Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

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Billy Drago
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2116 Messaggio da Billy Drago »

Matteo Salvini: “Chiamatemi ‘direttore’, non ‘direttrice’”. Parole di buonsenso della brava Beatrice Venezi, applausi.
A dispetto delle follie del “politically correct”, vince il talento."
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SoTTO di nove
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2117 Messaggio da SoTTO di nove »

GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 11:54
Che da maschi, bianchi, eterosessuali, senza esposizioni ad altre culture è anche più facile non curarsi di come si sentono trattate certe classi della popolazione
Finisci sempre qui.
Pretendi che il maschio, bianco, eterosessuale si ricordi che gli altri sono diversi. Poi ti lamenti se il maschio, bianco, eterosessuale li vede diversi.

è lo stesso schema usato sulla traduttrice olandese. I neri non vogliono essere considerati diversi ma accusano una di essere diversa da loro.
Fate pace con il cervello.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Gargarozzo
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2118 Messaggio da Gargarozzo »

Vorrei tanto essere caucasico come voi, per potermi esprimermi sull'argomento! :cry:
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Salieri D'Amato
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2119 Messaggio da Salieri D'Amato »

GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 11:54
Salieri D'Amato ha scritto:
06/03/2021, 10:32
Geisha, la protesta sui baffetti hitleriani è la deriva del p.c.. Come dice Blif dovrebbe essere una questione concettuale, ma volendo parlare di proporzioni, se un, che so, 30% degli utenti vi vedesse una chiara allusione o fosse un rimando palese, sarebbe non solo giusto, ma doveroso il cambio del marchio. Ma quando un piccolo gruppo di utenti tira fuori un confronto, una similitudine, a mio avviso pretestuosa e tirata per i capelli (baffi in questo caso), e Amazon si adegua solo per paura che queste critiche vengano amplificate dal passaparola sui social e sui media, che troverebbe subito orde di crociati a sostegno, ebbene questo per me è un subire una prevaricazione, dovuta alla deriva di cui parlo.

Chiaro che la retromarcia di Amazon non è dovuta alla loro percezione di p.c., ma solamente in quanto vittima di questa strisciante inquisizione del p.c.. Per evitare polemiche o cattiva pubblicità, siamo arrivati al punto, che, solo per un paragone potenzialmente pericoloso da parte di una minoranza di clienti, anche un colosso piega la testa e modifica il marchio, scusandosene pure. E non mi venire a dire che probabilmente anche loro vi hanno visto il baffetto di Hitler!
Capisco che quando si parla di clienti, le imprese hanno tutto l'interesse a non scontentare nessuno e a rimanere in un solco comunicativo quanto più neutro. Infatti non si vuol certo colpevolizzare Amazon, ma solo mettere in luce la distorsione cognitiva (non so se è il termine giusto) della società odierna. E' un fenomeno antropologico complesso, di cui il p.c. è solo un aspetto.

Se minimiziamo tutto, se certe dinamiche le diamo per scontate, se evitamo di riflettere su certe distorsioni, anche su aspetti e cose apparentemente marginali, diamo il via libera al cambio culturale, alla diversa percezione delle cose. E questa non sarebbe sicuramente un cosa marginale!
Non avevo colto che ci fossero state proteste, minacce di boicottaggio e poi scuse ufficiali (e nemmeno vado a rileggere, mi fido). Forse ho sottovalutato il tema influenzato dal poco che conosco il processo di rivoluzione digitale in corso. Forse mi ha influenzato conoscere processi consolidati di marketing basati su analisi dati. E forse sono anche influenzato dalla deriva, quella si mi pare evidente, di tanti qua dentro che vedono nel politicamente corretto solo una questione estetica, barocca, ipocrisia senza impatti sulla realtà

