[O.T.] Una buona notizia
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L'Operazione Scacco per liberare la Betancourt è stato un inaspettato, o forse no, spot per Mc Cain oltre che per Uribe. C'era McCain a Cartagena, che forse per la prima volta nella sua vita appoggiava Chà¡vez, da quando cioè aveva invitato le Farc a deporre le armi e a liberare la Betancourt. E c'era una spedizione franco-svizzera, che diceva di aver agganciato le Farc per la prima volta dopo l'uccisione di Reyes. McCain era stato tempestato di critiche, e a Uribe era stato consigliato di non esporsi in suo favore. I franco-svizzeri promettevano di esere vicini al risultato clamoroso, così che quando la notizia della liberazione della Betancourt era stata diramata si è pensato a un successo della diplomazia Sarkoziana. Invece no: la Operacià³n Jaque, "Operazione Scacco", è stata una brillante beffa delle forze speciali colombiane. Che si sono travestiti da guerriglieri, con tanto di baschi del Che. Si sono presentati ai custodi della Betancourt e di altri quattordici prigionieri, tre contractors americani e undici soldati colombiani. Hanno convinto il "Comandante Cèsar" e un altro a salire su un elicottero civile, spiegandogli che dovevano portare tutti a Alfonso Cano, il nuovo comandante delle Farc dopo la morte di Tirofijo. A quel punto si sono qualificati: "Siamo l'esercito colombiano!".
Da: Il Foglio.it
Che le Farc siano così fesse...? Mah.
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"Sapeva molte cose, ma tutte male"
- Husker_Du
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Ovviamente e' un'ottima cosa.....ma come riportato da anxxur mi e' sembrato strano che sia capitato proprio mentre il candidato McCain si trovava in Colombia per discutere del free trade agreement che il congresso amricano dovrebbe approvare.....
Inoltre tra gli ostaggi liberati c'erano anche tre cittadini ameircani.....o almeno cosi' pare....
Inoltre tra gli ostaggi liberati c'erano anche tre cittadini ameircani.....o almeno cosi' pare....
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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Bisogna vedere se è una buona cosa oltre a rafforzare il regime genocida di Uribe porta a questoHusker_Du ha scritto:Ovviamente e' un'ottima cosa.....ma come riportato da anxxur mi e' sembrato strano che sia capitato proprio mentre il candidato McCain si trovava in Colombia per discutere del free trade agreement che il congresso amricano dovrebbe approvare.....
Inoltre tra gli ostaggi liberati c'erano anche tre cittadini ameircani.....o almeno cosi' pare....
http://www.youtube.com/watch?v=hAzBxFaio1I
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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VE LA MERITATE GEGGIA
non so, peró è certo che le FARC siano morte.... sicuroanxxur ha scritto:L'Operazione Scacco per liberare la Betancourt è stato un inaspettato, o forse no, spot per Mc Cain oltre che per Uribe. C'era McCain a Cartagena, che forse per la prima volta nella sua vita appoggiava Chà¡vez, da quando cioè aveva invitato le Farc a deporre le armi e a liberare la Betancourt. E c'era una spedizione franco-svizzera, che diceva di aver agganciato le Farc per la prima volta dopo l'uccisione di Reyes. McCain era stato tempestato di critiche, e a Uribe era stato consigliato di non esporsi in suo favore. I franco-svizzeri promettevano di esere vicini al risultato clamoroso, così che quando la notizia della liberazione della Betancourt era stata diramata si è pensato a un successo della diplomazia Sarkoziana. Invece no: la Operacià³n Jaque, "Operazione Scacco", è stata una brillante beffa delle forze speciali colombiane. Che si sono travestiti da guerriglieri, con tanto di baschi del Che. Si sono presentati ai custodi della Betancourt e di altri quattordici prigionieri, tre contractors americani e undici soldati colombiani. Hanno convinto il "Comandante Cèsar" e un altro a salire su un elicottero civile, spiegandogli che dovevano portare tutti a Alfonso Cano, il nuovo comandante delle Farc dopo la morte di Tirofijo. A quel punto si sono qualificati: "Siamo l'esercito colombiano!".
