[O.T.] Il Toro

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CanellaBruneri
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Re: [O.T.] Il Toro

#1216 Messaggio da CanellaBruneri »

Capitanvideo ha scritto:
[Scopri]Spoiler
Le rovine lasciate dagli Agnelli

“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

di Anthony Weatherill (Anthony Weatherhill, originario di Manchester e nipote dello storico coach Matt Busby, si occupa da tempo di politica sportiva. E’ il vero ideatore della Tessera del Tifoso, poi arrivata in Italia sulla base di tutt’altri presupposti e intendimenti.)


C’è qualcosa di intrinsecamente malvagio per qualsiasi tipo di aggregazione sociale, e lo scrivo con tutta la cautela possibile, in alcuni fatti a cui abbiamo potuto assistere in alcune recenti partite del calcio della Serie A. Laddove la malvagità si è manifestata, più volte, come rappresentazione soverchiante manifesta di un potere, che fa dei propri interessi l’unico comune denominatore. A guardarsi attorno, e non solo nel calcio, il sentimento più diffuso sembra essere la rassegnazione, che fatalmente porta a guardare, tutti, al noto atteggiamento del tirare a campare. Siamo, dispiace dirlo, sulla soglia di un clima da gravità irreversibile di cui la pubblica opinione pare non avere contezza. Questo perché le regole, sempre di più, sono diventate meccanismi formali di giudizio soggettivo, utili paraventi per nascondere l’evidente nudità del re, sempre più assurto al rango di imperatore. Un arbitro che decide di sorvolare su un evidente fallo di mano, addetti al VAR che non gli impongono di consultare le immagini dell’azione del presunto fallo, il giocatore reo del fallo che in diretta televisiva ammette il tocco di una mano che, a suo dire (e con manifesta slealtà sportiva), non poteva tagliarsi; tutte queste cose sarebbero ben poca cosa di fronte allo scempio andato in onda su Dazn nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo dell’ultimo “Derby della Mole”.

Nella postazione della piattaforma digitale a pagamento di video streaming on demand, una giovane giornalista era accompagnata, nel commentare il resume delle immagini del primo tempo del derby, da due opinionisti, elevati a tale mansione per il loro passato da ex calciatori (uno addirittura un ex campione del mondo). Quello era il momento in cui i tifosi della squadra penalizzata dalla mancata concessione del rigore, aspettavano almeno il ristoro di un commento che avrebbe dato loro almeno una parziale parvenza di giustizia. Ma i due ex giocatori (sulla giovane giornalista meglio tacere), con l’aria più candida e sbrigativa del mondo, si sono accodati al pensiero dell’autore del fallo di mano: il tocco di mano incontestabilmente c’è stato, ma il giocatore non poteva certo tagliarsi il braccio. Eh no, miei egregi opinionisti (avrete notato come non stia chiamando nessuno per nome. Non lo meritano), secondo l’attuale regolamento sul fallo di mano in aerea di rigore, quel braccio il giocatore bianconero avrebbe dovuto proprio tagliarlo, ovvero tenerlo dietro la schiena. C’è da chiedersi perché quei due opinionisti/ex calciatori hanno palesemente mentito, ben sapendo di mentire. Come è possibile che un “potere terzo”, categoria al quale il giornalismo appartiene di diritto, non senta il bisogno di operare un tentativo di verità?

