cicciuzzo, perchè diavolo hai cambiato avatar?cicciuzzo ha scritto:e perchè madball ?
The dark side of porno
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- Padoa_Schioppa
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e pensare che siamo nell'era degli effetti speciali...si vede che non c'è proprio rispetto per ste povere troiebalkan wolf ha scritto:( i cazzi entrano davvero non sono effetti speciali )
"ti prego, Amore! non ce la faccio piu'! basta!"
"godi, puttana!! godi ancora!! apri bene la bocca e lascia uscire tutto quello che ti senti dentro!"
(Avatar: statua di Fauno, Vienna)
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- baroccosiffredi
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Sto documentario propio non si trova...
Cmq ho letto poco fa l'articolo, mi ha messo una tristezza addosso!
Fra le cose che mi hanno colpito di + c'è il discorso che molte pornostars sono state stuprate da piccole. Io credevo si trattasse di pochi casi isolati invece pare di no.
Propio l'altro giorno ho scoperto che Tianna Lynn è stata stuprata a 9 anni e la prima volta che l'ha fatto coscentemente ne aveva 16, tanto x fare un esempio.
Io non sono uno psicologo quindi vorrei sapere xchè certe attrici reagiscono alle violenze subite, facendosi oggetto volontario in questo caso, o involontario se dovuto all'inconscio, delle stesse violenze. Poi ci sono anche quelle che hanno subito stupri da bambine e poi sono state trascinate nell'industria controvoglia, secondo quest'articolo.
Ne vorrei sapere di più e vorrei vedere il documentario.
p.s.
Altra cosa che mi ha fatto rimanere di merda è la storia dei serbi che drogavano i loro soldati con i porno...
Sono anche io drogato?
Cmq ho letto poco fa l'articolo, mi ha messo una tristezza addosso!
Fra le cose che mi hanno colpito di + c'è il discorso che molte pornostars sono state stuprate da piccole. Io credevo si trattasse di pochi casi isolati invece pare di no.
Propio l'altro giorno ho scoperto che Tianna Lynn è stata stuprata a 9 anni e la prima volta che l'ha fatto coscentemente ne aveva 16, tanto x fare un esempio.
Io non sono uno psicologo quindi vorrei sapere xchè certe attrici reagiscono alle violenze subite, facendosi oggetto volontario in questo caso, o involontario se dovuto all'inconscio, delle stesse violenze. Poi ci sono anche quelle che hanno subito stupri da bambine e poi sono state trascinate nell'industria controvoglia, secondo quest'articolo.
Ne vorrei sapere di più e vorrei vedere il documentario.
p.s.
Altra cosa che mi ha fatto rimanere di merda è la storia dei serbi che drogavano i loro soldati con i porno...
Sono anche io drogato?
- GaiusBaltar
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non vedo un gran nesso fra l'aver subito molestie da piccole e il diventare pornostar
son tutte manovre delle varie associazioni bigottone
detto questo, mi stanno anche sull'anima le pornostar che fanno le vittime e, forse per rimorso, si pongono come sfruttate. soprattutto nel contesto del porno patinato americano.... dai non prendiamoci per il didietro.
molte di loro sono furbette;del resto la pornostar è un lavoro furbo: si apre le gambe, si caccia qualche urletto e via dollaroni in abbondanza. per una ragazza che non "dà peso" al sesso è il non plus ultra.
ci sono cose più dolorose di un cazzo nel culo (ho la presunzione di affermarlo pur non avendolo provato)
che dovebbero dire allora le prostitute che lavorano tutta la notte al ghiaccio e poi si vedono fottere il 90 per cento del guadagno dal pappone?
ci vuole onestà intellettuale (sempre che si possieda l'intelletto)
son tutte manovre delle varie associazioni bigottone
detto questo, mi stanno anche sull'anima le pornostar che fanno le vittime e, forse per rimorso, si pongono come sfruttate. soprattutto nel contesto del porno patinato americano.... dai non prendiamoci per il didietro.
molte di loro sono furbette;del resto la pornostar è un lavoro furbo: si apre le gambe, si caccia qualche urletto e via dollaroni in abbondanza. per una ragazza che non "dà peso" al sesso è il non plus ultra.
ci sono cose più dolorose di un cazzo nel culo (ho la presunzione di affermarlo pur non avendolo provato)
che dovebbero dire allora le prostitute che lavorano tutta la notte al ghiaccio e poi si vedono fottere il 90 per cento del guadagno dal pappone?