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Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
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E' inevitabile pensare che si siano messi d'accordo: voi fate finta di cascarci, non c'è spargimento di sangue, noi ci facciamo bella figura e saremo clementi con voi, tanto il vostro capo è morto, ecc. ecc.cicciuzzo ha scritto: non so, peró è certo che le FARC siano morte.... sicuro
Magari ci scappa anche qualche soldo.
"Sapeva molte cose, ma tutte male"
[quote:7731d9626b="anxxur"][quote:7731d9626b="dostum"]Bisogna vedere se è una buona cosa oltre a rafforzare il regime genocida di Uribe porta a questo
[/quote:7731d9626b]
Perché "il regime genocida di Uribe"? Che genocidi sono stati commessi in Colombia?[/quote:7731d9626b]
Organizza stragi (anche se è Bush che paga)
E' suonata l'ora della rappresaglia contro le organizzazioni in difesa dei diritti umani in Colombia. Il sei di marzo si era tenuta la più grande manifestazione della storia della Colombia contro il Terrorismo di Stato.
Ad oggi quattro dirigenti sindacali sono già stati assassinati, due dirigenti per i diritti umani sono stati sequestrati e almeno 40 degli organizzatori della manifestazione del 6 di marzo sono stati minacciati di morte. Centinaia di altri hanno preso misure di sicurezza, alcuni stanno lasciando il paese di fronte a una ondata di violenza paramilitare solamente all'inizio che per le organizzazioni colombiane in difesa dei diritti umani ha un preciso mandante: "la responsabilità degli omicidi è di José Obdulio Gaviria, consigliere diretto del presidente àlvaro Uribe".
La denuncia di Ivà¡n Cepeda, dirigente nazionale del Movimento delle Vittime del Terrorismo di Stato è precisa: "E' una rappresaglia per aver portato in piazza i crimini che hanno commesso nella totale impunità i paramilitari negli ultimi 20 anni". Già il giorno prima della marcia Carmen Carvajal, un maestra dei dintorni di Santander, è stata assassinata con tre colpi alla testa da due incappucciati. Il giorno della marcia è toccato ad un dirigente del sindacato dei bancari di Bogotà . Leà³nidas Gà³mez è stato sequestrato da un gruppo di paramilitari e il suo cadavere è apparso due giorni dopo mentre a Medellàn altri paramilitari assassinavano Gildardo Gà³mez, come Carmen maestro e sindacalista e organizzatore della manifestazione. La quarta vittima è Carlos Burbano, anche lui sindacalista, ma soprattutto instancabile nel denunciare il terrorismo di Stato a San Vicente de Caguà¡n. Lo hanno torturato orribilmente e hanno lasciato il suo corpo in una discarica. A loro si aggiungono due consiglieri comunali ammazzati nelle ultime 72 ore: David Padilla, che aveva appena 18 anni, e Elser Maràa Endo.
Con i due dirigenti per i diritti umani sequestrati i paramilitari, che si firmano in maniera lugubre "Aquile nere" (clicca sul nome per l'analisi di Annalisa Melandri sugli ultimi sviluppi sul paramilitarismo), sono stati del tutto espliciti: hanno mostrato loro foto della marcia, di quelle che fa la polizia per individuare i partecipanti alle manifestazioni, per affidare una dichiarazione di guerra non alle FARC ma all'intera società civile colombiana che il 6 di marzo ha alzato la testa: "la nostra reazione è appena cominciata".
Di fronte allo Stato terrorista colombiano -che qualcuno si ostina a chiamare democrazia- e nel silenzio più totale dei media occidentali, l'unica impercettibile reazione è quella del sindacato statunitense AFL-CIO. Nel prossimo mese di aprile utilizzeranno il tema della repressione sindacale e del paramilitarismo per evitare la ratifica definitiva del trattato di libero commercio (TLC) tra Stati Uniti e Colombia contro il quale si oppongono per motivi sindacali. Meglio di niente verrebbe da dire. Ma la reazione -corporativa- che viene dagli Stati Uniti non sposta i termini della questione del silenzioso dissanguamento della Colombia: "Denunciamo incessantemente la repressione, gli omicidi, le minacce, ma tanto il governo come i media guardano altrove, come al conflitto con Ecuador e Venezuela" ha ricordato Ivà¡n Cepeda, un giovane e coraggioso dirigente in difesa dei diritti umani che rischia la vita ogni giorno.
