hermafroditos ha scritto: ↑15/01/2024, 16:13
SoTTO di nove ha scritto: ↑15/01/2024, 15:59
hermafroditos ha scritto: ↑15/01/2024, 15:10
SoTTO di nove ha scritto: ↑15/01/2024, 14:55
Cioè secondo te qualche anno di Brexit ha inciso sull'evoluzione? Non credi dipenda più che altro dall'immigrazione? (più povertà e etnie di loro più basse storicamente?)
Minchia, qua siamo a livello del terrapiattismo.
Dall'immigrazione e dall'impoverimento generale
Si, ma la notizia è stata usata qui come conseguenza della Brexit.
In realtà è figlio del pre Brexit questo studio.
Perchè di certo la Brexit non ha favorito l'immigrazione. e il presunto impoverimento da Brexit è troppo recente per aver "abbassato i bambini inglesi"
Quello studio, di cui ho letto solo le prime righe, probabile che parli di cause dovute all'impoverimento della popolazione dell'Isola diretta conseguenza dell'immigrazione. Io ci aggiungo anche la probabile concausa dell'aumento di soggetti di etnie non inglesi (indiane e pakistane su tutte) più basse della media che messe nella statistica fanno abbassare i dati.
Altro che evoluzione sconvolta dall'uscita dall'Unione europea come si vuole evincere dal post di Geisha.
L'impoverimento stava di fatti avvenendo anche pre-Brexit. Una discesa costante a partire dal processo di decolonizzazione.
L'essersi reinventati come hub di servizi tra gli anni '90 e primi '10 per un attimo ha attenuato la caduta, salvo darsi il colpo definitivo con la Brexit.
È interessante notare come le due mazzate principali (abbandono delle industrie e Brexit) siano venuti dai Tory, che da sempre si battono come campioni di pragmatismo, facendo al contempo leva sugli istinti nazionalisti del popolino e della borghesia più gretta. Mi viene in mente qualcosa di già visto, ma non so dove.
Ok, non mi addentro sulle cause dell'impoverimento. Tendo però sempre a far notare come la Brexit possa essere gestita con pragmatismo.
Non si può sostenere che manca manodopera. La manodopera se vuoi la fai entrare anche senza essere in Ue.
Insomma può essere un danno non far parte del mercato comune (anche qui ho i miei dubbi, non sono l'Italietta) ma vengono accorpati una serie di problemi (nati sicuramente nel dopo Brexit) che puoi superare senza dover essere dei geni della politica.
Lo stesso discorso vale quando in Italia si dice che l'immigrazione ci serve.
è una ovvietà. Ma c'è immigrazione e immigrazione. Basta soffermarsi sul problema dell'accoglienza. Se devi spendere soldi a palate significa che quel tipo di immigrazione ti porterà vantaggi, forse, sul lungo periodo. Se di punto in bianco con la bacchetta magica, o con politiche ferree, sostituisci gli immigrati che devi "accogliere" con quelli già pronti per lavorare c'è un cazzo di differenza. (e non parlo solo di quelli a basso costo)
Poi uno può dire che un paese evoluto deve "accogliere" ma questo non significa che nel discorso sugli immigrati che ci servono non vada fatta questa ovvia precisazione. Se non devi "formarli" facendo entrare solo chi ti è già utile ci guadagni fin da subito.
Ergo manteniamo piani diversi. Gli immigrati servono? Si. L'immigrazione incontrollata è utile? No. Tanto se come in UK sei a corto di manodopera è semplicissimo reperirla. (e portarla in aereo). Basta volerlo. Ma fino a che sei pieno di immigrazione indiscriminata nessuno apre le porte alla seconda, e più utile, via.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi