Mi sono svegliato alle 8 del mattino e mi sono messo subito a scriverlo mezzo rincoglionito su di un foglio più velocemente possibile per non dimenticare alcun dettaglio

Qui lo scriverò in modo più decente ovviamente...
Mi trovo all'aeroporto di Orio al Serio a lavorare (stage) quando sento un esplosione. In televisione parlano di probabile fuga radioattiva (


Dovevo tornare a casa ma non avevo la macchina, avverto uno dei due parroci della mancanza del mezzo, i parroci smistano la gente da mandare a casa, io vengo assegnato ad una prof. che andava nella mia stessa direzione (nelle fattezze è una prof. molto giovane che ho conosciuto alle superiori ma che non ho mai avuto come insegnante). Mi accompagna. Abita in una traversa della mia via ( ma quando mai

Arrivato nella mia via vedo la coda di un aereo Lufthansa, casino assurdo anche qui. Man mano che mi avvicino però e prima che riesca a scorgere il resto della carlinga, riparte.
Mi giro verso destra, in lontananza la statale è avvolta da una coltre di nebbia così come lo steccato dove abito. Arriva mio zio con la sua Jaguar, trafelato mi chiede di guidarla e di andare abbastanza spedito perchè c'è un'emergenza (?). Pioveva molto forte Inizio a guidare e mi accorgo che la macchina ha un raggio di sterzata molto limitato. Lui mi fa: "Perchè non curvi? Stiamo andando addosso ad un muro!" ed io: "Non sterza!" mi risponde: "Ah ok, devi calibrare il volante, ora devi sterzare" (subito dopo lui preme un pulsante per memorizzare la posizione e l'angolo di sterzata adatto) (

Riesco a vederlo scendere dalla macchina ed è un giovane nerd con baffi e capelli rossi, ha uno zaino 'Invicta' di quelli vecchi (anni '80 senza la chiusura con la clip ma con la stoffa come la tracolla dei marsupi o degli zaini, non riesco a trovare un termine adatto

Continuiamo nel tragitto. Chiedo a mio zio: "Ma papà e mamma?"
e lui: "Non posso dirti nulla..."
ed io ribatto: "come no?!?! Dove sono?!?!? Stanno bene??"
lui: (zitto)
Dopo un po' di tempo rifaccio la stessa domanda: "Allora? Come stanno?"
io sconsolato: "sono morti vero?"
lui: "sì..."
Io: "Chi? Papà o mamma?"
Lui: "Papà..."
Io: "Ma cosa è successo?"
Lui: "E' morto dalla paura!" (forse per ciò che stava accadendo a me o forse a mia madre)
Poi continua dicendo "...e il bello è che l'ho spaventato io..."
(angoscia)
FINE