GeishaBalls ha scritto:dostum ha scritto:GeishaBalls ha scritto:Iella che gli faceva trovare almeno delle scuse prima di fare come volevano. Qui l’Iran non ha violato accordi, gli alleati e avversari dicono tutti che non c’è ragione di uscire, accordo fatto tre anni fa a medesime condizioni, quindi la credibilità USA ne risente.
Ma poi se rimaniamo alle opinioni, cosa ci importa dei fatti, giusto? Obama e Trump sono uguali, giusto? Uno ha fatto acccordo con Iran e aderisce al trattato sul clima mentre l’altro ne esce
Ma segue immagine che gli USA sono sempre e comunque il male, non importa se fanno una cosa o il loro contrario
Gli yankees sono la feccia dell'universo chi si fida di loro viene ammazzato (Gheddafi) o aggredito a tradimento (Bashar Assad),fanno SEMPRE la stessa cosa stracciano gli accordi e macchinano nuove aggressioni.
Non che pensi di intaccare le tue certezze a ricordiamo che gli interventi occidentali sono arrivati a rivoluzioni più che iniziate, in Siria, in Libia ma anche in Tunisia e in Egitto. Ci sono anche i popoli negli Stati
Staisereno geisciapalle le tue preoccupazioni sul fatto che non ci si beva più la propaganda americana sono infondate
Ora i francesi provano un po’ della sofferenza che noi, egiziani, sentiamo ogni giorno. È stata questa la prima reazione del popolo egiziano alla notizia degli attacchi terroristici di Parigi, per certi versi simili a quelli che hanno colpito l’Egitto, l’Iraq e il Libano. L’indifferenza degli occidentali di fronte ai tanti morti nel Nord Africa e in Medio Oriente ha ferito gli egiziani, colpiti in prima battuta dal terrorismo e poi dalle misure di sicurezza che hanno messo in ginocchio l’economia del nostro paese». A raccontare le reazioni degli egiziani agli attentati di Parigi è lo scrittore Sonallah Ibrahim.
Settantacinque anni, è uno dei maggiori autori arabi viventi. Comunista, ha vissuto a lungo in esilio. Quando è rientrato nel 2004, si è aggiudicato il prestigioso premio Arab Novel Award del ministero della Cultura egiziano. Aveva accettato di partecipare alla cerimonia ma, anziché tenere un discorso per ringraziare le autorità, aveva colto l’occasione per criticare il regime di Mubarak per la politica estera, la corruzione endemica e l’uso della tortura. Motivi, questi, che gli impedivano di accettare il premio conferito da un governo secondo lui privo di legittimità. Sonallah Ibrahim è così diventato un eroe per tanti giovani scrittori che già lo ammiravano per la sua onestà e modestia, testimoniata dal fatto che vive in un appartamento al sesto piano di un immobile senza ascensore, in un quartiere della media borghesia. Lo abbiamo raggiunto al telefono nella sua abitazione al Cairo.
Come hanno reagito, al Cairo, laici e Fratelli musulmani, alla notizia degli attentati di Parigi?
Ci sono state reazioni diverse e i militanti dei movimenti islamici hanno manifestato gioia. La loro è una reazione al fatto che i governi occidentali li avevano dapprima sostenuti, nella loro ascesa al potere, e poi – obbedendo ai diktat di Washington – avevano cambiato posizione e accettato il nuovo regime di al-Sisi arrivando a fornirgli armi.
E quali sono le sue reazioni?
Ricordo quando la CIA reclutava, con l’aiuto dei sauditi, gli estremisti di fede musulmana per mandarli in Afghanistan a combattere contro i sovietici. Quando la loro missione finì, questi guerriglieri tornarono a casa loro, si riunirono sotto la bandiera di al-Qaeda e la leadership di Bin Laden per distruggere le torri gemelle. Questa volta, la differenza è che gli estremisti non sono riusciti a portare a termine la loro missione, grazie all’interferenza dei russi e ad altri fattori come l’intreccio di interessi complessi tra i partner della coalizione occidentale e tra i loro alleati arabi, il ruolo della Russia e del Mossad. Questi fattori hanno complicato la situazione e reso urgente la necessità di punire la Francia.
Si può scaricare sull’Islam la responsabilità di questi attentati e anche di quelli avvenuti a Baghdad, Beirut e Ankara?
I fanatici uccidono nel nome di Dio. Succede, da anni, anche in Siria. L’ultimo giorno in cui i Fratelli Musulmani erano al potere, in Egitto, un loro rappresentante aveva proposto di istituire un mercato per il commercio delle donne, per venderle e comprarle! Queste sono chiare indicazioni di come la religione, in questo caso l’Islam, venga strumentalizzata.