[O.T.] The next U.S.A. President

Scatta il fluido erotico...

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Come si schiera il popolo zetiano?

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simon88
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2371 Messaggio da simon88 »

dostum ha scritto:
TD ha scritto:magari avrò una visione americanocentrica

ma vista la situazione mondiale, terrorismo crisi economica, il mondo è pronto ad avere gli USA senza una guida credibile? perchè Trump e la Clinton entrambi sono poco presentabili e onestamente come leader ce li vedo poco

in più l'europa non è che sia stabile soprattutto economicamente, e la Germania (che non so quando voterà) ma credo sia possibile un cambio di leadership non è che possa prendere lei il comando dell'occidente

e la Cina non è neanche lei in piena forma

vedo degli anni molto travagliati per l'occidente, forse era anche ora, non augurandomi una nuova guerra mondiale forse è necessario qualche cosa di diversamente traumatico per dare un cambio di rotta
Perché cambiare rotta? Avanti fino al grande fungo!
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Guarda, invece con Trump sei proprio in mani sicure.
Il problema non è che la Clinton faccia schifo, il problema è la gente che non si rende conto che Trump è molto peggio.
Per quanto mi riguarda a uno che dice che bisognerebbe torturare o uccidere le famiglie dei terroristi bisognerebbe mettere la camicia di forza, qui invece va benissimo, mica come la Clinton che ha esultato per la morte di Gheddafi. Ma vi rendete conto degli ordini di grandezza delle cose o no?
Ma vi rendete conto che nella storia degli Stati Uniti non c'è mai stato un candidato peggiore di Trump, mai? Però solo il fatto che non sia politico vi fa scattare la salivazione pavloviana, non importa che sia un pazzo furioso, godiamoci il film no? Che schifo cazzo.

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2372 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Tutti a lamentarsi dei candidati , che in effetti non sono granche'.
Ma siete proprio sicuri che l'abbronzato sia stato meglio ?
Chi ha scoperchiato la Libia, standosene nelle retrovie e mandando avanti gli altri ?
Quanto in questi anni la sua leadership ha stabilizzato la situazione internazionale ?
Le riforme sanitarie ? E' il primo presidente negro ?
E noi italiani dovremmo essere contenti delle riforme fatte a casa sua e fregarcene dei casini che ci ha portato in casa nostra ?
Per buona parte degli italiani la politica internazionale e' questo: dimenticarsi di quello che ci conviene per abbracciare un buonismo tanto superficiale quanto autolesionistico e demenziale.

manigliasferica
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2373 Messaggio da manigliasferica »

manigliasferica ha scritto:President
UPDATE
2016 US Presidential Election - Odds to win the 2016 Electoral Vote (All Bets Action) - november 08, 2016 12:00 EST

Hillary Clinton 1.38
Donald Trump 3.20
Gary Johnson 101.00
oggi 27 Luglio, dopo 2 giorni le quote sono queste:

2016 US Presidential Election - Odds to win the 2016 Electoral Vote (All Bets Action) - november 08, 2016 12:00 EST

Hillary Clinton 1.45
Donald Trump 2.80
Gary Johnson 126


in 48 ore le quote di Trump vincente si sono abbassate.
siccome non è poi così remoto che Donaldo possa farcela, chi ha da "buttare" 10 o 100 o 1000 o 10000 lo faccia prima che le quote non siano profittevoli

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bellavista
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2374 Messaggio da bellavista »

trump è pazzo? mah :)
la clinton invece è sanissima :lol:
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

manigliasferica
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2375 Messaggio da manigliasferica »

fatta 7 mesi fa.



Trump is no fool

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2376 Messaggio da Drogato_ di_porno »

mi ritrovo in questo articolo.

Se Trump vincerà sarà merito dei suoi avversari. Sono le passate amministrazioni i più grandi sponsor di Trump come da noi i passati governi sono il più grande sponsor dei 5 stelle.
Trump, perché vincerà (Andrew Spannaus), è una “febbre” (Mattia Ferraresi): rivolta degli elettori, fenomeno americano

Donald Trump è diventato, inevitabilmente, anche un fenomeno editoriale. Nelle librerie americane si ammucchia di tutto: biografie, analisi, apologie, denigrazioni. Il “trumpismo” dilaga, ma non significa che il protagonista di un’ascesa politica impensabile fino ad un anno fa vincerà le elezioni.

La strada verso la Casa Bianca è ancora lunga anche se mancano soltanto poco più di tre mesi. Anche in Italia si registra un discreto interesse intorno alla figura di Trump. Lo testimoniano due libri appena usciti: Perché vince Trump. La rivolta degli elettori e il futuro dell’America di Andrew Spannaus, pubblicato da Mimesis e La febbre di Trump. Un fenomeno americano di Mattia Ferraresi, edito da Marsilio. Entrambi introducono all’universo “trumpiano” con accenti diversi, ma con grande competenza, affrontando il tema sotto il profilo analitico il primo e più squisitamente biografico il secondo. I due volumi si completano a vicenda e sono indispensabili per chi voglia capire qualcosa di come ha trasformato – ledendolo gravemente – il mondo repubblicano un ricco e spregiudicato “palazzinaro” con interessi economici in vari campi. Ma come, nello stesso tempo, ha contribuito a modificare la percezione della politica da parte di milioni di americani compresi quelli che non lo voteranno a novembre e non esitano a dichiararsi ostili. Insomma, Trump ha “terremotato” l’establishment e l’elettorato in un colpo solo, profittando della crisi americana che non è soltanto economica, come in tutto l’Occidente, ma anche di valori e di identità.

Non che il candidato repubblicano sia un rivoluzionario dotato di una cultura politica di riferimento solida, tutt’altro. Parla però alla pancia della gente enfatizzando le paure di un ceto medio che si sente assediato dall’incertezza sociale, dall’immigrazione, dall’incombente esclusione dalla vita economica in seguito agli sviluppi della devastante “finanziarizzazione” che ha messo le risorse nelle mani di pochi a svantaggio dei salariati e dei risparmiatori. Tuttavia Trump non ha mai precisato il suo programma, tanto che il 9 maggio scorso, sul “Wall Street Journal”, Bret Stephen, vicedirettore della pagina editoriale, si chiedeva: “Dove sono le indicazioni che come presidente il signor Trump appoggerà le idee conservatrici sulle tasse, sul commercio, sulla regolamentazione, sul welfare, sulla politica sociale, giudiziaria ed estera, e tantomeno meno sul comportamento personale?” Da nessuna parte. Come rileva Mattia Ferraresi, Trump è un repubblicano senza essere conservatore. E lui stesso rivendica questa singolare particolarità al punto che può presentarsi come personaggio dai mille volti, incoerente e contraddittorio, ma gradito ad una parte degli americani proprio perché spiazzante. Motivo per cui è invece sgradito all’establishment, al “sistema”. Osserva Ferraresi: “La proverbiale incoerenza di Trump va letta all’interno della cornice anti-intellettualista”. A “Playboy” nel 1990 dichiarò di essere conservatore, ma che avrebbe avuto più successo come candidato democratico. Abortista ed anti-abortista, contrario al matrimonio gay salvo aggiungere che “se due persone si piacciono, si piacciono”, si è detto favorevole alla “copertura sanitaria universale” aggiungendo, con sovrano disprezzo della logica, di voler favorire una riforma ispirata ai principi del libero mercato.