E' lucido Ivà¡n al quale i paramilitari hanno ammazzato il padre: José Obdulio Gaviria (ideologo dell'uribismo, cugino di Pablo Escobar e con due fratelli narcos) ha apertamente accusato che la manifestazione del 6 marzo fosse organizzata dalle FARC dando così il via alla rappresaglia. E le FARC sono il pretesto con il quale la parapolitica colombiana reprime ogni conflitto sociale e si sta appropriando del paese.
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Perché "il regime genocida di Uribe"? Che genocidi sono stati commessi in Colombia?[/quote:7731d9626b]
Organizza stragi (anche se è Bush che paga)
E' suonata l'ora della rappresaglia contro le organizzazioni in difesa dei diritti umani in Colombia. Il sei di marzo si era tenuta la più grande manifestazione della storia della Colombia contro il Terrorismo di Stato.
Ad oggi quattro dirigenti sindacali sono già stati assassinati, due dirigenti per i diritti umani sono stati sequestrati e almeno 40 degli organizzatori della manifestazione del 6 di marzo sono stati minacciati di morte. Centinaia di altri hanno preso misure di sicurezza, alcuni stanno lasciando il paese di fronte a una ondata di violenza paramilitare solamente all'inizio che per le organizzazioni colombiane in difesa dei diritti umani ha un preciso mandante: "la responsabilità degli omicidi è di José Obdulio Gaviria, consigliere diretto del presidente àlvaro Uribe".
La denuncia di Ivà¡n Cepeda, dirigente nazionale del Movimento delle Vittime del Terrorismo di Stato è precisa: "E' una rappresaglia per aver portato in piazza i crimini che hanno commesso nella totale impunità i paramilitari negli ultimi 20 anni". Già il giorno prima della marcia Carmen Carvajal, un maestra dei dintorni di Santander, è stata assassinata con tre colpi alla testa da due incappucciati. Il giorno della marcia è toccato ad un dirigente del sindacato dei bancari di Bogotà . Leà³nidas Gà³mez è stato sequestrato da un gruppo di paramilitari e il suo cadavere è apparso due giorni dopo mentre a Medellàn altri paramilitari assassinavano Gildardo Gà³mez, come Carmen maestro e sindacalista e organizzatore della manifestazione. La quarta vittima è Carlos Burbano, anche lui sindacalista, ma soprattutto instancabile nel denunciare il terrorismo di Stato a San Vicente de Caguà¡n. Lo hanno torturato orribilmente e hanno lasciato il suo corpo in una discarica. A loro si aggiungono due consiglieri comunali ammazzati nelle ultime 72 ore: David Padilla, che aveva appena 18 anni, e Elser Maràa Endo.
Con i due dirigenti per i diritti umani sequestrati i paramilitari, che si firmano in maniera lugubre "Aquile nere" (clicca sul nome per l'analisi di Annalisa Melandri sugli ultimi sviluppi sul paramilitarismo), sono stati del tutto espliciti: hanno mostrato loro foto della marcia, di quelle che fa la polizia per individuare i partecipanti alle manifestazioni, per affidare una dichiarazione di guerra non alle FARC ma all'intera società civile colombiana che il 6 di marzo ha alzato la testa: "la nostra reazione è appena cominciata".
Di fronte allo Stato terrorista colombiano -che qualcuno si ostina a chiamare democrazia- e nel silenzio più totale dei media occidentali, l'unica impercettibile reazione è quella del sindacato statunitense AFL-CIO. Nel prossimo mese di aprile utilizzeranno il tema della repressione sindacale e del paramilitarismo per evitare la ratifica definitiva del trattato di libero commercio (TLC) tra Stati Uniti e Colombia contro il quale si oppongono per motivi sindacali. Meglio di niente verrebbe da dire. Ma la reazione -corporativa- che viene dagli Stati Uniti non sposta i termini della questione del silenzioso dissanguamento della Colombia: "Denunciamo incessantemente la repressione, gli omicidi, le minacce, ma tanto il governo come i media guardano altrove, come al conflitto con Ecuador e Venezuela" ha ricordato Ivà¡n Cepeda, un giovane e coraggioso dirigente in difesa dei diritti umani che rischia la vita ogni giorno.
