Si ma sono 20 anni che non comanda piu' lei, nel frattempo non potevano rimettere in piedi una bella socialdemocrazia?scb ha scritto:Infatti, in Uk ancora la bestemmiano: il liberismo allo stadio più disumano:
ceti medi buttati nella disperazione più fosca
working class ridotta alla povertà, come mai si era visto in UK prima
abbrutimento della capitale, con l'eliminazione del London Council ( ossia il Comune di Londra) per simpatie sinistrorse del sindaco...
chiusura ad ogni innovazione culturale, di stile di vita
[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
Mah, in ogni caso devo dire che dal punto di vista sociale blair se l'è cavata piuttosto bene. Ha tirato su la nazione, anche a livello di immagine, ha attratto un botto di investimenti esteri, ha rifatto di Londra qualcosa di molto vicino al centro del mondo, sotto alcuni aspetti. Il benessere comunque si è visto.
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
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Re: [O.T.] Crisi economica
Benessere di molti e malessere di alcuni, e' la socialdemocrazia.scb ha scritto:Mah, in ogni caso devo dire che dal punto di vista sociale blair se l'è cavata piuttosto bene. Ha tirato su la nazione, anche a livello di immagine, ha attratto un botto di investimenti esteri, ha rifatto di Londra qualcosa di molto vicino al centro del mondo, sotto alcuni aspetti. Il benessere comunque si è visto.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Cmq la svendita (ooops, privatizzazione) delle ferrovie è stato uno dei suicidi più famosi del thatcherismo...
Quando non si ha uno stile, si puó avere qualsiasi stile.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Qualcuno ha provato a fare una previsione, partendo da dopo la seconda guerra mondiale:
1950: inizio sviluppo economico
1970: l'industrializzazione fa perdere lavori nella produzione
1970: Si spostano i lavoratori nella pubblica amministrazione ed in imprese ed enti statali
1973: Inizia l'inefficienza del sistema, ed inizia l'aumento del debito pubblico
1990: Inizia la globalizzazione
1997: Inizia il controllo della spesa pubblica (per poter entrare in Europa)
1998: inizia ad aumentare il debito privato
2000: Aumenta la globalizzazione
2001: Il debito pubblico è legato al PIL dai parametri Europei
2001: Cresce il debito privato
2002: Riduzione del potere di acquisto
2003: Inizia la bolla immobiliare
2007: Inizia la crisi della borsa
2008: Inizia la crisi economica, primi lavoratori in cassa integrazione o licenziati
2008: Aumenta il debito pubblico e privato
2008-2009: Calo della produzione industriale
2009: Aumentano i lavoratori in cassa integrazione o licenziati
2009: Aumento del debito pubblico e riduzione del PIL e delle entrate fiscali
2010: Probabile crollo economia USA o inizio guerre, falsi attentati, ecc.. per tentare di evitarlo
2010: Aumento della disoccupazione e scoppio della bolla immobiliare in Italia
2010: Continua l'aumento del debito pubblico e la riduzione del PIL e delle entrate fiscali
2011: Riduzione di stipendi e pensioni
2012: Disoccupazione diffusa, riduzione dello stato sociale
2013: Rivolte sociali diffuse, aumento immigrazione
2014: Povertà diffusa, immigrazione di massa dai paesi africani
2015: Ristrutturazione sociale
2016: Stabilizzazione sociale
2017: Lenta ripresa industriale
2018: Inizio ripresa economica
2019: Livellamento dell'economia mondiale
2020: Mondo altamente competitivo governato da una oligarchia finanziaria
2021-2030: Distribuzione della ricchezza iniqua con pochi ricchi e molti poveri
1950: inizio sviluppo economico
1970: l'industrializzazione fa perdere lavori nella produzione
1970: Si spostano i lavoratori nella pubblica amministrazione ed in imprese ed enti statali
1973: Inizia l'inefficienza del sistema, ed inizia l'aumento del debito pubblico
1990: Inizia la globalizzazione
1997: Inizia il controllo della spesa pubblica (per poter entrare in Europa)
1998: inizia ad aumentare il debito privato
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2008: Aumenta il debito pubblico e privato
2008-2009: Calo della produzione industriale
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2009: Aumento del debito pubblico e riduzione del PIL e delle entrate fiscali
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2010: Aumento della disoccupazione e scoppio della bolla immobiliare in Italia
2010: Continua l'aumento del debito pubblico e la riduzione del PIL e delle entrate fiscali
2011: Riduzione di stipendi e pensioni
2012: Disoccupazione diffusa, riduzione dello stato sociale
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Re: [O.T.] Crisi economica
sì beh è l'unica cosa che non ha girato.Vinz Clortho ha scritto:Cmq la svendita (ooops, privatizzazione) delle ferrovie è stato uno dei suicidi più famosi del thatcherismo...