Poteva piacere al gruppo dirigente del partito per il quale corre? Certamente no, ma lui l’ha messo in un angolo ed il Grand Old Party, con i suoi ex-presidenti ed i candidati bruciati, adesso naviga a vista, non tanto per il ciclone-Trump quanto per non essersi saputo riformare dopo la fallimentare presidenza Bush, l’interventismo scriteriato, l’esportazione della democrazia tanto cara ai “neocon” (conservatori ex-trotzkisti: un capolavoro dei tink tink e dei falchi delle amministrazioni dei Bush) e via dicendo. I repubblicani hanno snaturato la loro fisionomia perché hanno messo da parte quel conservatorismo “classico” che li aveva resi centrali nella politica americana post-kennedyana, grazie a uomini come Barry Goldwater, Russell Kirk, Pat Buchanan. Quest’ultimo, citato da Ferraresi come caposcuola dei “paleocon”, riassumeva la visione tradizionalista conservatrice con queste parole: “Siamo per la vecchia chiesa e la vecchia destra, anti-imperialisti e anti-interventisti, miscredenti della Pax Americana”. Commenta Ferraresi: “Pessimisti circa la natura umana, dunque scettici verso qualunque progetto utopico, erano contrari ad una politica estera espansionista che avrebbe fatalmente trasformato la repubblica cara ai Padri fondatori in un impero possente e senza volto, disancorato dalla tradizione europea alla quale sentivano di appartenere”.

Un universo concettuale ed ideale dal quale Trump è lontanissimo. Ed è ancor più distante dal mondo repubblicano che pur dice di voler rappresentare – senza beninteso essere conservatore! – anche perché, come nota Spannaus, “Non rispecchia le loro idee, si colloca al di fuori dal perimetro delle forze che hanno gestito il Paese negli ultimi decenni. Dunque per i dirigenti repubblicani – e anche per i democratici più centristi e legati al sistema di potere attuale – non basterebbe che Trump smorzasse i toni ed evitasse gli insulti e le proposte provocatorie; c’è un problema più serio, una minaccia mortale al modulo operandi della politica contemporanea”.

Già, ma Trump punta esattamente su questo per “rompere” definitivamente e mandare in soffitta una volta per tutte il Grand Old Party. A lui del futuro dei repubblicani e dei conservatori non importa assolutamente nulla. Tanto Ferraresi che Spannaus ce lo illustrano molto bene.

Il primo mette in evidenza la sua irresistibile ascesa come costruttore, finanziatore di partiti, negoziatore, padrone di casinò e deus ex machina di innumerevoli concorsi di bellezza, erede di un impero immobiliare, politico per necessità, mondano ma anche popolare. “Rintracciare le origini della forma mentis nostalgica e della vaghezza politica di Trump – osserva Ferraresi – permette di capire che non è un fenomeno avulso dal contesto: la sua figura, il suo credo contraddittorio, il linguaggio hanno una loro dimensione nella storia della democrazia americana che va rinvenuta nel passato e messa a confronto con le incertezza dell’oggi”. Ha successo Trump, indipendentemente dal “credo” politico piuttosto evanescente, perché parla ad un’America ferita e perplessa, quell’America che attribuisce ad Obama, ma soprattutto ad Hillay Clinton ed al suo consorte la decadenza che denuncia il front runner repubblicano. Indipendentemente dal fatto che Trump conquisti la Casa Bianca, la partita, sostiene Spannaus, l’ha già vinta sostanzialmente. La questione, sostiene l’analista americano, è se l’intero mondo transatlantico, dunque non solo americano, sarà disposto a rivedere gli errori commessi finora in politica estera e nella gestione dell’economia: temi sui quali Trump ha calamitato i consensi. Certo, se la Clinton diventerà presidente, nonostante i molti malpancisti democratici che le hanno preferito Bernie Sanders speculare al candidato repubblicano, ci si potrà aspettare una sostanziale continuità con il passato e forse il rinfocolarsi di vecchi conflitti aggiunti ai nuovi. Insomma, per Spannaus “se non si risponderà in qualche misura alle richieste di cambiamento da parte della popolazione, la prossima volta la rivolta sarà ancora più grande, e magari anche più pericolosa”.