E' lucido Ivà¡n al quale i paramilitari hanno ammazzato il padre: José Obdulio Gaviria (ideologo dell'uribismo, cugino di Pablo Escobar e con due fratelli narcos) ha apertamente accusato che la manifestazione del 6 marzo fosse organizzata dalle FARC dando così il via alla rappresaglia. E le FARC sono il pretesto con il quale la parapolitica colombiana reprime ogni conflitto sociale e si sta appropriando del paese.
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[quote:0ee3f3048e="dostum"][quote:0ee3f3048e="anxxur"][quote:0ee3f3048e="dostum"]Bisogna vedere se è una buona cosa oltre a rafforzare il regime genocida di Uribe porta a questo
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Perché "il regime genocida di Uribe"? Che genocidi sono stati commessi in Colombia?[/quote:0ee3f3048e]
Organizza stragi (anche se è Bush che paga)
E' suonata l'ora della rappresaglia contro le organizzazioni in difesa dei diritti umani in Colombia. Il sei di marzo si era tenuta la più grande manifestazione della storia della Colombia contro il Terrorismo di Stato.
Ad oggi quattro dirigenti sindacali sono già stati assassinati, due dirigenti per i diritti umani sono stati sequestrati e almeno 40 degli organizzatori della manifestazione del 6 di marzo sono stati minacciati di morte. Centinaia di altri hanno preso misure di sicurezza, alcuni stanno lasciando il paese di fronte a una ondata di violenza paramilitare solamente all'inizio che per le organizzazioni colombiane in difesa dei diritti umani ha un preciso mandante: "la responsabilità degli omicidi è di José Obdulio Gaviria, consigliere diretto del presidente àlvaro Uribe".
La denuncia di Ivà¡n Cepeda, dirigente nazionale del Movimento delle Vittime del Terrorismo di Stato è precisa: "E' una rappresaglia per aver portato in piazza i crimini che hanno commesso nella totale impunità i paramilitari negli ultimi 20 anni". Già il giorno prima della marcia Carmen Carvajal, un maestra dei dintorni di Santander, è stata assassinata con tre colpi alla testa da due incappucciati. Il giorno della marcia è toccato ad un dirigente del sindacato dei bancari di Bogotà . Leà³nidas Gà³mez è stato sequestrato da un gruppo di paramilitari e il suo cadavere è apparso due giorni dopo mentre a Medellàn altri paramilitari assassinavano Gildardo Gà³mez, come Carmen maestro e sindacalista e organizzatore della manifestazione. La quarta vittima è Carlos Burbano, anche lui sindacalista, ma soprattutto instancabile nel denunciare il terrorismo di Stato a San Vicente de Caguà¡n. Lo hanno torturato orribilmente e hanno lasciato il suo corpo in una discarica. A loro si aggiungono due consiglieri comunali ammazzati nelle ultime 72 ore: David Padilla, che aveva appena 18 anni, e Elser Maràa Endo.
Con i due dirigenti per i diritti umani sequestrati i paramilitari, che si firmano in maniera lugubre "Aquile nere" (clicca sul nome per l'analisi di Annalisa Melandri sugli ultimi sviluppi sul paramilitarismo), sono stati del tutto espliciti: hanno mostrato loro foto della marcia, di quelle che fa la polizia per individuare i partecipanti alle manifestazioni, per affidare una dichiarazione di guerra non alle FARC ma all'intera società civile colombiana che il 6 di marzo ha alzato la testa: "la nostra reazione è appena cominciata".
