marziano ha scritto:tutte cazzate. ma poi nei porno che visione della donna (e dell'uomo se è per questo) si dà ? Di un oggetto. in tv? di un oggetto. Sulle pagine delle riviste patinate, un oggetto.
la tv è un mezzo, internet è un mezzo, i giornali, i 'media' sono un mezzo (per definizione).
non sono il fine. il fine sono i soldi. mettere le donnine=soldi. fare i porno=soldi. andare sui giornali=soldi. fare l'operaia=pochi soldi e a fatica.
io conosco delle donne molto fighe che fanno il magistrato. hanno soldi, potere e sono fighe. è una colpa? è colpa di berlusconi?
berlusconi ha fatto i soldi e li fa. bon.
la tv fa parlare di sè ma non è la realtà . non ne è nemmeno una rappresentazione.
tutti questi discorsi nascono da la società dell'immagine (deleuze) che è un libro che contiene alcune affermazioni vere solo sul piano fenomenico e sociologico ma non è la verità , anzi è parzialissimo.
tutti i discorsi berlusconi, TV, veline, etc. etc. sono tutte cazzate nella misura in cui si tende ad attribuire la responsabilità o la colpa ad un solo soggetto.
siamo noi che vogliamo tutto ció. se non lo volessimo o non lo desiderassimo, non ci sarebbe.
ciascuno di noi non è affatto diverso da quelli che critica. senza questa premessa è tutto moralismo da quattro soldi, trito e ritrito.
dire che berlusconi influenza la gggente (nel senso che le sue TV plasmano o hanno plasmato l'estetica contemporanea) è una grande ignoranza.
l'estetica di oggi è l'esito di andy warhol, degli anni 70, degli stilisti, anche omosessuali che stabiliscono cosa è bello e cosa è brutto per le donne nelle campagne pubblicitarie che invadono il pianeta da 30 anni a questa parte.
di terry richardson che fa campagne pubblicitarie che sembrano film porno. di american apparel che fa lo stesso. dei cataloghi di abercrombie & fitch che fanno lo stesso. di tutti che fanno lo stesso (anche quattroruote).
insomma bimbi: sex sells (lo scopriamo oggi? maddai.)
siccome berlusconi è uno (dei tanti al mondo) venditore di spazi pubblicitari, usa anche'egli come tutti, il sesso per venderli.
fine della storia. fine dell'ennesimo documentario che non è in grado di andare oltre. e invece di dire sex sells (in italia come in tutto il mondo) dice che la colpa è della TV commerciale. ma basta.
paulo maiora canamus.
scusa marziano, condivido il tuo discorso sullo specchietto per le allodole ma (mia opinione) l'effetto silvio è ben altro:
silvio usa la figa per legittimare il suo arricchirsi in modo delinquenziale. per questo parlo di silvio ''filosofo'', lui vuole legittimare una nuova morale sociale (deviata).
se la ''ricompensa'' per aver fatto i soldi (con ogni mezzo, lecito o illecito) è la velina allora cadono tutte le barriere morali: i ''cióvani'' vogliono seguire le orme di silvio. tipo le vergini promesse da maometto ai kamikaze.
ma qui sta il dramma: far soldi (con ogni mezzo) è quasi impossibile. se la cima della piramide non fosse stretta non esisterebbero le èlite. il gioco non varrebbe la candela.
i ''cióvani'' sognano (anche nel loro piccolo, non parliamo necessariamente di miliardi) di fare i ''silvii''. il primo passo è quello di votarlo. lo votano perchè lo ammirano, sognano di emularlo, ne condividono mezzi e fini. poi falliscono con tutte le conseguenze psico-fisiche del fallimento. cade l' illusione.
e il silvio ha ottenuto quanto segue:
A)lo hanno votato in massa
B)i tentativi di arricchirsi seguendo il suo esempio morale sono tutti falliti. silvio è sempre con pochi altri in cima alla piramide.
ecco che ha preso 2 piccioni con una fava.
ne ho pieni i coglioni di gente che mi ripete ''eeh silvio ha rubato ma se vuoi fare i soldi un po' devi per forza rubare. e poi con tutti quei soldi fa bene a godersi le donne che son tutte troie''
la cosa, ripeto, non mi disturberebbe finchè all'interno del mio ufficio non arriva un rampante che vuol competere con me per far carriera (con in testa la figa).
tutto lì
P.S.: il burqua e il velo nell'islam avevano lo scopo di coprire la donna perchè fosse apprezzata per la sua interiorità , non per l'estetica. loro esagerano in un senso, noi nell'altro...