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"la realtà è una stampella per la gente che non regge le droghe"
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Si ma infatti sono curioso, voglio saperne di più.
Anche il fatto che molte zoofile si siano poi suicidate è terribile, ma non credo che attrici come cicciolina siano state obbligate.
Esistono anche le ninfomani, non è che se fanno cose pazzesche devono essere per forza di cose obbligate da qualcuno, oppure lo fanno in relazione a disturbi psicologici.
Ammesso che l'essere ninfa non sia un disturbo della psiche, ma non credo...
Anche il fatto che molte zoofile si siano poi suicidate è terribile, ma non credo che attrici come cicciolina siano state obbligate.
Esistono anche le ninfomani, non è che se fanno cose pazzesche devono essere per forza di cose obbligate da qualcuno, oppure lo fanno in relazione a disturbi psicologici.
Ammesso che l'essere ninfa non sia un disturbo della psiche, ma non credo...
Cicciolina non ha mai fatto sesso con animali. Il pitone era coreografia e non un coito. Per il resto, non ci sono nè cani nè cavalli.MrVendetta ha scritto:Si ma infatti sono curioso, voglio saperne di più.
Anche il fatto che molte zoofile si siano poi suicidate è terribile, ma non credo che attrici come cicciolina siano state obbligate.
Un topic sulle leggende metroplitane create dai fruitori del porno sarebbe interessante, appena ispirato lo apro...
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
- alexis machine
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- Località: Dentro un film della Girlfriends Films
L'articolo, pur viziato da un chiaro pregiudizio ideologico, da una conseguente tendenza a generalizzare, da uno stile retorico, compiaciuto ed effettistico che ha come solo scopo quello di incrinare la normale (e superficiale) percezione che lo spettatore medio ha del tema in oggetto e di farlo sentire in colpa, mette sul tavolo questioni nevralgiche e scottanti. Imprescindibili da un analisi del porno come fenomeno industriale, sociale, culturale.
Da un punto di vista economico e commerciale, le logiche che dominano il mercato del porno non sono, come è già stato ripetuto più volte, affatto dissimili da quelle del capitalismo in ogni sua altra dimensione e manifestazione. La spersonalizzazione e l'alienazione del soggetto attivo, inteso solo come forza lavoro e consumatore, la violenza di ingranaggi che stritolano nella logica del profitto la dignità dell'essere umano. Nell'impossibilità di abbatterlo o di modificarlo dall'interno, bisogna conviverci e cercare di sopravvivere. Così facciamo noi, così fanno la maggior parte delle attrici porno. Qualcuno vi si arricchisce, qualcun'altro muore. Sollevare il problema è doveroso, presentarlo come una realtà abnorme e avulsa da un più ampio contesto storico, economico e sociale è una grave distorsione della realtà .
Per quanto riguarda le responsabilità dello spettatore poi, in che cosa queste sarebbero maggiori o più pesanti, rispetto a quelle di chi va in giro con capi firmati frutto del lavoro in nero o addirittura minorile, di chi compra un'auto assemblata in Cina o in Giappone a ritmi infernali e disumani o i prodotti di una multinazionale che finanzia le guerre nel mondo e la corruzione politica, di chi offre l'otto per mille alla chiesa che fa quello che fa, di chi consuma droghe pesanti o leggere, o di chi fabbrica pistole, bombe, mine antiuomo che storpiano o dilaniano ragazzini che hanno la stessa di quelli che col nostro lavoro cerchiamo di educare e di mantenere? è il peccato originale del capitalismo. O siamo tutti colpevoli o non lo è nessuno. Anche qui non vedo in che modo l'industria dell'intrattenimento, di cui il porno è, a torto o a ragione, considerata la pecora nera, la sentina del marcio più purulento, pur sottostando alle stesse regole possa o debba fare eccezione.
