Gin ha scritto:sì però dopo tutto questo, qui da solo in casa mia a 37 anni ed intanto che mi gusto 2 bistecchine ed un'insalatona che mi son preparato ovviamente io con le bollette sul tavolo che sabato mattina pagherò in posta ovviamente con i miei soldi...ma che cazzo ve ne frega se avete l'amico che vive in una casa regalata, che se non va a pranzo da mamma lo fa in giro, che si fa pagare l'imu dai parents, che ha la donna delle pulizie.....o il discorso non riguarda più l'autonomia ma qualcosa d'altro?
I tuoi post sono sempre discretamente criptici, proprio per questo mi piacciono.
Detto ciò.
Il discorso a mio parere è che l'autonomia di una persona non si misura solo da dove uno abita. Abitare in casa propria prendendosi però solo gli onori (la libertà, su tutte) e lasciando ad altri gli oneri (costo bollette, pulizie o altro ancora) non vuol dire essere autonomi ed indipendenti anche se "sulla carta" lo si è.
Al tempo stesso vivere ancora con i genitori non vuol per forza di cosa dire essere "mammoni" o "mantenuti".
Poi, un pò (per usare un eufemismo) di invidia verso che può permettersi di vivere solo è normale avercela. Ma non penso sia solo questione di invidia.
Ci sono situazioni e situazioni.
andygarcia ha scritto:la cosa che le madri non capiscono è che creano un danno ai figli tenendoseli dentro casa pur avendo le possibilità per vivere soli. i figli non saranno mai indipendenti quando i genitori non ci saranno più sarà un drammma perchè non sapranno cucinare pulire lavare ecc ecc senza contare che negli anni migliori della loro vita non si saranno mai neanche fatti una cena romantica a due a lume di candela a casa o una trombata selvaggia sul mobile svuotatasche dell'ingresso!
insomma saranno sopravvissuti e mai vissuti e non avranno imparato e mai impareranno a vivere.
io me ne sono andato a 21 anni (tardi rispetto ai miei piani) non tornerei mai indieetro e non pensate che io viva nell'oro, ho uno stipendio mensile a tre cifre e non a quattro e devi essere bravo e fare i conti ma le soddisfazioni ripagano di gran lunga i sacrifici!
Non per vantarmi, ma. Io a casa cucino (la sera sempre), pulisco (spesso anche se non sempre),stiro (i miei vestiti sempre) e sbrigo varie commissioni (non solo per la mia famiglia ma anche per i nonni, dalla spesa spesso con soldi miei ad esempio). Mi manca saper lavare i panni e qualche altra piccola cosetta. Tutti i soldi che guadagno (o meglio guadagnavo visto che ora sono senza lavoro perché mi è scaduto il contratto) li reimmettevo in buona parte nel "bilancio familiare" (sia direttamente, dandoli a mia madre, sia indirettamente acquistando cose che servivano a tutti).
Vivo a casa con i miei e quindi vado considerato a tutti gli effetti un mammone (anche se in realtà il termine ha una accezione più ampia, però). Ma non mi sento di certo meno autonomo rispetto a chi ha casa pagata dai genitori e che spesso chiama anche la mamma per farsi fare le pulizie.
Poi, non ho un lavoro stabile e di andare a vivere da solo non me lo posso permettere e, francamente, servirebbe a qualcosa non avendo la possibilità di mantenermi? Avrebbe senso andare a viver solo e dopo qualche mese chiedere i soldi ai miei? Secondo me no, poi magari mi sbaglierò. Ma ciò non vuol dire che io mi debba vedere affibiato la patente di "mammone" solo perché vivo con i miei e non ho casa mia.
Che a 25 anni non abbia un lavoro stabile è sicuramente una mia mancanza e darwinianamente parlando sono un "debole". Però mammone non mi ci sento nel modo più assoluto. Non competitivo si, debole anche, mammone però no.
Poi sicuramente complimenti a te che sei riuscito ad andare via di casa a 21 anni (anche se avere 21 anni dieci anni fa era un pò diverso che averli nel 2012, per dire). Però la metti su toni troppo drastici. Non è che l'andare a vivere soli sia sintomo di onnipotenza (tu addirittura la metti sul fatto che c'è chi impara a vivere e chi no, a me sembra esagerato come concetto visto che ci sono tantissimi altri campi su cui valutare la capacità esistenziale di un soggetto).
La cena a lume di candela e la scopata l'avrò fatta un giorno in cui i miei erano fuori per una cresima? Pazienza, ciò non toglie che mi sia piaciuta comunque in quel modo. Non mi sento meno adeguato alla vita solo perché vivo con i miei. Se a breve (perché la voglia ci sarebbe, altroché se ci sarebbe) dovessi andare a vivere da solo non mi permetterei mai di considerarmi superiore ad un mio coetaneo che invece per alcune ragioni 'sta ancora con i suoi.
Così come non mi consideravo diverso rispetto a quando convivevo con la mia ex ragazza. Ora vivo con i miei ma, nel bene o nel male, mi considero sempre in eugual modo (debole apppunto ma non mammone).