Che da maschi, bianchi, eterosessuali, senza esposizioni ad altre culture è anche più facile non curarsi di come si sentono trattate certe classi della popolazione
Probabilmente non riesco a spiegarmi. Non vi sono stati boicottaggi e neppure scuse ufficiale, ho fatto un'iperbole, enfatizzano le critiche sul marchio. Mettiamola come dici tu, sul semplice marketing: per evitare problematiche e non scontentare nessuno, i responsabili marketing di Amazon sostituiscono il logo, semplice strategia di prevenzione.
Ripeto, ottima politica da parte di Amazon. Quello di cui mi dolgo è che si debba mettere in atto determinate strategie per evitare possibili proteste o boicottaggi. Perchè si usano queste accortezze? Perchè a mio avviso c'è gente che riesce a vedere il male anche dove non ce n'è (cit.).
Torno quindi al discorso generale sul p.c., mi spiace che possa percepire le mie e altre osservazioni come un banalizzarlo ad una questione estetica senza impatto sulla realtà. E' bene che molte questioni vengano affrontate da basi politicamente corrette, che certi termini e stereotipi vengano censurati, che prenda piede una cultura più tollerante e inclusiva. E lo dico pur essendo bianco, etero e privilegiato per essere nato in un certo paese, aver potuto studiare e essermi potuto permettere certi agi.
Però non puoi neppure trascurare il fatto che si sta andando sempre più velocemente verso l'altro estremo. Cioè, non riusciamo a fare un deciso passo culturale nell'inclusione, rimangono radicate differenze sociali e di opportunità, quindi manca ancora molta sostanza; però siamo bravissimi a cercare le sfumature, a voler ricercare una parità estrema e spesso assurda, stupida e inutile nel linguaggio comunicativo, nelle manifestazioni esteriori, cose che di fatto, a mio avviso, sviliscono la battaglia originaria.

Il topic è stato appunto aperto per questo, per discutere se un eccesso di politicamente corretto su tutto, ci porta ad un punto di non ritorno, per cui tutto deve essere non solo tarato e pesato all'origine, ma che tutte le sfumature vadano verso un neutro stucchevole e irreale, dove non vi sono differenze di genere, di pensiero, di gusti, ma tutto deve essere omologato ad un'eguaglianza assoluta che non può esistere, dove non vi siano riferimenti, accenni anche minimi ad un qualcosa, fatto, realtà o personaggio (storico o di fantasia) che abbia sovvertito questa uguaglianza. Questo è il punto di non ritorno, e a me sembra che la direzione presa vada in quel senso.

Per te le osservazioni sul baffo somigliante a Hitler non sono frutto di una ricerca ossessiva di p.c., per me lo sono, evidentemente abbiamo conformazioni mentali diverse.


PS: potrei dire che a me sembrano i baffi di Chaplin, ma non è così, non riesco a fare un'associazione immediata con qualsivoglia baffo. Però se lo volessi, se avessi una predisposizione mentale tarata in una certa maniera, potrei guardare ogni cosa come fossero Macchie di Rorschach e trovarci quello che inconsciamente sono spinto a cercare.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2120 Messaggio da GeishaBalls »

SoTTO di nove ha scritto:
06/03/2021, 13:51
GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 11:54
Che da maschi, bianchi, eterosessuali, senza esposizioni ad altre culture è anche più facile non curarsi di come si sentono trattate certe classi della popolazione
Finisci sempre qui.
Pretendi che il maschio, bianco, eterosessuale si ricordi che gli altri sono diversi. Poi ti lamenti se il maschio, bianco, eterosessuale li vede diversi.

è lo stesso schema usato sulla traduttrice olandese. I neri non vogliono essere considerati diversi ma accusano una di essere diversa da loro.
Fate pace con il cervello.
Finisco li in generale sull’opportunità di essere corretti, perché non vedo tutti questi abusi sui poveri eterosessuali che vengono discriminati, degli uomini che a parità di lavoro vengono pagati meno delle donne e di bianchi che in Europa fanno fatica a affittare casa e in USA rischiano ad essere fermati dalla polizia.