D'altro canto è anche vero che se il porno svolge, in parte, una funzione più o meno catartica o di sublimazione di pulsioni potenzialmente distruttive (e connaturate nell'uomo che puó solo incanalarle in attività innocue o, nel migliore dei casi, creative), l'assuefazione ad esso ci confina nel limbo dell'incorporeità , della virtualità /vicarietà , che ci da la comoda illusione di non essere noi "a premere il grilletto", di evitare l'evidenza fisica e organolettica del dolore e della sofferenza che è insita nella pratica dello stesso.
Sono due facce inscindibili della stessa medaglia.
Anche la misoginia, il sessismo e la violenza fisica e morale sulle donne è una piaga che si riflette nel porno nella stessa percentuale in cui permea la nostra società (e non solo la nostra: che in quelle non occidentali, o "occidentalizzate", tanto meno in quelle tribali e primitive, la situazione non sarebbe poi tanto diversa). In pratica, in una società migliore o evoluta, avremmo probabilmente anche un porno socialmente migliore o evoluto.
Da questo discorso vanno ovviamente escluse quelle sacche d'illegalità palesi e sotterranee che comprendono la pedofilia, la circonvenzione d'incapace, il rapporto chiaramente coercitivo e non consesuale, l'omicidio, lo snuff ecc.
Se si puó fare qualcosa per proteggere o tutelare i soggetti più esposti (controlli, associazioni, sindacati, ispezioni quello che è, non saprei dire), psicologicamente e fisicamente, andrebbe fatto. Ma non credo che eliminando il porno dalla faccia dalla terra si estinguano quei bisogni (e gli interessi), naturali e/o indotti, che hanno portato alla sua nascita e alla sua proliferazione di massa. Si dirotterebbero semplicemente altrove. La "Cura Ludovico" non funziona, Kubrick ce l'ha mostrato chiaramente.
Da un punto di vista economico e commerciale, le logiche che dominano il mercato del porno non sono, come è già stato ripetuto più volte, affatto dissimili da quelle del capitalismo in ogni sua altra dimensione e manifestazione. La spersonalizzazione e l'alienazione del soggetto attivo, inteso solo come forza lavoro e consumatore, la violenza di ingranaggi che stritolano nella logica del profitto la dignità dell'essere umano. Nell'impossibilità di abbatterlo o di modificarlo dall'interno, bisogna conviverci e cercare di sopravvivere. Così facciamo noi, così fanno la maggior parte delle attrici porno. Qualcuno vi si arricchisce, qualcun'altro muore. Sollevare il problema è doveroso, presentarlo come una realtà abnorme e avulsa da un più ampio contesto storico, economico e sociale è una grave distorsione della realtà .
Per quanto riguarda le responsabilità dello spettatore poi, in che cosa queste sarebbero maggiori o più pesanti, rispetto a quelle di chi va in giro con capi firmati frutto del lavoro in nero o addirittura minorile, di chi compra un'auto assemblata in Cina o in Giappone a ritmi infernali e disumani o i prodotti di una multinazionale che finanzia le guerre nel mondo e la corruzione politica, di chi offre l'otto per mille alla chiesa che fa quello che fa, di chi consuma droghe pesanti o leggere, o di chi fabbrica pistole, bombe, mine antiuomo che storpiano o dilaniano ragazzini che hanno la stessa di quelli che col nostro lavoro cerchiamo di educare e di mantenere? è il peccato originale del capitalismo. O siamo tutti colpevoli o non lo è nessuno. Anche qui non vedo in che modo l'industria dell'intrattenimento, di cui il porno è, a torto o a ragione, considerata la pecora nera, la sentina del marcio più purulento, pur sottostando alle stesse regole possa o debba fare eccezione.
D'altro canto è anche vero che se il porno svolge, in parte, una funzione più o meno catartica o di sublimazione di pulsioni potenzialmente distruttive (e connaturate nell'uomo che puó solo incanalarle in attività innocue o, nel migliore dei casi, creative), l'assuefazione ad esso ci confina nel limbo dell'incorporeità , della virtualità /vicarietà , che ci da la comoda illusione di non essere noi "a premere il grilletto", di evitare l'evidenza fisica e organolettica del dolore e della sofferenza che è insita nella pratica dello stesso.
Sono due facce inscindibili della stessa medaglia.
Anche la misoginia, il sessismo e la violenza fisica e morale sulle donne è una piaga che si riflette nel porno nella stessa percentuale in cui permea la nostra società (e non solo la nostra: che in quelle non occidentali, o "occidentalizzate", tanto meno in quelle tribali e primitive, la situazione non sarebbe poi tanto diversa). In pratica, in una società migliore o evoluta, avremmo probabilmente anche un porno socialmente migliore o evoluto.
Da questo discorso vanno ovviamente escluse quelle sacche d'illegalità palesi e sotterranee che comprendono la pedofilia, la circonvenzione d'incapace, il rapporto chiaramente coercitivo e non consesuale, l'omicidio, lo snuff ecc.
Se si puó fare qualcosa per proteggere o tutelare i soggetti più esposti (controlli, associazioni, sindacati, ispezioni quello che è, non saprei dire), psicologicamente e fisicamente, andrebbe fatto. Ma non credo che eliminando il porno dalla faccia dalla terra si estinguano quei bisogni (e gli interessi), naturali e/o indotti, che hanno portato alla sua nascita e alla sua proliferazione di massa. Si dirotterebbero semplicemente altrove. La "Cura Ludovico" non funziona, Kubrick ce l'ha mostrato chiaramente.
Ultima modifica di alexis machine il 16/06/2009, 21:43, modificato 1 volta in totale.
- mr. brownstone
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bella riflessione alexis
peró io vedo il porno (non quello amatoriale ovviamente) maggiormente come un mondo fine a se stesso più che uno specchio della società
non per banalizzare, ma alla fine si parla di un qualcosa che al 90 per cento della gente serve per farsi i pipponi
peró io vedo il porno (non quello amatoriale ovviamente) maggiormente come un mondo fine a se stesso più che uno specchio della società
non per banalizzare, ma alla fine si parla di un qualcosa che al 90 per cento della gente serve per farsi i pipponi
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- Mavco Pizellonio
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Probabilmente la relazione c'è e potrebbe essere legata al bisogno di dominare l'elemento che in passato è stato causa di umiliazione, di annichilimento della propria volontà .mr. brownstone ha scritto:non vedo un gran nesso fra l'aver subito molestie da piccole e il diventare pornostar
In fondo tutti noi ricreiamo costantemente le condizioni per vivere ció che più ci spaventa. E lo facciamo inconsciamente, quindi non rispondetemi ''io non faccio così''. Ció che rappresenta un trauma per l'indiviudo che vive una determinata esperienza non è tanto la cosa in sè, quando il fatto che quella cosa sia avvenuta in una condizione di totale annullamento della propria volontà .
La paura che quel qualcosa ritorni (e saremo pronti a proiettarlo e a riviverlo in mille cose diverse, in mille diverse situazioni) e ci prenda alla sprovvista fa si che il modo più semplice e immediato per sopravvivere sia evocarlo di volta in volta, procurandoci così la sicurezza derivata dall'essere stati noi gli artefici, noi ad avere il controllo.
Il che ci porta in pratica a farci costantemente, ripetutamente del male.
p.s.
che ho detto?
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
no vabbè mavco, io soffro di vertigini e se posso mi tengo lontano dalle altezze, col cazzo che ricreo costantemente le condizioni per vivere ció che più mi spaventa.
I'm just another bored male, approaching 30, in a dead-end job, who lives for the weekend. Casual sex, watered-down lager, heavily cut drugs. And occasionally kicking fuck out of someone.
non posso credere che le mie preferite attrici americane tipo Amber Rayne,Harmony,Britney Stevens,Lexi Love,Bobbi Starr,Dana De Armond,Phoenix Marie,Kelly Divine...continuino a fare film subendo violenze,sanguinamenti....ci puó stare la slavotta che per poche centinaia di euro, causa indigenza, si faccia fare di tutto, ma poi non credo vista l'esperienza,voglia continuare.Naturalmente io parlo del porno che considero "normale", quello di cui discutiamo in questo forum da anni.
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)