai le conclusioni.
Bastó solo la sua fotografia
per vincere da solo le elezioni.
àˆ già  materia di Teologia
lo studio delle sue annunciazioni.
Sono dogmi di fede, son misteri
le storie dei suoi soldi, quelli veri !

Ha scritto un Vecchio e un Nuovo Testamento,
scritto da Sè, con la sua mano stessa.
Nel primo parla del concepimento
e dell'annuncio della Sua Promessa;
nell'altro espone il Grande Insegnamento,
la Regola del Bene, così espressa:
"Per ripulir l'Italia comunista,
tacete e non parlate all'Autista!"

Da maggio, quando ha vinto le elezioni,
ad Arcore, a Milano e nei dintorni,
son cominciate lunghe processioni
per chiedergli che in solo cento giorni,
viste le traboccanti conversioni
si accendano le camere ed i forni
per gl'infedeli, per gli oppositori
e alcune schiere di contestatori.

Pera al Senato, la Camera a Casini,
i leader tutti quanti nel Governo:
Umberto Bossi, Buttiglione e Fini
tutti contenti di quel posto.eterno
tra Principati, Troni e Cherubini,
mentre c'è ancora rissa giù all'Inferno:
manca un diavolo in condizione
di fare almeno un po' d'opposizione.

Per cominciare pensa a qualche dono.
Non vuole fare subito vendetta,
i Santi preferiscono il perdono
anche perchè per quella non c'è fretta.
Comincia la stagione del condono
in modo trasversale o in linea retta,
mentre l'imperturbabile Tremonti
s'inventa un grande buco dentro i conti.

Arrivano a sentenza dei processi,
bisogna pur trovar la soluzione.
I Giudici più attenti non son fessi
e scelgono per Lui la prescrizione.
Invece, sul conflitto d'interessi
profila un'altra bella conclusione:
saranno scelti alcuni controllori
tra i manager di Silvio, i migliori!


Quell'uomo giusto ama la Giustizia,
dice di averle fatto tanta..corte.
I Giudici, saputa la notizia,
davanti al Palazzaccio, sulle porte,
hanno piazzato un dono, una primizia,
un bel messaggio di sapore forte:
la statua di Mercurio, protettore
dei ladri, una scelta di..valore!

Intanto di persona va a vedere
come si appronta quell'evento grande
che a Genova pur si dovrà  tenere.
E quando vede stese le mutande,
i marciapiedi privi di fioriere,
chiede la consulenza a quelle bande
che amano indossare tute nere,
amanti del rispetto e del decoro:
"Che all'ordine ci pensino un po' loro !"

A Genova, coi Grandi della Terra
ha preso un the, ha fatto colazione,
ha chiacchierato un poco della guerra
e ha concordato che la protezione
ce la dà  Bush, e che l'effetto serra
in fondo è solamente un'impressione.
A Bush, con gesto nobile e concreto
ha dedicato Diaz e Bolzaneto.

"Tutto s'aggiusta!" , pare sia il motto
scolpito in grande dentro il suo cervello,
e a Genova a quelli del Gi.Otto
ha reso presto noto il suo modello:
" E, come nel lontano quarantotto:
Ordine, Sorrisi e Manganello!"
Con Silvio dunque è ritornata l'Era:
.fischia il vento, soffia la bufera.

Epilogo
àˆ vero c'è il contratto sottoscritto
Con gli italiani lì a "Porta a Porta",
ma il Santo Protettore del Profitto
dimostra spesso la memoria corta.
Riscriverà  le Leggi ed il Diritto
Ed il contratto sarà  cosa.morta.
Non basterà  grattarsi i coglioni
Per mandar via la..sfiga Berlusconi !

Bando alla tristezza ! Allegria !
la Storia tornerà  ad andare avanti,
questo lo insegni tu, cara Talìa:
Quando ci sono al mondo questi Santi,
la satira risveglia l'ironia
che spinge a nuovo impegno tutti quanti !
Non aspettiamo che sia troppo tardi,
grandissimo è il potere dei miliardi !

Io ci ho provato a farvi divertire,
a raccontare la leggenda in rima;
ormai è proprio l'ora di finire.
Ma se restasse tutto come prima,
se il Santo ci facesse un po' soffrire,
questa leggenda scaldi un poco il clima !
( Purtroppo non è proprio una leggenda,
è verità , per quanto sia tremenda !)

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Kirov
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#11 Messaggio da Kirov »

The last temptation is the highest treason
to do the right deed for the wrong reason
(T.S.Eliot, Assassinio nella Cattedrale)

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#12 Messaggio da Pieffe »

Kirov ha scritto:http://217.56.239.204/centrostorico/page7-8.html

cercate su WINMX la canzone
Ce l'ho la canzone :D

Si puó scaricare dal sito http://www.lafamigliarossi.com

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