Sono d’accordo con te che le quote rosa sono formalmente sbagliate, ma per il momento sono uno strumento necessario. La tutela delle minoranze linguistiche in Alto Adige? Discriminatorie, sono d’accordo, ma in qualche modo hanno avuto il loro effetto (che ora andrebbe ridotto).

Ma stavo dicendo che vedo tanti abusi dell’anti politicamente corretto

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2121 Messaggio da GeishaBalls »

Billy Drago ha scritto:
06/03/2021, 13:22
Matteo Salvini: “Chiamatemi ‘direttore’, non ‘direttrice’”. Parole di buonsenso della brava Beatrice Venezi, applausi.
A dispetto delle follie del “politically correct”, vince il talento."
E sticazzi? La parola “direttrice” mi sembra italiano corrente ma direttrice d’orchestra suona strano, perché non siamo abituati. Se Beatrice in questione vuol farsi chiamare direttore rispettiamo il suo volere ma uno sticazzi ci sta tutto. Anche qui, bisogna applaudire qualcuno che preferisce essere chiamata direttore mentre se voleva essere chiamata direttrice era la “follia del politicamente corretto”? Perché follia?

Non vedete i campioni dell’ “Anti politicamente corretto” fare una battaglia contro il niente?

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2122 Messaggio da Gargarozzo »

GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 14:51
Billy Drago ha scritto:
06/03/2021, 13:22
Matteo Salvini: “Chiamatemi ‘direttore’, non ‘direttrice’”. Parole di buonsenso della brava Beatrice Venezi, applausi.
A dispetto delle follie del “politically correct”, vince il talento."
E sticazzi? La parola “direttrice” mi sembra italiano corrente ma direttrice d’orchestra suona strano, perché non siamo abituati. Se Beatrice in questione vuol farsi chiamare direttore rispettiamo il suo volere ma uno sticazzi ci sta tutto. Anche qui, bisogna applaudire qualcuno che preferisce essere chiamata direttore mentre se voleva essere chiamata direttrice era la “follia del politicamente corretto”? Perché follia?

Non vedete i campioni dell’ “Anti politicamente corretto” fare una battaglia contro il niente?

In effetti, quello è italiano :DDD

Ma a Salvini interessa la fidelizzazione del volgo dei "capiscer", che applaude a queste cazzate per difendere il proprio politically correct :wink:
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2123 Messaggio da GeishaBalls »

Salieri D'Amato ha scritto:
06/03/2021, 14:16
GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 11:54
Salieri D'Amato ha scritto:
06/03/2021, 10:32
Geisha, la protesta sui baffetti hitleriani è la deriva del p.c.. Come dice Blif dovrebbe essere una questione concettuale, ma volendo parlare di proporzioni, se un, che so, 30% degli utenti vi vedesse una chiara allusione o fosse un rimando palese, sarebbe non solo giusto, ma doveroso il cambio del marchio. Ma quando un piccolo gruppo di utenti tira fuori un confronto, una similitudine, a mio avviso pretestuosa e tirata per i capelli (baffi in questo caso), e Amazon si adegua solo per paura che queste critiche vengano amplificate dal passaparola sui social e sui media, che troverebbe subito orde di crociati a sostegno, ebbene questo per me è un subire una prevaricazione, dovuta alla deriva di cui parlo.

Chiaro che la retromarcia di Amazon non è dovuta alla loro percezione di p.c., ma solamente in quanto vittima di questa strisciante inquisizione del p.c.. Per evitare polemiche o cattiva pubblicità, siamo arrivati al punto, che, solo per un paragone potenzialmente pericoloso da parte di una minoranza di clienti, anche un colosso piega la testa e modifica il marchio, scusandosene pure. E non mi venire a dire che probabilmente anche loro vi hanno visto il baffetto di Hitler!
Capisco che quando si parla di clienti, le imprese hanno tutto l'interesse a non scontentare nessuno e a rimanere in un solco comunicativo quanto più neutro. Infatti non si vuol certo colpevolizzare Amazon, ma solo mettere in luce la distorsione cognitiva (non so se è il termine giusto) della società odierna. E' un fenomeno antropologico complesso, di cui il p.c. è solo un aspetto.

Se minimiziamo tutto, se certe dinamiche le diamo per scontate, se evitamo di riflettere su certe distorsioni, anche su aspetti e cose apparentemente marginali, diamo il via libera al cambio culturale, alla diversa percezione delle cose. E questa non sarebbe sicuramente un cosa marginale!
Non avevo colto che ci fossero state proteste, minacce di boicottaggio e poi scuse ufficiali (e nemmeno vado a rileggere, mi fido). Forse ho sottovalutato il tema influenzato dal poco che conosco il processo di rivoluzione digitale in corso. Forse mi ha influenzato conoscere processi consolidati di marketing basati su analisi dati. E forse sono anche influenzato dalla deriva, quella si mi pare evidente, di tanti qua dentro che vedono nel politicamente corretto solo una questione estetica, barocca, ipocrisia senza impatti sulla realtà

Che da maschi, bianchi, eterosessuali, senza esposizioni ad altre culture è anche più facile non curarsi di come si sentono trattate certe classi della popolazione
Probabilmente non riesco a spiegarmi. Non vi sono stati boicottaggi e neppure scuse ufficiale, ho fatto un'iperbole, enfatizzano le critiche sul marchio. Mettiamola come dici tu, sul semplice marketing: per evitare problematiche e non scontentare nessuno, i responsabili marketing di Amazon sostituiscono il logo, semplice strategia di prevenzione.
Ripeto, ottima politica da parte di Amazon. Quello di cui mi dolgo è che si debba mettere in atto determinate strategie per evitare possibili proteste o boicottaggi. Perchè si usano queste accortezze? Perchè a mio avviso c'è gente che riesce a vedere il male anche dove non ce n'è (cit.).
Torno quindi al discorso generale sul p.c., mi spiace che possa percepire le mie e altre osservazioni come un banalizzarlo ad una questione estetica senza impatto sulla realtà. E' bene che molte questioni vengano affrontate da basi politicamente corrette, che certi termini e stereotipi vengano censurati, che prenda piede una cultura più tollerante e inclusiva. E lo dico pur essendo bianco, etero e privilegiato per essere nato in un certo paese, aver potuto studiare e essermi potuto permettere certi agi.
Però non puoi neppure trascurare il fatto che si sta andando sempre più velocemente verso l'altro estremo. Cioè, non riusciamo a fare un deciso passo culturale nell'inclusione, rimangono radicate differenze sociali e di opportunità, quindi manca ancora molta sostanza; però siamo bravissimi a cercare le sfumature, a voler ricercare una parità estrema e spesso assurda, stupida e inutile nel linguaggio comunicativo, nelle manifestazioni esteriori, cose che di fatto, a mio avviso, sviliscono la battaglia originaria.

Il topic è stato appunto aperto per questo, per discutere se un eccesso di politicamente corretto su tutto, ci porta ad un punto di non ritorno, per cui tutto deve essere non solo tarato e pesato all'origine, ma che tutte le sfumature vadano verso un neutro stucchevole e irreale, dove non vi sono differenze di genere, di pensiero, di gusti, ma tutto deve essere omologato ad un'eguaglianza assoluta che non può esistere, dove non vi siano riferimenti, accenni anche minimi ad un qualcosa, fatto, realtà o personaggio (storico o di fantasia) che abbia sovvertito questa uguaglianza. Questo è il punto di non ritorno, e a me sembra che la direzione presa vada in quel senso.

Per te le osservazioni sul baffo somigliante a Hitler non sono frutto di una ricerca ossessiva di p.c., per me lo sono, evidentemente abbiamo conformazioni mentali diverse.

PS: potrei dire che a me sembrano i baffi di Chaplin, ma non è così, non riesco a fare un'associazione immediata con qualsivoglia baffo. Però se lo volessi, se avessi una predisposizione mentale tarata in una certa maniera, potrei guardare ogni cosa come fossero Macchie di Rorschach e trovarci quello che inconsciamente sono spinto a cercare.
Salieri ti leggo sempre con attenzione e pensavo davvero ci fossero stati qualche esempio di cretino che avesse pensato e protestasse contro la strategia di Amazon per sdoganare Hitler. Non ci perdo il sonno, diciamo, come credo nemmeno tu.

Ma con questo gioco del trovare le esagerazioni per ridicolizzare un sacrosanto movimento culturale va evidenziato.

Il rispetto delle sensibilità dei cittadini (consumatori) è adattamento al mercato (secondo me) o inchinarsi servilmente alla dittatura del politicamente corretto? Boh. Non vedo cosa ci sia di sbagliato in ogni caso.

Ripeto la storiella dei 7 miliardi di persone nel loro dipartimento marketing; Amazon cambia ogni giorno layout, prodotti, promozioni, colori, il customer journey... tutto per vendere di più. È da ricondurre al PC? Boh

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2124 Messaggio da GeishaBalls »

Gargarozzo ha scritto:
06/03/2021, 14:55
GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 14:51
Billy Drago ha scritto:
06/03/2021, 13:22
Matteo Salvini: “Chiamatemi ‘direttore’, non ‘direttrice’”. Parole di buonsenso della brava Beatrice Venezi, applausi.
A dispetto delle follie del “politically correct”, vince il talento."
E sticazzi? La parola “direttrice” mi sembra italiano corrente ma direttrice d’orchestra suona strano, perché non siamo abituati. Se Beatrice in questione vuol farsi chiamare direttore rispettiamo il suo volere ma uno sticazzi ci sta tutto. Anche qui, bisogna applaudire qualcuno che preferisce essere chiamata direttore mentre se voleva essere chiamata direttrice era la “follia del politicamente corretto”? Perché follia?

Non vedete i campioni dell’ “Anti politicamente corretto” fare una battaglia contro il niente?
In effetti, quello è italiano :DDD

Ma a Salvini interessa la fidelizzazione del volgo dei "capiscer", che applaude a queste cazzate per difendere il proprio politically correct :wink:
Lo pensa anche un linguista citato dal Corriere
“ il mio mestiere ha un nome preciso e nel mio caso è quello di direttore d’orchestra». Così giovedì sera Beatrice Venezi sul palco di Sanremo ha spiegato la sua scelta di voler essere chiamata direttore e non direttrice. Se questo è il principio, un paio di sere fa, Alessia Bonari avrebbe potuto dire ad Amadeus che non voleva essere chiamata infermiera: «Il mio mestiere ha un nome preciso ed è quello d’infermiere».
... La questione, ancora una volta, è culturale: perché la lingua cambia con la cultura e con la mentalità della comunità che la parla e la scrive. E allora – per una vecchia mentalità – ci sarebbero mestieri che si possono declinare al femminile (come l’infermiera o la segretaria) e altri che invece dovrebbero rimanere al maschile. È per questa mentalità che si fatica ad accettare parole che ormai dovrebbero risultare perfettamente normali, visto che la società è finalmente cambiata: parole come architetta, avvocata, notaia, ingegnera e persino una parola vecchia – se non antica – come direttrice.”

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2125 Messaggio da Salieri D'Amato »

Ma qualche cretino che ha protestato ci sarà sicuramente, ma non è dato sapere quanti e come. Leggendo in giro non si capisce, alcuni giornali/siti parlano di osservazioni, altri di bufera su Amazon per accese polemiche sui social.

Solo che mi riallacciavo anche all'episodio che tempo fa c'erano state altre critiche per il fatto che in vendita su Amazon vi fossero magliette con Pinochet e gadget dedicati ai lager nazisti, tanto che Amazon si è dovuta difendere, dicendo che erano oggetti venduti da loro inserzionisti e che da allora in poi avrebbe fatto un controllo più mirato degli articoli venduti da questi.
Solo per far capire che l'andazzo per molti è quello, far polemica su tutto. E per le aziende è una spada di damocle da tenere sempre in considerazione.

Sul nocciolo del problema dell'inclusione e della parità la nostra visione, Geisha, è simile. Sugli effetti nefasti di un eccesso di p.c. no, io probabilmente sovrastimo il problema, tu lo sottovaluti o lo vedi come semplice effetto collaterale inevitabile o comunque secondario.



Ecco, su direttore o direttrice mi sembra che le discussioni siano di pura lana caprina. Che ognuno si faccia chiamare come vuole, ai fini pratici e di valenza semantica non cambia un beneamato tubo.
Ultima modifica di Salieri D'Amato il 06/03/2021, 15:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2126 Messaggio da SoTTO di nove »

Dal prossimo anno agli Oscar si voteranno solo film che hanno incluso nel loro cast una quota di attori che rappresentino le minoranze.
Tutti i Geisha avranno applaudito alla nuova conquista dato che credono serva per cambiare la mentalità del rozzo uomo bianco eterosessuale.
Chiederò quindi di fare quote per i bianchi nell'atletica e nella NBA. Non conta più il merito, conta la razza.
Ops, non si può dire razza. Conta il colore, ops non si può dire colore.
Ma allora per cosa stiamo facendo le quote? Ah, per le minoranze.
Da domani voglio un sanmarinese in finale nei 100 mt. Mi sono stancato di vedere otto atleti di colore.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2127 Messaggio da Gargarozzo »

GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 15:21
Gargarozzo ha scritto:
06/03/2021, 14:55
GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 14:51
Billy Drago ha scritto:
06/03/2021, 13:22
Matteo Salvini: “Chiamatemi ‘direttore’, non ‘direttrice’”. Parole di buonsenso della brava Beatrice Venezi, applausi.
A dispetto delle follie del “politically correct”, vince il talento."
E sticazzi? La parola “direttrice” mi sembra italiano corrente ma direttrice d’orchestra suona strano, perché non siamo abituati. Se Beatrice in questione vuol farsi chiamare direttore rispettiamo il suo volere ma uno sticazzi ci sta tutto. Anche qui, bisogna applaudire qualcuno che preferisce essere chiamata direttore mentre se voleva essere chiamata direttrice era la “follia del politicamente corretto”? Perché follia?

Non vedete i campioni dell’ “Anti politicamente corretto” fare una battaglia contro il niente?
In effetti, quello è italiano :DDD

Ma a Salvini interessa la fidelizzazione del volgo dei "capiscer", che applaude a queste cazzate per difendere il proprio politically correct :wink:
Lo pensa anche un linguista citato dal Corriere
“ il mio mestiere ha un nome preciso e nel mio caso è quello di direttore d’orchestra». Così giovedì sera Beatrice Venezi sul palco di Sanremo ha spiegato la sua scelta di voler essere chiamata direttore e non direttrice. Se questo è il principio, un paio di sere fa, Alessia Bonari avrebbe potuto dire ad Amadeus che non voleva essere chiamata infermiera: «Il mio mestiere ha un nome preciso ed è quello d’infermiere».
... La questione, ancora una volta, è culturale: perché la lingua cambia con la cultura e con la mentalità della comunità che la parla e la scrive. E allora – per una vecchia mentalità – ci sarebbero mestieri che si possono declinare al femminile (come l’infermiera o la segretaria) e altri che invece dovrebbero rimanere al maschile. È per questa mentalità che si fatica ad accettare parole che ormai dovrebbero risultare perfettamente normali, visto che la società è finalmente cambiata: parole come architetta, avvocata, notaia, ingegnera e persino una parola vecchia – se non antica – come direttrice.”
ai tempi diedi esami di storia della lingua italiana con l'attuale presidente della Crusca (Cladio Marazzini) e frequentai conferenze anche dei Beccaria e di altri linguisti, la lingua è l'uso, e a parte questi pareri più o meno dotti e addentro, continuo a ripetere che questi argomenti sono cortine fumogene - ognuno al proprio uditorio, e quindi, al relativo politically correct - totalmente avulsi da ogni utilità fattiva.
Poi ogni politico è un figlio di puttana e si avvale della "lotta contro i poteri forti" o "contro l'ignoranza" ma ai miei occhi, ben poco cambia. Si cerca di seguire l'onda, punto.
E' sempre quello degli ALTRI, il "politically correct", la "visione dominante".
Uno dice "il Patriarcato", l'altro dice "il politically correct". Ben poco cambia. Parole del CAZZO che non significano NIENTE. Per dividere il popolo, troppo occupato in queste battaglie emozionali in cui sentirsi migliori nei confronti di altri, come in questo forum ridotto ad un porcile dove grufolano i maiali.
Amicus Plato,
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2128 Messaggio da GiarneseUmnberto »

Blif ha scritto:
06/03/2021, 9:23
Qual è la percentuale minima di popolazione mondiale che giustifica un simile cambio?
10% sì... 5% sì... 1000 persone in un paesino dei Pirenei?
Se il cognato di Giarnese si sente offeso, cambiamo il marchio di Amazon?

O è una questione di rapporti di forza?
domanda legittima :lol: :lol: che approvo, non ho chiesto a mio cognato cosa ne pensa di questo tema delicato, spero che non se la prenda a male. Periodaccio per tutti non ci vuole un'altra roba ad ammorbare l'esistenza

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2129 Messaggio da GiarneseUmnberto »

GeishaBalls ha scritto:
06/03/2021, 7:31
GiarneseUmnberto ha scritto:
06/03/2021, 0:02
GeishaBalls ha scritto:
05/03/2021, 23:48


Se qualcuno vede Hitler nel marchio Amazon meglio cambiarlo. Marketing semplice,
No, come con il covid che si usano le mascherine, con i malati di mente bisogna togliere internet, gli si toglie lo smartphone e li si manda in terapia. Le malattie mentali non devono essere uno status symbol, che raduna altra gente malata di mente, sono malattie e vanno curate con appositi metodi convenzionali come andare dal dottore preposto e si curano senza rompere i coglioni a chi lavora.
Immagino il tizio leader design di Amazon che cerca di fare un cazzo di marchio e si spreme per evitare di far incazzare questi malati di mente e rischia pure il posto se questi si lamentano. Sarà stressante assai.
tutto bello, ma Amazon si rivolge a quelli che usano internet, anche a quelli che sghignazzzano per il marchio che sembra Hitler, quindi gli conviene adattarsi al loro pubblico. Non tutti sono illuminati come gli utenti di superzeta
da piccolo imprenditore si usa la logica di base, si perdono clienti sani di mente per queste cazzate sul lungo periodo. Sul breve periodo magari avrai più malati di mente che compreranno nel tuo negozietto, ma la strada è lunga ed è piena di impervie e cunette pericolose, se ascolti i malati di mente finisci per sbandare.

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#2130 Messaggio da GiarneseUmnberto »

Billy Drago ha scritto:
06/03/2021, 13:22
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Matteo Salvini: “Chiamatemi ‘direttore’, non ‘direttrice’”. Parole di buonsenso della brava Beatrice Venezi, applausi.
A dispetto delle follie del “politically correct”, vince il talento."
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oltre ad essere una bella donna talentuosa, è pure una gran brava donna, l'ho vista ieri sera al sanremo sulla rai, ha mostrato grande espressione artistica

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