Ho visto film girati in Isarele, Algeria, Morocco, Egitto, Iran, dagli anni 60 fino ad ora.. Non mi ricordo i titoli. Certi sono stati interessanti altri meno. Non vado in cerca di questi film. Ci sono certi negozi che importano film di questo genere (Indiani, egiziani, ecc) ma non li frequento. Non fa parte della mia cultura, ma li ho visti. Sono molto aperto a tutte le culture del mondo e anche al cinema straniero. Ma non capisco cosa Gaius voleva intendere con il suo post.Steiner74 ha scritto:Francamente non ho mica capito dove vuoi andare a parare.GaiusBaltar ha scritto:Beh allora vi attendo numerosi alla prima proiezione di un film arabo, fatemi fare una cultura, illuminatemi con autori, titoli, informazioni.
Niente copia ed incolla da altri siti please, quanti film arabi avete visto? Quanti ne avete visti al cinema pagandoci il biglietto? Quandi Dvd arabi avete noleggiato?
Esperienze dirette ragazzi, chiedo il vostro aiuto.
Peró niente copia ed incolla!!!!! Non vale!
Cosa c'entra quanti film arabi abbiamo visto? un determinato tipo di cinema esiste a prescindere dalla sua immissione nel mercato occidentale, o forse sbaglio?
Il cinema arabo esiste ed è lì, con le sue caratteristiche esattamente come quello orientale ed europeo. Il fatto che non siamo (almeno io) esperti di cinema arabo non significa che questa particolare forma di arte ed intrattenimento non abbia un suo valore o una sua dignità .
Se vuoi ''farti una cultura'' ci sono parecchi siti dove reperire informazioni (sul cinema egiziano, ad esempio) oppure potresti allargare il tuo campo di interesse fino a comprendere il cinema persiano (lì me la cavo un pochino meglio).
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Hai detto una parola chiave, Len: "Non fa parte della mia cultura". Perchè chi è cresciuto in una cultura cattolica dovrebbe andare a prendersela con i simboli di altre religioni solo per par condicio?
P.S. scusa per l'avatar. Senza scherzi
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Charles Bukowski, Pulp
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Parli di Belladonna che si infila un bastone nel sedere, Michelle Obama che si mette in shorts, le infermiere arrapanti, ecc. Questo non hanno NIENTE a che fare con la simbologia cristiana. Certo che non ci puoi capire niente.duck65 ha scritto:...Len, mi sono letto quas tutto il post e, veramente, non sono riuscito a cogliere il punto di fondo del tuo rifiuto su delle banalissime immagini pornografiche che riprendono attrici vestiti da suore che, in quanto tali, invece che vibratori di gomma usano cio' che hanno a disposizione in convento per masturbarsi e/o penetrarsi...Len801 ha scritto:Commenta quando e come puoi/vuoi.Satana in autobus ha scritto:Ok ho capito.
è un punto di vista interessante e complesso. Cercheró di rispondere domani perchè ora sono un po' stanco e sto cercando di vedere un film (Below). C'è qualcosa nelle tue osservazioni che ancora mi sfugge, ma ci devo riflettere su.
Unica osservazione che posso fare subito: i terroristi islamici sono dei criminali e non seguono affatto la parola di allah, anche se lo invocano a ogni terza parola come giustamente ricordi. Sono un insulto per gli uomini "di buona volontà " musulmani che ti assicuro sono la maggioranza anche se poco conosciuti visto che fanno la loro vita comune senza mettere bombe, minacciare e urlare. Sono certo che concorderai.
Poi è vero che i musulmani,tutti sono culturalemente conservatori per i loro simboli. è un attaccamento all'identità e alle tradizioni che a volte puó essere positivo e molto spesso negativo, perchè ti frena. Ma questo è un problema soprattutto loro che prima o poi esploderà in tutto il mondo arabo.
Sto cercando di fare un analisi su simboli religiosi cristiani che sono usati per creare scandali e per denigrare una certa religione, e per rendere certi simboli in modo erotico. Se mi dici che ti piace vedere o pensare a un prete che si scopa una suora va bene, e' una tua ossessione. C'e qualche cosa di 'insolito" vedere due persone che hanno giurato di vivere una vita casta. Ci sono stati casi veri in cui dei preti hanno avuto relazioni con delle donne e hanno anche avuto dei figli. Succede.
