La vicenda curda illustra bene quale bufala propagandistica fosse il "pericolo ISIS". Dell'ISIS non solo non è mai importato a nessuno ma ha fatto comodo a tutti per perseguire i loro scopi:
1)Ha fatto comodo ai paesi del Golfo e ai paesi occidentali per attaccare Assad e indirettamente l'Iran
2)Ha fatto comodo a Israele in funzione anti-siriana
2)Ha fatto comodo all'Iran per rinforzare la sua influenza in Iraq
3)Ha fatto comodo agli USA per installarsi in Siria
4)Ha fatto comodo ai Russi per fare affari nella regione (appalti della ricostruzione, vendita dei missili ad Erdogan), tenere sotto controllo la base di Incrlik (
https://it.wikipedia.org/wiki/Base_aerea_di_Incirlik ), rinforzare la base di Tartus, fare di Putin il "dominus" della regione (successo in politica estera che distoglie l'attenzione dai problemi di politica interna)
5)Ha fatto comodo ad Erdogan per attaccare i Curdi siriani e usare il nord-est della Siria come valvola di sfogo dei problemi interni (scaricarci i profughi che rappresentano un danno politico ed economico in patria, colpire il partito dei Curdi in Turchia)
6)Ha fatto comodo agli stessi Curdi per tentare di creare il Rojavà
Quando scoppiavano bombe in Europa tutti che parlavano dell"ascesa irresistibile" dell'ISIS, della sua invincibilità, della minaccia mondiale che rappresentava. E nessuno però faceva un cazzo.
Minaccia mondiale? Parliamo di 30.000 miliziani. Le grandi potenze (Russia, USA, Francia, GB ecc.) potevano aver paura di 30mila miliziani? Peraltro foraggiati dagli stessi paesi del Golfo, dalla Turchia, Israele e più o meno indirettamente dagli stessi occidentali?
Appena si sono mossi (per i loro interessi) Russi, Iraniani, Turchi, gli stessi Americani tramite i Curdi da loro armati, l'ISIS è stato spazzato via.
Adesso tutti strillano per i "prigionieri ISIS" che rischiano di essere liberati, di tornare in Europa (i foreign fighters di origine europea), già Erdogan ha colpito una delle prigioni. E allora? Se scappano tutti li useranno ancora come li hanno usati prima, ciascuno per giustificare la propria presenza in Siria.