[O.T.] Crisi economica

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Parakarro
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#616 Messaggio da Parakarro »

danny_the_dog ha scritto:[
Chi deve chiudere chiuda, poche storie. Molti poi hanno cavalcato alla grande l'entrata dell'euro, di soldi da parte ne dovrebbero avere quindi che non vengano a piangere adesso.

Nessuna voglia di innovarsi e il solito magna-magna itagliano di grossisti e distributori.

Per il commercio vedo tempi duri, con internet ormai è sempre più facile saltare qualche anello della catena distributiva.

:evil: :evil: :evil:
hai centrato il punto...

nel mio paesello in valle hanno aperto negli ultimi anni:

3 parrucchieri (per un totale di 6)
1 pasticceria che vende solo prodotti confezionati :x
2 pizzerie in stile anni 80
2 bar (non gestiti da professionisti) e uno aprirà  breve
1 negozio abbigliamento per bambini
1 negozio abbigliamento per adulti (MA NE APRONO ANCORA?!)

sono cose vecchie, superate o gestite con improvvisazione da ggente che fino a ieri lavorava in fabbrica o comunque sotto padrone, che non sanno un cazzo sulla loro attività  o sulla vita in generale...

esistono solo per rovinare chi lavora coscenziosamente..meteore del cazzo:
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andrew
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#617 Messaggio da andrew »

Husker_Du ha scritto:
Helmut ha scritto:I numeri dicono che questa crisi è comunque inferiore al quella del 1929 (quando, per l'unica volta nella storia dell'economia capitalista, il PIL mondiale ebbe il segno - ) di quella del 1973 (quando la produzione industriale mondiale ebbe un calo del 40%) e di quella del 1998 (limitata alle economie asiatica e russa)

Partendo da questi presupposti, si puó cautamente affermare che potrebbe trattarsi di una crisi di assestamento del sistema capitalista, già  visto nella storia.
I numeri dicono anche che mai come questa volta gli stati invischiati nella crisi hanno immesso denaro pubblico nel sistema (sia stampando moneta nuova come hanno fatto le banche centrali, cosa che non si vedeva da tempo immemmore se non in Argentina o Bolivia negli anni ottanta, sia attraverso l'acquisizione pubblica do quote di banche e societa' varie).

Ti dovresti allora chiedere: come sarebbe andata nel 1929 o nel 1973 se gli stati avessero preso le stesse misure prese oggi?
O alternativamente, cosa sarebbe successo oggi senza quegli interventi?
Meglio o peggio del 1929?
La risposta e' che non si puo' dire. Quindi paragonare le varie crisi senza considerare le politiche intraprese e' un esercizio fuorviante.
Stampare moneta (oltretutto a debito) non serve a nulla se non c'è fiducia
Lo dimostra la quantità  d denaro stampato dalla FED ma che giace nella casse delle banche perchè gli americani hanno paura a fare acquisti ed indebidarsi per essi.
Se poi si crea fiducia con l'eccesso di denaro in cicolazione ci sarà  una forte inflazione mitigata dalla delocalizzazione delle aziende.(basta tenere d'occhio il prezzo dell'oro)

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Husker_Du
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#618 Messaggio da Husker_Du »

andrew ha scritto:
Husker_Du ha scritto:
Helmut ha scritto:I numeri dicono che questa crisi è comunque inferiore al quella del 1929 (quando, per l'unica volta nella storia dell'economia capitalista, il PIL mondiale ebbe il segno - ) di quella del 1973 (quando la produzione industriale mondiale ebbe un calo del 40%) e di quella del 1998 (limitata alle economie asiatica e russa)

Partendo da questi presupposti, si puó cautamente affermare che potrebbe trattarsi di una crisi di assestamento del sistema capitalista, già  visto nella storia.
I numeri dicono anche che mai come questa volta gli stati invischiati nella crisi hanno immesso denaro pubblico nel sistema (sia stampando moneta nuova come hanno fatto le banche centrali, cosa che non si vedeva da tempo immemmore se non in Argentina o Bolivia negli anni ottanta, sia attraverso l'acquisizione pubblica do quote di banche e societa' varie).