“Quando, dunque, io vedo accordare il diritto o la facoltà di fare tutto a una qualsiasi potenza, si chiami essa popolo o re, democrazia o aristocrazia, si eserciti essa in una monarchia o in una repubblica, io dico: qui c’è il germe della tirannide; e cerco di andare a vivere sotto altre leggi”. Così scriveva Alexis de Toqueville in pieno ottocento, in cui il problema della soddisfazione dei diritti individuali, all’interno di società auspicate finalmente democratiche, si cominciava ad avvertirlo come un pericolo all’aspirazione della vita democratica stessa. Quando si parla di diritti individuali, si parla di possibili estensioni di poteri difficilmente quantificabili, se non si erge un potere super partes con chiare funzioni di controllo, a stabilirne dei limiti oltre il quale un diritto dei pochi facilmente potrebbe prevaricare le speranze dei molti. Se così non fosse saremmo in balia del mero arbitrio. Questo potere super partes dovrebbe essere sempre pronto a ricordare come esista, immutabile in ogni tempo, una legge naturale e universale, riferimento principe che, usando le parole di Aristotele, “con i suoi divieti distoglie dal male”. Insomma il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto. E se nella corsa nel prendersi tutto, da parte del più bravo, addirittura molti corrono, senza essergli stato richiesto, a servirlo in questa rincorsa, allora la faccenda si fa veramente pericolosa. Eh sì, perché non credo che Andrea Agnelli abbia telefonato ai due opinionisti di Dazn per imporgli o prefigurargli idee corruttive, in cambio di un commento di parte sulle vicende del derby. Credo, invece, che ormai, pur di ingraziarsi l’imperatore Agnelli, vari operatori del calcio facciano a gara per compiacerlo.



In questo modo ritengono, e probabilmente hanno ragione, di fare una carriera sempre più luminosa e redditizia nel settore in cui operano. Andrea Agnelli vede e lascia fare, perché i servi sciocchi sono sempre utili nella scalata di un potere, di un qualsiasi potere. Hanno il pregio di essere fedeli, perché il terrore di perdere quel po’ di privilegio e di denaro che una carriera all’ombra dell’imperatore assicura è un ottimo deterrente contro ogni forma di spirito critico. Siamo oltre la paura di una ritorsione punitiva e aggressiva dell’imperatore, e siamo oltre il Don Abbondio manzoniano pauroso dei “Bravi” di Don Rodrigo. Siamo all’acquiescenza consapevole del non disturbare il manovratore, nella speranza di trarne vantaggi. Praticamente, nel calcio italiano, è cessato ogni tipo di opposizione o ribellione nei confronti di una Juventus negli ultimi anni spesso aiutata dentro e fuori dal campo. Ma perché la società bianconera non teme la reputazione di “Mangiafuoco” che ormai si è fatta? Andrea Agnelli, con le sue azioni e le sue dichiarazioni, ha mostrato di avere le idee molto chiare. La sua è una mentalità neo liberista, stile “Scuola di Chicago” di Milton Friedman per intenderci.

Una mentalità che ha spinto i grandi capitalisti di questo mondo, ed Andrea Agnelli è uno di questi, ad instaurare il ciclo vitale del prendere tutto quello da poter prendere. Non importa l’etica, non importa il bene comune, non importa lo Stato, non importano le regole: conta solo il bene della tua impresa. La cosa paradossale che alla gente tutto questo è stato spacciato come il nuovo avanzante, e la gente ci ha creduto, e ci sta credendo. Lodare una società di calcio gestita come ad un’azienda, fa sentire molti tifosi di essere dei sofisticati progressisti(ah, la vanità). Forte di questa mentalità dominante, il presidente bianconero è partito alla caccia del mondo, per imporre a miliardi di potenziali consumatori il prodotto Juventus. Un prodotto declinato in merchandising, diritti tv, hotel, parchi tematici,ristoranti, e tutto ciò che la mentalità neo capitalista ha inventato, sta inventando e inventerà. Vincere la Serie A(sfruttandola come rampa di lancio) in modo continuo e smodato, è servito alla Juve per crearsi il capitale e l’immagine di super potenza calcistica legittimata a sedersi al tavolo dei club di calcio che contano a livello mondiale. In questa operazione di promozione globale, la Juventus ha avuto molti “partner”.



