Nuova tragedia nella dinastia imperiale segnata dalla maledizione.
Suicida in Florida il giovane Romanov.
La scomparsa di Theodore, il 32enne erede hippie degli zar russi, rivelata da un necrologio sul NY Times. L'Abc scopre che si è ucciso.
NEW YORK – Nuova, misteriosa tragedia in una dinastia imperiale segnata dalla maledizione della storia. Theodore Romanov, il 32enne erede hippie degli zar russi, è morto suicida in Florida. La sua scomparsa, avvenuta alla fine di agosto, rischiava di passare del tutto inosservata. Ma un necrologio a pagamento sul New York Times, nel weekend, ha rivelato al mondo che «l'amato figlio di Janet Romanov è deceduto in un tragico incidente a Pompano Beach».
INCHIESTA - Il misterioso annuncio ha insospettito la AbcNews. «Troppo breve e tardivo per uno come il nipote del Granduca Alexander Mikhailvich, cugino e cognato dell'Imperatore Nicola II». Il TG lancia un'inchiesta e scopre che il giovane dai capelli lungi e l'aria mansueta si è buttato dalla finestra della propria casa. «Il cadavere è stato ritrovato da un lavavetri», conferma alla Abc il portavoce della polizia di Broward County, «si è trattato di suicidio». Nelle prossime settimane si sapranno i risultati dei test tossicologici effettuati sul cadavere per scoprire se aveva fatto uso di alcol e droga. Ma chi lo conosceva esclude che dietro il suicidio ci siano state sostanze stupefacenti: «Non beveva, nè si drogava: era un salutista convinto e un vegano», spiega Angela Hussein, un'amica e compagna di università . «Perchè non voleva fare male agli animali ed era un pacifista convinto». Theodore sognava di fare l'insegnante, si era laureato con la lode in archeologia classica ed egiziana alla Columbia e alla Brown University. «Era un giovane molto intelligente ma diverso da tutti gli altri», spiega Dianne Johnston, sua vicina di casa per 35 anni. «Non parlava mai della sua celebre famiglia ed era sempre in disparte, perso in un mondo tutto suo».
SOLITUDINE - «Non l'ho mai visto con una ragazza o con un ragazzo», le fa eco la Hussein, «non ha mai avuto un partner in vita sua». La morte del padre, deceduto a maggio in seguito a un ictus, l'aveva molto depresso. «Ha passato gli ultimi mesi occupandosi di lui», ricorda un altro vicino «lo portava in braccio intorno al cortile. Era sempre con lui». Il suo suicidio è l'ultima tragedia in un clan segnato dalla maledizione della storia. Dopo essere stati la prima famiglia di Russia per oltre quattro secoli, all'inizio del 900 i Romanov furono colpiti dall'anatema del mistico russo Rasputin. «Se io verró ucciso dai nobili, le loro mani resteranno macchiate del mio sangue», scrisse Rasputin nei suoi diari, «e nessuno di loro rimarrà vivo per più di due anni. Essi saranno uccisi dal popolo russo». La profezia si avveró puntualmente. L'imperatore Nicola II abdicó al trono durante la rivoluzione bolscevica nel 1917, e la sua famiglia immediata e quattro domestici furono sterminati. Il padre di Theodore, Nikita, era fuggito a New York dove aveva sposato Janet, una ragazza dell'Oklahoma. La famiglia ha vissuto per 25 anni in un modesto appartamento di due stanze a equo canone dell'Upper East Side. Dietro il suicidio potrebbe forse nascondersi un complesso di grandezza tradito? «Nient'affatto» replica Richard Pipes, docente di storia ad Harvard, «le chance di una restaurazione in Russia sono inesistenti e i Romanov oggi sono gente normalissima.
Dei rifugiati qualunque.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... anov.shtml