alfaalfa ha scritto:Probabilmente utile e necessario. Va comunque che fra il 1997 e il 1999 nessun paese al mondo ha privatizzato così in poco tempo quote così notevoli della sua economia. Secondo i dati OCSE negli anni 90 l'Italia è il paese al mondo che ha effettuato maggiori privatizzazioni
"- portare l'orario di lavoro dei dipendenti pubblici da 36 a 40 ore settimanali a parità di salario;
- rendere il TFR dei lavoratori dipendenti contributo previdenziale obbligatorio;
- aumentare la produttività per ora lavorata nei dipendenti privati (leggasi: + ore a parità di salario)"
Falsi problemi. Questi sono solo specchietti per le allodole. Dai dati OCSE, ISTAT e Banca d'Italia (sono rapporti non sempre di facile lettura, ma si capisce molto sapendoli leggere) si desume che il problema essenziale dell'economia italiana è la competitività ...ma se si va a fondo del problema, si scopre che i salari in italia sono aumentati, in termini reali, solo del 3,1% in 10 anni, mentre non è assolutamente vero che gli italiani lavorano poco... Il problema è acuito dal fatto che l'Italia ha un tessuto economico di aziende medio-piccole, spesso in settori tradizionali, quindi ancora meno propense a modernizzarsi
E te credo che abbiamo privatizzato più di tutti!!!
Fino al 1997 eravamo una sacca di socialismo reale statalista nel mezzo dell'Europa occidentale!!!
Sei distratto, caro alfa: non ho scritto che gli italani lavorano poco. Esattamente il contrario: non siamo produttivi, quindi lavoriamo tanto producendo poco, in termini di valore, non in termini di quantità .
Il declino industriale dell'Italia non è cominciato oggi (non si riduce così un Paese con 5 anni di centroSX e 4 di centroDX); viene da lontano,dagli anni '70, quando il succedersi di governi cattocomunisti e la politica miope dell'iniqua Triplice sindacale ha commesso errori imperdonabili.
Uno su tutti: il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Tarato sulle esigenze effettive delle imprese medio-piccole, per permettere loro di sopravvivere si basava su bassi salari e tanta, troppa spesa pubblica.
Risultato: nessun incentivo a investire in capitali. La grande industria a grosso investimento in capitali e ricerca (chimica, farmaceutica, aeronautica, alimentare, elettronica, telecomunicazioni) è andata a farsi fottere a vantaggio di jeans, scarpe, vino, edilizia, mobilio,oggettistica; dove i cinesi ci stanno rompendo il culo.
Dello sfacelo ringraziamo, nell'ordine: la DC, il PCI, parte del PSI, CGIL,CISL,UIL, i Cattolici Sociali, tutto l'apparitik capital-statale di IRI, ENI,ENEL, FERROVIE...e...ricordiamo che il cattolico Prodi è stato il più grande privatizzatore della Repubblica.
Persino un liberale e liberista come me è costretto o riconoscerlo.