Il Credito Sportivo a finanziargli l’operazione Juventus Stadium, il Comune di Torino concessore a pochi spiccioli di ampi spazi del suo territorio per le numerose operazioni commerciali e immobiliari che sono nate e stanno nascendo attorno allo Stadium, un marchio sportivo di valore mondiale che l’ha letteralmente ricoperta di soldi come sponsor tecnico, un marchio interno al Gruppo FCA che continua ciclicamente ad aumentare il compenso per il suo marchio apposto sulle maglie di Chiellini e compagni. Tutto ciò in barba a qualsiasi regolamento del FairPlay finanziario, e in barba a qualsiasi legge necessaria a regolare la libera concorrenza. Il risultato è stato la distruzione del senso della competizione del campionato di Serie A. Bisogna dirlo con forza: al Paris Saint Germain e alla Juventus è stato consentito, con la loro debordante forza economica e politica, di annullare il valore competitivo della Serie A e della Ligue 1. In questi due campionati ormai si gioca per arrivare secondi. Si è dilapidato il valore massimo del gioco del calcio, e cioè la possibilità del più debole di sperare qualcosa contro il più forte. E se non c’è competizione non c’è neanche il tifoso, mutato antropologicamente, da Agnelli, al rango di consumatore. Esattamente come il consumatore di videogiochi da lui citato e temuto. Ma una domanda sorge spontanea: quando si ribelleranno gli eterni secondi? Possibile che ad Aurelio De Laurentiis e colleghi vada bene questa situazione? A far pensare è la “cattiveria” con cui il figlio di Umberto sta procedendo, in uno spirito bulimico che non ha mai portato fortuna a chi lo ha preceduto nello stesso atteggiamento, piuttosto solo rovine.

In tale situazione ben si capisce perché i servi sciocchi proliferino: meglio accontentarsi di qualche ricco osso da sgranocchiare e mettere da parte qualche di più, che rischiare di vedere una mano che leggermente si ritrae, non riuscendoci, per non procurare un contatto da rigore con il pallone. Magari se quelli di Dazn chiederanno ad Agnelli un parere sugli intrepidi opinionisti del derby, questi non potrà che riservargli benevolenza. E si sa, all’imperatore basta un sorriso o un mugugno per determinare un destino. Le parole, in un contesto da semi dio, sono già qualcosa di troppo. Ci sarà qualcuno che proverà a riportare il semi dio nella condizione di uomo? Ci sarà un giudice a Berlino? Lo si speri anche per il bene della Juventus.


Condivido l'analisi e lo scenario, ma, e sai che te lo chiedo in amicizia, un tempo non eri un "tifoso" di Chicago e dei neoclassici austriaci? Magari sbaglio, eh... anche perchè è passato qualche annetto
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Re: [O.T.] Il Toro

#1217 Messaggio da Capitanvideo »

CanellaBruneri ha scritto: Condivido l'analisi e lo scenario, ma, e sai che te lo chiedo in amicizia, un tempo non eri un "tifoso" di Chicago e dei neoclassici austriaci? Magari sbaglio, eh... anche perchè è passato qualche annetto
Si, ero ( e un po' lo sono ancora) un fan della scuola austriaca.

Ma non sono mai stato di destra, se non in economia. Cerco di non essere ipocrita.

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:wink:
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Re: [O.T.] Il Toro

#1218 Messaggio da Capitanvideo »

Il disastro continua.

Rinvio del portiere, un interista rimanda a caso di testa.

Palla a Martinez che lascia 3 metri a Izzo come fosse un pensionato. Gol tipo oratorio dei salesiani, quando hai 8 anni.

Avremmo potuto giocare 5 ore senza riuscire a fare gol.

Che caciucco abbia perso la bussola si era capito alla terza contro il Lecce.

9 sconfitte, un punto a partita. Forse non lo esonera nemmeno dopo il Genoa, dove al massimo si porterà via un punto.

Si sta buttando nel cesso quello di buono fatto negli ultimi 5-6 anni, cioè quella lentissima ed estenuante crescita (tanto cara a dentiera) che però ci ha portato ad essere una squadra almeno rognosa, sebbene MAI divertente da vedere.

L'abbandono di quella merda di Petracchio ha lasciato praticamente tutto nelle mani di Ciro, che notoriamente non capisce un cazzo e nemmeno gli frega.