Ti dovresti allora chiedere: come sarebbe andata nel 1929 o nel 1973 se gli stati avessero preso le stesse misure prese oggi?
O alternativamente, cosa sarebbe successo oggi senza quegli interventi?
Meglio o peggio del 1929?
La risposta e' che non si puo' dire. Quindi paragonare le varie crisi senza considerare le politiche intraprese e' un esercizio fuorviante.
Stampare moneta (oltretutto a debito) non serve a nulla se non c'è fiducia
Lo dimostra la quantità  d denaro stampato dalla FED ma che giace nella casse delle banche perchè gli americani hanno paura a fare acquisti ed indebidarsi per essi.
Se poi si crea fiducia con l'eccesso di denaro in cicolazione ci sarà  una forte inflazione mitigata dalla delocalizzazione delle aziende.(basta tenere d'occhio il prezzo dell'oro)
La fiducia e' ovviamente importante, anche perche' senza la moneta non vale niente e' solo un pezzo di carta.

Tuttavia, l'immissione di moneta serve prima a tamponare necessita' di liquidita' urgente che potrebbero mettere in difficolta' istituti che non riescono a rifornirsi sul mercato monetario.
Inoltre riduce il tasso di interesse. Quando il tasso nominale e' zero, e le aspettative (non l'inflazione attuale) di inflazione sono positive (e lo sono perche' giustamente ci si aspetta che tutto sto stampare moneta finira' in inflazione) allora il Tasso di Interesse Reale diventa negativo.
Questa e' un ottima cosa per gli investimenti e fornisce incentivi a perche' il sistema si riavvii. Magari il sistema non si riavvia, ma almeno provi a fornire incentivi per far si che accada.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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breglia
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#619 Messaggio da breglia »

Ieri è stato ufficialmente presentato il progetto capeggiato da Montezemolo 'Italia futura'.

Che ne pensate? Darà  davvero una svolta all'asfittica economia italiana o è solo uno spostamento di pressioni e interessi verso un nuovo gruppo di potere?
Ultima modifica di breglia il 08/10/2009, 15:05, modificato 1 volta in totale.
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#620 Messaggio da Drogato_ di_porno »

la seconda che hai detto

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sono un analfabeta funzionante

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breglia
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#621 Messaggio da breglia »

Mi è sembrata molto rivelatrice la presenza di Fini...i cattivi rapporti con Berlusconi, lo sputtanamento (sacrosanto) al quale il processabile è stato sottoposto. Tutto molto ben organizzato...comincio a intuire il perche di certe manovre strane degli ultimi mesi


P.S. C'è GROSSA CRISI...
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#622 Messaggio da bigtitslover »

Parak, ma come sono le pizzerie stile anni 80?
"Questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette...mentre fuori c'è la Morte!" - Boris 3 -
Gastronomia operaia, cannibalizzazione, coltello, forchetta, magnammoce o' padrone - Daniele Sepe -
Blog rhum e cocaina per battere il sistema - Manuel Agnelli -
Quanti troppi anni ri e riciclando il peggio, tutte queste bestie a raschiare il fondo - Mau Mau -
Abbasso le fiche depilate, viva i cespuglioni anni '80 - scritta sul muro -
Senza rabbia non essere felice - scritta sul muro -

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#623 Messaggio da danny_the_dog »

Parakarro ha scritto:
danny_the_dog ha scritto:[
Chi deve chiudere chiuda, poche storie. Molti poi hanno cavalcato alla grande l'entrata dell'euro, di soldi da parte ne dovrebbero avere quindi che non vengano a piangere adesso.

Nessuna voglia di innovarsi e il solito magna-magna itagliano di grossisti e distributori.

Per il commercio vedo tempi duri, con internet ormai è sempre più facile saltare qualche anello della catena distributiva.

:evil: :evil: :evil:
hai centrato il punto...

nel mio paesello in valle hanno aperto negli ultimi anni:

3 parrucchieri (per un totale di 6)
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2 pizzerie in stile anni 80
2 bar (non gestiti da professionisti) e uno aprirà  breve
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1 negozio abbigliamento per adulti (MA NE APRONO ANCORA?!)

sono cose vecchie, superate o gestite con improvvisazione da ggente che fino a ieri lavorava in fabbrica o comunque sotto padrone, che non sanno un cazzo sulla loro attività  o sulla vita in generale...

esistono solo per rovinare chi lavora coscenziosamente..meteore del cazzo:
vi odio!
Il discorso è complesso, in linea di massima io sono per il rapporto diretto produttore->consumatore, al limite produttore->negozio->consumatore.
Meno passaggi, meno costi al consumatore finale.

Solitamente il dipendente vede l'attività  commerciale come una cosa facile: ti puoi gestire i tuoi tempi, fare gli orari che vuoi, guadagnare di più.
Solo che il più delle volte non è così...

:wink: :wink: :wink:
"la spaccherei come il frutto dell'Eden" (cit. Satana in autobus)

Esponente del "Salutoconiglismo (cit. fritz)"

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#624 Messaggio da Parakarro »

bigtitslover ha scritto:Parak, ma come sono le pizzerie stile anni 80?
bruttine, scialbette, luci indecenti (solitamente neon) arredo datato 8anche se nuovo), fantasia nel menu' che rasenta lo zero, materie prime industriali... superate dalle new generazioni...


sia chiaro peró...

a me l'entità  del negozio piace... ma andrebbe fatto con raziocinio e conoscendo cosa si vende ma sopratutto COSA SI STA FACENDO...

Tanto per fare un esempio che mi coinvolge solo come consumatore: L ENOTECA...

la concorrenza è spietata, i soldi sono sempre meno, i prezzi sempre piu' alti (ma quest'anno ci saranno belle sorprese!)... situazione dimmerda... ma c'è chi ha 4 idee giuste e due palle così e allora vedi che abbandonano la mediocrità  dei supermercati, cercando chicche rare e utilizzando la rete sia per farsi conoscere che per vendere e mantengono dei ricarichi onesti e lo picchiano in culo alla crisi...

Ma ci vuole preparazione, competenza, audacia, capacità  d'adattamento....... non è roba per tutti

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#625 Messaggio da DiscoBall »

Quel che vedo dai telegiornali regionali (in Puglia): tante piccole-medie aziende che stanno chiudendo, ma veramente molte.

D'altro canto rimango allibito per quanti bar si stanno aprendo nel mio paese, nel raggio di un isolato da casa mia ce ne sono TRE ! (e non è una zona centrale).

E qua che penso che le crisi delle aziende sono solo un pretesto per la delocalizzazione.
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#626 Messaggio da Parakarro »

DiscoBall ha scritto: D'altro canto rimango allibito per quanti bar si stanno aprendo nel mio paese, nel raggio di un isolato da casa mia ce ne sono TRE ! (e non è una zona centrale)..
perchè di peones è pieno il mondo e credono che acquistando la coca cola a 20 eurocent e vendendola a 2 euro.. non funziona così... sono peones... i comuni lo sanno e liberano le licenze a condizione (magari) che non avendo parcheggi di proprietà  paghi una cifra che spazia dai 500 ai 7000 (ZETTEMILA) euro a posto macchina con un minimo di 5...

I comuni sono una delle peggiori cause delle difficoltà  economiche dei negozi

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#627 Messaggio da DiscoBall »

Parakarro ha scritto:i comuni lo sanno e liberano le licenze a condizione (magari) che non avendo parcheggi di proprietà  paghi una cifra che spazia dai 500 ai 7000 (ZETTEMILA) euro a posto macchina con un minimo di 5...
Parak, non ti ho capito... :oops:
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#628 Messaggio da Parakarro »

allora:

le licenze ormai sono libere...una volta avevano un limite...e quindi anche un valore... oggi non piu'... ma per limitare il proliferare di attività  commerciali si sono inventate la scusa dei parcheggi... ogni attività  deve avere un TOT numero di parcheggi che varia da comune a comune e da attività  ad attività  (fruttivendolo 3, bar 5, ristorante 7, calzolaio 2, gran mercato 50...) ma magari decidi di aprire in una zona priva della possibilità  di averne di proprietà ... allora il comune ti ''permette'' di pagarli!