per il resto la tatcher ha migliorato alla grande.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: [O.T.] Crisi economica
gli effetti del thatcherismo sono da valutare nel medio lungo termine
come viveva in media la classe media? e la classe operaia?
a che beni e servizi potevano accedere facilmente?
quanto viaggiavano?
che case avevano?
in caso di perdita dle lavoro quanto rimanevano disoccupati?
indebitamento a parte l'inglese medio vive meglio adesso o prima della cura thatcher?
chiediamoci questo
come viveva in media la classe media? e la classe operaia?
a che beni e servizi potevano accedere facilmente?
quanto viaggiavano?
che case avevano?
in caso di perdita dle lavoro quanto rimanevano disoccupati?
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donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...
FATE POMPINI!!!!
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Re: [O.T.] Crisi economica
Non so rispondere a questo, pero' malgrado durante il suo mandato le siano arrivati strali da tutte le parti, gran parte delle sue riforme le sono sopravissute.cimmeno ha scritto:gli effetti del tatcherismo sono da valutare nel medio lungo termine
come viveva in media la classe media? e la classe operaia?
a che beni e servizi potevano accedere facilmente?
quanto viaggiavano?
che case avevano?
in caso di perdita dle lavoro quanto rimanevano disoccupati?
indebitamento a parte l'inglese medio vive meglio adesso o prima della cura tatcher?
chiediamoci questo
O almeno e' quel che ho letto su wiki:
Margaret Thatcher e la sua politica, nota come thatcherismo (ma in realtà strettamente dipendente dal pensiero degli economisti Friedrich von Hayek e Milton Friedman), sono state, e tuttora rimangono, molto controverse e al tempo stesso affascinanti. I suoi ammiratori dicono che abbia contribuito a ringiovanire l'economia del Regno Unito, mentre i suoi detrattori affermano che la sua politica sia servita soltanto ad aumentare il numero di disoccupati e ad aumentare il divario fra ricchi e poveri. C'è da dire però che dagli anni '90 in poi la disoccupazione, per effetto delle varie riforme operate da Thatcher, ha cominciato a diminuire progressivamente e il Regno Unito è diventato la terza potenza economica del mondo subito dopo Stati Uniti e Giappone. Thatcher, durante i suoi mandati, fu odiata visceralmente da buona parte dei britannici di sinistra (negli anni ottanta ed anche in seguito furono molti le canzoni ed i film in cui veniva contestata) e ammirata dai più fervidi sostenitori del liberismo. Comunque sia, i governi successivi, sia conservatori che laburisti (questi ultimi guidati da Tony Blair), hanno mantenuto gran parte delle sue riforme.
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Re: [O.T.] Crisi economica
sul tatcherismo: prima della crisi il divario più ampio tra i ceti era nel Regno Unito. Dal 2004 al 2007 in Gran Bretagna il numero dei poveri era salito da 12,1 a 12,7 milioni, mentre i profitti delle aziende nel 2006 avevano raggiunto i livelli più alti dal 1965. Un dato per tutti: nella prima metà del 2006 gli stipendi dei dirigenti ai vertici delle società era salito del 28%, al contrario degli stipendi medi settimanali che (con l'inflazione) erano scesi del 0,4 %. Mi sembra una distribuzione dei redditi piuttosto iniqua. E' vero che i margini di profitti delle imprese erano saliti con regolarità dal 1989 (caduta del Muro) ma lo avevano fatto a scapito della quota di reddito nazionale destinata ai lavoratori. Con l'aumento della manodopera mondiale post-Muro si faceva sì più profitto ma sulla pelle dei lavoratori. I dirigenti si arricchivano non con gli utili sugli investimenti bensì con l'aumento degli stipendi: non è sconcertante?
il mantra del tatcherismo era l'imposizione fiscale regressiva: minore è il reddito maggiori erano le tasse. tagliando le tasse ai ricchi sarebbe aumentata la ricchezza dei poveri. non mi pare sia andata così.
dal tatcherismo alla sua derivazione americana (la "reaganomics"): dal 1989 al 2004 (il trentennio del neo-liberismo neo-con) la percentuale di reddito lordo finita nelle mani dll' 1% più ricco della popolazione americana era salito dall' 8 al 16%. nello stesso periodo per il 90-95 % dei percettori di reddito era rimasta ancorata al 12%.
