[O.T.] Crisi economica
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Re: [O.T.] Crisi economica
e al capitano chi glielo dice?
vabbè, lui direbbe che è per colpa dello stato leviatano......
vabbè, lui direbbe che è per colpa dello stato leviatano......
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
- Axel del Riope
- Bannato
- Messaggi: 6684
- Iscritto il: 12/07/2012, 19:40
Re: [O.T.] Crisi economica
Mi va di fare una previsione...Quando ci sarà una ripresa, chi ne beneficerà saranno gli esercenti del CIBO PER TEENAGERS, Tutti i Fastfood...senza fare pubblicità, anche ZioPinoPaneEPanelle Vincerà.
"Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo."
"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta"
"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta"
- Capitanvideo
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 10447
- Iscritto il: 15/03/2010, 17:40
- Località: Tralfamadore
Re: [O.T.] Crisi economica
E quindi con chi credi di andare avanti?OSCAR VENEZIA ha scritto: Mezzora di apoteosi delle piccole imprese familiari italiane. Ma ancora ci pigliamo per il culo con questa storia ? Veramente crediamo di poter andare avanti per molto con trattorie, pizzerie e officine di tornitori?
Con gli impiegati nella pubblica amministrazione?
O con i pensionati?
Lo hai detto tu. Quelle mediograndi, se possono, si fanno comprare.
Chiedersi il perché aiuterebbe.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
- Capitanvideo
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 10447
- Iscritto il: 15/03/2010, 17:40
- Località: Tralfamadore
Re: [O.T.] Crisi economica
Non hai capito niente, ma mi stupirei del contrario.cicciuzzo ha scritto:e al capitano chi glielo dice?
vabbè, lui direbbe che è per colpa dello stato leviatano......
E' una certezza che non mi verrà mai tolta. Capisci sempre fischi per fiaschi.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Capitanvideo ha scritto:Non hai capito niente, ma mi stupirei del contrario.cicciuzzo ha scritto:e al capitano chi glielo dice?
vabbè, lui direbbe che è per colpa dello stato leviatano......
E' una certezza che non mi verrà mai tolta. Capisci sempre fischi per fiaschi.
in realtà l'impresa italiana ama le rendite di posizione
le grandi non evadono ma hanno problemi strutturali ed organizzativi enormi, con l'aggravante della lontananza dell'occhio del padrone (leggasi l'azionista). per cui quando imbroccano l'anno giusto vendono ed arrivederci e grazie.
ma i bar e i tabacchi a La Spezia chi li ha venduti ai cinesi? la confindustria? Montezemolo?
dai capitano su...... il tozzo di pane non è per i grandi. lì sono diverse tonnellate di pane. il tozzo di pane è per i piccoli.....
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [O.T.] Crisi economica
Ciccio tu vivi su Marte
ECCO PERCHE SON TUTTI EUROPEISTI
Sommati tutti insieme, i soldi sottratti al fisco italiano ammontano a svariati miliardi di euro. Quanti è difficile calcolarlo, probabilmente impossibile. In ogni caso, per i comuni cittadini quei miliardi che le casse pubbliche italiane non vedranno mai vogliono senz’altro dire meno servizi sociali, meno pensioni, meno welfare state, maggiore imposizione fiscale. O, per stare alla stretta attualità, meno posti letto in ospedale, meno strutture di terapia intensiva, meno tamponi, meno medici, meno mascherine, meno reagenti chimici, meno soldi per la ricerca di base.
È l’elusione fiscale, bellezza. E i big dell’industria nazionale quotata in Borsa ne conoscono tutti i segreti, attraverso i loro strapagati consulenti. Certo, in alcuni momenti, quella strategia che fa tanto felici gli azionisti (meno tasse, più utili, più dividendi) risulta più sgradevole del solito. L’emergenza coronavirus con la sua scia di morti e sistema sanitario a un passo dal collasso è sicuramente uno di quei momenti. Soprattutto se quei soldi finiscono per ingrassare le casse di altri Stati europei che, negli stessi momenti in cui fanno dumping fiscale, si mostrano fieramente intransigenti contro le ipotesi di strumenti comuni di debito europei per attutire l’impatto della crisi economica incipiente. Ogni riferimento all’Olanda (pardon, Paesi Bassi) non è affatto casuale.