Dopo l'annata disastrosa che si prospetta, si sfrega già le mani luride al pensiero di far cassa con Belotti e Sirigu, che sicuramente (e giustamente) chiederanno di essere ceduti a qualcuno di un po' più serio.
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Re: [O.T.] Il Toro

#1219 Messaggio da cirillosomma »

Capitanvideo ha scritto:
L'abbandono di quella merda di Petracchio
analisi lucida e abbondante, una cosa però resta misteriosa, per anni i Tifosi del Toro hanno riempito petrachi d'insulti accusandolo di essere un parassita lecchino di cairo, andato via si scopre che era un bel direttore...cosa è successo per mettere un fantasma come Bava?

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Re: [O.T.] Il Toro

#1220 Messaggio da Capitanvideo »

cirillosomma ha scritto:
Capitanvideo ha scritto:
L'abbandono di quella merda di Petracchio
analisi lucida e abbondante, una cosa però resta misteriosa, per anni i Tifosi del Toro hanno riempito petrachi d'insulti accusandolo di essere un parassita lecchino di cairo, andato via si scopre che era un bel direttore...cosa è successo per mettere un fantasma come Bava?
Non è proprio così. Petracchio, come tutti i DS, è ovviamente al soldo del grande capo. Tutti d'accordo, credo.

Poi è anche un uomo di merda, e lo abbiamo visto in molte occasioni, compreso il suo passaggio alla Roma.

Ma indubbiamente, da quando è arrivato lui, le cose sono migliorate. Dopo 7-8 anni di Cairo, con serie B e bassa serie a di continuo, le cose hanno cominciato a girare meglio. Ha fatto qualche buon acquisto, innegabile. Insomma, di calcio qualcosa ne capisce.

Poi, noi del Toro, guardiamo a molte altre cose, non solo alle vittorie. Se ti schifo, te ne puoi anche andare da ieri, anche se mi porti dei risultati.

Alla fine la società non esiste, si è visto anche alla conferenza farsa di Rizzoli. Al fallo di mano di De Light, nessuno ha aperto bocca.
L'unico che può permettersi di brontolare è Ancelotti, pieno di grana e verso la pensione. Gli altri tutti zitti e muti, noi compresi, se volete qualche briciola della torta.
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Re: [O.T.] Il Toro

#1221 Messaggio da Capitanvideo »

Non scherzo. Non ricordo di aver mai visto una partita più brutta di Genoa Torino.

Andrebbe proposta come sostituto della pena di morte.

Non c'è nulla da analizzare, se non un Torino senza attacco e allo sbando contro un Genoa con un attacco ma ancor piùallo sbando. Nel senso che la situazione è la solita (gente in campo che non sa cosa fare, e se lo sa, non è in grado di farla) e a far la differenza è stato l'unico tiro in porta del Torino, quando il Genoa prima aveva sfiorato tre volte il gol.

Solo tre punti, il resto un disastro totale.

Eppure la squadra, al di la della messa in campo alla cazzo (senza attacco, senza sovrapposizioni, senza centrocampo, Ansaldi, l''unico che salta l'uomo sostituito per Meitè, un fantasma. Robe da non crederci) non sarebbe male.
Per il sesto posto potrebbe lottarci eccome, invece sarà una stagione come l'ultima di dentiera, giocata malissimo, e ci si salverà perché tecnicamente, sebbene scarsi, sono due spanne sopra le altre candidate alla B.

Mamma mia. Una roba invereconda.
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Re: [O.T.] Il Toro

#1222 Messaggio da gunsofbrixton »

CAIRO VATTENE, MAZZARRI A RUOTA.