senza contare che la deregulation ha portato all' indebitamento del "credito a consumo" (spendere soldi che non hai) e allo scempio attuale.
ma come dice helmut si ristruttura e si riparte di slancio! è il capitalismo, si fa, si disfa, qualcuno crepa, qualcuno gode, è stupendo, è affrontare la vita con gioia e ottimismo!
il mantra del tatcherismo era l'imposizione fiscale regressiva: minore è il reddito maggiori erano le tasse. tagliando le tasse ai ricchi sarebbe aumentata la ricchezza dei poveri. non mi pare sia andata così.
dal tatcherismo alla sua derivazione americana (la "reaganomics"): dal 1989 al 2004 (il trentennio del neo-liberismo neo-con) la percentuale di reddito lordo finita nelle mani dll' 1% più ricco della popolazione americana era salito dall' 8 al 16%. nello stesso periodo per il 90-95 % dei percettori di reddito era rimasta ancorata al 12%.
senza contare che la deregulation ha portato all' indebitamento del "credito a consumo" (spendere soldi che non hai) e allo scempio attuale.
ma come dice helmut si ristruttura e si riparte di slancio! è il capitalismo, si fa, si disfa, qualcuno crepa, qualcuno gode, è stupendo, è affrontare la vita con gioia e ottimismo!
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] Crisi economica
Partendo dal presupposto che l'economia è costituita da 40% scienza,30% astrologia,20% meteorologia e 10% cartomanzia, provo a confutare:Capitanvideo ha scritto: 2012: Disoccupazione diffusa, riduzione dello stato sociale
2013: Rivolte sociali diffuse, aumento immigrazione
2014: Povertà diffusa, immigrazione di massa dai paesi africani
2015: Ristrutturazione sociale
2016: Stabilizzazione sociale
2017: Lenta ripresa industriale
2018: Inizio ripresa economica
2019: Livellamento dell'economia mondiale
2020: Mondo altamente competitivo governato da una oligarchia finanziaria
2021-2030: Distribuzione della ricchezza iniqua con pochi ricchi e molti poveri
2012: disoccupazione diffusa: probabile nell'area occidentale
2013: inversione di tendenza: tutto il continente africano cresce al 5%, l'America latina al 4%
2014: povertà diffusa è un dato troppo generico
2015: ristrutturazioni socioeconomiche avvengono mediamente ogni 10 anni
2016: cosa vuol dire stabilizzazione sociale...???
2017: l'incremento della produzione mondiale non è mai stato negativo dal 1933
2018: è gia iniziata adesso, nel 2010
2019: livellamento...??? Cosa significa...???
2020: siamo nella fantapolitica pura
2021-2030: illogico per un'economia di mercato.Significa ridotta capacità di spesa e di consumo, quindi crollo della produzione.
@ Drogato: è forse meglio affrontare la vita con tristezza e pessimismo...???

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Re: [O.T.] Crisi economica
verissimoHelmut ha scritto: 2021-2030: illogico per un'economia di mercato.Significa ridotta capacità di spesa e di consumo, quindi crollo della produzione.
ed infatti siamo ad anni luce dall'economia di mercato...
comunque le previsioni economico-politico-sociali a lungo termine mi fanno ridere

Re: [O.T.] Crisi economica
Non sapevo di essere ancora nell'economia curtense...!!!Parakarro ha scritto: ed infatti siamo ad anni luce dall'economia di mercato...

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Re: [O.T.] Crisi economica
Helmut ha scritto:Non sapevo di essere ancora nell'economia curtense...!!!Parakarro ha scritto: ed infatti siamo ad anni luce dall'economia di mercato...