Tasse, certo, ma non solo. Perché l’Olanda significa anche diritto societario snello e norme favorevoli agli azionisti di lungo periodo. Il che, tradotto in termini pratici, significa spesso la possibilità di esercitare un controllo totale sull’azienda anche con una quota di minoranza. Mettendosi al riparo dalle scalate, ovvero dal quel mercato che è libero, sì, ma solo quando fa comodo. Così sono state istituite nuove società di diritto olandese ai vertici delle galassie aziendali; così sono nate importanti consociate che controllano a loro volta decine di aziende.
Ma diciamoci la verità: Mark Rutte & Co. non potrebbero fare dumping se non ci fossero aziende pronte a sfruttarlo. Irrita vedere che del nutrito gruppo (sono almeno 15mila le società più o meno di comodo create in terra olandese) ci sono campioni italiani. Peggio ancora: alcuni sono addirittura controllati dallo Stato. E altri, nei giorni della pandemia, hanno annunciato ai media la donazione di qualche spicciolo da destinare alla sanità italiana. Begli esempi di amor patrio.
1. Exor
Exor, la finanziaria di casa Agnelli è emigrata in Olanda nel 2016. Un’operazione tout court che ha comportato anche il trasferimento della sede fiscale (quella di FCA resta invece a Londra) e che garantisce tuttora importanti vantaggi alla società e ai suoi storici azionisti: la possibilità di rafforzare il controllo proprietario (grazie al sistema del voto rafforzato previsto dalla normativa olandese) e un significativo risparmio fiscale sulle plusvalenze (che nei Paesi Bassi non sono tassate).
2. FCA
Fiat Chrysler Automobiles N.V. o più semplicemente FCA era stata costituita in Olanda già nel 2014, ai tempi della fusione tra il costruttore torinese e la casa statunitense. La regola dovrebbe trovare conferma anche in futuro di fronte alla possibile fusione del gruppo con la francese PSA. Jean-Pierre Mercier, delegato sindacale centrale della Confédération générale du travail, non l’ha presa bene…
3. Ferrari
Scorporata da FCA e dal 2015 quotata a Wall Street, Ferrari ha preso casa in Olanda da qualche anno. La sede fiscale è rimasta in Italia. Nel 2018 il cavallino rampante ha siglato un accordo con l’Agenzia delle Entrate ottenendo le agevolazioni previste dal Patent Box. Il beneficio fiscale complessivo per Ferrari, si legge nel report annuale 2019, è stato pari a 141 milioni per il triennio 2015-17.
4. Eni
Si trova al 1725 di Strawinskylaan, Amsterdam, la sede di Eni International B.V., una delle più importanti consociate della multinazionale italiana controllata dallo Stato tramite ministero dell’Economia e della Cassa Depositi e Prestiti. Fondata nel 1994, la holding olandese controlla decine di società del gruppo. Curiosità: sempre nei Paesi Bassi, nel 1997, era stata costituita la prima joint venture realizzata da Eni con il governo di Pechino: la Chinagip Overseas Petroleum. La Cina, allora, era tutta da scoprire. Oggi gli equilibri sono cambiati. La banca centrale cinese detiene attualmente l’1% delle azioni Eni.
ENI Azionisti di controllo
5. Saipem
Da Eni a Saipem il passo è breve. La società di servizi petroliferi controllata al 30% dal cane a sei zampe è presente nei Paesi Bassi con la controllata Saipem International BV che controlla a sua volta più di trenta società del gruppo.
6. Enel
Sempre ad Amsterdam ha sede Enel Finance International N.V. (EFI), la sussidiaria di Enel S.p.A. che gestisce i servizi finanziari del gruppo. Nel 2018, EFI ha collocato sul mercato un bond da 4 miliardi di dollari. Ad ottobre, la società ha lanciato il suo primo General purpose SDG linked bond con rendimenti legati al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite (Sdgs). Enel ha annunciato un progressivo abbandono del carbone anche se alcune centrali sono tuttora aperte. E non senza controversie.
7. Cementir
Una presenza diffusa in 18 Paesi, oltre 13 milioni di tonnellate di cemento prodotte ogni anno che si aggiungono 10 milioni di tonnellate di aggregati e 5 milioni di metri cubi di calcestruzzo. Sono i numeri di Cementir, il colosso del costruttore ed editore romano Francesco Gaetano Caltagirone. Acquisita dall’IRI nel lontano 1992, la società è stata trasferita nei Paesi Bassi lo scorso anno. La legge olandese sul voto maggiorato, ha sottolineato un attento osservatore, dovrebbe consentire allo storico proprietario di mantenere il controllo dell’impresa anche a fronte di future ipotetiche cessioni di quote azionarie.