Di fronte allo Stato terrorista colombiano -che qualcuno si ostina a chiamare democrazia- e nel silenzio più totale dei media occidentali, l'unica impercettibile reazione è quella del sindacato statunitense AFL-CIO. Nel prossimo mese di aprile utilizzeranno il tema della repressione sindacale e del paramilitarismo per evitare la ratifica definitiva del trattato di libero commercio (TLC) tra Stati Uniti e Colombia contro il quale si oppongono per motivi sindacali. Meglio di niente verrebbe da dire. Ma la reazione -corporativa- che viene dagli Stati Uniti non sposta i termini della questione del silenzioso dissanguamento della Colombia: "Denunciamo incessantemente la repressione, gli omicidi, le minacce, ma tanto il governo come i media guardano altrove, come al conflitto con Ecuador e Venezuela" ha ricordato Ivà¡n Cepeda, un giovane e coraggioso dirigente in difesa dei diritti umani che rischia la vita ogni giorno.
E' lucido Ivà¡n al quale i paramilitari hanno ammazzato il padre: José Obdulio Gaviria (ideologo dell'uribismo, cugino di Pablo Escobar e con due fratelli narcos) ha apertamente accusato che la manifestazione del 6 marzo fosse organizzata dalle FARC dando così il via alla rappresaglia. E le FARC sono il pretesto con il quale la parapolitica colombiana reprime ogni conflitto sociale e si sta appropriando del paese.[/quote:0ee3f3048e]
Non spariamo scemenze propagandistiche, Dostum. Questo non è genocidio. Purtroppo è la debolezza di più o meno tutte le "democrazie" (che tali sono solo di nome) del Sud America: solo a Rio de Janeiro si contano circa 4000 morti ammazzati l'anno. Quando ero a Caracas, la radio parlava di un'ottantina di morti (sempre ammazzati) nella sola capitale nei bagordi di fine settimana. Distingueva tra uccisi a colpi di arma da fuoco e con armi da taglio...
Senza contare quelli che spariscono nelle favelas (e non devono essere pochi..) e che nessuno ritroverà mai.
Gli stati hanno governi deboli, che per reggere devono usare e tollerare che si usi la forza. In Colombia quasi tutti girano armati. Si spera che possano crescere ed imparare l'uso della vera democrazia. Ma ci vorrà tempo.
Come ha detto Wardog: "La situazione laggiu' e' complessa cazzo.. "
Quoto in pieno.
[/quote:0ee3f3048e]
Perché "il regime genocida di Uribe"? Che genocidi sono stati commessi in Colombia?[/quote:0ee3f3048e]
Organizza stragi (anche se è Bush che paga)
E' suonata l'ora della rappresaglia contro le organizzazioni in difesa dei diritti umani in Colombia. Il sei di marzo si era tenuta la più grande manifestazione della storia della Colombia contro il Terrorismo di Stato.
Ad oggi quattro dirigenti sindacali sono già stati assassinati, due dirigenti per i diritti umani sono stati sequestrati e almeno 40 degli organizzatori della manifestazione del 6 di marzo sono stati minacciati di morte. Centinaia di altri hanno preso misure di sicurezza, alcuni stanno lasciando il paese di fronte a una ondata di violenza paramilitare solamente all'inizio che per le organizzazioni colombiane in difesa dei diritti umani ha un preciso mandante: "la responsabilità degli omicidi è di José Obdulio Gaviria, consigliere diretto del presidente àlvaro Uribe".
La denuncia di Ivà¡n Cepeda, dirigente nazionale del Movimento delle Vittime del Terrorismo di Stato è precisa: "E' una rappresaglia per aver portato in piazza i crimini che hanno commesso nella totale impunità i paramilitari negli ultimi 20 anni". Già il giorno prima della marcia Carmen Carvajal, un maestra dei dintorni di Santander, è stata assassinata con tre colpi alla testa da due incappucciati. Il giorno della marcia è toccato ad un dirigente del sindacato dei bancari di Bogotà . Leà³nidas Gà³mez è stato sequestrato da un gruppo di paramilitari e il suo cadavere è apparso due giorni dopo mentre a Medellàn altri paramilitari assassinavano Gildardo Gà³mez, come Carmen maestro e sindacalista e organizzatore della manifestazione. La quarta vittima è Carlos Burbano, anche lui sindacalista, ma soprattutto instancabile nel denunciare il terrorismo di Stato a San Vicente de Caguà¡n. Lo hanno torturato orribilmente e hanno lasciato il suo corpo in una discarica. A loro si aggiungono due consiglieri comunali ammazzati nelle ultime 72 ore: David Padilla, che aveva appena 18 anni, e Elser Maràa Endo.