Insomma Trump, pur non volendo, preoccupato soltanto del suo successo, ha finito per mettere l’America davanti dal proprio destino. Se dovesse soccombere in molti tireranno un sospiro di sollievo; se dovesse vincere, in tanti resterebbero increduli, ma nessuno, neppure i sostenitori, sarebbero certi di aver fatto la cosa giusta. Del resto, dare fiducia a Hillary Clinton significa riconsegnare gli Stati Uniti alle vecchie oligarchie che ne hanno favorito la decadenza.

Mai dal tempo di George Washington la scelta di un presidente è stata tanto problematica e densa di incognite.

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kneissl
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2377 Messaggio da kneissl »

Ecco il pensiero di Moore sulle elezioni...che, a parte i commenti elegiaci sulla Clinton (cosa non si fa per un ideale...e per non vedere Trump alla casa Bianca) è decisamente interessante...

http://www.huffingtonpost.it/michael-mo ... ref=esteri

Il fatto che i fratelli Koch appoggino Hillary non è che mi renda entusiasta...

http://www.zerohedge.com/news/2016-07-2 ... ry-clinton

Se non sapete chi sono i fratelli Koch (cosa molto probabile...)

https://en.wikipedia.org/wiki/Political ... h_brothers
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2378 Messaggio da Rand Al'Thor »

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Len801
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2379 Messaggio da Len801 »

Rand Al'Thor ha scritto:Selling America by the Dollar
PHILADELPHIA - "Russia, se stai ascoltando, spero che riuscirai a trovare le 30.000 mail di Hillary che sono sparite". L'appello shock lo lancia Donald Trump, ed è subito scandalo. Un candidato alla Casa Bianca chiede aiuto alle spie russe per combattere il proprio rivale alle elezioni? Stavolta Trump non ha affidato la "sparata" ad uno dei suoi tweet estemporanei. La frase l'ha pronunciata in una conferenza stampa, in Florida. Immediatamente rimbalza qui a Philadelphia dove stasera è atteso Barack Obama che interverrà alla convention democratica. Proprio Obama aveva già fatto un'allusione alla complicità oggettiva che si sta confermando tra Vladimir Putin e Donald Trump. Quest'ultimo, lungi dal prenderne le distanze, rincara la dose.
Si dice che gli hackers erano dentro il server del DNC da circa un anno. Figurati che cosa hanno racolto li dentro.
Ma Hilarious puo dormire tranquillamente. I suoi 30,000 e-mails non saranno divulgati dagli hackers (anche se ce l'avessero).
Se questi sono russi e fanno parte del "dirty works" di Putin, non sono tanto stupidi a rivelere che hanno hackerato un server privato che doveva essere governativo.
Sarebbe piu imbarazzante per Putin farlo che chi sa che ci sia in quei 30,000 e-mail che potrebbe imbarazzare Hilarious personalmente o il governo americano.
Spero che come tante altre cose dette da Trump, e' stata una cazzata (joke) invitare russi o altri di trovare quei 30,000 e-mail.
Ma perche' i democratici sono tanti scioccati per questo?
Perche non si chiedono o chiedono a Hilarious perche ha spazzato via quei 30,000 e-mails? Erano i suoi? Erano del governo? Appartegono al popolo americano?
Perche l'FBI ha fornito amnistia a quella persona che ha installato e amminstrato quel server a Hilarious?
Perche non parla? Cosa sa (e cosa sa l'FBI) che noi non sappiamo e non dobbiamo sapere?
Oggi i democratici chiedono di nuovo quando e se Trump pubblichera i suoi "tax returns".
Tutti vogliono sapere cose di Trump ma di Hilarious non si sa e non si deve sapere niente.
Veniva pagata circa $250,000 per fare un speech di una trentina di muniti a ditte cha hanno contribuito alla sua campagna elettorale. Holarious non
ha mai pubbluicato che cazzate ha detto in quei speech.
Ultima modifica di Len801 il 27/07/2016, 20:22, modificato 1 volta in totale.

