Ah, ci siamo. L'altra volta, se non ricordo male, non concordavi sul fatto che i campionati americani, che lodavi al contrario della superlega, fossero di fatto superleghe chiuse, se la premier fosse strutturata in quel modo un Leicester non avrebbe mai vinto uno scudetto inglese ne tantomeno un campionato europeo, perchè non avrebbe potuto parteciparvi. In una lega aperta, per quanto evento eccezionale, il Leicester ha potuto vincere uno scudetto. Ti lamentavi che un Verona o una Samp non avrebbero mai più potuto vincere un campionato, ma in una lega nazionale loro quasi sicuramente non parteciperebbero neppure.Vinz Clortho ha scritto: ↑10/07/2023, 18:27Assolutamente non contrario a una superlega. Ovviamente chi ci partecipa non dovrebbe partecipare ai campionati nazionali. La buffonata del "il calcio deve rimanere di tutti" è ovviamente una buffonata colossale già da oltre 20 anni.
Però mi chiedo chi ci deve entrare? Il City era una squadra terribile prima che l'emiro mansur se lo comprasse. Ovviamente se guardiamo gli ultimi 10 anni il posto in superlega non glielo può togliere nessuno. Ma se guardiamo gli ultimi 20? Se dopodomani Mansur2 compra il Sassuolo e spende le stesse cifre il Sassuolo si merita un posto o no? E' un torneo a inviti come il poker? (devi avere 1 miliardo di fidejussione e entri).
Per riequilibrare i campionati nazionali basterebbero poche mosse a livello di Uefa. Tipo un hard salary cap e un numero massimo di giocatori tesserabili. Poi ovvio tutta utopia se Neymar o chi per esso era pagato tot e poi il resto lo prendeva come sponsor degli emirati.
E' chiaro che in una superlega se vuoi vendere il prodotto e fare spettacolo devi mettere parametri equilibranti, cosa molto più difficile in campionati aperti, con promozioni e retrocessioni.
Poi le regole ci sono e ne puoi fare a iosa, ma saranno sempre facili da aggirare, specialmente se gli organismi che decidono sono formati dagli stessi club di elite, che faranno di tutto per non farsi soppiantare da quelli sotto, vedi Lega di seria A, che fa regole annuali pro domo sua.
Ovviamene, come tutti i sistemi, finchè gira e muove quattrini, va bene a tutti i club, grossi e meno grossi, quando inizierà a sfaldarsi, si cambierà. Vedi caso plusvalenze, poteva uscirne una rivoluzione epocale e scoperchiare il marcio in Italia ed anche all'estero, invece si è dato un buffetto (o buffetone) alla Juventus, che si è praticamente autoaccusata per problemi interni loro, e via, tutto come prima, senza pudore.