il capitalismo d'oggi ha ben poco da spartire con l'economia di mercato...eggià lo sai

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Re: [O.T.] Crisi economica

http://www.youtube.com/watch?v=wkXYq4thhhk
Ma la Mrs. Margaret Hilda Roberts Coniugata Thatcher, baronessa Thatcher (Grantham, 13 ottobre 1925) ha applicato anche le teorie della “supply-side economics” durante i suoi governi.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
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Re: [O.T.] Crisi economica
Burocrazia e regole incerte, Italia ultima per libertà d' impresa
Siamo il Paese meno libero dal punto di vista economico
di Roberto Bagnoli
Tasse record, burocrazia eccessiva, scarsa certezza del diritto, Stato ipertrofico, troppe regole. E così l' Italia finisce per essere il Paese «meno libero d' Europa dal punto di vista economico». Questo è uno dei tanti allarmi che la Confindustria lancerà al Forum biennale di Parma che inizia domani sul tema «libertà e benessere». Attesi cinquemila imprenditori, molti gli ospiti stranieri come il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, il direttore generale Wto Pascal Lamy, il presidente della Bce Jean Claude Trichet, il ministro dell' economia francese Christine Lagarde, oltre al presidente del consiglio Silvio Berlusconi che sabato chiuderà i lavori prima di Emma Marcegaglia. L' analisi sulla libertà d' impresa è stata affidata da Confindustria all' Istituto Bruno Leoni (Ibl), secondo i cui esperti, l' Italia, in una scala ideale da uno a cento, gode di una libertà pari a 35, ben al di sotto della media europea (57) e a meno della metà dal Paese più libero, vale a dire l'Irlanda con quota 74. Il settore dove l' Italia sembra essere relegata all' ultimo posto, a quota 18, è quello della libertà dalla regolazione, come Ibl definisce «la qualità di norme e l'efficienza del settore pubblico». I giovani economisti di Ibl riconoscono, in un passaggio che farà piacere al ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che l'unico settore dove il nostro Paese non arranca è la libertà del mercato del lavoro, mentre osservano come uno dei punti critici sia il rischio di default e la tenuta dei conti pubblici che «potrebbero far schizzare in alto i tassi di interesse». Insomma l'Italia deve guardare ai Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) e considerarli un serio campanello d' allarme. Il Forum si aprirà con la presentazione della ricerca fatta dall' ufficio studi confindustriale (un volume di quasi 300 pagine) dove il responsabile Luca Paolazzi evidenzierà luci ed ombre della nostra storia economica. La tesi di Confindustria è che l' Italia nell' ultimo secolo ha conquistato un posto tra le prime dieci economie del mondo ma negli ultimi vent' anni si è impantanata, ha smesso di crescere creando «disagio sociale e incertezza per il futuro». Bisogna capire perché e quali ricette adottare dopo l' ultima tornata elettorale. Questo il tema del Forum.
Da Corriere della Sera, 8 Aprile 2010
Siamo il Paese meno libero dal punto di vista economico
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Tasse record, burocrazia eccessiva, scarsa certezza del diritto, Stato ipertrofico, troppe regole. E così l' Italia finisce per essere il Paese «meno libero d' Europa dal punto di vista economico». Questo è uno dei tanti allarmi che la Confindustria lancerà al Forum biennale di Parma che inizia domani sul tema «libertà e benessere». Attesi cinquemila imprenditori, molti gli ospiti stranieri come il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, il direttore generale Wto Pascal Lamy, il presidente della Bce Jean Claude Trichet, il ministro dell' economia francese Christine Lagarde, oltre al presidente del consiglio Silvio Berlusconi che sabato chiuderà i lavori prima di Emma Marcegaglia. L' analisi sulla libertà d' impresa è stata affidata da Confindustria all' Istituto Bruno Leoni (Ibl), secondo i cui esperti, l' Italia, in una scala ideale da uno a cento, gode di una libertà pari a 35, ben al di sotto della media europea (57) e a meno della metà dal Paese più libero, vale a dire l'Irlanda con quota 74. Il settore dove l' Italia sembra essere relegata all' ultimo posto, a quota 18, è quello della libertà dalla regolazione, come Ibl definisce «la qualità di norme e l'efficienza del settore pubblico». I giovani economisti di Ibl riconoscono, in un passaggio che farà piacere al ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che l'unico settore dove il nostro Paese non arranca è la libertà del mercato del lavoro, mentre osservano come uno dei punti critici sia il rischio di default e la tenuta dei conti pubblici che «potrebbero far schizzare in alto i tassi di interesse». Insomma l'Italia deve guardare ai Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) e considerarli un serio campanello d' allarme. Il Forum si aprirà con la presentazione della ricerca fatta dall' ufficio studi confindustriale (un volume di quasi 300 pagine) dove il responsabile Luca Paolazzi evidenzierà luci ed ombre della nostra storia economica. La tesi di Confindustria è che l' Italia nell' ultimo secolo ha conquistato un posto tra le prime dieci economie del mondo ma negli ultimi vent' anni si è impantanata, ha smesso di crescere creando «disagio sociale e incertezza per il futuro». Bisogna capire perché e quali ricette adottare dopo l' ultima tornata elettorale. Questo il tema del Forum.
Da Corriere della Sera, 8 Aprile 2010
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”