8. Campari
«L’introduzione di un meccanismo di voto maggiorato, potenziato rispetto a quello già adottato» è dichiaratamente all’origine della scelta di trasferire in Olanda la sede di Campari, altro storico marchio italiano. L’operazione, annunciata all’inizio dell’anno, dovrebbe essere completata entro luglio. Nei piani a breve termine dell’azienda c’è il proseguimento del programma di riacquisto azionario (buyback) per 350 milioni di euro. Nel 2019 Campari ha registrato un utile netto di 308 milioni (+4,1% rispetto al 2018), con ricavi complessivi pari a 1,8 miliardi.
9. Mediaset
La logica del voto e della stabilità azionaria ha ispirato anche la scelta di Mediaset di trasferire la sua sede legale in Olanda: parola di Pier Silvio Berlusconi. L’operazione si basa sulla costituzione di una nuova holding MediaForEurope (Mfe) quotata a Milano e a Madrid ma con sede fiscale in Italia. «La normativa olandese permetterà di usufruire di una governance che consente al socio di controllo di stabilire quanti diritti di voto associare a ciascun titolo posseduto, fino a un massimo di dieci» ha ricordato Forbes. La nascita della holding olandese dovrebbe mettere la famiglia Berlusconi al riparo da ogni tentativo di scalata da parte dei francesi di Vivendi che, non a caso, hanno dato battaglia sul fronte legale contestando l’operazione.
10. STMicroelectronics
Il gigante italo-francese dei semiconduttori è un esempio di struttura proprietaria «assai complessa» spiega Borsa Italiana. «Il quartier generale e gli uffici operativi del gruppo si trovano a Ginevra e sono gestiti da STMicroelectronics International N.V» si legge in una recente analisi. «Questa società è interamente controllata dall’olandese STMicroelectronics N.V. a sua volta per il 71% ad azionariato diffuso e per il 28,1% dell’olandese STMicroelectronics Holding N.V. che è il socio di riferimento del gruppo ed è partecipata in parti uguali da Bpifrancre Participations (organo di gestione delle partecipazioni statali francesi) e dal Ministero dell’Economia italiano. Il socio di riferimento è insomma una holding franco-italiana che opera tramite uffici in Svizzera». Chapeau.
P.S.
I VIRTUOSI PAESI NORDICI OVVERO ALTRO CHE QUEL CAFONE DI BORIS JOHNSON
AMSTERDAM (Olanda) - “Stiamo salvando gli ottantenni obesi che fumano. È bene bilanciare gli interessi, chissà quanti danni economici comporterà il salvataggio di persone che sicuramente potrebbero morire entro due anni”. Sono bastate queste dichiarazioni del giornalista Jort Kelder per scatenare la bufera in Olanda. Il 55enne, amico intimo del primo ministro Mark Rutte, è stato subito preso di mira sui social: “Perché non vai a fare volontariato in una casa di cura così almeno ti rendi utile?” ha commentato un utente su Twitter. Kelder ha poi tentato di correggere il tiro: “Non stavo suggerendo di uccidere anziani obesi. Cerchiamo di aiutarli, ma prestiamo anche attenzione all’economia. Pensiamo sempre alla salute, ma siamo sicuri che sia prioritaria rispetto all’economia?”.
ECCO PERCHE SON TUTTI EUROPEISTI
Sommati tutti insieme, i soldi sottratti al fisco italiano ammontano a svariati miliardi di euro. Quanti è difficile calcolarlo, probabilmente impossibile. In ogni caso, per i comuni cittadini quei miliardi che le casse pubbliche italiane non vedranno mai vogliono senz’altro dire meno servizi sociali, meno pensioni, meno welfare state, maggiore imposizione fiscale. O, per stare alla stretta attualità, meno posti letto in ospedale, meno strutture di terapia intensiva, meno tamponi, meno medici, meno mascherine, meno reagenti chimici, meno soldi per la ricerca di base.
È l’elusione fiscale, bellezza. E i big dell’industria nazionale quotata in Borsa ne conoscono tutti i segreti, attraverso i loro strapagati consulenti. Certo, in alcuni momenti, quella strategia che fa tanto felici gli azionisti (meno tasse, più utili, più dividendi) risulta più sgradevole del solito. L’emergenza coronavirus con la sua scia di morti e sistema sanitario a un passo dal collasso è sicuramente uno di quei momenti. Soprattutto se quei soldi finiscono per ingrassare le casse di altri Stati europei che, negli stessi momenti in cui fanno dumping fiscale, si mostrano fieramente intransigenti contro le ipotesi di strumenti comuni di debito europei per attutire l’impatto della crisi economica incipiente. Ogni riferimento all’Olanda (pardon, Paesi Bassi) non è affatto casuale.
Tasse, certo, ma non solo. Perché l’Olanda significa anche diritto societario snello e norme favorevoli agli azionisti di lungo periodo. Il che, tradotto in termini pratici, significa spesso la possibilità di esercitare un controllo totale sull’azienda anche con una quota di minoranza. Mettendosi al riparo dalle scalate, ovvero dal quel mercato che è libero, sì, ma solo quando fa comodo. Così sono state istituite nuove società di diritto olandese ai vertici delle galassie aziendali; così sono nate importanti consociate che controllano a loro volta decine di aziende.
Ma diciamoci la verità: Mark Rutte & Co. non potrebbero fare dumping se non ci fossero aziende pronte a sfruttarlo. Irrita vedere che del nutrito gruppo (sono almeno 15mila le società più o meno di comodo create in terra olandese) ci sono campioni italiani. Peggio ancora: alcuni sono addirittura controllati dallo Stato. E altri, nei giorni della pandemia, hanno annunciato ai media la donazione di qualche spicciolo da destinare alla sanità italiana. Begli esempi di amor patrio.
1. Exor
Exor, la finanziaria di casa Agnelli è emigrata in Olanda nel 2016. Un’operazione tout court che ha comportato anche il trasferimento della sede fiscale (quella di FCA resta invece a Londra) e che garantisce tuttora importanti vantaggi alla società e ai suoi storici azionisti: la possibilità di rafforzare il controllo proprietario (grazie al sistema del voto rafforzato previsto dalla normativa olandese) e un significativo risparmio fiscale sulle plusvalenze (che nei Paesi Bassi non sono tassate).
2. FCA
Fiat Chrysler Automobiles N.V. o più semplicemente FCA era stata costituita in Olanda già nel 2014, ai tempi della fusione tra il costruttore torinese e la casa statunitense. La regola dovrebbe trovare conferma anche in futuro di fronte alla possibile fusione del gruppo con la francese PSA. Jean-Pierre Mercier, delegato sindacale centrale della Confédération générale du travail, non l’ha presa bene…
3. Ferrari
Scorporata da FCA e dal 2015 quotata a Wall Street, Ferrari ha preso casa in Olanda da qualche anno. La sede fiscale è rimasta in Italia. Nel 2018 il cavallino rampante ha siglato un accordo con l’Agenzia delle Entrate ottenendo le agevolazioni previste dal Patent Box. Il beneficio fiscale complessivo per Ferrari, si legge nel report annuale 2019, è stato pari a 141 milioni per il triennio 2015-17.
4. Eni
Si trova al 1725 di Strawinskylaan, Amsterdam, la sede di Eni International B.V., una delle più importanti consociate della multinazionale italiana controllata dallo Stato tramite ministero dell’Economia e della Cassa Depositi e Prestiti. Fondata nel 1994, la holding olandese controlla decine di società del gruppo. Curiosità: sempre nei Paesi Bassi, nel 1997, era stata costituita la prima joint venture realizzata da Eni con il governo di Pechino: la Chinagip Overseas Petroleum. La Cina, allora, era tutta da scoprire. Oggi gli equilibri sono cambiati. La banca centrale cinese detiene attualmente l’1% delle azioni Eni.
ENI Azionisti di controllo
5. Saipem
Da Eni a Saipem il passo è breve. La società di servizi petroliferi controllata al 30% dal cane a sei zampe è presente nei Paesi Bassi con la controllata Saipem International BV che controlla a sua volta più di trenta società del gruppo.