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2380 Messaggio da Len801 »

kneissl ha scritto:Ecco il pensiero di Moore sulle elezioni...che, a parte i commenti elegiaci sulla Clinton (cosa non si fa per un ideale...e per non vedere Trump alla casa Bianca) è decisamente interessante...

http://www.huffingtonpost.it/michael-mo ... f=esteriIl
Ripetiamo quello che Moore ha detto (parla di Trump):
Questo miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente
Well, quanto e' stato l'ultima volta che Moore si e' guardato allo specchio?
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Quando e' stato l'ultima volta che nudo, Moore ha abbassato la testa, ha guardato giu, ha visto puo darsi la punta dei suoi piedi, ma non il suo pisellino? Long, long time ago,eh?
Quelli che odiano i loro looks (situazione economica, romantica, intelligenza, ecc) , sono i primi a criticare altri....

Moore spara su tutti da anni, un gran sapiente, lui sa tutto su di tutto.
Dunque perche non si dedica alla politica e si presenta lui come candidato?
Con una tale faccia di cazzo, grande intelligenza (nah, ignorante), un grande intelletto (inesistente), molto "popolare" (nah..veramente detestato da molti)... non dovrebbe essera tanto difficile..
http://louderwithcrowder.com/seven-fact ... 5j-M5VTGJA

http://www.telegraph.co.uk/film/where-t ... ies-feuds/

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2381 Messaggio da simon88 »

Len801 ha scritto: Quelli che odiano i loro looks (situazione economica, romantica, intelligenza, ecc) , sono i primi a criticare altri....
Quindi tu critichi la Clinton perchè odi il tuo aspetto? Interessante.
Comunque quello che pensa Moore lo pensa qualsiasi democratico che si rispetti. E ops, hai visto che pure lui considera Trump un sociopatico?

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2382 Messaggio da Len801 »

simon88 ha scritto:
Len801 ha scritto: Quelli che odiano i loro looks (situazione economica, romantica, intelligenza, ecc) , sono i primi a criticare altri....
Quindi tu critichi la Clinton perchè odi il tuo aspetto? Interessante.
Comunque quello che pensa Moore lo pensa qualsiasi democratico che si rispetti. E ops, hai visto che pure lui considera Trump un sociopatico?
Simon tu non sai un cazzo di Hilarious, e anche meno di Michael Moore.
Ma hai preso un corso basic di Flaming101 o quello avanzato (advanced) Flaming 900... Hmmmnn?!
Stavo dicendo (ma che non capisci una mazza) che Moore e' un persona putrefatta di brutto carattere, disposizione e apparrenza fisica
che insulta Trump e lo descrive usando certe stesse caratteristiche che sono simili/identiche alle sue.
Moore, (ma lo conosci??), vestito peggio di un vagabondo, con la barba, capelli lunghi es pettinato, con cappello di baseball,
va in giro cosi, si presenta in Tv in interviste sempre vestito come un pezzente. Vomitevole...
Fa finta che sa tutto su tutto. Ora dice che ama Hilarious. Ma da quando? Fino a poco fa non faceva altro che criticare il suo marito.
Ha sempre criticato i ricchi (anche se anche lui ha un mucchietto di dollari) pero tifa per i Clinton ora. :-?
La fine del 2015 Moore tifava per Sanders, ora tifa per Hilarious?
Moore sembra un barca senza vela e senza motore. La sua barca si muove con le corrente di mari (come una certa H....)...
Ne Moore o Trump mostrano le caratteristiche standard di un sociopatico. Pochissime ma non tutte.
http://www.enkivillage.com/what-is-a-sociopath.html
Tutti e due sono degli estroversi, presuntuosi, sbruffoni, egocentrici, maleducati, ecc
sociapatici non li vedo proprio.

http://www.mooreexposed.com/

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Ultima modifica di Len801 il 28/07/2016, 1:39, modificato 2 volte in totale.

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2383 Messaggio da dostum »

simon88 ha scritto:[quote="dostum]Perché cambiare rotta? Avanti fino al grande fungo!
Guarda, invece con Trump sei proprio in mani sicure.
Il problema non è che la Clinton faccia schifo, il problema è la gente che non si rende conto che Trump è molto peggio.
Per quanto mi riguarda a uno che dice che bisognerebbe torturare o uccidere le famiglie dei terroristi bisognerebbe mettere la camicia di forza, qui invece va benissimo, mica come la Clinton che ha esultato per la morte di Gheddafi. Ma vi rendete conto degli ordini di grandezza delle cose o no?
Ma vi rendete conto che nella storia degli Stati Uniti non c'è mai stato un candidato peggiore di Trump, mai? Però solo il fatto che non sia politico vi fa scattare la salivazione pavloviana, non importa che sia un pazzo furioso, godiamoci il film no? Che schifo cazzo.[/quote][/quote][/quote][/quote]

Barry Goldwater era peggio di Trump (ed è solo un esempio)
Hillary HA DIMOSTRATO di essere una pazza omicida incapace di riflessione e autocritica le guerre in Siria e Libia che ha scatenato hanno provocato mezzo milione di morti e milioni di profughi
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2384 Messaggio da simon88 »

Len801 ha scritto: Simon tu non sai un cazzo di Hilarious, e anche meno di Michael Moore.
Ma hai preso un corso basic di Flaming101 o quello avanzato (advanced) Flaming 900... Hmmmnn?!
Stavo dicendo (ma che non capisci una mazza) che Moore e' un persona putrefatta di brutto carattere, disposizione e apparrenza fisica
che insulta Trump e lo descrive usando certe stesse caratteristiche che sono simili/identiche alle sue.
Moore, (ma lo conosci??), vestito peggio di un vagabondo, con la barba, capelli lunghi es pettinato, con cappello di baseball,
va in giro cosi, si presenta in Tv in interviste sempre vestito come un pezzente. Vomitevole...
certo, per te l'aspetto fisico conta molto di più di quello che uno pensa.
Non mi stupisce che una persona di una tale superficialità che sta sempre a puntualizzare su queste stronzate voti per un fascista e razzista di merda come Trump. Ma Trump mette la cravatta e Melania è figa, è quello che conta :lol:
Len801 ha scritto: Fa finta che sa tutto su tutto. Ora dice che ama Hilarious. Ma da quando? Fino a poco fa non faceva altro che criticare il suo marito.
Ha sempre criticato i ricchi (anche se anche lui ha un mucchietto di dollari) pero tifa per i Clinton ora. :-?
La fine del 2015 Moore tifava per Sanders, ora tifa per Hilarious?
si, perchè come ti ripeto vanamente da dieci pagine (e temo non ce la farai mai ad afferrare) i veri democratici si rendono conto che con tutto che la Clinton non piace è sempre molto meglio del fascista che ti piace tanto.
Quindi è logico che Sanders, Moore o persino io qui si faccia lo stesso ragionamento. Pronto, ce la fai a capirlo o no?

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#2385 Messaggio da Drogato_ di_porno »

simon88 ha scritto:si, perchè come ti ripeto vanamente da dieci pagine (e temo non ce la farai mai ad afferrare) i veri democratici si rendono conto che con tutto che la Clinton non piace è sempre molto meglio del fascista che ti piace tanto. Quindi è logico che Sanders, Moore o persino io qui si faccia lo stesso ragionamento. Pronto, ce la fai a capirlo o no?
però non puoi presentare una tua opinione personale come "verità logica" distribuendo patenti di "veri democratici" e concludendo con "ce la fai a capirlo o no". non è il massimo della tolleranza :)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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