[O.T.] Musica Elettronica (nessun riferimento cronologico)

[Defender]

Mi piacciono le reinterpretazioni elettroniche della musica classica, soprattutto quelle abbinate ad una grafica colorata e dinamica.

[baroccosiffredi]

[Neil McCauley]

Musica sublime per un film sublime.

[misha71]

clock dva!
http://www.youtube.com/watch?v=l_a2WqInJPE

[araxe]

nessun riferimento cronologico.
neanche i nomi, solo le figurine.




















bella brò.

[Antonchik]

[crackpot]

[Il Fede]

Più su ( Anton mi pare ) qualcuno aveva nominato la house. Parlando di elettronica, a parer mio la house ne rappresenta la totale decadenza. Agli inizi dei '90 finì la musica elettronica che era un grande mezzo di comunicazione e arrivò questa orribile deriva. Forse in pochi se lo ricordano, ma l'entrata più o meno ufficiale delle sonorità house fu grazie a una delle cantanti più scialbe che io ricordi, rispondeva al nome di Lisa Stansfield.

Mi ricordo benissimo, come fosse ieri quello che pensai. Dissi, fra me e me: "Se questa fa successo saremo ricoperti di prodotti simili, tutti uguali, senza anima né emozioni. E così andò. Ma fu anche peggio. La house divento una musica perfetta per quello che stava diventando la società, ovvero il NULLA. Un ritmo anonimo che aveva ( ha ancora, ma grazie a Dio come fenomeno di massa è passato di moda ) comeunico scopo quello di raggruppare persone sfigatissime nei fantomatici CLUB. Non più discoteche o concerti, dove la gente si divertiva, si sorrideva e alla fine magari riusciva a conoscersi un po'. Il club con musica house serviva a raccogliere persone ben vestite convinte di intendersi di musica.

Selezioni all'ingresso ferrate e durissime ( dovevi avere grandi firme addosso, a dimostrazione che dovevi possedere "buon gusto" ). Una volta entrati all'interno del club ( di 'stocazzo ), discorsi basati sul niente ( sulle serate, sul DJ bravissimo di turno, sulle droghe "chic" usate, sui vestiti indossati, sfilate in pista col drink più cool della serata ).

L'house era un forte segno dei tempi, e io me ne accorsi subito ( purtroppo o per fortuna ). Era arrivato il momento in cui le persone non avevano più un cazzo da dirsi, e ripiegavano sull'ambiente che forniva questa musica di merda, fattà di superficialità. Ma forse dire superficialità è perfino troppo, parliamo proprio di ambienti ( i Club ) fatti da persone che rappresentavano il nulla, il vuoto cosmico.

Ricordo tanti, troppi discorsi sulla musica fatta da chi la musica non l'aveva mai ascoltata in vita sua, e che con l'house credeva di essere diventato all'improvviso un grande esperto.

Ora, è inutile specificare che fra tanta musica di merda qualcosa si salva ( anche solo per statistica ) e, come quasi sempre succede in questi casi, i pochi pezzi house che amo, mi fanno emozionare davvero tanto. Le eccezioni che confermano la regola diciamo.

Posto un pezzo bellissimo di uno dei pochi gruppi che amavo ( era il 1994 o '95 ), che mi faceva venire i brividi, che in Italia andò poco, ma che è un classico in tutto il mondo. E è inutile dire che gli espertoni di musica che ancora oggi si improvvisano animatori di mirabolanti serate basate sul niente, nemmeno sanno cosa sia.

[Plo Style]

La house in realtà ha avuto una sua stagione grandiosa con il Paradise Garage e con il Loft a New York.
Larry Levan, Frankie Knuckles, David Mancuso e compagnia bella.
Il periodo d'oro dei club gay, del movimento afro e del clubbing come cultura in generale.
Parliamo della fine degli anni 70 fino a metà 80. A Chicago e Detroit anche prima.

Non confondiamo la pop commerciale dei 90 con la house music.

Consiglio a tutti di approfondire a tal proposito la figura di Larry Levan.

Aggiungo documentario su quel periodo fantastico:

[Il Fede]

Non confondiamo la pop commerciale dei 90 con la house music.

La pop non c'entra nulla, parlavo della house suonata nei club, sdoganata da noi da prodotti da radio ultra pop e commercialissimi, ma con sonorità smaccatamente house ( Lisa Stansfield appunto, che riempiva radio e tv con le sue lagne ). Guai a dire agli housettari che ascoltano musica commerciale, è come bestemmiare.

Che poi, quest'abuso del disprezzo della parola "commerciale", ha sinceramente rotto i coglioni. Sembra quasi che tutti ascoltino chissà cosa, mentre i primi a essere persone strettamente commerciali sono proprio i convinti di far parte di una qualche nicchia.

[Plo Style]

Non confondiamo la pop commerciale dei 90 con la house music.

La pop non c'entra nulla, parlavo della house suonata nei club, sdoganata da noi da prodotti da radio ultra pop e commercialissimi, ma con sonorità smaccatamente house ( Lisa Stansfield appunto, che riempiva radio e tv con le sue lagne ). Guai a dire agli housettari che ascoltano musica commerciale, è come bestemmiare.

Che poi, quest'abuso del disprezzo della parola "commerciale", ha sinceramente rotto i coglioni. Sembra quasi che tutti ascoltino chissà cosa, mentre i primi a essere persone strettamente commerciali sono proprio i convinti di far parte di una qualche nicchia.

Nessuna polemica. Ricondurre la house a quello che passava in radio negli anni 90 o a quello che veniva suonato nelle discoteche italiane, è un errore storico e di approcio.

La house ha una sua storia ed identità profonda che appartiene ad una certa stagione culturale americana della fine anni 70.

Negare questo aspetto è come dire che il rock è nato nei 90 con gli U2 e i Guns & Roses.

Ripeto, nessuna polemica. Ma sono fatti.

[DiscoBall]

Inizio col dire che quoto Pio per tutto ciò che dirà in questo topic.

@Fede:

http://www.youtube.com/watch?v=VZuvKpLlckw

[Il Fede]

La house ha una sua storia ed identità profonda che appartiene ad una certa stagione culturale americana della fine anni 70.

Negare questo aspetto è come dire che il rock è nato nei 90 con gli U2 e i Guns & Roses.

Ripeto, nessuna polemica. Ma sono fatti.

Io sopra ho parlato del fenomeno house in Italia, suonato in club ( non discoteche, l'ho pure specificato ). D.J. come Ralf ( che ancora mette i dischi ) facevano il giro del mondo per proporre nei club pezzi d'avanguardia e tracce mai arrivate in Italia. Io ti ho detto che il fenomeno house "da club" da noi ha preso piede ( in larga scala ) alla fine degli '80, quando i tempi erano maturi.

Hai parlato anche della musica dei club gay, dopo se ti interessa approfondire ci arriviamo. Molte sonorità house si ritrovano in tantissimi gruppi dei '70, ma nulla hanno a che vedere con la produzione di dischi cosiddetti "non commerciali" arrivati ( da noi ) anni dopo. Nulla a che vedere nel senso che quello che ne è rimasto è il surrogato.

Più che analizzare la nascita dell'house come genere ( di cui m'importava poco ), mi premeva analizzare la pochezza dell'ambiente, il discorso era quello.

[Plo Style]

La house ha una sua storia ed identità profonda che appartiene ad una certa stagione culturale americana della fine anni 70.

Negare questo aspetto è come dire che il rock è nato nei 90 con gli U2 e i Guns & Roses.

Ripeto, nessuna polemica. Ma sono fatti.

Io sopra ho parlato del fenomeno house in Italia, suonato in club ( non discoteche, l'ho pure specificato ). D.J. come Ralf ( che ancora mette i dischi ) facevano il giro del mondo per proporre nei club pezzi d'avanguardia e tracce mai arrivate in Italia. Io ti ho detto che il fenomeno house "da club" da noi ha preso piede ( in larga scala ) alla fine degli '80, quando i tempi erano maturi.

Hai parlato anche della musica dei club gay, dopo se ti interessa approfondire ci arriviamo. Molte sonorità house si ritrovano in tantissimi gruppi dei '70, ma nulla hanno a che vedere con la produzione di dischi cosiddetti "non commerciali" arrivati ( da noi ) anni dopo. Nulla a che vedere nel senso che quello che ne è rimasto è il surrogato.

Più che analizzare la nascita dell'house come genere ( di cui m'importava poco ), mi premeva analizzare la pochezza dell'ambiente, il discorso era quello.

Sulla pochezza dell'ambiente delle discoteche italiane dei 90, concordo.
Che poi è un discorso estendibile ad ogni volta che abbiamo importato musica dall'estero.

Comunque credo ti possa interessare esplorare il periodo Paradise Garage e in generale il movimento house generato dal Levan aka l'Hendrix dei piatti. Trovi parecchie informazioni in rete. Una stagione irripetibile.

[CanellaBruneri]

probabilmente borderline come musica elettronicaa, ma non O.T. a mio avviso