C’è chi ama il lattice. Anzi no, visto che si parla di feticismo i particolari sono importanti e allora diciamo latex perchè vuoi mettere il suono. Con il latex si fa qualunque cosa. Dagli oggetti più improbabili e innominabili a quest’ora e in questa sede, fino a versioni gommose di cose normali, come magliette e calze. Poi c’è chi come me ama i piedi. C’è chi apprezza che si parli in lingue straniere, come Morticia Addams che va fuori se le si parla in spagnolo. Insomma ogni preferenza è lecita, ci mancherebbe altro. Ma andare in visibilio per qualcosa di esterno al pianeta terra non credevamo si potesse. E invece si puó. [mfb]
Si chiama “Exofilia” ed è una forma davvero particolare di feticismo, della quale non si era mai sentito parlare sinora: si tratta infatti di un’anormale attrazione fisica verso individui di altri pianeti.
Confusi? Scandalizzati? Increduli? Allora andate subito a procurarvi una copia del volume “Extraterrestrial Sex Fetish”, interamente dedicato all’argomento.
Ma tranquillizzatevi: non si tratta di un saggio scientifico, quanto piuttosto di una provocazione letteraria. “Extraterrestrial Sex Fetish” vuole essere infatti una sorta di esperimento narrativo.
Il libro racconta la vicenda di Mercury De Sade, programmatore informatico, ossessionato dalle potenzialità della vita sessuale aliena. Partendo dal presupposto che gli extraterresti sono superiori agli umani in tutto, De Sade presume che lo siano anche in campo erotico. Ma sa anche che non potrà mai soddisfare le sue pulsioni sessuali, poichè l’ oggetto del suo desiderio letteralmente non è di questo mondo.
A firmare questo, quantomeno originale, romanzo non è un solo autore, ma il collettivo Supervert 32C Inc., un gruppo di artisti il cui scopo dichiarato è quello di inventare nuove forme di arte e letteratura mischiando “l’estetica moderna, la filosofia razionalista, la psicologia patologica e la pornografia sadica” (citiamo testualmente).
“Extraterrestrial Sex Fetish” è la loro prima opera pubblicata ed è composta da una grande varietà di stili, che vanno dalla documentazione scientifica, alla narrativa pura, alla satira, ottenendo un risultato che la rivista di fantascienza Science Fiction Chronicle ha definito: “la cosa più dannatamente strana che abbiamo mai visto”.
Ma il collettivo non si limita alla letteratura: produce infatti anche una rivista su CD-Rom intitolata “Blam!” che raccoglie testi, filmati e animazioni, dal contenuto fortemente bizzarro e rivolto a un pubblico adulto. Un progetto di guerriglia artistica che ha conquistato persino la più prestigiosa rivista di tecnologia, Wired.
Matteo B Bianchi