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Re: [O.T.] Il Toro

#1223 Messaggio da Johnny Ryall »

Ieri pomeriggio non capivo se ero io ad aver preso dell'LSD e nel trip mi stavo sognando Lukic falso nueve o se la droca non l'avesse presa davvero mister Cazzarri per aver messo in campo una formazione tanto scellerata.
Dopo le indagini, gli telefonano le troie

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Re: [O.T.] Il Toro

#1224 Messaggio da Capitanvideo »

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manigliasferica
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Re: [O.T.] Il Toro

#1225 Messaggio da manigliasferica »

non ricordo se sulla pagina FB del Toro o sotto l'articolo alla partita sul sito della Gazzetta,
ma sabato ho letto un commento riguardo il Comi e il Cairo, chiamato "mandrogno"
non conoscevo quel termine :DDD

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Galibier
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Re: [O.T.] Il Toro

#1226 Messaggio da Galibier »

manigliasferica ha scritto:non ricordo se sulla pagina FB del Toro o sotto l'articolo alla partita sul sito della Gazzetta,
ma sabato ho letto un commento riguardo il Comi e il Cairo, chiamato "mandrogno"
non conoscevo quel termine :DDD

Il termine "mandrogn" alla piemontese si potrebbe tradurre con (r)accattone... e cioè colui che passava di cascina in cascina e prendeva gli scarti per poi cercare di farci qualche quattrino...

ho avuto un allenatore originario di Novi e mi spiegava che è un termine non molto ben visto dai locali...
"Ma s'io avessi previsto tutto questo... dati causa e pretesto,forse farei lo stesso"

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Re: [O.T.] Il Toro

#1227 Messaggio da manigliasferica »

si. se scrivo mandrogno in google mi esce termine in uso specialmente nella provincia di Alessandria.
si chiamavano così i tizi che commerciavano in pelli di coniglio e altri scarti.

mi faceva ridere il commento a Comi e Cairo. Ogni volta che leggo Comi penso al Capitano e al buffet spazzolato via :D

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Re: [O.T.] Il Toro

#1228 Messaggio da Gargarozzo »

manigliasferica ha scritto:si. se scrivo mandrogno in google mi esce termine in uso specialmente nella provincia di Alessandria.
Noi "della zona di" Casale Monferrato chiamiamo, dispregiativamente, gli abitanti di Alessandria e frazioni "nandrogni".
Il derby è molto sentito, anche perché si è sotto la provincia di Alessandria (pur essendo piú vicini a Vercelli)
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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Re: [O.T.] Il Toro

#1229 Messaggio da manigliasferica »

leggo da wikipedia
Gemellaggi e rivalità
Ugo Boccassi cita come prima tifoseria rivale dell'Alessandria quella dell'Andrea Doria:[161] si verificarono scontri sia a Genova, il 1º novembre 1914 (gara caratterizzata da quello che i giornali dell'epoca definirono «un premeditato pestaggio» del pubblico ai danni degli alessandrini presenti «insultati, coperti di sputi, e dovettero poi più tardi fare un lungo giro per raggiungere l'albergo e portati in salvo», dal ferimento per arma da taglio di un dirigente ospite all'uscita dal campo e dall'arresto «per un incidente sorto tra il pubblico durante lo svolgimento del match» di un alessandrino «per minacce a mano armata contro alcuni spettatori parteggianti per l'Andrea Doria»),[162] sia sul Campo degli Orti, il 17 aprile 1921; in quest'ultimo caso la gara fu fatta sospendere dai carabinieri per i disordini creati da genovesi «armati di rivoltelle e di rasoi», in quello che l'inviato della Stampa definì «il primo disgustoso incidente occorso in tanti anni di sane e belle battaglie sportive combattute nella nostra città».[163] Marcello Marcellini riporta invece che nel 1957, in occasione dello spareggio di San Siro per la promozione in A, i tifosi dell'Inter si unirono a quelli del Brescia, allenato dall'ex calciatore nerazzurro Fattori, mentre quelli del Milan scelsero di sostenere l'Alessandria dell'ex Pedroni.[164]

