Bola ha scritto:Una postilla sul presunto aumento dei poteri del premier con la doppietta referendum/legge elettorale...
Deliri sulle derive autoritarie a parte (come ha imho esagerato Zagrebelsky) sarebbe proprio un male se il presidente del consiglio non dovesse sottostare ai costanti ricatti dei compagni di coalizione/partito e/o delle opposizioni?
Allora si doveva avere il coraggio di proporre una repubblica presidenziale. Ma così non è stato.
Il voto dovrebbe essere:
SI
NO
CI VORREBBE BENALTRO
(che vincerebbe alla grande)
Altri esempi?
Dimezziamo i parlamentari! Ma poi Voto no a ridurli del 25%
Aboliamo il bicameralismo! Ma poi Voto no a un senato che non vota la fiducia, che ha limitate materie di intervento
Verdini di governo: patto con Alfano, noi in prima linea per il referendum
Il leader di Ala: con Zanetti nell’esecutivo. Destra e sinistra? Esistono ancora, ma bisogna trovare un’unità di sistema. Serve un asse tra pragmatici
Nessuno ha fatto ancora osservare che il Senato, nominato da consiglieri eletti due, tre, quattro anni prima,
avrà spesso una maggioranza diversa dalla Camera, eletta dai cittadini oggi?
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Una delle cose che non ho mai capito (cioè non mi sono premunito di andare asplulciare) è come vengono distribuite le poltrone al senato. In base a cosa.
Cioè, se una regione è governata dal PD i nuovi senatori saranno PD?. (in questo caso la vecchia forza della sinistra a livello locale sarebbe premiata imho ingiustamente rimanendo il senato un organo "nazionale")
Per me sarebbe più giusto distribuirli in base alle percentuali di voto uscite dalle elezioni della camera dei deputati, proprio per avere la stessa forza rappresentativa.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
I Senatori verranno eletti col sistema proporzionale:
Non saranno più eletti durante le elezioni politiche, ma in forma comunque diretta durante le elezioni regionali. Ad esempio attraverso un listino apposito o attraverso la nomina dei più votati. Il meccanismo sarà comunque proporzionale ai voti conquistati a livello nazionale - per evitare uno strapotere che già ci sarà alla Camera - e i neo-senatori dovranno essere confermati dal consiglio regionale.
in sostanza in Senato non sarà rappresentata l' istituzione (regione) bensì le logiche partitiche.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
io comincio a sospettare che il fatto quotidiano tifi sotto sotto per il SI
almeno se vince il SI Renzi rimane e loro possono continuare a fare il loro giornale contro il potere, che poi diciamocelo chiaro se anche vince il NO Renzi rimane
Confucio: Prima di intraprendere il viaggio della vendetta scavate due tombe
Drogato_ di_porno ha scritto:I Senatori verranno eletti col sistema proporzionale:
Non saranno più eletti durante le elezioni politiche, ma in forma comunque diretta durante le elezioni regionali. Ad esempio attraverso un listino apposito o attraverso la nomina dei più votati. Il meccanismo sarà comunque proporzionale ai voti conquistati a livello nazionale - per evitare uno strapotere che già ci sarà alla Camera - e i neo-senatori dovranno essere confermati dal consiglio regionale.
in sostanza in Senato non sarà rappresentata l' istituzione (regione) bensì le logiche partitiche.
Continuo a non capire.
Passa la riforma, una volta sciolte le camere vanno a casa i deputati ma credo anche gli attuali senatori.
Si vota quindi per eleggere la camera dei deputati, non per questo ci saranno elezioni regionali.
Quindi il nuovo parlamento sarà costituito dai deputati e? Chi cazzo va al senato senza aver fatto nessuna elezione regionale.
E dato che nelle regioni non si vota tutti insieme (se cade una giunta si vota in anni diversi) cosa significa "vengono eletti durante le elezioni regionali ma in modo proporzionale ai voti a livello nazionale". Non essendoci state le regionali in tutte le regioni come ti puoi basare sui voti "nazionali"?
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
l'elezione dei senatori non coinciderà necessariamente con le elezioni politiche nazionali, in altri termini la carica dei senatori non è legata al ciclo delle elezioni politiche.
I senatori saranno eletti dai Consigli regionali tra i propri membri e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. La scelta dovrà avvenire in conformità alle indicazioni espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi.Il Senato diviene così organo a rinnovo parziale, non sottoposto a scioglimento, poiché la durata dei senatori eletti coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati espressi.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
I nuovi senatori non saranno più eletti direttamente dai cittadini, ma i sindaci e i consiglieri regionali saranno scelti dai Consigli regionali con metodo proporzionale. Qui c’è un calcolo di quanti senatori verranno assegnati a ciascuna regione se venisse approvato il referendum:
Riforme, la distribuzione dei senatori per Regione Alla Lombardia 14 seggi, a dieci Regioni solo due
Ben 10 regioni avranno due soli senatori nel nuovo Senato previsto dal ddl Boschi, uno dei quali sarà un sindaco, e uno solo sarà un Consigliere regionale "scelto" dagli elettori. Il dato deriva dalla ripartizione dei seggi in base all'ultimo censimento, effettuato nel 2011. La Lombardia, con i suoi 14 senatori sarà la regione con il maggior peso specifico. La Riforma prevede un Senato composto da 95 "senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica". Dei 95 senatori eletti, 21 sono scelti tra i sindaci, e gli altri 74 nell'ambito dei Consigli Regionali, sulla base delle indicazioni degli elettori (la specifica legge elettorale dovrà essere successivamente varata). Il numero dei senatori di ciascuna regione dipende dal peso demografico, con il limite minimo di due senatori per regione, cosa che premia le regioni molto piccole come Val d'Aosta e Molise, e danneggia le medie come Marche e Liguria. Ecco la ripartizione dei seggi. Abitanti Senatori Piemonte 4.363.916 7 (6+1 sindaco) Valle d'Aosta 126.806 2 (1+1) Liguria 1.570.694 2 (1+1) Lombardia 9.704.151 14 (13+1) Prov Bolzano 504.643 2 (1+1) Prov Trento 524.832 2 (1+1) Veneto 4.857.210 7 (6+1) Friuli-VG 1.218.985 2 (1+1) Emilia-Romagna 4.342.135 6 (5+1) Toscana 3.672.202 5 (4+1) Umbria 884.268 2 (1+1) Marche 1.541.319 2 (1+1) Lazio 5.502.886 8 (7+1) Abruzzo 1.307.309 2 (1+1) Molise 313.660 2 (1+1) Campania 5.766.810 9 (8+1) Puglia 4.052.566 6 (5+1) Basilicata 578.036 2 (1+1) Calabria 1.959.050 3 (2+1) Sicilia 5.002.904 7 (6+1) Sardegna 1.639.362 3 (2+1) Italia 59.433.744 95 (74+21)
Novantacinque senatori rappresentano le istituzioni territoriali (non più la Nazione) e sono eletti dai Consigli regionali e dai Consigli delle province autonome di Trento e Bolzano; di questi 95, 74 sono eletti tra i membri dei medesimi consigli e 21 tra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori, nella misura di un sindaco per ogni territorio. L'elezione popolare diretta viene dunque sostituita da un'elezione di secondo grado da parte dei consiglieri. In merito all'elezione, il nuovo testo costituzionale prevede che, con modalità rinviate a una successiva legge, i senatori siano eletti "con metodo proporzionale", "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi", e "in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio". La distribuzione a livello nazionale continua a essere fatta proporzionalmente alla popolazione risultante dall'ultimo censimento generale, fatto salvo un numero minimo di due senatori per ogni regione e per ciascuna delle province autonome di Trento e Bolzano. La durata del mandato dei senatori coincide con quella dei Consigli regionali da cui sono stati eletti; inoltre, i senatori decadono se cessa la loro carica elettiva regionale o locale. Il Senato diviene quindi organo a rinnovo parziale continuo, non sottoposto a scioglimento, modificando la precedente normativa che prevedeva un Senato eletto nella sua interezza ogni 5 anni, salvo scioglimento anticipato delle Camere.
Fino a cinque senatori sono invece nominati «per altissimi meriti» dal Presidente della Repubblica. Tali senatori (che sostituiscono i senatori a vita) durano in carica sette anni e non possono essere nuovamente nominati. Rimangono invece senatori di diritto e a vita i Presidenti emeriti della Repubblica. Inoltre nelle disposizioni transitorie della riforma è previsto che permangano in carica i quattro senatori a vita già nominati alla data di entrata in vigore della riforma (Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia). Il loro numero va contato nel numero complessivo di cinque senatori nominabili dal Presidente della Repubblica.
La riforma sopprime inoltre l'articolo 58 sull'elettorato attivo e passivo, non prevedendo più specifici limiti d'età per la carica di senatore (precedentemente occorrevano 25 anni per votare e 40 anni per essere eletti) oltre quelli derivanti dai rispettivi organi di provenienza: 18 anni sia per l'elettorato attivo sia passivo.Ai senatori non spetta più alcuna indennità parlamentare per il ruolo, anche se il regolamento interno potrebbe prevedere eventuali rimborsi-spese o misure simili; restano invece validi per i senatori come per i deputati il divieto di vincolo di mandato e l'immunità parlamentare.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Quindi i senatori saranno scelti in base agli equilibri politici precedenti,
e spesso non saranno d'accordo con i deputati, eletti in base agli equilibri politici correnti.
Succede anche negli Stati Uniti, dove il Senato si rinnova di due anni in due anni,
e infatti il presidente ogni tanto deve mercanteggiare con loro.
Però i senatori lì sono eletti.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)