Vuoi aprire un bar?! hai parcheggio?! No?! allora ci dai 500 euro per ogni parcheggio obbligatorio che non hai... e le cifre volano verso l'alto... in alcune zone ti chiedono fino a 7k...


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#629 Messaggio da GaiusBaltar »

Da me ha aperto un negozietto di antiquariato, viste le facce poco raccomandabili dei titolari penso si tratti più di una lavanderia che di un antiquario......
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino

"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti

http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE

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#630 Messaggio da Kronos »

Helmut ha scritto: Partendo da questi presupposti, si puó cautamente affermare che potrebbe trattarsi di una crisi di assestamento del sistema capitalista, già  visto nella storia.
no.
la crisi finanziaria a livello globale temo stia diventando strutturale con diversi fattori congiunturali di rilievo (prezzo materie prime minerali, solvibilita' dei debiti nazionali, risorse energetiche, produzione agricola, monopoli multinazionali) mai riscontrati simultaneamente prima.
il 1929 era una crisi finanziaria circoscritta principalmente al mondo anglosassone, il 1973 colpiva primariamente il settore energetico, nel 1998 si trattava di assestamenti di economie orientali cresciute troppo in fretta e l'eccessivo indebitamento immobiliare nel mercato giapponese.
Oggi la catena economica di insolvenze finanziarie ha colpito tutti indistintamente: non a caso i primi a cadere come sistema paese sono stati gli islandesi con il giochino delle speculazioni folli legate al tasso di cambio tra dollaro, yen ed euro: ma quello che dovrebbe preoccupare e' che in questa fase storica e nei prossimi 25/50 anni affronteremo un radicale cambiamento per quanto riguarda il consumo di risorse e di disponibilita' energetiche, evento che fino a questo punto non era previsto all'interno di gran parte delle teorie economiche che hanno sempre ragionato dando per scontato una quantita' pressoche' illimitata ed aperta di risorse.

Mai nella storia dell'uomo siamo arrivati come in questo periodo a:
- uno sviluppo rilevante della natalita' mondiale
- un consumo rilevante del territorio a disposizione
- una concentrazione della popolazione mondiale nelle aree urbane e metropolitane
- una scarsita' di acqua dolce
- un concentamento dello sfruttamento delle principali risorse del pianeta da parte di pochi soggetti sovranazionali
- una perdita rilevante di terreno coltivabile
- una perdita' di biodiversita' vegetale ed animale frutto del principio della monocultura e dell'allevamento intensivo
- una disponibilita' energetica garantita per abitante utile ad uno stile di vita sostenibile

Se zitti e muti i produttori di petrolio stanno meditando di mollare il dollaro in funzione o dell'euro o di controvalore in oro fisico: che succede quando gli altri beni come ad esempio grano o caffe' verranno valutati con altra moneta o scambiati con altre materie prime?
Mentre l'occidente in generale vede un trasferimento di capacita' produttive verso altre zone del mondo cosa resta alle popolazioni locali?
Se in ossequio alle leggi del libero mercato il capitale si sposta tendenzialmente verso i paesi dove la variabile del costo lavoro e' piu' favorevole qui cosa resta?
Una possibile svalutazione generale dei patrimoni, monetari ed immobili?
Una riduzione del costo orario della manodopera e dei servizi?
Il ritorno al baratto beni per beni o beni per servizi?
L'affermazione di una economia di sussistenza o di rimesse degli emigranti?
Una improbabile iperspecializzazione del sistema paese rispetto agli altri sistemi paese?

Per come la vedo io qui non si tratta nemmeno piu' di una crisi di assestamento del capitalismo, ma del fallimento dell'applicazione della garanzia del sistema cartamoneta.
Il parametro di ricchezza di un paese oramai non e' piu' il denaro in se' ma l'accesso equilibrato da parte del cittadino a risorse primarie (acqua, cibo, energia, ecc) e a servizi (istruzione, sanita', ecc) e all'amministrazione sostenibile del territorio e delle risorse in cui vive.

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