La tifoseria organizzata, dichiaratamente apolitica,[153] conobbe i suoi primi scontri nel corso del campionato 1974-1975 con gli ultras di Genoa, Cuneo e Verona; paradossalmente fu proprio coi rossoblù che, il 4 maggio 1975, sancì il suo primo gemellaggio, «che ancora oggi esiste ed è uno tra i più vecchi d'Italia».[165][166] Nel corso dei primi anni di militanza in Serie C1 e C2 vennero a crearsi rapporti ostili con diverse tifoserie liguri e toscane: episodi di violenza si verificarono in occasione delle gare contro lo Spezia a partire dal 1979 e per tutto il ventennio successivo;[167][168] nello stesso arco temporale si ricordano screzi di varia entità con Savona, Carrarese, Lucchese, Siena e Montevarchi. Più recentemente si sono consolidate rivalità con altre tifoserie del Nord Italia: in particolare, gli scontri più aspri si sono avuti coi sostenitori del Varese.[169]

Derby della Provincia di Alessandria e Derby calcistici in Piemonte.
Rapporti controversi si hanno anche con i tifosi del Casale: le gare tra grigi e nerostellati (i derby della Provincia di Alessandria, che si giocano da oltre novant'anni), sono tra le più appassionate in Piemonte.[170] Altri derby, meno celebrati e sentiti, sono quelli con altre squadre della provincia come Derthona, Novese, Acqui e Valenzana, e della zona del Piemonte Orientale, in particolare Novara (fu in occasione di uno scontro diretto contro gli azzurri che gli Ultras Grigi, nel 1974, realizzarono la loro prima coreografia) e Pro Vercelli; è accaduto anche che, in alcune occasioni, gruppi di tifosi grigi e delle Bianche Casacche si siano manifestati reciproca stima.[171][172]

Successivamente a quello con i tifosi del Genoa, gli Ultras Grigi hanno stretto gemellaggi con quelli di Trento (nel 1989)[173] e Viareggio (nel 1990).[174] Rapporti più o meno profondi di amicizia e di rispetto sono intercorsi negli anni tra gruppi di tifosi grigi ed altri di Torino,[175] Ravenna,[176] Vicenza, Pisa, Perugia, Pro Sesto[177] e Moncalieri,[178] oltre che coi francesi del Tolone.[179] Dopo l'alluvione del 1994 i tifosi della SPAL manifestarono tra i primi vicinanza ai sostenitori grigi, sottoscrivendo una raccolta fondi per il restauro dello stadio Moccagatta;[180] altri contributi giunsero da gruppi di tifosi di Milan, Bari, Modena, Ravenna, Leffe, Trento,[181] Parma e Crevalcore.[180]
nel 1914 ultras con le lame.
basta lame basta infame! :DDD

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Re: [O.T.] Il Toro

#1230 Messaggio da Capitanvideo »

Ammetto che la partita di Verona, pur nel finale drammatico, mi aveva illuso.

Per 70 minuti padroni del campo, e solo la solita serie di nefandezze da parte di tutti, arbitro compreso, ha portato al 3-3

Io, conoscendo il pollame, mi ero giocato il pareggio sul 2-0 per il Toro. Sul 3-0 ho pensato di aver buttato i soldi. Invece sono riusciti a rendere possibile l'impossibile. In 15 minuti. Ma, ripeto, la prestazione fino a quel momento era stata la migliore del campionato.

"forse è rinsavito e ha trovato la quadra", mi sono detto.

E poi stasera. Perso in casa con l'ultima in classifica. Una squadra che ha fatto due gol su 8 partite.

Incredibile. Anche qui, per un attimo, sull'1-0 ho pensato di giocare x primo tempo e 2 finale. Ma sono quelle cose che come vengono fuggono via, la ragione ti porta a tenere il portafoglio chiuso.

Ma con questi pagliacci c'era da fare la grana vera. Maledetto me, per non aver giocato e per tifare per sto scempio.

Per fortuna ormai rido. Dieci anni fa avrei spaccato il televisore, stasera al gol del ciccione Petagna mi sono messo a ridere.

Non ha neanche saltato.

Col solo Belotti ci compri tutta la Spal.

"Questa squadra è difficilmente migliorabile" cit.

La morte.
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