[O.T.] Devo entrare in analisi?

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Axel del Riope
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1186 Messaggio da Axel del Riope »

Vino.... a volontà. Analisi?... che cazzata... Vino. Ho sperimentato su me stesso. 1 LT al giorno. Mi raccomando non guidare. Statevene a casa.
"Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo."
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Barabino
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1187 Messaggio da Barabino »

Il grosso difetto di mia Moglie russa e' che non vuole imparare a guidare... d'altra parte beve sempre 1 lt di rosso o due grosse lattine di birra scura 8%... forse e' meglio che non guidi...
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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nik978
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1188 Messaggio da nik978 »

ho finalmente trovato dei terapisti che parlano inglese (non cinesi ovviamente)
Una italiana addirittura (sarebbe ottimo! anche secon l'inglese ci sto dentro ovvio che in certi contesti in italiano mi venga meglio)
ma son tutti a shanghai.. logisitcamente è impossibile (2 ore di treno.. più considerate che shanghai fa 20milioni di abitanti quindi poi dovete spostarvi...)
E' prevista l'opzione skype, ma per il mio problema non ha senso.. lo dicono tutti e ci arrivo pure io..

Senza contare che tutti praticamente sono specializati nel supporto di espatriati. Venire in cina per i mediomen è una botta e ci sta che la gente abbia dei problemi.
Io ho un problema molto più grosso che mi sono portato in cina e per assurdo, ma anche no, la cina e la thaliandia hanno accentuato in maniera pesantissima.
Non sono un pirla che piagnucola perchè shanghai è iperfrenetica o perchè i cinesi sono strani.o perchè le cinesi gliela danno più facile.
Se gli arrivo io con la mia sindrome narcisistica (tra l'altro uno dei pochi narcisisti ad ammetterlo ed essere tanto narcisista da prenderlro cme punto di "unicità") si spaventano....

Purtroppo nonostante una mia apparente tranquillità sta andando sempre peggio (ovviamente.. sto invecchiando) e i miei "loop" che continuo a seguire sono sempre più stretti.....lo vedo oggi da alcuni miei atteggiamenti che non avevo da almeno 16 anni riguardo alla gestione della mia "missione" thailandese prossima ventura. (missione suicida come le precedenti ovvio)..

problema. grosso problema..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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dboon
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1189 Messaggio da dboon »

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Paperinik
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1190 Messaggio da Paperinik »

Ogni tanto mi chiedo se ho fatto la scelta giusta. Sono stato sempre scettico rispetto alla psicoterapia e talvolta è un po' come pagare una persona che ti dice cose che può dirti chiunque aggratis.
Da quando ho iniziato sono un pochino cambiato..ci voleva poco, prima rischiavo infortuni sul lavoro ogni giorno dal giramento di coglioni. Ho smesso di andare a troie, o comunque non è più un'urgenza, conscio che mi porterà solo cose negative. Ho trattato un po' il discorso dell'ex bambino fottuto dal porno e anche lì un po' ho mollato il porno. Probabilmente non mi sarei iscritto in palestra e non avrei rinnovato...c'è sempre l'ansia che ogni tanto si ripresenta..per una sorta di test dei progressi vorrei andare di nuovo a pucciare il biscotto ma mi sembra presto e so che mi rovinerei.
Prima però avevo diverse idee, anche se confuse. Adesso non ne ho più...come se fossero cancellate e fossi diventato assuefatto o cullato in questa vita lavoro-casa-palestra-casa, sopportazione di sorella e cognato, senza volere altro..non so se sia un bene o un male..forse semplicemente quando raggiungerò calma e serenità riuscirò a vedere più chiaro e a fare progetti migliori...ma calma e serenità mi sembrano progetti a lungo termine...
Intanto da 5 mesi faccio tutto di nascosto (e la palestra è un po' una copertura)...ho sempre timore del futuro e di come farò da solo, ma cerco di non pensarci...per ora tutto è "calmo". ma se si presenterà un imprevisto di quelli che la vita ti mette davanti?
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
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Vasco Rossi
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1191 Messaggio da Vasco Rossi »

dboon ha scritto:Immagine
ci hanno insegnato che prendere le distanze aiuta ma è una puttanata
bisogna essere nel mondo con le gioie e i dolori pena estraneamento e depressione
ho un' appendice di dimensioni sopra la media

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pan
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1192 Messaggio da pan »