6. Enel
Sempre ad Amsterdam ha sede Enel Finance International N.V. (EFI), la sussidiaria di Enel S.p.A. che gestisce i servizi finanziari del gruppo. Nel 2018, EFI ha collocato sul mercato un bond da 4 miliardi di dollari. Ad ottobre, la società ha lanciato il suo primo General purpose SDG linked bond con rendimenti legati al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite (Sdgs). Enel ha annunciato un progressivo abbandono del carbone anche se alcune centrali sono tuttora aperte. E non senza controversie.
7. Cementir
Una presenza diffusa in 18 Paesi, oltre 13 milioni di tonnellate di cemento prodotte ogni anno che si aggiungono 10 milioni di tonnellate di aggregati e 5 milioni di metri cubi di calcestruzzo. Sono i numeri di Cementir, il colosso del costruttore ed editore romano Francesco Gaetano Caltagirone. Acquisita dall’IRI nel lontano 1992, la società è stata trasferita nei Paesi Bassi lo scorso anno. La legge olandese sul voto maggiorato, ha sottolineato un attento osservatore, dovrebbe consentire allo storico proprietario di mantenere il controllo dell’impresa anche a fronte di future ipotetiche cessioni di quote azionarie.
8. Campari
«L’introduzione di un meccanismo di voto maggiorato, potenziato rispetto a quello già adottato» è dichiaratamente all’origine della scelta di trasferire in Olanda la sede di Campari, altro storico marchio italiano. L’operazione, annunciata all’inizio dell’anno, dovrebbe essere completata entro luglio. Nei piani a breve termine dell’azienda c’è il proseguimento del programma di riacquisto azionario (buyback) per 350 milioni di euro. Nel 2019 Campari ha registrato un utile netto di 308 milioni (+4,1% rispetto al 2018), con ricavi complessivi pari a 1,8 miliardi.
9. Mediaset
La logica del voto e della stabilità azionaria ha ispirato anche la scelta di Mediaset di trasferire la sua sede legale in Olanda: parola di Pier Silvio Berlusconi. L’operazione si basa sulla costituzione di una nuova holding MediaForEurope (Mfe) quotata a Milano e a Madrid ma con sede fiscale in Italia. «La normativa olandese permetterà di usufruire di una governance che consente al socio di controllo di stabilire quanti diritti di voto associare a ciascun titolo posseduto, fino a un massimo di dieci» ha ricordato Forbes. La nascita della holding olandese dovrebbe mettere la famiglia Berlusconi al riparo da ogni tentativo di scalata da parte dei francesi di Vivendi che, non a caso, hanno dato battaglia sul fronte legale contestando l’operazione.
10. STMicroelectronics
Il gigante italo-francese dei semiconduttori è un esempio di struttura proprietaria «assai complessa» spiega Borsa Italiana. «Il quartier generale e gli uffici operativi del gruppo si trovano a Ginevra e sono gestiti da STMicroelectronics International N.V» si legge in una recente analisi. «Questa società è interamente controllata dall’olandese STMicroelectronics N.V. a sua volta per il 71% ad azionariato diffuso e per il 28,1% dell’olandese STMicroelectronics Holding N.V. che è il socio di riferimento del gruppo ed è partecipata in parti uguali da Bpifrancre Participations (organo di gestione delle partecipazioni statali francesi) e dal Ministero dell’Economia italiano. Il socio di riferimento è insomma una holding franco-italiana che opera tramite uffici in Svizzera». Chapeau.
P.S.
