Indimenticabili i suoi lanci di 40 metri sul piede di Jair.
Re: [O.T.]Topic necrologio
Inviato: 09/07/2023, 13:10
da Gargarozzo
Non ho fatto in tempo a vederlo giocare prima del suo ritiro, giocatore fenomenale e il personaggio televisivo mi era simpatico.
Ha avuto una vita lunga, felice per lui.
Re: [O.T.]Topic necrologio
Inviato: 09/07/2023, 14:08
da Gargarozzo
Re: [O.T.]Topic necrologio
Inviato: 09/07/2023, 22:12
da Drogato_ di_porno
suarez è stato l'unico spagnolo a vincere un pallone d'oro...uno fra iniesta e xavi lo avrebbero meritato ma c'era messi a stopparli
ferito dalla pinna della tavola all'arteria femorale.
ma porca vacca.
Re: [O.T.]Topic necrologio
Inviato: 12/07/2023, 22:20
da Ludwig
Milan Kundera. Uno degli scrittori più citati da molti che nemmeno lo hanno letto. In Italia il successo lo ebbe più che altro per la fortunata intuizione del titolo del suo libro più famoso. L'insostenibile leggerezza dell'essere era una citazione che potevi piazzare ovunque
Milan Kundera. Uno degli scrittori più citati da molti che nemmeno lo hanno letto. In Italia il successo lo ebbe più che altro per la fortunata intuizione del titolo del suo libro più famoso. L'insostenibile leggerezza dell'essere era una citazione che potevi piazzare ovunque
Heh, io lo lessi grazie a quando Repubblica fece la collezione dei classici del 900 https://www.repubblica.it/speciale/2002 ... index.html
Li presi tutti e ne lessi un 80% buono di essi.
Tra l'altro fu proprio un gran canto del cigno perché di lì a breve smisi quasi del tutto sia di leggere romanzi che di andare in edicola.
Mi pare che mi piacque, però onestamente su due piedi manco mi ricorderei di cosa parli - mi questo Tomáš chirurgo mi suona familiare, ma finisce un po' lì.
Stesso discorso per molti della lista di cui sopra.
Di libri, autori, citati tanto senza necessariamente averli letti, sempre in quella lista c'era il primo libro de 'La Recherche' di Proust.
Ma anche 'Le cote chez Swan' l'ho cominciato 2 volte, ed ogni volta mi fermai entro metà libro - figurarsi aver letto 'A la recherche du temps perdu' per intero.
Non ricordo perché, ma non mi prendeva; un po', ma tipo un 20%, e che fino a qualche anno prima il francese lo masticavo un po' più decentemente (non da leggere Proust ma quasi quasi), e quindi a maggior ragione un po' mi faceva strano leggere un romanzo tradotto (perché, vabbe', dal polacco o dal coreano parte con l'animo in pace), ma per il restante 80% non lo so.
Re: [O.T.]Topic necrologio
Inviato: 13/07/2023, 12:46
da Drogato_ di_porno
anche se ero piccolo me lo ricordo
Da Venditti ad Arbore, ecco come “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Kundera diventò un cult
Pubblicato da Adelphi, il romanzo uscì in sordina nel 1984. Ma nel giro di un paio d’anni, grazie alla musica e alla tv, diventò di moda
Un programma tv estremamente popolare, che piaceva a tutti. Una canzone riuscita di uno dei più noti cantautori italiani. A fare de "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera, lo scrittore d'origine ceca scomparso a 94 anni, un romanzo di culto, hanno contribuito la musica e la televisione. Fu Roberto D'Agostino a lanciarlo durante la trasmissione Quelli della notte di Renzo Arbore su Raidue nel 1985, imbastendo un tormentone su quel titolo misterioso ed evocativo e senza mai parlare della trama, ma facendolo diventare di moda. Così di moda che l’anno seguente Antonello Venditti, all’epoca uno dei cantautori più famosi d’Italia, usò il titolo del romanzo per l'omonima canzone inserita nell'album Venditti e segreti. Fu un doppio “lancio” che nessuno avrebbe potuto prevedere quando il libro fu tradotto in Italia. A sceglierlo, per inaugurare la nuova collana Fabula, era stato l’editore milanese Adelphi. Nell'ottobre del 1984, in occasione dell'uscita, passò quasi inosservato. Ma pochi mesi dopo, il 29 aprile del 1985, le cose cambiarono rapidamente quando andò in onda la prima puntata di "Quelli della notte". Nel popolare programma tv i personaggi-spalla di Arbore si identificavano per un tormentone: il "filosofo" Riccardo Pazzaglia citava il "brodo premordiale"; il comunista romagnolo 'fedele alla linea' Maurizio Ferrini ripeteva "non capisco ma mi adeguo"; l'improbabile frate Antonino da Scasazza (Nino Frassica) raccontava "nanetti"; il 'lookologo' Roberto D'Agostino apriva ogni suo intervento dicendo "come scrive Milan Kundera ne L'insostenibile leggerezza dell'essere...". Volente o nolente, il tormentone di Roberto D'Agostino su Kundera inaugurò un nuovo modo di promuovere i libri in tv, capace di decretarne il successo di vendite.