Paperinik ha scritto:Ogni tanto mi chiedo se ho fatto la scelta giusta. Sono stato sempre scettico rispetto alla psicoterapia e talvolta è un po' come pagare una persona che ti dice cose che può dirti chiunque aggratis.
Da quando ho iniziato sono un pochino cambiato..ci voleva poco, prima rischiavo infortuni sul lavoro ogni giorno dal giramento di coglioni. Ho smesso di andare a troie, o comunque non è più un'urgenza, conscio che mi porterà solo cose negative. Ho trattato un po' il discorso dell'ex bambino fottuto dal porno e anche lì un po' ho mollato il porno. Probabilmente non mi sarei iscritto in palestra e non avrei rinnovato...c'è sempre l'ansia che ogni tanto si ripresenta..per una sorta di test dei progressi vorrei andare di nuovo a pucciare il biscotto ma mi sembra presto e so che mi rovinerei.
Prima però avevo diverse idee, anche se confuse. Adesso non ne ho più...come se fossero cancellate e fossi diventato assuefatto o cullato in questa vita lavoro-casa-palestra-casa, sopportazione di sorella e cognato, senza volere altro..non so se sia un bene o un male..forse semplicemente quando raggiungerò calma e serenità riuscirò a vedere più chiaro e a fare progetti migliori...ma calma e serenità mi sembrano progetti a lungo termine...
Intanto da 5 mesi faccio tutto di nascosto (e la palestra è un po' una copertura)...ho sempre timore del futuro e di come farò da solo, ma cerco di non pensarci...per ora tutto è "calmo". ma se si presenterà un imprevisto di quelli che la vita ti mette davanti?
Vedi papero, lo dico a te per tutti, le psicoterapie sono come le religioni : vanno considerate in base a ciò che chiedono piuttosto che per ciò che offrono.
Tutti qui la approcciate come una specialità della medicina mentre è tutt'altra cosa. Il medico dà, il terapeuta prende. L'unica analogia tra i due professionisti è che ci sono quelli che ci sanno fare di più, per il resto è proprio l'inverso.
Questo perché la guarigione fisica avviene sempre a partire da una condizione anatomo-fisiologica che consente al medico la possibilità di realizzarla o meno, vale a dire quella parte dell'attività medica chiamata prognosi, mentre i disturbi portati in psicoterapia sfuggono largamente a quei passaggi logico-sistematici propri della medicina, che chiamiamo anamnesi, esame obiettivo, diagnosi, prognosi appunto e terapia. Il fatto che sentite tutti gli strizzacervelli usare questi termini è dovuto al fatto che la psicologia, fin da quando si individuò come scienza a se stante, mutuò tali termini dalla medicina, in quanto i pionieri spessissimo provenivano proprio dalla medicina. Uno per tutti il dott. Sigmund Freud.

Nella realtà del setting psicoterapeutico, tutte quelle fasi sopracitate sono sempre mischiate insieme e procedono alla rinfusa nel tempo senza un ordine prevedibile.
Ma, al di sopra di ogni cosa, vi è che la guarigione proviene sempre soltanto ed esclusivamente dal cosiddetto paziente e il terapeuta ha il compito di riorganizzare le risorse che appartengono già al suo paziente. E questo è valido qualunque sia l'indirizzo culturale dello psycho. Nessuno studio infatti ha mai dimostrato che vi siano risultati migliori da parte di alcun orientamento culturale.

Un'indicazione utile che posso dare è che l'alleanza terapeutica è sostanziale per la buona riuscita e se c'è o non c'è si avverte in fasi molto precoci, solo che -in caso negativo- il terapeuta non te lo dirà mai, specie in questi tempi di crisi, ma sostanzialmente per il suo narcisismo che fa mediamente impallidire quello di nik, quindi devi essere tu, nel caso, a troncare la relazione che non va.

Un altro punto a mio avviso decisivo è vedere se il professionista attacca il nodo centrale di ogni problematica che è sempre quello della ripetizione. Tutte le nostre nevrosi vanno in scena come ripetizione dello Stesso. Tu ripeti la sfiga, nik il suo Io, Helmut l'efficienza, Lonewolf le turiste, io l'impossibilità, WARDOG l'estraneità ecc. ecc. ecc. Perché non cito le donne ? Ma perché stanno meglio, mi pare ovvio; alcune anche benissimo !

Ecco, se ti accorgi che non attacca la ripetizione (quella che Freud chiamava "coazione a ripetere") è il momento di mollarlo.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Blif
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1193 Messaggio da Blif »

C'è anche il rischio di mollare lo psico, prenderne un altro, mollare quell'altro, prenderne un terzo...
Metacoazione a ripetere. Il problema della terminazione è notoriamente indecidibile.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Barabino
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1194 Messaggio da Barabino »

Io ho avuto cinque psicologi (in successione ovv).

Quella piu' ladra (90 euro) aveva anche una capacita' istrionica e narrativa tale, che ha avuto qualche effetto... comunque per me il merito maggiore della mia maturazione va proprio al forum superzeta, che mi ha dato il gruppone di amici di cui avevo bisogno durante i miei trent'anni... il fatto che vi leggo per iscritto e non dal vivo mi ha permesso di metabolizzarvi meglio che se foste stati dal vivo...
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
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3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1195 Messaggio da pan »

Blif ha scritto:C'è anche il rischio di mollare lo psico, prenderne un altro, mollare quell'altro, prenderne un terzo...
Metacoazione a ripetere. Il problema della terminazione è notoriamente indecidibile.
Certo. Ma meglio il consumatore di psycho che l'analisi interminabile. Almeno statisticamente la probabilità d'incappare in quello giusto aumenta.