I VIRTUOSI PAESI NORDICI OVVERO ALTRO CHE QUEL CAFONE DI BORIS JOHNSON
AMSTERDAM (Olanda) - “Stiamo salvando gli ottantenni obesi che fumano. È bene bilanciare gli interessi, chissà quanti danni economici comporterà il salvataggio di persone che sicuramente potrebbero morire entro due anni”. Sono bastate queste dichiarazioni del giornalista Jort Kelder per scatenare la bufera in Olanda. Il 55enne, amico intimo del primo ministro Mark Rutte, è stato subito preso di mira sui social: “Perché non vai a fare volontariato in una casa di cura così almeno ti rendi utile?” ha commentato un utente su Twitter. Kelder ha poi tentato di correggere il tiro: “Non stavo suggerendo di uccidere anziani obesi. Cerchiamo di aiutarli, ma prestiamo anche attenzione all’economia. Pensiamo sempre alla salute, ma siamo sicuri che sia prioritaria rispetto all’economia?”.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Drogato_ di_porno
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 78009
- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: [O.T.] Crisi economica
Legislazione + burocrazia = Corona Virus + HIV
Bonus 600 euro, le Casse di previdenza dei professionisti sospendono l’erogazione dell’aiuto
Sospesa l’erogazione dell’aiuto da 600 euro ai professionisti che sarebbe dovuta partire già dal 10 aprile. Il Dl 23/2020 ha cambiato la platea degli aventi diritto, così che le Casse sono ora costrette a chiedere un’integrazione delle domande (oltre 500mila) già ricevute
Tutto da rifare, o quasi, per le oltre 500mila domande per il bonus di 600 euro presentate in questi giorni dai professionisti iscritti alle Casse di previdenza. Il decreto legge 23 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile cambia le carte intavola. Viene stabilito che per richiedere il bonus bisogna essere iscritti a una Cassa «in via esclusiva». Un passaggio che mancava nella bozza di decreto circolata in questi giorni e nel Dl 28 marzo che sanciva le regole di erogazione. Le Casse hanno già ricevuto circa 500mila richieste, ma tra queste ci sono quelle dei professionisti che svolgono anche un’attività da dipendenti, che andranno depennate. In queste ore gli enti si stanno confrontando per decidere come fare, l’idea prevalente è quella di chiedere un’integrazione delle domande. Nel frattempo c’è chi ha bloccato l’invio di ulteriori domande (in teoria possibili fino al 30 aprile), e chi invece ancora le sta raccogliendo. È certo, però, che l’erogazione del bonus, che per alcuni enti doveva cominciare già dal 10 aprile, risulta sospesa. Un altro aspetto che sembrava risolto e invece non lo è riguarda la titolarità di una pensione. La bozza del decreto 23/2020 precisava che il bonus era precluso ai soli titolari di pensione diretta (anzianità e vecchiaia); nel testo definitivo questa precisazione manca, l’articolo 34 stabilisce che possono accedere al beneficio i «non titolari di trattamento pensionistico»; quindi chi riceve una pensione indiretta (reversibilità o ai superstiti) è escluso dal beneficio. Restano dubbi sull’assegno e sulla pensione di invalidità.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] Crisi economica
Tanto erano soldi gettati ad minchiamDrogato_ di_porno ha scritto:Legislazione + burocrazia = Corona Virus + HIV
Bonus 600 euro, le Casse di previdenza dei professionisti sospendono l’erogazione dell’aiuto
Sospesa l’erogazione dell’aiuto da 600 euro ai professionisti che sarebbe dovuta partire già dal 10 aprile. Il Dl 23/2020 ha cambiato la platea degli aventi diritto, così che le Casse sono ora costrette a chiedere un’integrazione delle domande (oltre 500mila) già ricevute
Tutto da rifare, o quasi, per le oltre 500mila domande per il bonus di 600 euro presentate in questi giorni dai professionisti iscritti alle Casse di previdenza. Il decreto legge 23 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile cambia le carte intavola. Viene stabilito che per richiedere il bonus bisogna essere iscritti a una Cassa «in via esclusiva». Un passaggio che mancava nella bozza di decreto circolata in questi giorni e nel Dl 28 marzo che sanciva le regole di erogazione. Le Casse hanno già ricevuto circa 500mila richieste, ma tra queste ci sono quelle dei professionisti che svolgono anche un’attività da dipendenti, che andranno depennate. In queste ore gli enti si stanno confrontando per decidere come fare, l’idea prevalente è quella di chiedere un’integrazione delle domande. Nel frattempo c’è chi ha bloccato l’invio di ulteriori domande (in teoria possibili fino al 30 aprile), e chi invece ancora le sta raccogliendo. È certo, però, che l’erogazione del bonus, che per alcuni enti doveva cominciare già dal 10 aprile, risulta sospesa. Un altro aspetto che sembrava risolto e invece non lo è riguarda la titolarità di una pensione. La bozza del decreto 23/2020 precisava che il bonus era precluso ai soli titolari di pensione diretta (anzianità e vecchiaia); nel testo definitivo questa precisazione manca, l’articolo 34 stabilisce che possono accedere al beneficio i «non titolari di trattamento pensionistico»; quindi chi riceve una pensione indiretta (reversibilità o ai superstiti) è escluso dal beneficio. Restano dubbi sull’assegno e sulla pensione di invalidità.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Drogato_ di_porno