Con i due dirigenti per i diritti umani sequestrati i paramilitari, che si firmano in maniera lugubre "Aquile nere" (clicca sul nome per l'analisi di Annalisa Melandri sugli ultimi sviluppi sul paramilitarismo), sono stati del tutto espliciti: hanno mostrato loro foto della marcia, di quelle che fa la polizia per individuare i partecipanti alle manifestazioni, per affidare una dichiarazione di guerra non alle FARC ma all'intera società civile colombiana che il 6 di marzo ha alzato la testa: "la nostra reazione è appena cominciata".
Di fronte allo Stato terrorista colombiano -che qualcuno si ostina a chiamare democrazia- e nel silenzio più totale dei media occidentali, l'unica impercettibile reazione è quella del sindacato statunitense AFL-CIO. Nel prossimo mese di aprile utilizzeranno il tema della repressione sindacale e del paramilitarismo per evitare la ratifica definitiva del trattato di libero commercio (TLC) tra Stati Uniti e Colombia contro il quale si oppongono per motivi sindacali. Meglio di niente verrebbe da dire. Ma la reazione -corporativa- che viene dagli Stati Uniti non sposta i termini della questione del silenzioso dissanguamento della Colombia: "Denunciamo incessantemente la repressione, gli omicidi, le minacce, ma tanto il governo come i media guardano altrove, come al conflitto con Ecuador e Venezuela" ha ricordato Ivà¡n Cepeda, un giovane e coraggioso dirigente in difesa dei diritti umani che rischia la vita ogni giorno.
E' lucido Ivà¡n al quale i paramilitari hanno ammazzato il padre: José Obdulio Gaviria (ideologo dell'uribismo, cugino di Pablo Escobar e con due fratelli narcos) ha apertamente accusato che la manifestazione del 6 marzo fosse organizzata dalle FARC dando così il via alla rappresaglia. E le FARC sono il pretesto con il quale la parapolitica colombiana reprime ogni conflitto sociale e si sta appropriando del paese.[/quote:0ee3f3048e]
Non spariamo scemenze propagandistiche, Dostum. Questo non è genocidio. Purtroppo è la debolezza di più o meno tutte le "democrazie" (che tali sono solo di nome) del Sud America: solo a Rio de Janeiro si contano circa 4000 morti ammazzati l'anno. Quando ero a Caracas, la radio parlava di un'ottantina di morti (sempre ammazzati) nella sola capitale nei bagordi di fine settimana. Distingueva tra uccisi a colpi di arma da fuoco e con armi da taglio...
Senza contare quelli che spariscono nelle favelas (e non devono essere pochi..) e che nessuno ritroverà mai.
Gli stati hanno governi deboli, che per reggere devono usare e tollerare che si usi la forza. In Colombia quasi tutti girano armati. Si spera che possano crescere ed imparare l'uso della vera democrazia. Ma ci vorrà tempo.
Come ha detto Wardog: "La situazione laggiu' e' complessa cazzo.. "
Quoto in pieno.
"Sapeva molte cose, ma tutte male"
Felice di sapere che questa situazione sia finalmente giunta al termine per lei e per la sua famiglia
Riguardo le modalità del Blitz....... qualcosa mi puzza..... di combina.....
Troppe coincidenze. E le coincidenze non esistono
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Bisogna dire ció che si pensa, ma occorre pensare a quel che si dice
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
[i]saró di parte,ok ma non è che premi play e via[/i] (colpo)
Non essere triste per chi più non c'è. Loro non lo vorrebbero
[i]Il problema è che, in questa epoca di grande comunicazione globale, quando ti fa male il culo non è per le emorroidi...[/i] (Beppe Grillo)
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