@Barabino : beh... dipende. Alcuni dal vivo avrebbero potuto esserti stati fatali (mado' che consecutio fatale) :DDD
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1196 Messaggio da nik978 »

Io non ho di questi problemi visto che qui non posso e mi devo analizzare da solo....
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1197 Messaggio da marziano »

Vasco Rossi ha scritto:ma è così difficile ed essere felici e senza demoni?
siam ricchi, si pensi all' Africa, siamo sani e ci roviniamo la vita, io in primis :)

e se vivessimo la vita felice? :)
meglio il distubo bipolare o di doppi turni alla breda? quando la gente se li faceva non aveva il tempo di "sentirsi" male e depressa.
questo è un fatto. in compenso moriva di fatica e catrame nei polmoni a 60 anni.
la società del benessere produce nuove malattie.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1198 Messaggio da casta diva »

pan ha scritto: Vedi papero, lo dico a te per tutti, le psicoterapie sono come le religioni : vanno considerate in base a ciò che chiedono piuttosto che per ciò che offrono.
Tutti qui la approcciate come una specialità della medicina mentre è tutt'altra cosa. Il medico dà, il terapeuta prende. L'unica analogia tra i due professionisti è che ci sono quelli che ci sanno fare di più, per il resto è proprio l'inverso.
Questo perché la guarigione fisica avviene sempre a partire da una condizione anatomo-fisiologica che consente al medico la possibilità di realizzarla o meno, vale a dire quella parte dell'attività medica chiamata prognosi, mentre i disturbi portati in psicoterapia sfuggono largamente a quei passaggi logico-sistematici propri della medicina, che chiamiamo anamnesi, esame obiettivo, diagnosi, prognosi appunto e terapia. Il fatto che sentite tutti gli strizzacervelli usare questi termini è dovuto al fatto che la psicologia, fin da quando si individuò come scienza a se stante, mutuò tali termini dalla medicina, in quanto i pionieri spessissimo provenivano proprio dalla medicina. Uno per tutti il dott. Sigmund Freud.

Nella realtà del setting psicoterapeutico, tutte quelle fasi sopracitate sono sempre mischiate insieme e procedono alla rinfusa nel tempo senza un ordine prevedibile.
Ma, al di sopra di ogni cosa, vi è che la guarigione proviene sempre soltanto ed esclusivamente dal cosiddetto paziente e il terapeuta ha il compito di riorganizzare le risorse che appartengono già al suo paziente. E questo è valido qualunque sia l'indirizzo culturale dello psycho. Nessuno studio infatti ha mai dimostrato che vi siano risultati migliori da parte di alcun orientamento culturale.

Un'indicazione utile che posso dare è che l'alleanza terapeutica è sostanziale per la buona riuscita e se c'è o non c'è si avverte in fasi molto precoci, solo che -in caso negativo- il terapeuta non te lo dirà mai, specie in questi tempi di crisi, ma sostanzialmente per il suo narcisismo che fa mediamente impallidire quello di nik, quindi devi essere tu, nel caso, a troncare la relazione che non va.

Un altro punto a mio avviso decisivo è vedere se il professionista attacca il nodo centrale di ogni problematica che è sempre quello della ripetizione. Tutte le nostre nevrosi vanno in scena come ripetizione dello Stesso. Tu ripeti la sfiga, nik il suo Io, Helmut l'efficienza, Lonewolf le turiste, io l'impossibilità, WARDOG l'estraneità ecc. ecc. ecc. Perché non cito le donne ? Ma perché stanno meglio, mi pare ovvio; alcune anche benissimo !

Ecco, se ti accorgi che non attacca la ripetizione (quella che Freud chiamava "coazione a ripetere") è il momento di mollarlo.
Blif ha scritto:C'è anche il rischio di mollare lo psico, prenderne un altro, mollare quell'altro, prenderne un terzo...
Metacoazione a ripetere. Il problema della terminazione è notoriamente indecidibile
Applausi ad entrambi, per ragioni che loro possono immaginare :033
"Cantare è di chi ama"
Sant'Agostino

"Lo smalto non mi piace, in compenso dovresti curare un po' le mani, iniziano a vedersi troppo i segni del tempo..." (cit.)

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1199 Messaggio da Vasco Rossi »

marziano ha scritto:
Vasco Rossi ha scritto:ma è così difficile ed essere felici e senza demoni?
siam ricchi, si pensi all' Africa, siamo sani e ci roviniamo la vita, io in primis :)

e se vivessimo la vita felice? :)
meglio il distubo bipolare o di doppi turni alla breda? quando la gente se li faceva non aveva il tempo di "sentirsi" male e depressa.
questo è un fatto. in compenso moriva di fatica e catrame nei polmoni a 60 anni.
la società del benessere produce nuove malattie.
sarai un marziano ma ragioni bene :blowkiss:
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#1200 Messaggio da dostum »

Paperinik ha scritto:Intanto da 5 mesi faccio tutto di nascosto (e la palestra è un po' una copertura)...ho sempre timore del futuro e di come farò da solo, ma cerco di non pensarci...per ora tutto è "calmo". ma se si presenterà un imprevisto di quelli che la vita ti mette davanti?
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