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 78009
- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: [O.T.] Crisi economica
Citofonare Di Maio che tuonava contro i giornalisti KRAUTI di Die Welt
5 febbraio 2018: https://m5stelle.com/il-ponte-con-la-mafia/
5 febbraio 2018: https://m5stelle.com/il-ponte-con-la-mafia/
IL PONTE CON LA MAFIA
di Alessandro Di Battista
Si può dire tutto di Berlusconi, non che sia stupido. Se parla ancora di ponte sullo stretto è per una ragione precisa. Lui sa che in Italia mancano le strade, sa perfettamente che non si può nemmeno raggiungere Matera, una delle più belle città al mondo, con il treno. Allora perché parla di ponte sullo stretto? Semplice, lancia un messaggio alle mafie. Si rivolge a Cosa Nostra, quella stessa Cosa Nostra che per anni ha pagato grazie all’intermediazione di Dell’Utri. Venerdì 9 febbraio farò un comizio ad Arcore a poche centinaia di metri dalla villa di Berlusconi. Mi piacerebbe proiettare alcuni pezzi della sentenza di condanna di Dell’Utri proprio sulle pareti di casa sua. Non so se tecnicamente sarà possibile ma ho già in mente un’alternativa. Vi chiedo di venire ad Arcore, invadiamola pacificamente, e soprattutto portate tante persone. Spezziamo insieme finalmente questo terribile incantesimo che dura da 25 anni. Coraggio!
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
- Drogato_ di_porno
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 78009
- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: [O.T.] Crisi economica
Interessante articolo sulle dinamiche interne all'Olanda: il ministro delle finanze Hoekstra vuole far fuori il suo alleato/rivale Rutte (il premier). Vuole obbligarlo ad accettare compromessi impopolari nel paese dove i sovranisti sono in doppia cifra (Wldeers e Baudet, amici della Meloni).
La Germania ovviamente manda avanti l'Olanda come scudo.
D'altronde l'Austria è l'Osterreich (reich dell'est) e l'Olanda era vista dai nazisti come Niederdeutschland (la lingua olandese era considerata semplice dialetto tedesco).
La Germania ovviamente manda avanti l'Olanda come scudo.
D'altronde l'Austria è l'Osterreich (reich dell'est) e l'Olanda era vista dai nazisti come Niederdeutschland (la lingua olandese era considerata semplice dialetto tedesco).
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] Crisi economica
Dio li fa e poi li accoppia

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Drogato_ di_porno
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 78009
- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: [O.T.] Crisi economica
Interessante articolo sulla burocrazia e sull'impossibilità di esportare in Italia il famoso modello svizzero dei 500000 franchi
da sottolineare le citazioni di Balzac, Weber e dell'ex ministro Flick
da sottolineare le citazioni di Balzac, Weber e dell'ex ministro Flick
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] Crisi economica

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Capitanvideo
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 10447
- Iscritto il: 15/03/2010, 17:40
- Località: Tralfamadore
Re: [O.T.] Crisi economica
Davvero ottimi tutti questi ultimi articoli che stai postando.Drogato_ di_porno ha scritto:Interessante articolo sulla burocrazia e sull'impossibilità di esportare in Italia il famoso modello svizzero dei 500000 franchi
da sottolineare le citazioni di Balzac, Weber e dell'ex ministro Flick
Sono come ceffoni in faccia per il nostro Cicciuzzo, che però dirà che nel Sudan si sta peggio.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Capitanvideo ha scritto: Sono come ceffoni in faccia per il nostro Cicciuzzo, che però dirà che nel Sudan si sta peggio.
guarda che parli con uno che le ha viste tutte, in proprio e da dipendente.Cicciuzzo ha scritto:ma i bar e i tabacchi a La Spezia chi li ha venduti ai cinesi? la confindustria? Montezemolo?
Ora e' dipendente perche' oggettivamente si impara di piu', il che e' risaputo no, come quando trombi a stare sotto. Al momento comunque lo si presume stipendiato in ferie, o in cassa integrazione, in prima linea per supportare economicamente il paese.
Altro che te che hai venduto ai cinesi perche' non avevi voglia di impegnarti, troppo facile dar la colpa allo stato. Va i cinesi come prosperano, sempre a lamentarvi
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz