A differenza di tanti registi di film "tradizionali", quelli delle pellicole a luci rosse preferiscono l'Ungheria al Belpaese. Salvo eccezioni.
Se l'Italia è uno dei Paesi preferiti dalle stelle di Hollywood, l'Ungheria è quello più ambito dai registi nostrani di pellicole a luci rosse. Qui i maestri dell'hard incontrano meno problemi nell'ottenere le autorizzazioni necessarie per girare in esterno alcune scene dei loro film e, soprattutto, hanno a disposizione agenzie specializzate nella selezione degli attori e nella ricerca di location ad hoc.
Così, in base alle esigenze di copione e al budget a disposizione, puó capitare che si affittino mega ville, magari dotate di vasche idromassaggio e piscine dove filmare amplessi multipli. O semplicemente un appartamento o un'anonima, se non addirittura squallida, camera d'albergo o motel.
A volte peró il set di una pellicola erotica puó essere anche solo uno spazio ricavato in un locale dove normalmente si svolgono spettacoli di lap o table dance o striptease. Non mancano peró delle eccezioni.
Lo scorso agosto la popolare attrice porno Maurizia Paradiso, a una camera da letto nella lontana Ungheria aveva preferito i vigneti della Valtellina, dove era riuscita anche a reclutare diversi attori non professionisti. Una scelta, quella di girare la pellicola nei campi coltivati a vite, dettata non solo dalla trama del film, ma soprattutto dal fatto che qui la star a luci rosse possiede un'abitazione ereditata qualche anno fa dai nonni. Decisione che peró non era piaciuta ai suoi vicini di casa e compaesani, visto che, una volta sparsa la notizia del suo imminente arrivo a Pontechiera, in provincia di Sondrio, si era scatenato un vero e proprio pellegrinaggio di curiosi, diretti verso la contrada appollaiata valtellinese.
Tante le auto di turisti, che hanno invaso le poche strade del paese. La mira? Catturare, con macchine fotografiche munite di teleobiettivi, o binocoli, qualche immagine dal set della pellicola osè, intitolata Stravolti da insoliti p*** nelle verdi vigne della Valtellina.
E se il set invece di essere un vigneto fosse una chiesa? Le cose si complicherebbero. Ne sanno qualcosa i parrocchiani della cappella di San Vincenzo a Gioia dei Marsi, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, diventata famosa in tutta Italia per essere stata "usata" sei anni fa per girare niente meno che una pellicola porno dal titolo Il confessionale.
La vicenda, destó molto scalpore tra i fedeli, scatenó una serie di interrogativi non solo sulle ragioni che avevano portato alla scelta del luogo, ma anche sulla validità dei matrimoni lì celebrati dopo quella data. Secondo quanto disposto dall'articolo 1211 del diritto canonico, sono infatti considerate illecite, pur se valide, le cerimonie celebrate dopo ogni atto scandaloso che comporta la profanazione del luogo sacro. Unico rimedio possibile, un rito riparatorio per riabilitare tutte le nozze, comunioni, cresime e funerali celebrati nella chiesa dal 1998 in poi. Ma evidentemente, per una location trasgressiva si puó far questo e altro.
Coppie in cerca di trasgressione
Un film a luci rosse ha successo non solo se gli interpreti sono pornostar di fama internazionale. Succede ogni volta che protagonista del lungometraggio è gente comune, meglio se del luogo dove si è stato girato lo stesso. àˆ questo il caso di Lecca lecca di Lecco girato nel capoluogo manzoniano con protagoniste due coppie, una di Lecco e l'altra dell'Alto Lario. La pellicola, una volta arrivata nell'unico porno shop della città , ha infatti registrato una ressa di acquirenti. Tutti curiosi di vedere se i neo attori hard erano da loro conosciuti. Ad interpretare le scene una barista, il marito commerciante, una ristoratrice e suo marito che lavora nello stesso settore.
tratto da News 2000 - Libero.it
Le location hard
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