Ma al punto di vedere una donna che si infila poi il croci... nella sua fica, o che e' dipinta con una swastika, non ci vedo tanto di erotico. In questo caso e' per creare scandalo e denigrare certi simboli religiosi. Il caso di Madonna, di Ken Russell, Abel Ferrara, e molti altri (anche se in certe scene non c'e proprio nessun contenuto sessuale). L'altro punto che ho cercato di fare, e' che simili simboli religiosi di altre religioni non vengono usati nel medesimo modo da cantanti, registi, pittori, ecc. La ragione e' quale? Nessuno mi sa rispondere? Se Madonna sale su una grande croce illuminata, e' per creare un atmosfera piena di 'eroticismo' o per 'scandalizzare'? Non credo per il primo, allora devo concludere che e' per il secondo. Allora perche' non ci prova con qualche simbolo della sua religione, quella giudea, quella islamica, buddista?
...il problema e' la simbologia...?!?!?!?
...ma non scherziamo...allora la MLB dovrebbe essere in rivolta da anni da quando Belladonna si e' infilata la famosa mazza nel culo...i contadini di tutto il mondo dovrebbero sentirsi offesi a morte per tutte le banane, zucchine, cetrioli che vengono usati normalmente per penetrazioni di tutti i tipi...
...il problema e' la relgione cattolica, o i simboli nazisti...?!?!?!?
...ma non scherziamo anche qui...cosa dovrebbero dire le infermiere di tutto il mondo che vengono rappresentate come succhiacazzi di professione mentre per 2 lire accudiscono milioni di persone in tutto il mondo...cosa dovrebbero dire i carcerati di tutto il mondo che nella pornografia vengono rappresentati intenti a scoparsi le piu' belle carceriere del mondo...
...il problema e' la disparita' tra rligione cattolica e altre religioni...?!?!?
...ma non scherziamo anche qui...in SUPERSEX (30 anni fa piu' o meno) il servo negro che si voleva scopare Cicciolina era musulmano...esiste un episodio di Gang Bang Girl (non mi ricordo il nome) in cui la attrice di turno e' una odalisca araba che viene scopata da un bel numero di "presunti" eunuchi...
...la pornografia vive di simboli, ovviamente estremizzati...tutta la pornografia e' estremizzazione della realta'...o e' normale che se io sono in casa con mia moglie ed entra il mio migliore amico io dica a mia moglie di andargli a succhiare il cazzo mentre io mi faccio una sega...?!?
...riguardo alla ipocrisia della religione/societa' arabo-islamica rispetto alle altre (citi l'esempio degli sceicchi che vanno all'estero e spendono in alcool e escort)...qui ti rispondo in modo molto cattolico...chi e' senza peccato scagli la prima pietra...
...gli USA sono il primo mercato al mondo per consumo di pornografia, e il primo mercato al mondo per la produzione di pornografia...pero' si scandalizzano perche' Michelle Obama, in privato, porta a passeggio il cane in shorts...ma per favore...!!!
ad maiora
Ho indicato nei miei post che tramite certi registi porno e tradizionali e cosidetti 'professionisti' nel mondo dello spettacolo, si usano dei simboli cristiani semplicemente per SENSAZIONALISMO, e per denigrare la religione cristiana. I stessi 'artisti' non hanno nessuna inclinazione a fare le stesse cose prendendo in mira altri religioni. Ken Russell non ha girato un film di un orgia entro un mullah e i suoi seguagi in una moschea. Jenny Forte/Mario Salieri e tanti altri non gli viene nessuna 'voglia' a fare cose simili. Preferiscono soltanto la religione cristiana, fin al punto di girare meschinamente un tale film in una chiesa. Madonna non si mette su una 'stella di Davide'.
Allora c'e un tendenza e da molto tempo di usare silboli ciristiani per SENSAZIONALISMO e per eroticizzare. Quanti post devo fare per fartelo capire?
Tu dici che una scena di harem (eunuchi) darebbe scandalo a un arabo? Non farmi ridere! Gira tu piuttosto una scena in cui un mullah infila il corano nella fica di una donna in un moschea e poi ne riparliamo. Vai a chiedere a Forte, Salieri e tanti altri 'oraggiosi' di girare una tale scena.
Non ho capito il tuo post. Se ho detto che non fa parte della mia cultura e' che non vado necessariamenre in cerca di questi film. Se passano in TV, e se li trovo in una videoteca li noleggio. Non fa parte della mia cultura (di Italiano in Maerica) se mi ho spiegato bene.cinico ha scritto:Hai detto una parola chiave, Len: "Non fa parte della mia cultura". Perchè chi è cresciuto in una cultura cattolica dovrebbe andare a prendersela con i simboli di altre religioni solo per par condicio?
P.S. scusa per l'avatar. Senza scherzi
Ma io non ho problemi a visionare film prodotti dall'India, Egitto, Algeria, Moroccco, anche Iran. Nello stesso tempo non ho visto niente in questi film stranieri che si denigra tanto la loro religione. La si puo 'criticare' in modo indiretto tramite l'effetto sociale-culturale, ma non ricordo aver visto delle cose che sono stati viste in film occidentali degli ultimi 50 anni. Il simbolismo critistiano sembra attirare di piu'. Madonna, Ken Russeell, Abel Ferrara e tanti altri lo hanno capito. Il mondo e' libero di fare quello che vuole. Pero' un certo rispetto e sensibilita' per la cultura e la religione di altri dovrebbe essere fondamendale. Non mi vieni a dire che se si girassero film porno con temi anti-clericali contro la relgione islamica i cosidetti 'artisti' sarebbero in pericolo per la loro vita. Nei tempi di Ken Russell non se ne parlava proprio. Sono persone 'codarde che scegliono un bersaglio che li fa comodo e niente piu'.
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Gaius quando ero in NordAfrica vedevo spesso dei film arabi e seguivo a volte delle soap opera. Purtroppo per me erano accessibili solo quelli sottotitolati in francese. Comunque Egitto e Libano sono dei grandissimi produttori di cinema e televisione.
Se hai il satellite potrai vedere le Mtv degli Emirati e del Libano (con dei pezzi di f*** stratosferici) che sono trasmessi in tutto il mondo arabo.
Ci sono dei capolavori e c'è molta spazzatura perchè le risorse per il cinema sono come ovunque risicate. è chiaro che ad uno spettatore occidentale digiuno di cultura araba, possono risultare pallosi, lenti, non interessanti o incomprensibili.
Il commento di cinico è molto vero. Per certi versi se vuoi provare qualcosa di diverso dall'eurocentrismo oggi devi andare nel mondo arabo oppure in quello indiano. Già in Cina non saprei...nik potrà dirci di più.
Len
per la questione spose-bambinei ho seguito il link. Si riferisce quasi sempre a due paesi: Afghanistan e Arabia Saudita che sono paesi assai particolari. A volte ci sono casi in Yemen e Marocco.
Ricordiamoci che questi casi non rappresentano l'intero mondo arabo, anzi sono estremamente minoritari e visti molto male dagli stessi musulmani (e vale anche per Arabia Saudita e Afghanistan, a parte i luoghi sacri). Le nozze precoci risalgono alle società arcaiche, per lo più a base rurale, in cui la donna è percepita come un oggetto di scambio e su cui la religione islamica si è innestata solo dopo o non è mai arrivata. Come ad esempio l'India, dove l'allarme delle spose bambine è altissimo ma non ha nulla a che vedere con l'esempio del Profeta. In quel caso, alla base del fenomeno c'è soprattutto la dote che i genitori delle future mogli sono tenuti a pagare: tanto più bassa quanto più la sposa è giovane.
Insomma è chiaro che quelle notizie fanno effetto, ma non possono essere prese come indice di verità generale, per dire "gli arabi si scopano le bambine".
Gli stessi musulmani combattono questo tipo di usanza aberrante.
A dopo per il resto del dibattito con te
Se hai il satellite potrai vedere le Mtv degli Emirati e del Libano (con dei pezzi di f*** stratosferici) che sono trasmessi in tutto il mondo arabo.
Ci sono dei capolavori e c'è molta spazzatura perchè le risorse per il cinema sono come ovunque risicate. è chiaro che ad uno spettatore occidentale digiuno di cultura araba, possono risultare pallosi, lenti, non interessanti o incomprensibili.
Il commento di cinico è molto vero. Per certi versi se vuoi provare qualcosa di diverso dall'eurocentrismo oggi devi andare nel mondo arabo oppure in quello indiano. Già in Cina non saprei...nik potrà dirci di più.
Len
per la questione spose-bambinei ho seguito il link. Si riferisce quasi sempre a due paesi: Afghanistan e Arabia Saudita che sono paesi assai particolari. A volte ci sono casi in Yemen e Marocco.
Ricordiamoci che questi casi non rappresentano l'intero mondo arabo, anzi sono estremamente minoritari e visti molto male dagli stessi musulmani (e vale anche per Arabia Saudita e Afghanistan, a parte i luoghi sacri). Le nozze precoci risalgono alle società arcaiche, per lo più a base rurale, in cui la donna è percepita come un oggetto di scambio e su cui la religione islamica si è innestata solo dopo o non è mai arrivata. Come ad esempio l'India, dove l'allarme delle spose bambine è altissimo ma non ha nulla a che vedere con l'esempio del Profeta. In quel caso, alla base del fenomeno c'è soprattutto la dote che i genitori delle future mogli sono tenuti a pagare: tanto più bassa quanto più la sposa è giovane.
Insomma è chiaro che quelle notizie fanno effetto, ma non possono essere prese come indice di verità generale, per dire "gli arabi si scopano le bambine".
Gli stessi musulmani combattono questo tipo di usanza aberrante.
A dopo per il resto del dibattito con te

Hai chiesto qualche esempio ed ho messo i link. Quei casi rapportati dai media sono venuti a galla a causa dei media che li hanno pubblicato e per certa gente di aver proceduto a delle 'proteste'/lamentele, ecc. Vuol dire che ovviamente ci sono molto piu' casi, che si nascondono sotto il tavolino per non causare scandalo. Questa e' una questione culturale, lo so, che non ha niente a che fare con la religione islamica, ma che dimostra l'impocrisia di tale nazioni che folgorano contro le nazioni occidentali ritenendole corrotte in tutti i sensi.Satana in autobus ha scritto:Gaius quando ero in NordAfrica vedevo spesso dei film arabi e seguivo a volte delle soap opera. Purtroppo per me erano accessibili solo quelli sottotitolati in francese. Comunque Egitto e Libano sono dei grandissimi produttori di cinema e televisione.
Se hai il satellite potrai vedere le Mtv degli Emirati e del Libano (con dei pezzi di f*** stratosferici) che sono trasmessi in tutto il mondo arabo.
Ci sono dei capolavori e c'è molta spazzatura perchè le risorse per il cinema sono come ovunque risicate. è chiaro che ad uno spettatore occidentale digiuno di cultura araba, possono risultare pallosi, lenti, non interessanti o incomprensibili.
Il commento di cinico è molto vero. Per certi versi se vuoi provare qualcosa di diverso dall'eurocentrismo oggi devi andare nel mondo arabo oppure in quello indiano. Già in Cina non saprei...nik potrà dirci di più.
Len
per la questione spose-bambinei ho seguito il link. Si riferisce quasi sempre a due paesi: Afghanistan e Arabia Saudita che sono paesi assai particolari. A volte ci sono casi in Yemen e Marocco.
Ricordiamoci che questi casi non rappresentano l'intero mondo arabo, anzi sono estremamente minoritari e visti molto male dagli stessi musulmani (e vale anche per Arabia Saudita e Afghanistan, a parte i luoghi sacri). Le nozze precoci risalgono alle società arcaiche, per lo più a base rurale, in cui la donna è percepita come un oggetto di scambio e su cui la religione islamica si è innestata solo dopo o non è mai arrivata. Come ad esempio l'India, dove l'allarme delle spose bambine è altissimo ma non ha nulla a che vedere con l'esempio del Profeta. In quel caso, alla base del fenomeno c'è soprattutto la dote che i genitori delle future mogli sono tenuti a pagare: tanto più bassa quanto più la sposa è giovane.
Insomma è chiaro che quelle notizie fanno effetto, ma non possono essere prese come indice di verità generale, per dire "gli arabi si scopano le bambine".
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Per il cinema arabo, credo che l'Egitto produce (o almeno produceva fino a poco tempo fa) circa 400-500 film l'anno. Le ragiioni sono varie, ma in gran parte e' dovuta al fatto che l'Egitto esporta i loro film a molte altre nazioni in quella parte del mondo, che non hanno un'industria tanto sviluppata come l'Egitto. Certo il contenuto e i loro budget non sono al livello di quello che si vede all'occidente, ma e' sufficiente per i loro bisogni. Non dimenticare che Omar Sharif inizio' la sua carriera nel suo paese natio, che poi divento' una star internazionale (LAWRENCE OF ARABIA). La Libia produsse (a alti costi) il film LION OF THE DESERT (1979) con Anthony Quinn nei panni dil ribelle Omar Mukhtar. Lo stesso Quinn appari anche nel film MOHAMMED, MESSENGER OF GOD (1977), ma non fu possibile mostrare Mohammed siccome e proibitio nella religione islamica.
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Il mio discorso è ampio, ossia in un paese con mezzi limitati e con censure pesanti non credo ci possa essere una florida produzione cinematografica. Sia di livello commerciale che di livello di nicchia.
Parliamoci chiaro, il cinema arabo non invade le nostre sale cinematografiche, non raggiunnge l'interesse del grande pubblico, come di quello di nicchia che cerca un cinema ricercato.
Alcuni registi arabi per lavorare liberamente e con mezzi decenti devono emigrare all'estero, parliamo di paesi dove un esaltato non va a fare il Paolini dietro le telecamere ma agisce secondo ben altri mezzi.
Un regista egiziano potrebbe mai, in Egitto paese semi democratico, girare un film critico sulla sua religione. A parte che non lo finanzierebbe nessuno, lui come essere umano quanto puó durare? E sto parlando di un paese semi democratico. L'inibizione è forte, e per tirare a campare si evitatano certi temi. Mettici poi che i mezzi sono quello che sono. Non metto in dubbio la loro voglia di fare, metto in dubbio la reale produzione.
Partita questa discussione il mio dubbio era che qualcuno si proponesse a paladino/espertone di tale mondo cinematografico con uscite tipo ''sei un ignorante non conosci la filmografia di Abdallah Mauffazz'' quando manco chi lo scriveva sa chi sia e che film abbia girato sino al copia/incolla da internet.
Comunque avere una opinione fuori dal coro non è reato.........
Parliamoci chiaro, il cinema arabo non invade le nostre sale cinematografiche, non raggiunnge l'interesse del grande pubblico, come di quello di nicchia che cerca un cinema ricercato.
Alcuni registi arabi per lavorare liberamente e con mezzi decenti devono emigrare all'estero, parliamo di paesi dove un esaltato non va a fare il Paolini dietro le telecamere ma agisce secondo ben altri mezzi.
Un regista egiziano potrebbe mai, in Egitto paese semi democratico, girare un film critico sulla sua religione. A parte che non lo finanzierebbe nessuno, lui come essere umano quanto puó durare? E sto parlando di un paese semi democratico. L'inibizione è forte, e per tirare a campare si evitatano certi temi. Mettici poi che i mezzi sono quello che sono. Non metto in dubbio la loro voglia di fare, metto in dubbio la reale produzione.
Partita questa discussione il mio dubbio era che qualcuno si proponesse a paladino/espertone di tale mondo cinematografico con uscite tipo ''sei un ignorante non conosci la filmografia di Abdallah Mauffazz'' quando manco chi lo scriveva sa chi sia e che film abbia girato sino al copia/incolla da internet.
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"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
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Gaius ora stai parlando di censura, sia nel cinema arabo che nel cinema occidentale. Anche se oggi in paesi molto democratici (europa occidentale, nord america, australia, ecc) c'e un certo grado di lberta', questo non e' lo stesso dappertutto. Un film americano che nel USA sarebbe anche classificato 'PG' oppure un 'PG-13' (sconsigliato a quelli meno di 13 anni), nei vari parti del mondo viene modificato il titolo, certi dialoghi e certe scene (e non parlo necessariamente di scene di nudo o di sesso).GaiusBaltar ha scritto:Il mio discorso è ampio, ossia in un paese con mezzi limitati e con censure pesanti non credo ci possa essere una florida produzione cinematografica. Sia di livello commerciale che di livello di nicchia.
Parliamoci chiaro, il cinema arabo non invade le nostre sale cinematografiche, non raggiunnge l'interesse del grande pubblico, come di quello di nicchia che cerca un cinema ricercato.
Alcuni registi arabi per lavorare liberamente e con mezzi decenti devono emigrare all'estero, parliamo di paesi dove un esaltato non va a fare il Paolini dietro le telecamere ma agisce secondo ben altri mezzi.
Un regista egiziano potrebbe mai, in Egitto paese semi democratico, girare un film critico sulla sua religione. A parte che non lo finanzierebbe nessuno, lui come essere umano quanto puó durare? E sto parlando di un paese semi democratico. L'inibizione è forte, e per tirare a campare si evitatano certi temi. Mettici poi che i mezzi sono quello che sono. Non metto in dubbio la loro voglia di fare, metto in dubbio la reale produzione.
Partita questa discussione il mio dubbio era che qualcuno si proponesse a paladino/espertone di tale mondo cinematografico con uscite tipo ''sei un ignorante non conosci la filmografia di Abdallah Mauffazz'' quando manco chi lo scriveva sa chi sia e che film abbia girato sino al copia/incolla da internet.
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Va bene. ammetto bene che in Egitto e in Iran i registi che lavorano li non hanno la liberta' di un regista in Italia, in Australia, Scozia, Irlandia, Danimarca, ecc. In Danimarca e Svezia sventrano film d'orrore e d'azione dove c'e violenza. Li chiami paesi democratci tu? Sei libero di vedere un video intatto che nel USA/Italia/Francia, ecc un ragazzo di 6 anni lo poteva vedere? Se te ne intendi un poco della storia della censura mondiale ti accorgi che ci sono state cose censurabili/bannabili in tutti i tempi per varie ragioni (politica, vita sociale, religione, sesso, ecc). Tieni in mente che in Italia il primo film d'orrore fu finalmente girato nel 1956 da Riccardo Freda. Durante il regimo fascista in Italia film di 'gangsterismo' non erano ne prodotti ne importati. Erano bannati. Molti film negli anni 70 e 80 in Italia venivano sistematicamente sequestrati, soltanto se un solo semplice cittadino faceva una denuncia di 'oscenita'.
Detto questo e visto che l'occidente e' stato ed e' piu' libero sulla questione di religione, mi domando perche' c'e stato piu' SENSAZIONALISMO e erotizazzione di simboli cristiani che per tutte le altre religioni, incluso quello islamico che rappresenta un numero enorme mondiale..
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Penso si tratti sempre di una questione di ''oppurtunità '' allias codardia. Si tratta delle reazioni possibili ad un film ''balsfemo'', dal Vaticano ti becchi una scomunica o una querela dagli altri che ti becchi?
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Esattamente quello che io e pochi altri hanno indicato in questo topic. Codardia dalla parte di registi/produttori, e che la religione cattolica e' un soft target (bersaglio debole).GaiusBaltar ha scritto:Penso si tratti sempre di una questione di ''oppurtunità '' allias codardia. Si tratta delle reazioni possibili ad un film ''balsfemo'', dal Vaticano ti becchi una scomunica o una querela dagli altri che ti becchi?
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E' che non c'è propensione al dialogo, per questo ci è servito così tanto tempo.
Dopotutto ne è valsa la pena e nessuno si è fatto male(al di la delle più rosee previsioni).
Pan è incolume vero?
Dopotutto ne è valsa la pena e nessuno si è fatto male(al di la delle più rosee previsioni).
Pan è incolume vero?
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
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Ancora qualche precisazione:
Non sono esperto di cinema, specie successivo al 1990, ma se cito un autore vuol dire che qualcosa ho visto. Non ho parlato di Abdallah Mauffazz, ma di Abbas Kiarostami di cui Ghezzi nelle notti di raitre ha proposto quasi tutta la filmografia.
Ricordo ancora le lacrime del vecchio Akira Kurosawa al cinema Sacher di Nanni Moretti, quando abbracciando Jafar Panahi dopo la visione de Il palloncino bianco , gli disse:- E' così difficile lavorare con i bambini... -
Altro punto: ho già tentato di individuare nella sessuofobia del cristianesimo un elemento ghiotto per la produzione erotico-blasfema.
Adesso tento di individuarne un altro - oltre la repressione - per rendere ragione dell'inesistenza di una produzione antireligiosa islamica home made.
Noi tutti conosciamo cristiani, nel senso di appartenenti a paesi a prevalenza cristiana, che si professano atei. Noi tutti conosciamo ebrei, israeliani o della diaspora, che si professano atei (Marx e Trotsky, per citarne due piuttosto noti). Ma quanti di noi conoscono musulmani atei? Io nessuno, non so voi.
Ovvio che ne conosco moltissimi che si ubriacano e trasgrediscono sistematicamente tutti e 5 i comandamenti del profeta, ma non ne ho mai sentito uno che dichiarasse l'inesistenza di Dio.
Anche questo fatto ha una sua ragione: la religione ebraica è la più libera e disinvolta delle tre monoteiste: non ha nessun dogma e tutto puó essere messo in discussione, compresa l'esistenza stessa di Dio.
La religione cristiana ha i dogmi e crede in quello che comunemente è detto il Dio nascosto, un dio che dopo Cristo non si manifesterà mai più all'uomo, ma costituirà oggetto della sua fede per tramite della Sua Grazia (beati coloro che crederanno senza aver visto e toccato disse Gesù a Tommaso).
Nell'islam questo punto è completamente rovesciato: Dio è evidente, chiarissimo in tutte le meraviglie del creato e solo un pazzo puó non vederlo. In una sura molto suggestiva si chiede, indicando limpidi astri, montagne verdissime, fiumi maestosi e altre bellezze della natura, come possiamo non piangere pensando che il Clemente e il Misericordioso ha creato tutto questo per noi. E lì, puntualmente, in quel passaggio, ogni credente piange.
Questa enorme differenza strutturale, che esclude apriori il libero arbitrio (una delle traduzioni della parola islam è sottomissione), mi appare molto importante per spiegare tanti fenomeni anche ben più rilevanti e tragici dei film pornoreligiosi, quale, ad esempio, quello dei kamikaze.
P.S. : Nel prossimo post cercheró di far comprendere perchè la religione cristiana è diventata un soft target dopo aver sterminato, nelle sue varianti cattolica e protestante, un bel po' di gente sui roghi per parecchi secoli.
Cosa peraltro già ottimamente evidenziata mi pare da steiner.
Non sono esperto di cinema, specie successivo al 1990, ma se cito un autore vuol dire che qualcosa ho visto. Non ho parlato di Abdallah Mauffazz, ma di Abbas Kiarostami di cui Ghezzi nelle notti di raitre ha proposto quasi tutta la filmografia.
Ricordo ancora le lacrime del vecchio Akira Kurosawa al cinema Sacher di Nanni Moretti, quando abbracciando Jafar Panahi dopo la visione de Il palloncino bianco , gli disse:- E' così difficile lavorare con i bambini... -
Altro punto: ho già tentato di individuare nella sessuofobia del cristianesimo un elemento ghiotto per la produzione erotico-blasfema.
Adesso tento di individuarne un altro - oltre la repressione - per rendere ragione dell'inesistenza di una produzione antireligiosa islamica home made.
Noi tutti conosciamo cristiani, nel senso di appartenenti a paesi a prevalenza cristiana, che si professano atei. Noi tutti conosciamo ebrei, israeliani o della diaspora, che si professano atei (Marx e Trotsky, per citarne due piuttosto noti). Ma quanti di noi conoscono musulmani atei? Io nessuno, non so voi.
Ovvio che ne conosco moltissimi che si ubriacano e trasgrediscono sistematicamente tutti e 5 i comandamenti del profeta, ma non ne ho mai sentito uno che dichiarasse l'inesistenza di Dio.
Anche questo fatto ha una sua ragione: la religione ebraica è la più libera e disinvolta delle tre monoteiste: non ha nessun dogma e tutto puó essere messo in discussione, compresa l'esistenza stessa di Dio.
La religione cristiana ha i dogmi e crede in quello che comunemente è detto il Dio nascosto, un dio che dopo Cristo non si manifesterà mai più all'uomo, ma costituirà oggetto della sua fede per tramite della Sua Grazia (beati coloro che crederanno senza aver visto e toccato disse Gesù a Tommaso).
Nell'islam questo punto è completamente rovesciato: Dio è evidente, chiarissimo in tutte le meraviglie del creato e solo un pazzo puó non vederlo. In una sura molto suggestiva si chiede, indicando limpidi astri, montagne verdissime, fiumi maestosi e altre bellezze della natura, come possiamo non piangere pensando che il Clemente e il Misericordioso ha creato tutto questo per noi. E lì, puntualmente, in quel passaggio, ogni credente piange.
Questa enorme differenza strutturale, che esclude apriori il libero arbitrio (una delle traduzioni della parola islam è sottomissione), mi appare molto importante per spiegare tanti fenomeni anche ben più rilevanti e tragici dei film pornoreligiosi, quale, ad esempio, quello dei kamikaze.
P.S. : Nel prossimo post cercheró di far comprendere perchè la religione cristiana è diventata un soft target dopo aver sterminato, nelle sue varianti cattolica e protestante, un bel po' di gente sui roghi per parecchi secoli.
Cosa peraltro già ottimamente evidenziata mi pare da steiner.
Ultima modifica di pan il 28/08/2009, 6:40, modificato 3 volte in totale.